
Josh Green va a schiacciare. Dietro di lui Nick Smith Jr. che sembra essere più in posa da cartone animato per un’allegra scampagnata.
Charlotte tornava a casa per cercare di raggiungere la terza vittoria di fila nonostante non avrà Miller a disposizione, sicuramente almeno per tutta al stagione in corso.
Per il Martin Luther King Day si prospettava una partita scorbutica con Dallas che senza Doncic (si aggiungevano Powell ed Exum) sta ottenendo ovviamente meno risultati ma i texani sembravano sin da subito non voler – giustamente – mollare la presa sulla partita e si portavano in vantaggio con un assist servito da Charlotte a Irving che apriva subito le danze dalla palla a due fulminando la retina e il futuro protagonista di serata: Gafford, che convertiva due FT per lo 0-5.
Il primo quarto scorreva con cambi di leadership finché gli ospiti non tentavano di prendere il comando: schiacciata di Gafford , transizione Mavs e poi dopo una bomba di Ball ad accorciare, Irving in taglio back-door e Gafford da sotto per il 22-27.
Diabaté, che nel frattempo aveva sostituito Williams per problemi di falli ed era stato stoppato da Gafford e su questa azione era caduto male (in più Kidd e la terna avevano sottratto i liberi al francese per un contatto sospetto anche se la stoppata era stata pulita), si rifaceva nel finale col pick and roll con Micic che lo mandava a canestro: 24-27.
La prima parte del secondo quarto è un Gafford show con il centro di Dallas ovunque, a rimbalzo, in ripiegamento a stoppare Micic e a segnare in svariate maniere ma Bridges provava a metterci una pezza con un floater oltre al centro e due FT intervallati da un tecnico contro Charlotte (mancato da Thompson) e dopo un challenge andato a vuoto per una spinta in attacco di Williams su Kleber con il centro di Charlotte nuovamente relegato in panca, Charlotte accusava molte difficoltà finendo sotto 43-51 dopo un altro colpo da sotto dell’ex centro Bulls.
Gli Hornets reagivano col lancio di Martin per l’alley-oop di Diabaté e quando sembrava che i Mavs potessero conservare il cuscinetto, Ball (sul quale Kidd aveva messo Zenigata e l’Interpol intera) tirava fuori dal suo braccio caricatore due triple a distanza di 20 secondi l’una dall’altra che arrestavano il tempo dell’intervallo sul 55 pari.
Terzo quarto con diversi cambi di squadra al comando, duello a distanza Bridges – Gafford nel quale si inseriva Irving che cominciava ad emergere prepotentemente.
Micic perdeva una palla in palleggio sulla metà campo da dilettante e l’ex P.J. ringraziava schiacciando violentemente il 75-82.
Finale tutto per Charlotte che segnava con Okogie da 3 e con Martin che fintava la tripla su P.J., saltato il difensore per aria, il varco era buono per schiacciare l’82-83 che Diabaté conservava in stoppata sulla luce rossa.
Stesso copione nell’ultimo quarto con le squadre costantemente a contatto fino a quando Irving non portava un parziale di 7-0 per i bianchi che li issava a 6:21 dalla fine sul +6 (94-100).
Gli Hornets rientravano intensificando la difesa, finalmente anche Mark Williams riusciva a dire la sua anche in attacco con un’artigliata a rimbalzo e da un’altra second chance arrivava la schiacciata in put-back di Bridges a 4:54 per il 102 pari.
Smith Jr. dava la spinta a Charlotte per il vantaggio decisivo con una tripla mentre dall’altra parte l’ecatombe di tiri dalla lunetta mandati a segno dei Mavs si chiudeva sul secondo di Irving mancato a 3:14 per il 105-103.
Williams/Gafford, due punti a testa poi si arrivava nel finale senza che le squadre riuscissero a segnare comprese un paio di palle perse (una per team) sanguinose con quella di Irving che provando a servire Naji marshall nell’angolo destro era millimetrico nel pescare il corner, peccato il suo compagno fosse piazzato un paio di passi più indietro e la palla, solamente toccata, viaggiava verso la panchina di Charlotte festante che intuiva la vittoria visto che la squadra di Kidd probabilmente avrebbe dovuto commettere fallo per fermare il cronometro.
Ne beneficiava effettivamente Charlotte che andava in lunetta a 13 secondi dalla fine con LaMelo.
Ball imitava Irving e mancava il secondo, sul contrattacco il tiro da tre di Thompson per il pareggio colpiva il ferro, si inerpicava sul tabellone ridiscendendo storto preda degli Hornets che a un secondo dalla fine chiudevano la partita con i due FT dell’australiano per il 110-105, terza vittoria di fila e anche prima W stagionale con la divisa viola.
Per Dalllas 31 punti di Gafford (record in carriera) e 15 rimbalzi.
Tre delle grandi differenze tra i team li troviamo negli assist con Charlotte avanti 28-19 e nei FT con Dallas all’88,5% contro il 72,2% dei Calabroni con i texani andati di più in lunetta: 23/26 contro il 16/18 di Charlotte.
La panchina di Charlotte poi ha doppiato quella dei Mavs per punti: 28-14.
Charlotte ha realizzato 23 punti da 13 palle pese da Dallas compensando un po’ i 33 punti realizzati da Irving mentre per l’ex P.J. Washington saranno 13 i punti alla fine.
Pagelle
LaMelo Ball: 7
23 punti (8/21), 9 assist, 7 rimbalzi, 2 rubate, 1 assist. Percentuale al tiro non altissima ma non per colpa del tiro da fuori oggi: il 5/10 molto buono. Si perde nei dintorni dell’area tra alzate imprecise o andando a sbattere sui difensori avversari. Mancano un paio di fischi della terna alla quale darei 5,5. Ingabbiato da Kidd era partito sparato con incursioni sul fondo per scaricare palla in angolo, poi si mette in proprio, spara due bombe per trovare il pareggio a fine primo tempo, un po’ in debito d’ossigeno nel secondo sembra tirare un paio di volte senza troppa convinzione per stanchezza più che altro. Avrebbe potuto chiudere la partita ai liberi ma ne manca uno e la lascia aperta, pazienza, è andata bene. Apporto comunque importante per la W.
Nick Smith Jr.: 7
19 pt. (7/13), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Un giocatore che sembra aver acquisito più fiducia dall’esperienza con gli Swarm che senza di lui faticano. Prima sinceramente pareva lo spara-tutto matto, ultimamente fornisce prestazioni convincenti e il suo 5/8 da fuori arricchisce Charlotte che in mancanza di Miller potrebbe aver trovato una buona alternativa per sopperire alle difficoltà che si prevedono. La tripla dall’angolo nel finale su assist di Bridges è tirata senza esitazione ed è quella che spareggia la partita.
Josh Green: 5,5
4 pt. (1/6) 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Sì, in difesa ci prova, per carità, nel finale fa anche degli switch veloci ed aggressivi sui cambi molto utili ma fa un fallo di quelli quasi ingenui su Irving regalandogli 3 FF e in attacco non pare essere una minaccia. I 4 tiri da fuori finiscono quasi tutti al macero tranne uno preso al volo da Miles e ribadito nella retina. Segna gli unici suoi due punti su azione abbondantemente nel secondo tempo quando intercetta un passaggio per Irving diretto in angolo e va sicuro in transizione ad affondare la jam a due mani.
Miles Bridges: 7,5
23 pt. (8/15), 5 rimbalzi, 2 assist. Passa a secondo violino con l’assenza di Miller. Già abituato, non delude tenendo in partita Charlotte con varie soluzioni inclusa quella da fuori dove chiude con un 4/7. Esperienza e nel finale si vede. Posizionamento sull’errore da tre di Green e pareggio, passaggio nell’angolo per Smith Jr. che porta avanti Charlotte.
Mark Williams: 5,5
13 punti (5/14), 13 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 3 stoppate. Mmm, mmm… o qualcosa del genere cantavano i Crush Test Dummies. Aldilà dei numeri non mi convince anche se tutti lo osannano, deve rimanere coi piedi per terra perché in difesa dopo Vucevic soffre anche Gafford che pare Olajuwon e Shaq messi assieme tra movimenti col piede perno, giri e uso del fisico. Limitato dai falli rientra nel finale soprattutto. Brutto pallone passato nel finale in angolo che perdiamo ma partecipa a diverse buone difese e trova un paio di canestri importanti, uno con un’artigliata assassina da ninja alle spalle di Kleber, canestro maxi… In attacco a volte si dimostra grezzo nel proteggere, maneggiare la sfera e concludere, troppo semplice per gli avversari capirlo. Se usa il fisico nella maniera giusta la musica cambia.
Cody Martin: 6,5
10 punti (4/8), 7 assist, 7 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Qualche volta in difesa non ce la fa a contenere Irving ma fa comunque una buona partita dietro e fornendo in attacco ben 7 assist ai compagni po se lo servono ringrazia compagno, ex compagno (che abbocca alla finta sul possibile tiro dall’angolo e salta in mesosfera) e va a schiacciare “dritto per dritto” direbbe Mario.
Moussa Diabaté: 6,5
10 pt. (4/6), 2 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Gli “tocca” giocare più tempo, chiamato in causa dai problemi di falli di Mark Williams e lui risponde giocando con una decisione mai vista prima. I rimbalzi sono solo 2, passo in arretramento per lui che era una macchina, fatica anch’esso su Gafford non avendo gli stessi kg ma si lancia a canestro tra alley-oop e schiacciate dirompenti anche se sulla prima si rompe lui. Gafford lo stoppa, poi a contatto col corpo lo sbilancia e lui frana a terra. I liberi assegnati gli vengono tolti dal challenge ma non demorde, continua a giocare e per oggi, in attacco non fa rimpiangere Richards ormai tra le sabbie calienti dell’Arizona.
Josh Okogie: 5
5 pt. (2/8). Una sciagura della natura la sua prima uscita. Speriamo faccia meglio nelle prossime. Ok mentalità difensiva mi sta bene (non mi impressiona comunque al suo ingresso), è nuovo, ambiente nuovo, si deve inserire nel contesto tattico, ecc. però a parte i 4 rimbalzi e i 2 assist, per i quali il voto sale di mezzo punto, segna l’unico canestro decente con una tripla servita in angolo e poi si va ad infilare in vicoli ciechi o trova soluzioni di tiro (storte) fantasiose c’è da ringraziare Gafford se il suo appoggio al tabellone viene stoppato dal centro poco dopo, non sarebbe mai entrato…
Seth Curry: 6
3 pt. (1/3), 1 assist, 1 rubata in 16:21. Prende meno tiri rispetto a Chicago e non si accende facendo la sua partita un po’ in disparte, mette comunque con precisione una delle due triple tentate.
Vasilije Micić: 5
0 pt. (0/4), 3 rimbalzi, 3 assist in 10:12. Mah… che dire? Il play serbo pare la controfigura di quello visto nello scorcio della scorsa stagione. Canestri zero ma soprattutto, a parte la lentezza con la quale viaggia, perde una palla da solo da ultimo uomo a metà camp in palleggio e P.J. Washington ringrazia. Con gli Hornets già sotto, un regalo fatto agli avversari coi tempi sbagliati.
Coach Charles Lee: 6,5
Passo indietro nell’intelligenza del gioco. Torniamo ad affidarci troppo alle bordate da fuori anche se oggettivamente il gioco interno ha sofferto più del previsto per l’esisto del duello Gafford vs Williams ma ci sarebbero state altre situazioni da poter sfruttare meglio comunque sia si sbraccia, la squadra lotta nel finale e vince. Peccato per il challenge sprecato. Buone le sostituzioni nel finale con lo small lineup e i time-out chiamati nei momenti propizi; quello su Irving tra il primo e il secondo FT, quello con Miles palla in mano raddoppiato sono chiamate intelligenti.