Quella sporca dozzina (di vittorie)

Per gli Hornets, nonostante i simpatici benauguranti auspici promozionali del signore narratore in video qui sotto (il mio giocatore preferito di sempre) la stagione è stata a livello delle due precedenti culminando con qualche disgrazia, oltre che nei risultati, per dei giocatori chiave che sono stati esclusi per infortunio – gioco forza – fin troppo presto in stagione, vedi Tre Mann, Grant Williams e Brandon Miller ai quali si aggiunge da poco LaMelo Ball (altra stagione a intermittenza nelle presenze) ma quando la stagione era già deragliata.

Siamo arrivati a game 78 ma ormai a quattro partirte dala fine gli Hornets hanno mollato nettamete la presa, anche in caso di vittoria contro una delle tre squadre in programma rimanenti, non sposterebbe.

Stanotte alla una è in programma l’ultima partita casalinga, contro Memphis.

Tra le poche luci in stagione possiamo provare  a vedere quel bicchiere meno di un quarto pieno (percentuali alla mano) provando a ripercorrere le migliori 12 vittorie (sono solo 19 in stagione al momento a fronte di 59 sconfitte) in stagione, almeno secondo me:

12) Game 12 Vs Milwaukee Bucks 115-114

Finale pazzesco, ultima chance per Antetokounmpo che tira frontalmente ma colpisce il ferro sullo sforzo difensivo di Grant Williams così Charlotte mette in tasca una vittoria che corona un bello sforzo.

11) Game 15 Vs Detroit Pistons 123-121

Dopo una win al cardiopalma contro Detroit, non passa molto tempo e gli Hornets si riconfermano sul filo per ottenere un’altra vittoria casalinga al The Hive.

10) Game 1 @ Houston Rockets 110-105

Partita d’esordio con la squadra quasi al completo. Mancano Mark Williams e dopo un paio di prodezze si fa male anche Brandon Miller che tuttavia salterà solamente una manciata di partite. La squadra tra individualità e giocate d’insieme, ribalta la patita e trova le giocate vincenti nel finale sovvertendo il pronostico su un campo stico come quello di Houston.

09) Game 75 Vs Utah Jazz 110-106

Partita passata praticamente interamente al comando con qualche guizzo dei Jazz per impattarla. Si giunge al finale all’Alveare dove i Calabron la spuntano su quella che attualmente, classifica alla mano, è divenuta la peggior squadra NBA. Risultato da ricordare perché Charlotte vince la serie 2-0 e non accadeva dal 1994/95 in North Carolina…

08) Game 69 Vs New York Knicks 115-98

Vittoria convincente di Charlotte ottenuta con LaMelo sul parquet (chissà se la prossima stagione sarà ancora nella Buzz City) ma soprattutto di squadra che esalta anche la difesa nel finale, un aspetto davvero mancante in troppe partite di Charlotte quest’annata. Le magagne non risolte totalmente sul perimentro perché non sempre Green è stato al top e l’arrivo del doppione Okogie più energetico non bastano a colmare tante lacune diferenti ma la vittoria dei “viola” contro una squadra quotata come New York in casa, dopo diversi anni e con tanto pubblico arancioblu è stato un bel momento.

07) Game 42 Vs New Orleans Pelicans 123-92

Il “derby” finisce 1-1 in stagione. Gli Hornets al ritorno in Louisiana decidono di perdere appositamente per mantenere la posizione di vantaggio per la lottery che gli garantirebbe un 1,5% in più rimanendo in terzultima posizione a scapito dei “cugini” quartultimi. All'”andata” Charlotte gioca una partita nella quale le va bene quasi tutto e ottiene la più larga vittoria stagionale.

06) Game 66 @ San Antonio Spurs 145-134

Sulla falsa riga della partita appena citata contro NOLA, ecco un’altra partita record in attacco per gli Hornets che il 14 marzo infilano 26 triple, record di franchigia e prima che gli Speroni accorcino nel finale vanno avanti anche di 31, cifre che non capitano spesso, soprattutto di questi tempi.

05) Game 64 @ Miami Heat 105-102

Bridges e Williams emergono nel rollercoaster finale consentendo agli Hornets di sbancare la Florida contro una “rivale divisionale”. La vittoria costituisce l’unica W di Charlotte contro le altre squadre della propria divisione, infatti, Atlanta, Orlando e Washington addirittura, hanno spazzato tutte la serie 4-0 contro la squadra di Lee… Hornets che finiscono con un terribile 1-15 nella Southeast Division ma almeno regalano questa emozionante impresa.

04) Game 08 Vs Detroit Pistons 108-107

E’ la partita del game winner di Brandon Miller che elude il tagliafuori di un difensore e saltando converte il rimbalzo nel tentativo vincente in correzione all’ultimo respiro. Grande atmosfera e bella vittoria così anche Miller – che aveva finito per perder palla su un raddoppio – pochi istanti prima, si riscatta e si prende la vittoria.

03) Game 38 @ Chicago Bulls 125-123

Trend negativo per Charlottwe contro Chicago anche nell’utima partita di fine anno precedente dove l’OT in North Carolina sorride ai Tori. I Calabroni si rifanno soddisfacentemente in Illinois dove l’ultimo quarto è bello e bizzarro, Hornets sotto, poi in rimonta, quando sembra riescano a dare lo stacco netto, la squadra di Donovan la rimette in piedi e ha due occasioni da tre punti sull’ultima azione per vincere ma Vucevic e LaVine sono stretti bene nella morsa rispettiva di Bridges e Green che sui due close-out fanno vincere a LaMelo il derby con il fratello Lonzo.

02) Game 53 @ Los Angeles Lakers 100-97

Dopo lo scambio negato da parte gialloviola, era la partita di ritorno per Mark Williams, mancato losangelino. Gli Hornets si vendicano sportivamente sorprendendo la nuova squadra californiana composta da James e Doncic. L’ex Heat e Cavs sulla sirena ha un paio di occasioni (esattamente come contro i Bulls) per pareggiare ma le manca e gli Hornets sbancano la Crypto.com Arena.

01) Game 49 Vs San Antonio Spurs 117-116

Gli Hornets vincono 2-0 la serie in stagione contro i Texani anche perché LaMelo Ball sull’ultima azione offensiva della partita scarica la palla a Miles Bridges che dall’angolo sinistro fa centro, sorpassa ed evita la sconfitta agli Hornets con un insperato buzzer beater grazie finalmente ad un’azione costruita e finalizzata bene.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.