Nell’ultima partita della lunga serie da nove giocata allo Spectrum Center gli Hornets raggiungono una vittoria all’ultimo respiro in una partita che supera le più assurde (non poche) giocate da Charlotte negli ultimi anni.
I Calabroni sono largamente rimaneggiati in attesa dei transfer dei nuovi giocatori me ritrovano inaspettatamente LaMelo Ball che ha voglia di far tornare a vincere la squadra di Lee dopo sei stop consecutivi.
Gli Hornets e Ball partono bene, in difesa Charlotte sembra produrre il doppio dello sforzo delle partite precedenti e l’efficacia si vede.
Il piano offensivo, invece, sembra quello di prendere un vantaggio tramite un blocco alto ed attaccare il pitturato con runner e floater che vanno puntualmente a bersaglio.
A 3:31 dalla prima sirena KJ Simpson indovina una tripla e porta al massimo vantaggio di serata gli Hornets, +19 (29-10) prima che il divario si riducesse a 12 complici gli ultimi FT del terribile Castle (spina nel fianco nel secondo tempo) a 29 secondi dalla luce rossa (34-22).
Ball, Smith e Salaün aprono il nuovo quarto con una tripla a testa e i Calabroni riconquistano il +18, mortificato dal rientro degli Spurs fino al -7 a 5:45 con Fox che infilava il primo libero ma mancava il secondo per il -6.
Scossi dal torpore e ispirati da Ball ecco che gli Hornets riprendevano del margine con la tripla di LaMelo e la bomba di Curry gentilmente fornita dallo stesso numero 1, Castle per gli Speroni chiudeva la frazione di tripla anch’esso ma i color menta chiudevano sul confortante 62-50 all’intervallo.
Il terzo quarto scorreva con gli Hornets bravi a veleggiare sulla quindicina di punti di vantaggio ma gli ultimi canestri Spurs, compresa la dinamitarda dunk di Vassell chiudevano il quarto sul 92-81 con i texani a mangiare un punto a Charlotte che cercava di resistere alla rimonta ospite infilando le bombe di Salaün e Curry (102-90 a 8:52) ma un two and one di Castle e una tripla di Vassell, complice l’attacco Hornets incantatosi, consentivano ai “neri” di arrivare al -3 (107-104) a 5:56 dalla fine.
Bridges da sotto e Ball da tre davano il +6 ma poi le scelte scellerate di LaMelo, tripla da lontanissimo, errore dall’angolo di Jeffries e tripla forzata di Nick Smith Jr. e fallo di Ball su passaggio stoppato, facevano piombare la Buzz City in un incubo spazio-temporale sui liberi di Castle che portavano a -1 gli Spurs con i texani bravi a costruire la rimonta sui FT (a inizio ultimo quarto Charlotte ne aveva battuto uno contro i sedici avversari) e una terna che nel dubbio era a torto o a ragione: “Diamo sempre palla agli Spurs”…
Fox si faceva perdonare dopo aver mancato un FT e complici due jump ball (l’ultima per un challenge vinto da SAS per un fallo chiamato e poi tolto su Diabaté) realizzando due canestri che sembravano portare al delitto perfetto a 8 secondi dalla fine: 114-116, primo vantaggio Spurs da inizio game e Hornets nuovamente vicini alla beffa nonostante gli sforzi.
Il rischio di transfert mentale di eventi passati nei giocatori è forte, la mia scomunica anche ma si andava in time-out per cercare di ragionare su come evitare la beffa.
Dentro Curry, rimessa difficile e nuovo time-out chiamato da Seth si settava sulla seconda possibile rimessa: palla a Ball, penetrazione, drive and kick out sulla linea di fondo per LaMelo che portava dietro di se due o tre giocatori come un pifferaio magico, palla a Bridges nell’angolo sinistro che infilava un open magistrale per il sorpasso: 117-116.
Con un secondo e quattro decimi da giocare la rimessa degli Spurs cercava Fox che doveva scartare lateralmente un difensore, tripla e palla nel sacco.
La beffa sorpasso per gli Hornets era evitata solamente dal gigante Crono che divorava la tripla della Volpe texana.
Per gli Spurs il rookie Stephon Castle ha chiuso con un record personale di 33 punti.
Fox ha totalizzato 22 punti e Victor Wembanyama ha realizzato 16 punti e 11 rimbalzi.
Pagelle
LaMelo Ball: 7,5
Parte benissimo e inaspettatamente attaccando il pitturato con rapidi floater e colpendo brillantemente anche da tre oltre a servire i compagni (vedi Curry per la seconda tripla) poi comincia a esagerare e abbassa le medie e l’efficienza del team, soprattutto nel finale quando nel crunch time fa scelte pessime spesso ma si rifà con la drive and kick che fa vincere Charlotte. Chiude in doppia doppia con 24 punti (9/26) e 10 assist in 36:12 al suo rientro.
Nick Smith Jr.: 7
19 punti, 5 assist. Ottimi i suoi fade-away frontali che in copia, dopo qualche rimbalzo sul ferro, vanno dentro grazie ad una buona rotazione della sfera. Contributo offensivo importante. Peccato per le tre palle perse compensate con 6 rimbalzi, non pochi per un piccolo e riesce a far perdere il tempo di tiro nel finale a Fox rimanendo pulito, De’Aaron segna ma oltre il limite.
DaQuan Jeffries: 5,5
4 punti, 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Parte bene ma lascia anche qualche porta aperta e commette un paio di falli che portano in lunetta agli avversari. Ha avversari terribili per la sua prima starting lineup. Buono lo sforzo ma pesa il 2/9 al tiro.
Miles Bridges: 8
25 punti, 7 rimbalzi e 2 assist ma soprattutto l’emozionante game winner che da queste parti non è poco. Apprezzato come sforzo, come giocatore e come messaggi dati alla città, l’augurio è di essere diventato anche una persona migliore rispetto a un paio d’anni fa per quel paio di brutte storie. Riguardo la partita chiude con un 10/18 cercando di non forzare, il factotum di Charlotte gioca intelligentemente e con personalità.
Moussa Diabaté: 6,5
9 pt. 15 rimbalzi, 6 assist. Chiude con un 4/10 e un paio di stoppate pese da Wemby ma anche una bella dunk sul connazionale. Bene in attacco dove riceve passaggi e cattura rimbalzi grazie alla modalità d’attacco, in difesa però manca un po’ di solidità a rimbalzo, qualche rebound in più poteva essere catturato.
KJ Simpson: 6
12 punti, 3 rimbalzi, 3 assist. 5/9, niente male in attacco, soprattutto nel primo tempo ma in difesa soffre nonostante lo sforzo.
Seth Curry: 7
12 punti, 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Segna da tre un open dalla top of the key su 2nd chance offerta da Diabaté poi sembra involversi ma torna a segnare chiudendo con 4 triple (4/6 da tre e 4/8 dal campo), nel finale rientra solo per la rimessa che non è come vuole lui e chiama con esperienza un altro time-out che si rivelerà essere vincente per il passaggio verso ball con timing perfetto. Punti importanti, ciò che gli si chiede.
Tidjane Salaün: 6
8 pt., 5 rimbalzi e 1 stoppata. Tornato dalla G-League sembra migliorato un po’, almeno ha ripreso la mano con un ¾. Lee gli da fiducia in difesa inserendolo appositamente in frangenti dove serve e anche nel finale lo mette dentro sull’ultima azione. Come KJ un po’ in difficoltà in certi casi in difesa ma da lui oggi mi aspettavo di meno quindi bene così.
Taj Gibson: 6
4 punti, 4 rimbalzi, 1 stoppata, 1 rubata. Parte molto bene, inaspettatamente, lotta, poi la terna gli commina un fallo inesistente, un po’ vessato e un po’ in calando nella partita ma discreti i suoi 13:19 complessivamente.
Coach Charles Lee: 7
C’è molto sforzo della squadra questa volta, ball facilita le cose a una squadra in emergenza, piano partita iniziale buono, un po’ dismesso nel finale. La vittoria sul filo è però frutto anche di qualche scelta tattica evidentemente azzeccata questa volta.