Game 43: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Lakers 97-102

Mark Williams contro Anthony Davis, il secondo ha avuto decisamente la meglio.

Terza partita casalinga per gli Hornets che dovevano affrontare una squadra in forma e fisicamente più attrezzata.

I Lakers partivano super aggressivi guidati dalle torri James e Davis, gli Hornets soffrivano la pressione sia sulle linee di passaggio che al tiro e LAL dettava il ritmo trovando quasi sempre la via del canestro tanto che Davis si esaltava contro un Mark Williams tra il troppo morbido ed il nullo.

Lee lasciava troppo sul parquet il suo centro e il Monociglio collezionava una doppia doppia assurda da 21 punti e 11 rimbalzi guidando i Lakers sul +20 (19-39) a fine primo quarto, tre in meno del vantaggio massimo di 23 punti.

A 10:24 Ball segnava da tre con il passetto laterale dalla diagonale sinistra ottenendo il suo quarto punto del match ma dopo la seconda tripla a segno a 8:47, camminando all’indietro, subiva una distorsione alla caviglia ed era costretto a rientrare ma alzandosi toccava Reaves al quale veniva regalato un FT.

Gli Hornets, farciti di riserve, comunque rimontavano, Jeffries mandava a bersaglio una tripla e poi a canestro Bridges per la jam frontale lanciata: 35-49 a 6:49, divario che si riduceva ulteriormente per giungere ad una cifra a 2:43 con due FT di Bridges.

I Lakers rispondevano con Davis (rilanciato a 5:50 del quarto dopo aver giocato tutto il primo) e un and one di Reaves ma i fan Hornets esclamavano: “Oh, my Josh!” quando l’aussie Green infilava dall’angolo destro due triple consecutive, la seconda con l’assist dell’omonimo Okogie.

Non segnava più nessuno dal canestro ottenuto a 50 secondi dall’intervallo e gli Hornets, molto più tenaci ed in ritmo, tornavano negli spogliatoi sul 51-59 con un ritardo di 8 punti ma avendone mangiati 15 ai gialloviola.

Nel terzo quarto Davis tornava a far valere la sua presenza anche se in maniera meno importante ma gli Hornets oscillavano tra il -11 e il -8 non riuscendo a riagganciarsi ai Lakers nonostante una tripla di Micic in step-back che portava i Calabroni al -6 a 7:41, poi Davis mandava a segno un paio di tiri mancando anche un FT addizionale che mandava sul parquet Gibson per preservare Mark Williams giunto al quarto fallo e l’ex cento dei Bulls veniva colto in fallo su un challenge chiamato da J.J. Reddick e gli Hornets perdevano terreno ma resistevano grazie a una tripla di Okogie dall’angolo destro sebbene James nel finale segnasse un 2+1 approfittando dell’uno contro uno con il piccolo Nick Smith Jr. ma Diabaté correggeva un appoggio impreciso di Wong e gli Hornets si presentavano sul -9 a 12 dalla fine: 77-86.

La partita trovava un altro protagonista assoluto ma inaspettato, dal bandanato Monociglio si passava al bandanato bandito delle steal, Josh Okogie che spingeva Charlotte con una palla rubata (canestro poi di Wong in transizione), una palla sporcata che gli valeva il coro dell’Alveare: “Josh Okogie, Josh Okogie” e un canestro in transizione a 10:55 per il two and one: 84-86.

Purtroppo i Lakers tornavano ad allontanarsi (lentamente) arrivando a 6:47 sul +8 quando Micic, cercando Bridges, passava un pallone tendenzialmente in orizzontale che Vanderbilt intercettava andando a schiacciare in fuga solitaria l’88-96.

Christie a 4:46 tentava di dare il colpo di grazia alla partita con la tripla dall’angolo destro con and one per il fallo in chiusura di un Green in raddoppio fuori tempo massimo (91-104) ma Charlotte non demordeva e per un high five in close-out di Davis su Green da tre dalla sinistra (terzo tentativo sull’azione di Charlotte con furto di Green da dietro sul possesso non possesso appena ottenuto dal Monociglio stesso) costava ai Lakers il -3.

La partita per i Lakers la vinceva Anthony Davis con 42 punti e 23 rimbalzi, 22 punti per James, 17 per Reaves, 10 per Christie.

Nonostante il 38,9% da 3 contro il 21,4% dei Lakers, la squadra di J.J. Reddick la porta a casa per il gioco interno, 46-66 i punti nel pitturato, 11-22 da second chance, 42-57 a rimbalzo con il 44,8% al tiro contro il 51,2% ospite…

Buona partita per Charlotte dopo un primo quarto decisivo visto che gli Hornets non sono mai riusciti ad ottenere un vantaggio o una parità arrivando sino al -2 ma ci sarebbe da migliorare qualche pezzo della squadra con caratteristiche offensive dinamiche, due o tre giocatori più completi e un’occhiata al centro la darei anche se siamo sempre più fuori dai play-in.

Pagelle

LaMelo Ball: 5,5

7 pt., 1 assist, 1 rubata in 8:45. Partenza in sordina travolto dal ritmo avversario dove getta via anche un pallone perso banalmente poi mette due triple e si fa male da solo 5 secondi dopo la seconda non potendo più rientrare a causa di una distorsione alla caviglia… Troppe assenze anche questa stagione nonostante il talento.

Nick Smith Jr.: 4,5

4 punti, 1 rimbalzo, 6 assist, 1 stoppata in 24:46. A parte l’assistenza ai compagni, il 2/8 al tiro è deludente e purtroppo ha problemi di uno contro uno e i Lakers sfruttano la situazione, lui prova a rimediare ma alcuni falli non sono nemmeno una buona idea.

Josh Green: 6,5

15 punti (4/6), 1 rimbalzo, 1 assist, 3 rubate. Anche lui travolto all’inizio, trova la retina con 3 piazzati dall’angolo che servono per la rimonta e subisce un high five da Davis in close-out alla fine portando con i 3 liberi Charlotte al -3 ma il tempo gioca contro e non può tentare eventualmente il pari dopo i FT decisivi di Davis.

Miles Bridges: 7

26 pt. (10/23), 8 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Un po’ di fatica in difesa a volte, comprensibile, senza Ball diventa la prima opzione e la saggezza comincia a trovarla dopo aver sparacchiato un po’ troppo ma è utile per la rimonta. Fa il suo e qualcosa di più ma non basta.

Mark Williams: 4,5

11 pt. (5/13), 8 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata, 4 PF in 33:19. Davis fa quello che vuole nel primo quarto, fa troppo e lui ha un linguaggio del corpo troppo rassegnato. A me il ragazzo è simpatico, le cifre finali sono accettabili ma vedendo la partita si percepisce un’assenza difensiva forte e ha ancora problemi di falli nonostante ciò. Meglio nella seconda parte. Spesso da il meglio di sé su infilate o situazioni dinamiche, da sotto, fermo, fatica se non ha un vantaggio di posizione o tempo.

Josh Okogie: 8

19 pt. (6/11), 2 rimbalzi, 2 assist, 4 rubate. E’ lui che da la spinta a Charlotte per far sì che esista una partita dopo il larghissimo vantaggio dei californiani. Avevo scritto di non chiedergli anche di segnare ma lui f anche quello, di tripla o si vede anche in allungo con un bell’uso del piede perno in una situazione che pareva compromessa ma non cade nel panico. Aggressivo e super attivo sulle torri avversarie, intelligente nella posizione media, pronto al raddoppio o al close-out sul tiratore esterno, oscilla con energia e rapidità, quello che lo porta ad avere mani veloci e a rubare 4 palloni e sentirsi intonare un coro, roba da non tutti i giorni a Charlotte ma lo merita per l’impegno. Sbaglia qualcosa nell’ultimo quarto ma dopo averlo aperto alla grande ma la stanchezza…

Vasilije Micic: 5,5

11 punti, 2 rimbalzi, 4 assist. 5/11 al tiro in 33:11 dovendo sostituire Ball. Troppi 5 TO che di solito arrivano andando in entrata e scaricando su giocatori dalle mani poco prensili, terribile quello che lancia Vanderbilt nell’ultimo quarto. Qualche buona entrata e uno step-back 3 non bastano a compensare l’efficienza nel gioco.

Seth Curry: 5

0 pt. (0/1), 1 rimbalzo. Minutaggio un po’ limitato. Poco cercato dai compagni, sta nell’angolino di sovente sperando arrivi qualcosa da tirare ma nulla ma dovrebbe creare più movimento.

DaQuan Jeffries: 6,5

5 pt. (½), 5 rimbalzi, 2 assist in 12:30. Meglio nella prima tranche, nella seconda si perde anche lui ma sfrutta un fisico solido e una più che discreta mano per aiutare Charlotte a rimontare tra difesa e qualche punticino.

Moussa Diabaté: 6,5

4 punti, 4 rimbalzi in 10:44. Da una mano con il fisico e i cm a frenare i Lakers e in una partita così fisica avrebbe dovuto trovare più spazio anche se il difetto si vede in attacco, viene stoppato semplicemente due volte consecutive e ha mani come il burro su un passaggio, seppur ravvicinato, la sua infilata frontale vede la sfera sfilargli tra le mani, problema basico d’impostazione tecnica…

Taj Gibson: 6

0 pt., 2 rimbalzi, 1 fallo in attacco evitabile che costa un TO da challenge. Non sfigura ma minutaggio super limitato sostituendo Williams a 4 falli. Voto quasi sindacale.

Isaiah Wong: 6,5

5 pt. (2/3), 1 assist, 1 rubata. Buon contributo nei 6:04 in campo, segna una tripla, fornisce un assist facile Bridges e segna in schiacciata assistita. Porta un po’ di verve.

Coach Charles Lee: 6

Non riesce a risolvere il caso Davis perché c’è poca risposta ma poteva fare qualcosa in più per migliorare la situazione. Partita difficile, ancora d più sui pick and roll e cambi, tenere un Nick Smith Jr. sul parquet contro LeBron non ha pagato per nulla per usare un eufemismo. La squadra però rientra, combatte e arriva sino al -2, poi non ha i mezzi per arrivare alla W senza Ball.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.