Game 47: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 114-124

Isaiah Wong

CHARLOTTE, N.C. — Bilal Coulibaly ha segnato 26 punti, Corey Kispert ne ha segnati 25 dalla panchina grazie anche a cinque triple e i Washington Wizards hanno inflitto agli Charlotte Hornets la quinta sconfitta consecutiva 124-114…

Kyle Kuzma ha contribuito con 22 punti e Jonas Valanciunas ha aggiunto 14 punti e 17 rimbalzi per i Wizards che hanno vinto due partite di fila dopo aver interrotto una serie di 16 sconfitte consecutive.

A Charlotte non è bastato un Miles Bridges che ha ottenuto la sua prima tripla doppia in carriera concludendo con 24 punti, 10 rimbalzi e 10 assist.

Nick Smith Jr. ha segnato 24 punti e Mark Williams ha chiuso con 23 punti e 14 rimbalzi per gli Hornets ma il centro nel primo tempo più che spento è sembrato da cessione immediata, senza energie, difesa drammatica tra opposizione ai tiri e surclassato a rimbalzo.

I Wizards hanno vinto la partita perché hanno messo più energia e dopo un primo quarto nei quali hanno recuperato punti per finire sopra di due, hanno superato gli Hornets 46-25 nel secondo quarto grazie al lassismo perimetrale della squadra di Lee.

Guidati da Kispert, che ha totalizzato 18 punti nel quarto con quattro triple, i Maghi hanno chiuso con 13 bombe infilate in 24 minuti per guadagnare un +26 nel primo tempo per mantenere un +23 (77-54) all’intervallo…  

Gli Hornets hanno iniziato benissimo la ripresa e nel finale sono arrivati a toccare il -5 ma tra gli ultimi secondi del quarto e l’inizio dell’ultima frazione la squadra capitolina ha piazzato un contro-break portandosi sul +17 e il successivo elastico che ha consentito a Charlotte di rientrare sotto il divario in doppia cifra non basta a compensare una delle più brutte prestazioni dell’anno unita a un’amara sconfitta poiché incassata nuovamente da quella, numeri alla mano, che è la peggior squadra nella NBA eppure tre delle otto vittorie di Washington in questa stagione sono arrivate proprio contro gli Hornets.

Gli Hornets non hanno trovato in panchina uomini in grado di reggere il confronto, 19-50 il bilancio dei punti messi a segno dalle due bench con il miglior Hornets in un discutibile KJ Simpson, il quale, fiammata da 5 punti a parte nel secondo tempo (due su un baseball pass di Bridges) pare assolutamente un giocatore da G-League e ha chiuso con 3/10 al tiro.

Conclusioni Wizards: Washington ha realizzato 17 triple.

I Wizards hanno vinto nonostante una brutta serata del capocannoniere Jordan Poole, che ha totalizzato solo 6 punti (2/11) ma in momenti importanti e ha avuto difficoltà in palleggio. Kyshawn George ha giocato solo un minuto nel secondo tempo.

Conclusioni Hornets:

Nick Smith Jr. ha trovato qualche spazio e l’ha sfruttato per portare fieno in cascina agli Hornets realizzando 4 triple su 7 contro i Wizards. Vasilije Micic è tornato miracolosamente in piedi (forse con un intervento del Maestro Miyagi di Karate Kid) ma il suo inizio non è stato confortante non riuscendo a innescare i compagni per canestri facili e sbagliando troppi tiri mentre in secundis ha messo due ottime triple per riavvicinare Charlotte che tuttavia continua a pagare i punti incassati in transizione chiudendo con un 13-28 nelle statistiche di squadra laddove le altre caselle non sono così estreme (vedi i TO 10-10 o i rimbalzi 55-57 per Washington)…

Momento chiave: L’ultimo disperato tentativo di Charlotte di avvicinamento è stato fino al -7 ma Coulibaly ha segnato una tripla dall’angolo sinistro per riportare il vantaggio a 10 con 1:16 rimasto alla fine.

Statistica chiave: I Wizards hanno segnato 9 triple su 17 da oltre l’arco nel secondo quarto.

Pagelle

Vasilije Micic: 5,5

Nick Smith Jr.: 6

Josh Green: 6

Miles Bridges: 7

Mark Williams: 5,5

KJ Simpson: 5

Seth Curry: 5

Moussa Diabaté: 5,5

DaQuan Jeffries: 4,5

Isaiah Wong: 5,5

Coach Charles Lee: 4

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.