CHARLOTTE, N.C. — LaMelo Ball è tornato disponibile e ha totalizzato 25 punti e cinque giocatori di Charlotte sono andati in doppia cifra, così gli Hornets hanno battuto i New York Knicks 115-98 giovedì sera ottenendo la quarta vittoria in sette partite e rompendo una serie di un paio di sconfitte da tanking preoccupanti.
LaMelo ha aggiunto 8 assist mentre i compagni di squadra Mark Williams (19 punti, 14 rimbalzi), Miles Bridges (15 punti, 10 rimbalzi), DaQuan Jeffries (14 punti) e Nick Smith, Jr. (13 punti) hanno anche raggiunto la doppia cifra.
Gli Hornets hanno perso cinque partite con 30 o più punti di scarto nell’ultimo mese ma hanno iniziato questa sfida carichi portandosi subito avanti con un parziale da 7-0.
A volte però, gli inizi a sorpresa sono menzogneri ma Charlotte – ora sul 18-51 in classifica – ha continuato a difendere prendendo il comando con un parziale da 12-0 (dal 15-19) per il 27-19 di primo quarto.
Per gli ospiti Karl Anthony Towns sparava un paio di colpi da fuori ricordando che gli arancioblu sono seduti al terzo posto della Eastern ma LaMelo Ball replicava facendo altrettanto e in più riusciva anche a mettere i compagni in condizione di segnare prima di uscire precauzionalmente dopo aver commesso il terzo fallo di serata.
La panchina di Charlotte reggeva riuscendo a traghettare i viola all’intervallo sul 54-44 grazie ad un 17-0 nel confronto score tra bench.
Gli Hornets si mostravano finalmente una squadra capace di variegare il gioco: 32-22 i punti nel pitturato, 2nd chance point: 8-4, 50,0% al tito per Charlotte, 36,0% per i Knicks grazie al non abuso nel tiro da tre punti.
Nel terzo quarto Charlotte incappava in maniera massiccia in problemi di falli: sul 69-60 a 6:13 dalla penultima luce rossa, i mastini Green e Jeffries (ex Knicks) dovevano uscire per aver raggiunto il quarto fallo andando a far compagnia a Ball che nel frattempo ne aveva aggiunto un altro.
Gli Hornets vivevano un momento di dificoltà con i newyorkesi tornati sul -5 ma Bridges, servito velocemente, aveva spazio per realizzare una tripla e poi andando a incunearsi nella difesa bianca bandata d’arancio-blu, non sbandava portando a casa 2 punti in layup ripristinando il vantaggio da doppia cifra, 74-64.
Quando a Towns, dopo aver rimbalzato in bump e circumnavigato Nurkic per realizzare un bell’appoggio in allungo da baseline, veniva fischiato un fallo per proteste, si sentiva l’Alveare fischiare, infatti, i 18.557 presenti erano molto divisi.
Come spesso accade per le squadre più popolari, una buona fetta del pubblico presente sugli spalti, indossava colori arancioblu o parteggiava per essi ma la fischia di “buuu” non impediva a Bridges di mandare a segno il tecnico pur per quanto dispiaccia non avere più un muro casalingo come al vecchio The Hive.
Il resto lo faceva la panchina segnando ma anche costruendo gioco, passaggi, rimbali e schermature: Curry, Nurkic e Nick Smith Jr. allungavano sull’85-72.
Il quarto finale regalava un botta e risposta tra gli Hornets e i Knicks, reverse layup in eurostep per Diabaté e tripla da Gastonia come diceva Dell Curry da telecronista (facendo un po’ il verso a Collins) ma Payne infilava per la prima volta il canestro con la tripla e ne aggiungeva altri due immediatamente per aiutare un Towns – giunto a 22 punti – che sotto le plance stava dando parecchio fastidio usando il suo peso e la sua tecnica.
Charlotte però chiamava time-out e non si voltava più indietro, la difesa era abbastanza buona per tenere a bada il riavvicinamento ospite e Thibodeau doveva arrendersi quando Ball a 3:04 e 2:25 infilava due triple aumentando a 17 punti (111-94) il divario.
Alla fine Charlotte viveva una gran serata nonostante O.G. Anunoby segnasse 25 punti e Karl-Anthony Towns ne incasellasse a tabellino altri 24 più 10 rimbalzi per i Knicks.
Conclusioni Knicks: i tifosi di New York sono sempre stati presenti in maniera massiccia quando la squadra gioca a Charlotte, a partire dal gran numero di tifosi che hanno assistito alle partite al vecchio Charlotte Coliseum nelle serie di playoff nel 1993 e nel 199 ma gli applausi dei tifosi dei Knicks erano così forti che un alieno avrebbe pensato di giocare al Madison Square Garden.
Conclusioni Hornets: Charlotte ha battuto i Knicks per la prima volta dal 5 dicembre 2024, interrompendo una serie di sei sconfitte consecutive contro questa avversaria.
Momento chiave: Dopo che New York si è riportata sul 92-81 con 7:39 rimasti, Charlotte ha risposto con un’impennata di 13-8, alimentata dai canestri di Josh Green, Smith e Ball per portarsi in vantaggio per 108-91 con 3:03 rimanenti.
Statistica chiave: Charlotte ha equilibrato il suo attacco scegliendo bene anche il tiro da fuori convertendo 15 dei 32 tiri da 3 punti con Ball che ha messo un 5/10 e Jeffries un 3/5.
Voti
LaMelo Ball: 8
25 punti (10/23), 8 assist. Deve stccare la spina un paio di volte più del previsto mettendosi in ricarica per problemi di falli però rientra sempre concentrato ed è decisivo.
DaQuan Jeffries: 7
14 punti e 4 rimbalzi da titolare in più di 33 minuti dal parquet. Guardia tiratrice che seleziona i tiri e non li ruba ai compagni, cerca di dare fastidio ai suei ex compagni di squadra e ogni tanto piazza la zampata. Utile e riequilibra la squadra in solidità rispetto ad altri giocatori.
Josh Green: 6,5
5 pt. in 21:10 sul parquet. Anche su di lui gravano i problemi di falli. Si aggiusta bene riuscendo a disturbare o a evitare qualche canestro facile ma soprattutto piazza un paio di canestri nei momenti giusti nei quali gli Hornets avevano bisogno di uscire dall’apnea e ornare a respirare.
Miles Bridges: 7
15 punti. Non una resa eccezionale il 6/17 ma compensa andando in doppia doppia con 10 rimbalzi e fornendo 4 assist. Anche per lui alcuni canestri arrrivano al momento giusto. Provvidenziale.
Mark Williams: 7
Arriva la 17a doppia doppia della stagione per il centro titolare che oltre ai 19 punti e 14 rimbalzi, fornisce 4 ssist e sferra ben 3 manone sulla palla per altrettanti rejected al mittente, uno in aiuto nell’ultimo quarto esaltante. Se proprio vogliamo trovare un difeto, a volte espone un pochino la palla ma quando trova il corridoio, da Ball o dai compagni, riesce a usare spesso bene il fisico per finalizzare.
Seth Curry: 7
4 pt. (2/3) in 18:23. Non tenta nemmeno un tiro da tre punti perché i Knicks lo onorano come tiratore marcandolo come Seth Curry in una finale NBA ma lui, d’esperienza si rende molto più utile di ciò che raccontino i 4 punti messi in croce. Due bei canestri ma soprattutto 3 assist, schermature e movimento del quale ne beneficiano anche i compagni. Fondamentale nel terzo quarto per far reggere il vantaggio a Charlotte.
Wendell Moore Jr.: 6,5
2 punti e 2 assist in 19:54. Una bella schiacciata decisa dopo un gioco con Curry. Fa il suo.
Jusuf Nurkic: 7
9 punti (3/3), 7 rimbalzi. Perfetto al tiro se non fosse per un 1/2 ai liberi. Da fastidio anche quando gli segnano contro, riesce d’esperienza a mitigare un atletismo molto poco dirompente, se poi prende anche la mira con i piazzati open, per Charlotte il 5 fuori diventa uno scorcio di realtà.
Nick Smith Jr.: 7
13 punti, 4 rimbalzi, 3 assist. Spesso sono oggettivamente critico con lui ma finalmente lo vedo fare spesso scelte sensate anche quando va da solo a “calciare” un jumper ravvicinato dalla baseline che rimbalza fuori ma era una buona scelta perché open. Sena da tre un dagger shot, nel finale chiama a rimorchio mark Williams per una schiacciata e in salto dalla linea di fondo salta anche il compagno bosniaco per mandare a Ball un a palla messaggio d’amore per la tripla. Veloce, dinamico, attivo.
Moussa Diabaté: 7
7 punti (2/3), 5 rimbalzi, in 12:06. Forse il tentativo da fuori è esagerato ma il canestro in reverse in eurostep nel primo quarto lo mostra come poche vole: ottimo controllo del corpo in movimento in entrata arzigogolata. Fa una buona difesa dopo essere stato spostato da Towns la prima volta. Come PF in aggiunta a Mark Williams o a Nurkic rende di più perché ha buona mobilità al contrario dei compagni che non sempre la forniscono.
Taj Gibson: 6,5
Entra per i saluti. Segna un buon canestro ma anche quando è in panchina, nonostante possa essere forse la sua ultima stagione, fa da collante per la squadra.
Coach Charles Lee: 7
Buona partita. Squadra concentrata e attiva in difesa che sa trovare le soluzioni offensive senza andare in panico. Una delle migliori partite della stagione con un basket meno isterico e troppo all’americana.