La NBA perde la faccia.

Potrebbe sembrare strano che un amante del basket attacchi in maniera diretta una parte di esso ma per onestà intellettuale non potrebbe essere altrimenti a difesa del suo spirito e non dal marcio business show ad ogni costo.

A distanza di alcuni giorni leggere che la NBA abbia  pubblicato in propria difesa il video dell’estrazione come se quel meccanismo di palline soffiate non potesse essere tranquillamente truccato con la tecnologia a disposizione oggi.

Ormai sono tanti anni che la NBA, a seconda della protezione dei propri maggiori investimenti (leggi grandi mercati o market in difficoltà, recenti nobili decadute da aiutare) sfavorisce consapevolmente squadre come gli Charlotte Hornets o i Washington Wizards, le quali, aldilà dei propri demeriti di restare a guardare o dover pagare di più per le stesse cose, rimarranno di serie B in una lega chiusa.

A parte qualche exploit almeno 5 o 6 squadre galleggiano da anni nei bassifondi della classifica.

Le accuse di complottismo a chi denuncia una truffa alla luce del sole sono ridicole, ormai molti indizi stanno facendo una prova, vedi gli aiuti reiterati a Cleveland o a Minnesota per passare da Davis e Zion a New Orleans.

Negli anni (questo sarebbe da far fare ad un matematico andando a riprendere le varie casistiche delle squadre stagione per stagione) mi piacerebbe sapere quanto sia possibile che una squadra con l’1,8% ed altre co possibilità bassissime, possano vincere la lottery ed attenzione, non sono mai stato un complottista, un terrapiattista o a difesa di qualsiasi altra stupidata pseudoscientifica o scandalistica ma qui ormai le “coincidenze” sono troppe.

Rispetto chi non crede a questa farsa ma personalmente se l’anello rimane un’utopia, non mi faccio mettere nemmeno quello al naso, magari lo lasciamo ai tori perché la Dea sbendata non passa da uno small market come Charlotte (che la NBA e i proprietari stanno riducendo al rango di sparring partner) dal 1991 e come saprete tutti ormai la lottery è stata vinta dai Mavericks che avevano scambiato Doncic (ai Lakers) per Anthony Davis, quindi secondi gli Spurs (altro aiutino per aggiungere power a Wemby) e i 76ers che con la stagione disastrata andata in archivio e il caso Embiid avevano bisogno di ricreare un pezzo di progetto…

E’ così che la NBA, dopo questa sparata a vuoto ha perso la faccia definitivamente mentre al nostro Coach Charles Lee è parso una maschera di sale con un volto di gesso da gipsoteca.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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