Game 04: Charlotte Hornets Vs Toronto Raptors 138-133

Tre Mann è uno dei fattori vincenti in serata guidando l’attacco dalla panchina dagli Hornets con 27 punti.

CHARLOTTE, N.C. (AP) — Tre Mann “Stone cold shooter e new generation Iverson” (nomignoli affibbiati dal simpaticissimo commentatore Hornets Eric Collins) ha segnato 27 punti dalla panchina, Nick Richards ha totalizzato 24 punti e 14 rimbalzi così gli Charlotte Hornets hanno sconfitto i Toronto Raptors 138-133 ottenendo la prima vittoria casalinga della stagione.

Cody Martin ha segnato 25 punti, il massimo della sua carriera e LaMelo Ball ne ha aggiunti 19 per Charlotte ma non è stata una serata del tutto semplice nonostante il 9-0 in apertura match e tre fantastiche triple di LaMelo in un breve spazio nella seconda frazione poiché un vantaggio di 23 punti nel primo tempo è evaporato nel terzo quarto poi riconquistato con un parziale di 12-0 sul finire sempre della penultima frazione.

Sul fronte canadese, RJ Barrett ha segnato 31 punti, Gradey Dick ha segnato il record personale di 30 e Jakob Poeltl ha segnato 20 punti mettendo insieme anche 16 rimbalzi per guidare i Raptors senza Scottie Barnes.

Josh Green torna in quintetto da ala (per esigenza mancando Miller) con un discreto minutaggio (22:25) finendo con 9 punti.

Fattore decisivo per Charlotte, i 72 punti dalla panchina, 69 da Tre Mann, Cody Martin e Grant Williams, questi ne ha ottenuti 17 mentre Mark Williams e Brandon Miller non sono stati ancora della partita.

Conclusioni Raptors: Toronto è sembrata completamente fuori sincrono in attacco nel primo quarto nella sua prima partita senza Barnes, che salterà almeno tre settimane per una frattura orbitale.

I Raptors hanno perso palla sette volte, “regalando” a Charlotte 10 punti e si sono trovati in svantaggio 30-16 prima di esplodere per 43 punti nel secondo quarto.

Conclusioni Hornets: Ovviamente Charlotte è una squadra diversa quando Ball è in campo.

Sebbene sia incline a palle perse evitabili, non c’è dubbio che renda tutti quelli che gli stanno intorno migliori.

Lo ha dimostrato quando ha innescato un parziale di 12-0 alla fine del terzo quarto segnando cinque punti consecutivi, recuperando una palla rubata e fornendo assistenza alla tripla di Mann, mentre Charlotte è passata dal -5 al +7 (103-96).

Charlotte ha faticato ad impedire ai lunghi dei Raptors di martellare dentro e non è riuscita a tagliarli fuori dai tabelloni facendo mezzo passo indietro rispetto alle ultime ottime prestazioni su questo fronte lasciando anche qualche drive di troppo in una partita votata all’attacco.

Charlotte ha provato a tener botta semplicemente sparando da tre ed è andata bene.

V. Micic è partito male in stagione ed è già “criticato” da qualche fan senza pazienza e non è sceso sul parquet (forse fuori forma?) così la profondità della regia è scesa.

Nick Richards sta sostituendo egregiamente Mark Williams a livello numerico: 24 punti  e 14 rimbalzi per farsi comunque rispettare nella lotta.

Charlotte è stata superata a rimbalzo in questa partita e Toronto ha smazzato più assist mentre la difesa degli ultimi minuti è apparsa troppo “pulita”.

Decisive anche le percentuali da oltre l’arco con un 20/45 delle sagitte scoccate da Charlotte a segno mentre Toronto ha fatto registrare solamente un 9/28 nella medesima statistica.

Momento chiave:

In vantaggio di tre, Ball si è buttato dentro sul lato sx dell’area e ha segnato per portare il gioco a due possessi con 29 secondi rimasti.

Da lì è stata una gara di tiri liberi e gli Hornets hanno chiuso il match non fornendo ulteriori pericolosi sussulti alla partita.

Statistica chiave: Mann, Martin e Williams hanno tirato un totale del 67% (24/36) dal campo.

Gli Hornets tornano a quota .500 dopo 4 partite e ora ospiteranno i Celtics due partite consecutive venerdì e sabato sera… 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.