Game 18: Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 117-123

Miller, al rientro, cerca di passare Milton.

Cuore dell’articolo da ESPN:
CHARLOTTE, Carolina del Nord  — Karl-Anthony Towns ha segnato 28 punti, Rudy Gobert ha farro segnare un proprio record stagionale da 26 e ha catturato 12 rimbalzi e i Minnesota Timberwolves hanno finito alla grande la partita sorpassando gli Charlotte Hornets 117-123.
Charlotte è stata avanti di quattro con 4:53 rimanenti sul cronometro ma Towns e Gobert si sono fatti avanti segnando otto punti in un parziale da 3-13 che ha portato avanti gli ospiti 109-115 con 2:02 rimasti.
Charlotte non si sarebbe avvicinata a più di tre per il resto della partita.
Gobert, considerato discutibile per un infortunio all’anca, non aveva segnato più di 17 punti in una partita in questa stagione.
“È una delle migliori partite che abbia mai visto giocare da un player in dubbio”, ha detto Towns. “È semplicemente fantastico vederlo giocare sapendo che soffre e gioca infortunato. Per il modo in cui è uscito oggi, gli faccio un grande applauso”.
Minnesota va quindi su un record di 15-4 nella Western Conference.
Naz Reid ha segnato 23 punti e Mike Conley ha chiuso con 14 punti e 10 assist.
I Timberwolves hanno segnato i primi 10 punti della partita e sono stati in vantaggio di 12 nel primo quarto prima che Charlotte riducesse il risultato a 87-88 dopo tre frazioni.
Minnesota sembrava dover affrontare delle avversità supplementari quando a Towns è stato fischiato il terzo fallo a 1:48 all’inizio del secondo quarto maa Reid è uscito dalla panchina riuscendo a sostituirlo bene, la bench, ciò che Charlotte, evidente non ha, o ha in maniera molto limitata.
Terry Rozier ha segnato 23 punti e Miles Bridges ne ha aggiunti 22 per gli Hornets.
P.J. Washington, un po’ ripresosi, ne ha messi 18, Gordon Hayward ne ha realizzati 17 e il rookie, tornato in quintetto, Brandon Miller 14.
Steve Clifford non è stato aiutato dagli arbitri mentre cercava di combattere le altezze di Towns e il Gobert.
“Hanno tirato 30 tiri liberi – e sono falli”, ha detto Clifford.
“Porterei quella squadra (di arbitri, Gediminas Petraitis, JB DeRosa e Marut Kogut) ogni sera, ma sarò onesto, non abbiamo ricevuto dei buoni fischi e di solito non lo dico.
“Le chiamate al 50% sono andate tutte contro di noi, per me, nel secondo tempo.
L’ho detto a uno degli arbitri dopo la partita.
Li rispetto tutti e tre e penso che stiano bene insieme; stasera – però – abbiamo avuto la parte corta del bastone. Capita ma non è per questo che abbiamo perso. Abbiamo perso perché non siamo abbastanza fisici, ci alleniamo sul vetro, commettiamo fallo”.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.