Game 49: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs 117-116

LaMelo Ball, 24 punti e 10 assist.

Nell’ultima partita della lunga serie da nove giocata allo Spectrum Center gli Hornets raggiungono una vittoria all’ultimo respiro in una partita che supera le più assurde (non poche) giocate da Charlotte negli ultimi anni.

I Calabroni sono largamente rimaneggiati in attesa dei transfer dei nuovi giocatori me ritrovano inaspettatamente LaMelo Ball che ha voglia di far tornare a vincere la squadra di Lee dopo sei stop consecutivi.

Gli Hornets e Ball partono bene, in difesa Charlotte sembra produrre il doppio dello sforzo delle partite precedenti e l’efficacia si vede.

Il piano offensivo, invece, sembra quello di prendere un vantaggio tramite un blocco alto ed attaccare il pitturato con runner e floater che vanno puntualmente a bersaglio.

A 3:31 dalla prima sirena KJ Simpson indovina una tripla e porta al massimo vantaggio di serata gli Hornets, +19 (29-10) prima che il divario si riducesse a 12 complici gli ultimi FT del terribile Castle (spina nel fianco nel secondo tempo) a 29 secondi dalla luce rossa (34-22).

Ball, Smith e Salaün aprono il nuovo quarto con una tripla a testa e i Calabroni riconquistano il +18, mortificato dal rientro degli Spurs fino al -7 a 5:45 con Fox che infilava il primo libero ma mancava il secondo per il -6.

Scossi dal torpore e ispirati da Ball ecco che gli Hornets riprendevano del margine con la tripla di LaMelo e la bomba di Curry gentilmente fornita dallo stesso numero 1, Castle per gli Speroni chiudeva la frazione di tripla anch’esso ma i color menta chiudevano sul confortante 62-50 all’intervallo.

Il terzo quarto scorreva con gli Hornets bravi a veleggiare sulla quindicina di punti di vantaggio ma gli ultimi canestri Spurs, compresa la dinamitarda dunk di Vassell chiudevano il quarto sul 92-81 con i texani a mangiare un punto a Charlotte che cercava di resistere alla rimonta ospite infilando le bombe di Salaün e Curry (102-90 a 8:52) ma un two and one di Castle e una tripla di Vassell, complice l’attacco Hornets incantatosi, consentivano ai “neri” di arrivare al -3 (107-104) a 5:56 dalla fine.

Bridges da sotto e Ball da tre davano il +6 ma poi le scelte scellerate di LaMelo, tripla da lontanissimo, errore dall’angolo di Jeffries e tripla forzata di Nick Smith Jr. e fallo di Ball su passaggio stoppato, facevano piombare la Buzz City in un incubo spazio-temporale sui liberi di Castle che portavano a -1 gli Spurs con i texani bravi a costruire la rimonta sui FT (a inizio ultimo quarto Charlotte ne aveva battuto uno contro i sedici avversari) e una terna che nel dubbio era a torto o a ragione: “Diamo sempre palla agli Spurs”…

Fox si faceva perdonare dopo aver mancato un FT e complici due jump ball (l’ultima per un challenge vinto da SAS per un fallo chiamato e poi tolto su Diabaté) realizzando due canestri che sembravano portare al delitto perfetto a 8 secondi dalla fine: 114-116, primo vantaggio Spurs da inizio game e Hornets nuovamente vicini alla beffa nonostante gli sforzi.

Il rischio di transfert mentale di eventi passati nei giocatori è forte, la mia scomunica anche ma si andava in time-out per cercare di ragionare su come evitare la beffa.

Dentro Curry, rimessa difficile e nuovo time-out chiamato da Seth si settava sulla seconda possibile rimessa: palla a Ball, penetrazione, drive and kick out sulla linea di fondo per LaMelo che portava dietro di se due o tre giocatori come un pifferaio magico, palla a Bridges nell’angolo sinistro che infilava un open magistrale per il sorpasso: 117-116.

Con un secondo e quattro decimi da giocare la rimessa degli Spurs cercava Fox che doveva scartare lateralmente un difensore, tripla e palla nel sacco.

La beffa sorpasso per gli Hornets era evitata solamente dal gigante Crono che divorava la tripla della Volpe texana.

Per gli Spurs il rookie Stephon Castle ha chiuso con un record personale di 33 punti.

Fox ha totalizzato 22 punti e Victor Wembanyama ha realizzato 16 punti e 11 rimbalzi.

Pagelle

LaMelo Ball: 7,5

Parte benissimo e inaspettatamente attaccando il pitturato con rapidi floater e colpendo brillantemente anche da tre oltre a servire i compagni (vedi Curry per la seconda tripla) poi comincia a esagerare e abbassa le medie e l’efficienza del team, soprattutto nel finale quando nel crunch time fa scelte pessime spesso ma si rifà con la drive and kick che fa vincere Charlotte. Chiude in doppia doppia con 24 punti (9/26) e 10 assist in 36:12 al suo rientro.

Nick Smith Jr.: 7

19 punti, 5 assist. Ottimi i suoi fade-away frontali che in copia, dopo qualche rimbalzo sul ferro, vanno dentro grazie ad una buona rotazione della sfera. Contributo offensivo importante. Peccato per le tre palle perse compensate con 6 rimbalzi, non pochi per un piccolo e riesce a far perdere il tempo di tiro nel finale a Fox rimanendo pulito, De’Aaron segna ma oltre il limite.

DaQuan Jeffries: 5,5

4 punti, 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Parte bene ma lascia anche qualche porta aperta e commette un paio di falli che portano in lunetta agli avversari. Ha avversari terribili per la sua prima starting lineup. Buono lo sforzo ma pesa il 2/9 al tiro.

Miles Bridges: 8

25 punti, 7 rimbalzi e 2 assist ma soprattutto l’emozionante game winner che da queste parti non è poco. Apprezzato come sforzo, come giocatore e come messaggi dati alla città, l’augurio è di essere diventato anche una persona migliore rispetto a un paio d’anni fa per quel paio di brutte storie. Riguardo la partita chiude con un 10/18 cercando di non forzare, il factotum di Charlotte gioca intelligentemente e con personalità.

Moussa Diabaté: 6,5

9 pt. 15 rimbalzi, 6 assist. Chiude con un 4/10 e un paio di stoppate pese da Wemby ma anche una bella dunk sul connazionale. Bene in attacco dove riceve passaggi e cattura rimbalzi grazie alla modalità d’attacco, in difesa però manca un po’ di solidità a rimbalzo, qualche rebound in più poteva essere catturato.

KJ Simpson: 6

12 punti, 3 rimbalzi, 3 assist. 5/9, niente male in attacco, soprattutto nel primo tempo ma in difesa soffre nonostante lo sforzo.

Seth Curry: 7

12 punti, 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Segna da tre un open dalla top of the key su 2nd chance offerta da Diabaté poi sembra involversi ma torna a segnare chiudendo con 4 triple (4/6 da tre e 4/8 dal campo), nel finale rientra solo per la rimessa che non è come vuole lui e chiama con esperienza un altro time-out che si rivelerà essere vincente per il passaggio verso ball con timing perfetto. Punti importanti, ciò che gli si chiede.

Tidjane Salaün: 6

8 pt., 5 rimbalzi e 1 stoppata. Tornato dalla G-League sembra migliorato un po’, almeno ha ripreso la mano con un ¾. Lee gli da fiducia in difesa inserendolo appositamente in frangenti dove serve e anche nel finale lo mette dentro sull’ultima azione. Come KJ un po’ in difficoltà in certi casi in difesa ma da lui oggi mi aspettavo di meno quindi bene così.

Taj Gibson: 6

4 punti, 4 rimbalzi, 1 stoppata, 1 rubata. Parte molto bene, inaspettatamente, lotta, poi la terna gli commina un fallo inesistente, un po’ vessato e un po’ in calando nella partita ma discreti i suoi 13:19 complessivamente.

Coach Charles Lee: 7

C’è molto sforzo della squadra questa volta, ball facilita le cose a una squadra in emergenza, piano partita iniziale buono, un po’ dismesso nel finale. La vittoria sul filo è però frutto anche di qualche scelta tattica evidentemente azzeccata questa volta.

 

 

Pubblicato in Game

Dentro Nurkic, via M&M’s

Il bosniaco ha già cambiato il suo profilo social definendosi centro degli Hornets.

Chiusa la deadline di mercato NBA.

Arriva da Phoenix il centro separato in casa Jusuf Nurkic (da un mese non parlava con il coach Budenholzer dopo la sua sostituzione da titolare a riserva in favore dell’ex mason Plumlee) a Charlotte insieme ad una prima scelta non protetta 2026.
La contropartita per Phoenix consiste in Cody Martin, Vasilije Micic e una seconda scelta 2026.

La neofilia della SF

Forse qualcuno si sarà chiesto, riferendosi al titolo, a cosa si riferisse SF, ovviamente non sta né per Scuderia Ferrari, né per Street Fighter tantomeno per San Francisco ma per small forward poiché gli Hornets pare stiano facendo collezione di ali piccole da Josh Green in poi.

La neofilia, ovvero il bisogno di avere sempre costanti novità intesa come nell’accezione peggiore della situazione, porta il tifoso a disaffezionarsi poiché vede i pezzi migliori partire (c’è uno svuotamento materiale ma anche affettivo), distrugge i progetti che Charlotte puntualmente tenta di costruire e poi smantella nel giro di qualche anno smentendosi, spesso accortasi di aver sbagliato scelte ma dato che tutto è permeato da variabili, a qualcuno in società non è mai venuto in mente che dopo anni di insuccessi, forse un po’ di mea culpa per l’incompetenza ci starebbe?

La stagione non ha più nulla da dire ma i tifosi si augurano comunque di vedere aumentare lo striminzito record di 12 vittorie in 28 partite che ha portato gli Hornets a livello di una vittoria ogni 4 partite parametrandosi sulle due annate precedenti.

Difficile farlo se si vendono però sempre i pezzi migliori.

Mark Williams, dichiarato incedibile in estate insieme a Ball e Miller (gli unici tre) è stato spedito ai Lakers in cambio di Dalton Knetch e Cam Reddish oltre ad una scelta non protetta nel 2031 e uno scambio di scelte nel 2030 ma forse i fan si saranno suicidati tutti prima…

In estate è arrivato Josh Green che sta giocando come ala piccola e oltre a Cody Martin ancora in roster e il nuovo arrivato Josh Okogie, ecco i due nuovi provenienti da LAL ad affollare il roster.

La voglia di nuovo nel ruolo sembra qualcosa di follemente demenziale, sia perché vi è un affollamento nel settore, sia perché Mark Williams è andato via per un cencio.

Intendiamoci, Mark Williams ha giocato le ultime partite in chiaroscuro con poca voglia e senza Ball a innescarlo ha mostrato parecchi limiti offensivi quando deve fare da solo compresi quelli sotto canestro dove non sa difendere la palla con il suo ottimo fisico e spesso finisce per esporla e perderla in maniera banale.

Sicuramente però questa stagione Mark Williams ha giocato alcune delle migliori partite della sua carriera e sembrava dover essere un pezzo fondamentale a lungo termine della franchigia.

Nelle sue ultime nove partite, Williams ha avuto una media di 21,6 punti, 12,9 rimbalzi, 3,2 assist e 1,7 stoppate a partita anche se quei numeri vogliono dire poco se non lo si osserva in partita su ambo i fronti e su come ha ottenuto quei punti.

Sicuramente i Lakers mettono insieme per l’oggi il pezzo mancante del mosaico perché Doncic e LeBron apriranno spazi a Williams che è ciò che il treccioluto giocatore gradisce di più.

Gli Hornets con Knetch acquisiscono un discreto tiratore, un rookie anomalo di 24 anni che può crescere e ha già un massimo in carriera di 37 punti.

Gli Hornets hanno acquisito anche Cam Reddish, altro giocatore alla Okogie orientato alla difesa e a proposito di defense gli Hornets sono rimasti con un solo centro sotto contratto, ovvero il prossimo al ritiro, ovvero Taj Gibson.

C’è anche Moussa Diabaté ma l’ex Clippers ha ancora un contratto two-way.

Mark Williams era stato criticato nell’ intervallo dal commentatore degli Hornets Terrence Oglesby per non aver mostrato alcuno sforzo contro i Washington Wizards. “Va bene quando i tiri vengono sbagliati, va bene quando si fanno errori ma se c’è almeno impegno, posso conviverci. Mark Williams ha messo insieme un primo tempo che non ho mai visto da un centro titolare a livello NBA… È stato così scarso dal punto di vista dell’impegno oggi che hanno dovuto toglierlo dalla marcatura di un centro sulla via del tramonto come Jonas Valanciunas, e poi ha concesso tre punti open ai tiratori avversari perché non si stava dando da fare per contestare i tre. Lo sforzo deve essere migliore. Potresti essere sotto di 23 punti, qualsiasi cosa… Questa squadra dei Washington Wizards è ultima in attacco e difesa e ti stanno battendo di 23 punti sul tuo campo perché non hai voglia di muoverti. È pazzesco. Mark Williams, se diventerai il centro di una franchigia in cui hanno investito e hanno pianificato che tu fossi un elemento fondamentale di ciò che faranno in futuro, quello sforzo è inaccettabile.”

Guardando la partita sottoscrivo tutto, sacrosante parole ma un altro mea culpa dovrebbero farlo i proprietari che in questi anni hanno gestito la franchigia, incapaci di trovare feeling ed appeal per portare giocatori già affermati a Charlotte non volendo spendere più del necessario e affidandosi a progetti sisifiani di ricostruzione, si spinge il masso in cima e lo si fa rotolare nel burrone, lo si riprende e lo si riporta in cima per continuare il ciclo eterno senza andare davvero da nessuna parte…

Peterson si è agglutinato e sembra diventato un Presti a lunga gittata che accumula scelte (o capi come tristemente vengono chiamate anche) da qui al 2031, una strategia che può piacere o no e potrebbe anche portare qualche benefit se la franchigia si regolarizzasse, ciò non toglie che a Charlotte aspettano di vincere una serie di playoff dal 2002 e visti gli infortuni di questi anni non è detto che l’unica strategia che pare percorribile low cost sia anche di successo.

Tornando a Williams (un punto a favore di Peterson è che potrebbe essere un giocatore con una presenza limitata per via degli acciacchi avuti in questi anni, un classico injury prone diciamo nonostante la giovane età) ha cominciato a vagare per il campo come fosse un fantasma per poi fare il suo nel secondo tempo a livello numerico poiché ha messo a segno 23 punti (7/12 FG), 14 rimbalzi, 2 assist, 1 palla rubata e 1 stoppata tuttavia, la sua prestazione difensiva è stata insufficiente, concludendo la partita con un punteggio difensivo di 112,6…

La sua prestazione in quella che è finita per essere l’ultima partita della sua carriera con gli Hornets è stata molto peggiore.

Contro i Milwaukee Bucks, ha messo a segno 6 punti (2/8 FG),catturato  5 rimbalzi e smistato 2 assist, concludendo la partita con un punteggio difensivo di 126,4.

Ora la palla passa ai Lakers e dovrà migliorare se vuole evitare critiche feroci.

Ai fan Hornets comunque rimane l’amarezza perché la contropartita può essere vista da alcuni come interessante ma il potenziale di un Williams motivato nelle sue migliori serate è stato sminuito e il giocatore svenduto e credo si sarebbe potuto ottenere qualche contropartita migliore vagliando l’interesse di altre squadre.

Agli Hornets resta Knetch, nato a fargo, la più popolosa città dello sperduto North Dakota, sperduti anche i fan di Charlotte che non vedono fine al peggio…

Rimangono meno di 6 ore alla fine del mercato, pare che Denver e Milwaukee siano interessate a Cody Martin, in fondo dovesse partire sarebbe neofilia, troppo vecchio per restare e troppe immagini di insuccessi con lui in questi anni (ovviamente non per causa sua) ma i signori che gestiscono la franchigia se fossero seri e non solo businessman dovrebbero vendere la franchigia perché ci meritiamo di meglio, il coma farmacologico ha un limite temporale che è stato ampiamente superato ormai…

Pubblicato in News

Game 48: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 102-112

Moussa Diabaté ha chiuso in doppia doppia con 10 punti e 13 rimbalzi.

CHARLOTTE, N.C. — Damian Lillard ha totalizzato 29 punti e 12 assist, Bobby Portis ha realizzato 23 punti e catturato 17 rimbalzi nella sua prima partita dal 23 gennaio e sono bastati ai Milwaukee Bucks (senza Antetokounmpo) per espugnare il colabrodo Spectrum Center e vincere 102-112 contro Charlotte nonostante la cessione di mercato della guardia Khris Middleton.
Brook Lopez ha aggiunto 14 punti e i Bucks hanno anche interrotto una serie di quattro sconfitte consecutive.
Per Charlotte Nick Smith Jr. ha totalizzato 23 punti (quattro triple a bersaglio) ma la squadra ha incassato la sesta sconfitta casalinga consecutiva in quella che più che essere una festa pare ormai una via crucis e dormano sonni tranquilli perché la scelta protetta top 14 che la franchigia deve a San Antonio (poi fu selezionato Kai Jones) è pressoché blindata essendo nelle ultime posizioni dell’intera NBA.
I Bucks hanno portato il loro vantaggio a 21 nel terzo quarto, ottenendo ripetutamente tiri open da oltre l’arco contro un roster degli Hornets ridotto e non all’altezza di contrastare le plurime minacce offensive avversarie.
Charlotte non ha avuto risposte nemmeno per Lillard che ha chiuso con 9 su 18 dal campo e 8 su 9 dalla linea di tiro libero mentre ha creato ai compagni di squadra tiri liberi con penetrazione e kickout.
Lillard è stato costretto a farsi carico del peso per i Bucks, che hanno giocato senza Giannis Antetokounmpo il quale ha fatto il riscaldamento prima della partita ed è stato introdotto prima di essere escluso a causa del dolore al polpaccio sinistro pochi minuti prima della palla a due.
Conclusioni Bucks: Lopez ha dato il tono ai Bucks realizzando quattro triple nel primo quarto, costringendo il centro degli Hornets Mark Williams a uscire dal centro dell’area e aprendo spazio per i suoi compagni di squadra.
Mark Williams è stato inefficace per tutta la notte.
Conclusioni Hornets: Charlotte era senza sette giocatori a causa di svariati infortuni (LaMelo Ball sta ancora curando una lesione alla caviglia) e anche il sostituto principale di Ball, Vasa Micic, è rimasto fuori, lasciando gli Hornets nelle mani dei giovani e sottodimensionate (anche magre) guardie degli Hornets, KJ Simpson e Nick Smith Jr., il che ha reso le cose piuttosto facili per Lillard in attacco.
Momento chiave: Dopo che gli Hornets hanno ridotto il vantaggio dei Cervi sino a giungere al -7 all’inizio dell’ultimo quarto, Portis ha segnato due triple consecutive per portare il vantaggio a 13 e l’escape si è riverberata concreta sino alla fine.
Statistica chiave: Milwaukee ha chiuso con un 18/42 da 3; Charlotte con 11/34.
Nonostante gli Hornets siano andati meglio a rimbalzo (50-46) e nelle second chance (14-2) degli avversari, la differenza l’hanno fatta la qualità dei giocatori che ha permesso ai verdoni di selezionare tiri migliori ad alta percentuale chiudendo con un 50,6% dal campo contro il 43,2% degli Hornets.

Gli Hornets chiuderanno una serie casalinga di nove partite contro gli Spurs di “Wemby” e Fox, domani, nella speranza di ottenere almeno la seconda vittoria nella striscia di nove giocata consecutivamente in North Carolina.

Pubblicato in Game

Game 47: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 114-124

Isaiah Wong

CHARLOTTE, N.C. — Bilal Coulibaly ha segnato 26 punti, Corey Kispert ne ha segnati 25 dalla panchina grazie anche a cinque triple e i Washington Wizards hanno inflitto agli Charlotte Hornets la quinta sconfitta consecutiva 124-114…

Kyle Kuzma ha contribuito con 22 punti e Jonas Valanciunas ha aggiunto 14 punti e 17 rimbalzi per i Wizards che hanno vinto due partite di fila dopo aver interrotto una serie di 16 sconfitte consecutive.

A Charlotte non è bastato un Miles Bridges che ha ottenuto la sua prima tripla doppia in carriera concludendo con 24 punti, 10 rimbalzi e 10 assist.

Nick Smith Jr. ha segnato 24 punti e Mark Williams ha chiuso con 23 punti e 14 rimbalzi per gli Hornets ma il centro nel primo tempo più che spento è sembrato da cessione immediata, senza energie, difesa drammatica tra opposizione ai tiri e surclassato a rimbalzo.

I Wizards hanno vinto la partita perché hanno messo più energia e dopo un primo quarto nei quali hanno recuperato punti per finire sopra di due, hanno superato gli Hornets 46-25 nel secondo quarto grazie al lassismo perimetrale della squadra di Lee.

Guidati da Kispert, che ha totalizzato 18 punti nel quarto con quattro triple, i Maghi hanno chiuso con 13 bombe infilate in 24 minuti per guadagnare un +26 nel primo tempo per mantenere un +23 (77-54) all’intervallo…  

Gli Hornets hanno iniziato benissimo la ripresa e nel finale sono arrivati a toccare il -5 ma tra gli ultimi secondi del quarto e l’inizio dell’ultima frazione la squadra capitolina ha piazzato un contro-break portandosi sul +17 e il successivo elastico che ha consentito a Charlotte di rientrare sotto il divario in doppia cifra non basta a compensare una delle più brutte prestazioni dell’anno unita a un’amara sconfitta poiché incassata nuovamente da quella, numeri alla mano, che è la peggior squadra nella NBA eppure tre delle otto vittorie di Washington in questa stagione sono arrivate proprio contro gli Hornets.

Gli Hornets non hanno trovato in panchina uomini in grado di reggere il confronto, 19-50 il bilancio dei punti messi a segno dalle due bench con il miglior Hornets in un discutibile KJ Simpson, il quale, fiammata da 5 punti a parte nel secondo tempo (due su un baseball pass di Bridges) pare assolutamente un giocatore da G-League e ha chiuso con 3/10 al tiro.

Conclusioni Wizards: Washington ha realizzato 17 triple.

I Wizards hanno vinto nonostante una brutta serata del capocannoniere Jordan Poole, che ha totalizzato solo 6 punti (2/11) ma in momenti importanti e ha avuto difficoltà in palleggio. Kyshawn George ha giocato solo un minuto nel secondo tempo.

Conclusioni Hornets:

Nick Smith Jr. ha trovato qualche spazio e l’ha sfruttato per portare fieno in cascina agli Hornets realizzando 4 triple su 7 contro i Wizards. Vasilije Micic è tornato miracolosamente in piedi (forse con un intervento del Maestro Miyagi di Karate Kid) ma il suo inizio non è stato confortante non riuscendo a innescare i compagni per canestri facili e sbagliando troppi tiri mentre in secundis ha messo due ottime triple per riavvicinare Charlotte che tuttavia continua a pagare i punti incassati in transizione chiudendo con un 13-28 nelle statistiche di squadra laddove le altre caselle non sono così estreme (vedi i TO 10-10 o i rimbalzi 55-57 per Washington)…

Momento chiave: L’ultimo disperato tentativo di Charlotte di avvicinamento è stato fino al -7 ma Coulibaly ha segnato una tripla dall’angolo sinistro per riportare il vantaggio a 10 con 1:16 rimasto alla fine.

Statistica chiave: I Wizards hanno segnato 9 triple su 17 da oltre l’arco nel secondo quarto.

Pagelle

Vasilije Micic: 5,5

Nick Smith Jr.: 6

Josh Green: 6

Miles Bridges: 7

Mark Williams: 5,5

KJ Simpson: 5

Seth Curry: 5

Moussa Diabaté: 5,5

DaQuan Jeffries: 4,5

Isaiah Wong: 5,5

Coach Charles Lee: 4

Pubblicato in Game

Game 46: Charlotte Hornets Vs Denver Nuggets 104-107

CHARLOTTE, N.C. — Nicola Jokic ha totalizzato 28 punti, 17 assist e 13 rimbalzi per la sua 22esima tripla doppia stagionale aiutando i Denver Nuggets ad uscire da un finale complicato contro dei coriacei Charlotte Hornets che hanno gettato alle ortiche la vittoria nei 51 secondi finali.

Al 104-107 sabato sera per le Pepite ha contribuito notevolmente Christian Braun con 24 punti e 11 rimbalzi, Jamal Murray che ne ha segnati 20 e Michael Porter Jr., il quale ha totalizzato 15 punti e 10 rimbalzi. I

I Nuggets arrivavano da una vittoria per 137-134 a Philadelphia venerdì sera.

Gli Hornets, ai quali salta ormai un giocatore a partita (nella penultima Okogie che dovrebbe averne per un paio di settimane e in serata Micic che nel tentativo di depistare la difesa di Denver per scaricare palla si è distorto una caviglia), si sono aggrappati a Miles Bridges, il quale ha totalizzato 24 punti e 12 rimbalzi per Charlotte mentre il rientrante Mark Williams ha totalizzato 20 punti e catturato 15 rimbalzi per i Calabroni ma non è bastato così gli uomini di Lee hanno incassato la quarta sconfitta casalinga di fila anche se la vittoria è stata ad un passo…

Charlotte è andata sotto di 17 punti esattamente a metà del primo tempo poi ha tentato diversi riavvicinamenti ma senza riuscire a prendere mai il comando poiché tra transizioni e gioco nel pitturato Denver ha avuto vita facile a respingere la squadra color menta.

La difesa sul perimetro consentiva a Charlotte di far abbassare ai Nuggets notevolmente le percentuali da tre, anche sotto canestro le cose andavano meglio, in più l’energia di Diabaté e la precisione di Curry hanno permesso però a Charlotte di riavvicinarsi e in assenza di Jokic nell’ultimo quarto i Calabroni sono arrivati finalmente a trovare la parità a 5:39 sul 94-94 e poi si rimaneva lì a 3:20 dalla fine con un’entrata di Bridges.

Il finale si è fatto convulso con alcuni errori della terna da ambo le parti, a 2:00 dalla fine il 100-102 di Jokic è stato annullato per goaltending del serbo stesso grazie ad un challenge chiamato da Lee e Charlotte ha preso il vantaggio con due tiri dal cuore del pitturato di Miles Bridges.

A 0:52 secondi dalla fine il 104-100 pareva essere un buon risultato ma Jokic in attacco, dopo aver sbagliato da vicino ha ripreso la sfera e segnato con and one per leggero sfioramento di Williams.

Il +1 sfumava a 23 secondi dalla fine quando si vedeva il primo effetto della decisione semi-obbligata di coach Lee che dal mio punto di vista commette errori di inesperienza e di lettura della partita, KJ Simpson tentava di ammazzare il game con un tiro da tre ma non funzionava, la palla rimaneva lì, alla fine Jokic ne prendeva possesso e una manata da dietro sulla sfera di Green era considerata fallosa.

Anche questa volta Lee giocava il bonus ma la decisione era confermata al challenge.

A 19 secondi dalla fine Jokic portava in vantaggio Denver dalla lunetta: 104-105.

Gli Hornets non chiamavano time-out ma la corsa di Bridges che cercava di far valere il suo fisico in entrata portava solo ad un contatto non chiamato e a un pallone che non entrava, transizione di Denver e layup di Murray.

Hornets disperati al -3 a 8 secondi dalla fine, dentro Curry che però rimetteva in gioco, taglio centrale in corsa di Nick Smith Jr. allargamento laterale e lancio di Seth dall’altra parte del campo, non un grande schema perché Murray gli toccava la palla, non guardava nemmeno Curry più libero dietro di lui ma Smith stesso riprendeva e tentava il tiro che risultava sbilenco, rimbalzo di Mark Williams e tiro da tre dall’angolo non effettuato in tempo e comunque da marcato finiva storto…

Una sconfitta davvero molto deludente per gli Hornets che sono riusciti a perdere una partita che avrebbe dato morale per inesperienza.

Conclusioni Nuggets: Russell Westbrook (stiramento al tendine del ginocchio) non ha giocato dopo aver lasciato una partita a Philadelphia all’inizio del quarto.

La panchina di Denver aveva due punti all’intervallo e a parte le 5 stoppate di Nnaji, quella degli Hornets ha surclassato i 3 uomini di Malone.

Conclusioni Hornets: LaMelo Ball ha saltato la sua terza partita consecutiva a causa di una distorsione alla caviglia sinistra.

La guardia degli Hornets Vasilije Micic è caduta per un infortunio senza contatto alla caviglia sinistra all’inizio del secondo tempo, è stato aiutato a uscire dal campo e non è più tornato.

 

Pubblicato in Game

Game 45: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Clippers 104-112

Moussa Diabaté ha chiuso con 11 punti e 14 rimbalzi ma agli Hornets non è bastata la sua energia.

CHARLOTTE, N.C. — Norman Powell ha segnato 27 punti, Kawhi Leonard ne ha aggiunti 21 più 9 rimbalzi così i Los Angeles Clippers hanno tenuto a bada i resistenti Charlotte Hornets vincendo 104-112 allo Spectrum Center.

James Harden ha concluso con 14 punti e 10 assist per i Clippers, mentre Ivica Zubac ha totalizzato 14 punti e 11 rimbalzi.

I Clippers, avanti 48-51 dopo un canestro di Bridges in entrata a meno di due secondi nel primo tempo, sono riusciti con un lancio da fondo campo (ce ha scavalcato Bridges in salto) a trovare D. Jones che ha segnato in layup sulla sirena un + 5 divenuto +6 prima dell’inizio ripresa per un tecnico a Bridges comminato nel passaggio degli spogliatoi.

Il divario è salito a 10 punti nel terzo quarto ma i Calabroni, pur in difficoltà e con Okogie uscito dopo un paio di buone giocate per una spinta proditoria alle spalle di Harden, non si sono arresi e sono tornati al -2.

Il finale è stato a vantaggio dei Clippers, sia perché Lee non aveva giocatori crunch e il tecnico ha aggravato la situazione tenendo in campo KJ Simpson che ha mancato in precedenza un layup e un N. Smith Jr. non ancora all’altezza tra conclusioni corte in fade-away e tiri discutibili.

La tripla di Harden ha portato il punteggio sul 95-102 a 6:06 dalla fine e la schiacciata di Leonard a 1:45 dalla fine (steal a Miles) ha regalato ai Clippers il loro un vantaggio ampio 99-110.

Miles Bridges ha totalizzato 27 punti e 9 rimbalzi per Charlotte che ha ricevuto un buon contributo anche da Vasa Micic con 20 punti.

Gli Hornets (12-33) sono 1-4 nelle prime cinque partite casalinghe sulle nove previste di seguito da giocare in casa.

Domani saranno in back to back contro Denver e sicuramente non ci sarà Tre Mann, perso nella notte dei tempi tra gli infortunati.

La guardia ha finito la stagione, ieri è arrivata la notizia che dovrà sottoporsi ad un operazione per sistemare l’irritazione al disco, assurda una valutazione medica così tardiva con tutto il rispetto per il lavoro e la volontà di essere meno invasivi possibile.

L’ex possibile sesto uomo dell’anno sarà il terzo out per tutta la stagione a Charlotte dopo Grant Williams e Brandon Miller.

Conclusioni Clippers: i Clippers hanno vinto 13 partite consecutive contro gli Hornets, con l’ultima sconfitta il 18 novembre 2017 a Charlotte.

La partita di venerdì doveva essere originariamente l’ultimo incontro tra le squadre in questa stagione ma gli incendi in California all’inizio di questo mese hanno posticipato la partita dell’11 gennaio a L.A. e si giocherà il 16 marzo.

Momento chiave: Dopo che Charlotte si è portata sul 95-97 con 6:44 da giocare, Kevin Porter Jr. ha eseguito con una schiacciata del suo tiro da 3 punti sbagliato per innescare un parziale di 7-0 che includeva anche un layup in penetrazione di Powell e un tiro da 3 punti di Harden per un vantaggio di 95-104 e Charlotte non si è più riuscita ad avvicinare a meno di cinque punti per il resto della partita.

Statistica chiave: I Clippers hanno tirato con un 11/28 da 3 punti e gli Hornets solo con un 7/30, questo, nonostante i tentativi di Bridges di andare a chiudere nel pitturato, è costato molto a Charlotte che semplicemente non ha gli uomini per mettere dei tiri e a volte non riesce a costruire situazioni per far trovare spazio agli uomini sul perimetro.

Pubblicato in Game