
Rientra dopo quasi un anno, Mark Williams ma la sua è una prestazione che è lontana dalle sue performance, manca ancora il flow.
Quinta uscita casalinga consecutiva per Charlotte, ultimo game per l’Emirates Cup, rientra Mark Williams ma la stancante solfa non cambia purtroppo.
Gli Hornets rimaneggiati sembrano per lunghi tratti in balia degli avversari ma maneggiano la partita rientrando da un -19 sino a trovare la parità e il breve risicato vantaggio nei minuti finali ma finiscono per cedere a causa dell’inesperienza, di una difesa friabile nei momenti che contano e di errori nei momenti decisivi.
I prodromi del trend di questo match si materializzano subito con il FT di Richards (come and one a seguito di un canestro da sotto) a 10:16 e la risposta da tre di George per il 5-7 Phila.
L’ultimo vantaggio Hornets del primo tempo va in scena con la tripla di Salaün a 8:50 poi è l’ex Oubre Jr. a dar man forte al comandante George segnando da fuori diversi canestri.
Charlotte, senza i suoi principali marcatori, segna poco e collassa sino al 20-32 di primo quarto.
Il rientro di Mark Williams, visibilmente fuori ritmo non aiutava…
I Calabroni fanno fatica a trovare spazi e ritmo ma Philadelphia ha spesso le mani addosso ai nostri e si va presto in lunetta così nel finale di quarto accorciano da -18 a -11 con due FT splittati da Richards per il 44-55.
A 3:36 del penultimo quarto due liberi di Maxey sembravano mettere fine alla partita: 59-78 (-19) ma Salaün e Nick Smith Jr. portavano 5 punti a testa piazzando un parziale da 10-2 per chiudere il quarto sul 69-80.
Charlotte spediva in campo pure Diabaté al posto di Mark Williams e arrivava al -7 poi Miller sparava da tre aprendo un botta e risposta tra lui e George composto da due triple per entrambi alle quali seguivano due liberi di Richards e ad un altra bomba dell’infiammato Brandon che a 5:16 su assist di un buon KJ Simpson realizzava il -2 (89-91) facendo esplodere l’Alveare.
Gli Hornets sembravano affondare sino al -6 dopo due FT di George ma a 3:10 raggiungevano la parità – sempre dalla lunetta – con il rookie KJ Simpson, il quale pescava il 95 pari.
Charlotte passava addirittura avanti a 1:32 dalla fine quando dalla diagonale destra Miller colpiva ancora vedendo la vasca: 100-99.
Liberi di Maxey (¾) e due per il play rookie Simpson che a 44 secondi dalla fine riprendeva gli ospiti dalla lunetta dopo essersi procurato un fallo da una drive (102 pari).
Maxey in entrata batteva Martin alzando la sfera sul vetro dove nemmeno il lunghissimo appostato Diabaté non poteva arrivare, poi Miller in avvicinamento rilasciava un floater che sorvolava il cerchio e scendeva oltre così Green, costretto al fallo mandava Maxey in lunetta.
Con la partita agli sgoccioli la squadra in bianco riusciva a congelare il risultato dalla lunetta regalando agli Hornets un altro giro d’amari nonostante lo sforzo.
104-110 nonostante il 54-40 a rimbalzo e il 23/28 ai liberi contro il 18/20 avversario.
5-9 le rubate, 12-15 i palloni persi ancora da limare nella banalità di alcune davvero evitabili come il passaggio di ritorno tentato da Richards nel finale sul quale Maxey ha messo le mani recuperando un pallone preziosissimo per i suoi.
Per Philadelphia (prima striscia di vittorie – 2 – in questa stagione) i 29 punti (6/9 da tre) e 8 assist di George sono stati fondamentali come i 21 di Maxey (8 negli ultimi 30 secondi) abbinati a 7 assist.
Oltre al loro da segnalare i 17 di McCain e i 14 di Oubre Jr. oltre ai 12 rimbalzi di Yabusele (5 offensivi).
Charlotte ha ricevuto 34 punti (12/25) da Miller e 22 da Richards che tra pick and roll e presenza sotto canestro ha chiuso con 6/9 dal campo e 10/13 dalla lunetta più 14 rimbalzi.
In doppia cifra anche Martin con 12 punti e Salaün con 10 punti e 10 rimbalzi.
Le due squadre salutano la coppa (Phila sul 2-2, Hornets 0-4)
Voti
Vasilje Micic: 5
5 punti (¼) e 5 TO a fronte di 2 assist in 18:48.Tanti giocatori “nuovi” non creano automatismi ma lo vedo palleggiare troppo ed essere poco convinto rispetto a quando arrivò lo scorso anno. Un minus si -8 piuttosto veritiero.
Brandon Miller: 7
34 punti (12/25), 3 rimbalzi, 0 TO. Molto più performante in percentuali delle ultime uscite, soprattutto nei momenti che contano colma il gap con una serie di triple chirurgiche anche il pullup, poi è un sophemore, sbaglia l’alzata in floater in avvicinamento nel momento decisivo ma senza contorno al momento chiedergli di più è dura anche perché in serata non perde palloni anche se Nurse fa scattare qualche raddoppio aggressivo improvviso nei suoi confronti e in difesa ingaggia duelli sostanziosi.
Josh Green: 4
0 punti, 4 rimbalzi, 2 assist in 36:02. Dopo alcune buone prestazioni recenti, serata no per un titolare d’esperienza che dovrebbe portare più acqua al mulino. Non convince.
Tidjane Salaün: 6
Doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi poi 2 rubate ma secondo me, anche una certa fragilità difensiva o forse una certa inesperienza per meglio dire, sui posizionamenti, non certamente a rimbalzo ma sugli sviluppi dell’azione. Vale lo stesso discorso per Miller, è un rookie, gioca in quintetto per necessità, -11 di plus/minus ma continua a giocare con fiducia, forse un po’ troppa su tir fuori ritmo staccato dalla linea da tre ma deve maturare.
Nick Richards: 7
22 punti, 14 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Approfitta della mancanza di Embiid e Drummond per furoreggiare sotto le plance. Pick and roll e fisicità lo portano anche in lunetta spesso. Peccato – come per Miller – l’errore nel finale con un passaggio no look troppo morbido recuperato da Maxey.
KJ Simpson: 6,5
8 punti (2/8), 9 assist, 6 rimbalzi che per un piccolo sono “tanta roba”. Gioca quasi 10 minuti in più del suo pari ruolo serbo e commette soltanto due TO. Selezionasse meglio qualche tiro partirebbe senza indugio titolare perché aggiunge dinamicità ad un attacco Hornets troppo statico con Micic. Nove preziosi assist e nel finale mostra la sua personalità andando anche a prendersi due liberi e realizzandoli senza paura. Prova positiva.
Mark Williams: 5
4 punti (¼), 1 stoppata e 3 rimbalzi in 8:37 ma senza dinamicità e poco atletismo. Ancora fuori ritmo in attacco, troppo statico in difesa, plus/minus da -11 ma oltre a quel numero è la difesa a non essere coperta. Servirà tempo per rivedere quello vero, al momento pare arrugginito.
Cody Martin: 6,5
12 pt. (5/8), 3 assist e 2 TO. Alla disperata ricerca di scorer gli tocca anche cercar qualcosa di più che punti di rottura, a volte la bomba che esplode in mano capita a lui che in palleggio non sempre trova spazi, gli capita di far scadere i 24 ma anche di segnare sulla luce gialla in turnaround fade-away da marcato nel primo quarto. Un paio di triple a bersaglio, peccato non ce la faccia a controllare Maxey su un’entrata nel finale decisiva alla fine anche se gioca d’esperienza ma più di così era dura…
Nick Smith Jr.: 6,5
7 pt. (3/5), 3 assist, 2 rimbalzi. Porta un po’ di freschezza e attacco in 11:04 sul parquet.
Moussa Diabaté: 5,5
Entra nel secondo tempo quando non ci credevo più nemmeno io. Non incide. 1 rimbalzo (offensivo, nemmeno a dirlo) e 2 falli commessi. Forse fuori ritmo per non essere entrato prima.
Seth Curry: 6
2 pt (0/1), 1 stoppata in 5:13. Solita apparizione nel secondo quarto con conseguente sparizione per tutto il resto della partita. Una rotazione che non capisco e non condivido se devi recuperare. Fa il suo semplicemente.
Coach Charles Lee: 6,5
Chiama due challenge e li vince. Più personalità rispetto all’ultima uscita, salva forse anche Miller da un raddoppio super aggressivo e improvviso che avrebbe potuto portare ad una palla persa chiamando time-out. Fa esordire Mark Williams ma con scarsi esiti e nel secondo tempo prova a cambiarlo con Diabaté ma ottiene poco. Più gioco interno, non solo triple oggi.
Forse un Quintetto con KJ Simpson, Miller, Cody Martin, Diabaté e Richards al momento sarebbe più equilibrato ma non lo invidio perché la scelta realizzativa è poca e gli Hornets con lo 0-5 casalingo nonostante gli scarti di pochi punti e avendo sempre lottato, stanno inesorabilmente allontanandosi dai play-in anche se è ancora presto, tuttavia sono arrivate sconfitte pesanti in partite casalinghe contro avversarie da battere.