Game 23: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 102-116

Jeffries all’esordio segna 17 punti e ricopre anche un ruolo tattico maggiore.

Tutto da copione, vince la squadra meglio attrezzata mentre Charlotte cede alla solita maniera, oltretutto avendo una serie infinita di infortunati.

Hornets in rimonta dopo aver subito una mazzata tremenda nel primo quarto da -22 (18-40) contro una delle migliori squadre attuali della NBA.

A 5:05 dalla fine Charlotte torna sul -4 ma si perde sul più bello per propri demeriti nonostante dei surreali quintetti, bagnati da un doppio esordio positivo (Wong e Jeffries) abbiano rimesso in discussione una partita più che compromessa.

I Cavs però sfruttano la serata da massimo in carriera di Mobley da 41 punti, più Donovan Mitchell che ne ha aggiunti 18, 8 e 8 assist.

Mobley ha segnato 23 punti mentre i Cavaliers si sono portati in vantaggio per 40-18 dopo il primo quarto, in rotta verso la loro 21esima vittoria in 24 partite.

Gli Hornets avevano vinto 3 delle ultime 5 sfide ma solamente una delle ultime cinque casalinghe contro i Cavs e stasera sono incappati nell’ottava sconfitta consecutiva a livello generale.

Charlotte trascina i suoi problemi stagionali faticando a difendere (50,0% lasciato agli avversari) e tirando da tre con percentuali basse in alcuni match, stasera in particolare: 28,2 contro il 36,8% avversario.

Conclusioni Cavaliers: I Cavaliers hanno vinto la loro quarta partita consecutiva dopo due sconfitte consecutive a fine novembre e hanno continuato il miglior inizio della loro franchigia dalla stagione 2008-09.

Conclusioni Hornets: Gli Hornets hanno schierato nove giocatori del loro roster attivo di 15 giocatori.I probabili titolari LaMelo Ball (stiramento al polpaccio sinistro), Miles Bridges (contusione al ginocchio destro) e Nick Richards (distorsione alla caviglia destra) erano fuori.

La riserva Grant Williams (rottura del legamento del ginocchio) ha detto ai giornalisti prima della partita che si sarebbe sottoposto a un intervento chirurgico ricostruttivo al ginocchio mercoledì a Chicago con un tempo di recupero di otto-dodici mesi.

Momento chiave: I Cavs hanno segnato in cinque possessi consecutivi nel finale in un parziale di 12-2 che ha fissato il loro vantaggio sul 116-102.

La partita

Partenza incubo per Charlotte che ha una visione del primo quarto dopo aver subito un canestro in gancetto di Mobley ed aver sorpassato sul 3-2 per cortesia di Josh Green ben presto finiva sotto e anche se Green, dopo aver intercettato un passaggio e aver mandato in time-out la squadra di Atkinson (8-15 con tutti i punti firmati dall’australiano per Charlotte) affondava sotto i colpi di Mobley che sfruttava una mano bollente per realizzare un 5/5 da fuori portando sul 16-36 la partita.

Il massacro era stoppato dalla prima luce rossa che fermava il punteggio sul 18-40, un -22 che sembrava chiudere definitivamente la partita preventivamente.

La partenza del secondo quarto era imprevedibilmente animata da Jeffries (al suo esordio stagionale dopo un infortunio ad una mano) che centrava due triple consecutive e da Mark Williams che sembrava avere scintille di quello visto in regime di piena salute.

Coach Lee spendeva anche un time-out per chiamare un challenge che modificava una decisione arbitrale, una stoppata di Cody Martin era riconosciuta buona e così dopo un paio di canestri volanti di Mark Williams e due punti di Josh Green nel pitturato a 5:56 i Cavs tornavano in time-out con 13 punti di vantaggio: 36-49.

La rincorsa di Charlotte si fermava a 4:23 con la tripla di Miller per il -8 (41-49) ma il rientro di Mobley (dopo aver riposato a lungo per aver giocato interamente il primo quarto) e l’uscita di Mark Williams avantaggiava i Cavalieri anche se gli Hornets in qualche maniera reggevano l’urto fino ai secondi finali quando, nonostante la gran pressione dell’esordiente PG Isaiah Wong, venivano colpiti dalla tripla in pullup di Mitchell che chiudeva il primo tempo sul 52-63.

Nel terzo quarto Cleveland tentava di allungare portandosi a 7:09 sul +15 con un 2+1 di Garland ma Charlotte tentava la small ball disperata con Jeffries a marcare Allen, KJ Simpson, Isaiah Wong e Nick Smith Jr. (3 guardie sul parquet) e Josh Green a comporre il quintetto, il che, mettendo pressione, funzionava parzialmente e Wong si ergeva a disatteso protagonista segnando 7 punti consecutivi (2 liberi, palla rubata e chiusura in schiacciata più spin e appoggio con and one oltre Merrell) portando a 1:35 dall’ultima sirena Charlotte sul -6: 83-89.

Mitchell per i Cavs allungava segnando 4 punti ritrovando per gli ospiti il vantaggio a doppia cifra: 83-93.

L’ultima frazione si apriva con un 4/4 dalla lunetta grazie a Wong e Miller così, a 10:27, Charlotte si ritrovava nuovamente sul -6(87-93).

Charlotte però cominciava a tirare troppo da tre e Cleveland scappava sul +12 con un gioco di Jerome a 7:32 per il 90-102.

Charlotte rientrava sino al -4 a 5:05 quando, complice un tecnico a Garland e due FT già assegnati a Miller, il 3/3 dell’ala Hornets scriveva il 100-104.

Purtroppo per un blocco in movimento di Micic su Garland Charlotte perdeva la possibilità di accorciare ulteriormente e un paio di canestri dei Cavs compreso quello facile da sotto di Mobley a 3:33 mandavano la partita ai titoli di coda: 100-108

C’era il tempo solo per far registrare il nuovo career-high di Mobley che portava 5 punti ulteriori a Cleveland e il 102-116 andava in archivio.

Voti

Vasilije Micic: 6

13 punti, 7 assist, 5 rimbalzi, 2 perse. Prova a dare ordine ad una squadra più cangiante del tempo meteorologico in Irlanda. A tratti vi riesce senza entusiasmare, peccato nel finale lo schermo in movimento e un paio di tiri mancati condannino Charlotte all’ennesima sconfitta.

Brandon Miller: 5,5

25 punti (7/21), 4 rimbalzi, 5 falli. Prende un -25 in +/-, non un caso perché manca troppi tiri e il 33,3% per una squadra che “dipende” dal suo giocatore principale è un problema. E’ giovane e deve crescere, queste serate ci stanno, oltretutto da sophemore si deve prendere le responsabilità maggiori ma ancora fatica a battere l’uomo con facilità. Un overturned su un suo appoggio e problemi di falli che lo limitano un po’ nel terzo quarto quando Lee lo ricaccia in panchina anche per riposare, nell’ultimo quarto si contiene commettendo solo un fallo.

Josh Green: 6,5

16 pt. (6/13), parte benissimo consentendo a Charlotte di segnare 8 punti e non collassare ulteriormente contro l’inizio sparato dei Cavs, prende botte per tutta la partita, gli arbitri non gli fischiano un fallo a favore nemmeno con un taglio al labbro che gli avversari gli procurano, al contrario, i suoi li notano. Anche lui nel finale sbaglia un paio di triple che avrebbero potuto infiammare il finale, peccato.

Cody Martin: 5,5

4 punti (2/9), 9 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate. Cody Martin in PF rende tanti cm a Mobley e si vede. Ingeneroso schierarlo in quel ruolo. Serata difficile anche al tiro dove da fuori fa cilecca con un bel 0/5, in compenso piazza una stoppata con la punta delle dita da dietro notevole sulla quale i vuole il challenge per rendergli giustizia. Tanta volontà, sfiora i 10 rimbalzi ma in sé la prestazione non raggiunge la sufficienza.

Taj Gibson: 4

0 pt., 1 rimbalzo, 3 assist in 16:58. Triste vederlo così. Usurato e ormai senza atletismo, con pochi riflessi e lento in ogni occasione. Bene solo negli assist quando gli girano intorno ma attorno al ferro gli avversari fanno come se non ci fosse, cattura solo un rimbalzo e il coach, dopo un arresto e tiro di Mitchell lo toglie relegandolo in panca per il resto della partita.

Mark Williams: 7

12 pt. (5/5), 5rimbalzi, 2 assist. Parte in difficoltà subentrando a Gibson poi trova il ritmo, sfrutta il riposo di Mobley e chiude con un 5/5 dal campo tra appoggio volante, alley-oop & and one. Barlumi, spiragli del vero Mark Williams, peccato sia limitato e non giochi il secondo tempo dove avrebbe potuto fare la differenza.

KJ Simpson: 4,5

2 pt. (¼), 3 TO in 12:21. Nessun assist, deciso passo indietro del play rookie che non entra mai in partita e finisce per perder palloni e commettere falli, fuori ritmo. Alla prossima, migliorerà ma deve essere più concentrato.

DaQuan Jeffries: 7,5

17 punti (6/11), 6 rimbalzi. Adesso si capisce perché gli Hornets lo abbiano aspettato. All’esordio dopo l’infortunio parte con un canestro da sotto inarcando la schiena per trovare spazio davanti al ferro mentre viene spinto e manca la chiamata poi in avvio secondo quarto piazza due triple ravvicinate chiudendo con un 3/5 da oltre l’arco. Ha un fisico piazzato e Lee lo manda contro Allen anche se non ha i cm e non sfigura affatto.

Nick Smith Jr.: 4,5

4 pt. (2/6), 1 stoppata, 5 PF. Vedi KJ Simpson ma in questo caso trattasi principalmente di giocatore offensivo e il suo apporto non è stato eccezionale. Sbaglia le tre bombe tentate e soprattutto ogni volta che lo puntano non è difficile vederlo colto in flagrante con le mani o il corpo addosso a qualche attaccante. Qualche fallo di troppo che ci costa qualche punto forse evitabile.

Seth Curry: s.v.

Gioca 4:54, non tenta un tiro ma prende due rimbalzi, difficile giudicarlo. Lee lo relega ancora ad un minutaggio basso e basico dopo i 18 punti realizzati a New York. Personalmente penso meriterebbe di più visto che Nick Smith Jr. e KJ Simpson no hanno disputato una gran partita, si poteva inserirlo nel finale anche se sicuramente non può mettere tutta quella pressione sui portatori di palla.

Isaiah Wong: 7

9 pt. (2/5), 2 rimbalzi, 1 steal in 10:47. Altra bella sorpresa dopo Jeffries ed altro esordio. Emerge nel terzo quarto quando segna sette punti consecutivi per Charlotte esaltando il pubblico con una rubata e schiacciata in transizione più un gioco da tre punti dove gira su Merrell e appoggia ottenendo l’and one. Si da molto da fare, cerca attraverso la rapidità di interdire le linee di passaggio nemiche o di rubare palloni, giocatore agile che sarà interessante rivedere.

Coach Charles Lee: 6,5

Gli imputo solo il discorso Curry e se non può far giocare Mark Williams, fa il massimo. 27-4 nei fast break, merito della small ball che però lascia un 42-57 da contraltare a rimbalzo ma con l’armata Brancaleone a disposizione, fare di più era impossibile, oltretutto limita i TO a soli 10 nonostante i quintetti che si avvicendano siano degli inediti assoluti. Terzo challenge consecutivo vinto, continua a complimentare i ragazzi per la lotta anche se come dice lui, nello spogliatoio nessuno è contento della sconfitta.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.