Game 52: Charlotte Hornets Vs Memphis Grizzlies 115-106

CHARLOTTE, NORTH CAROLINA – FEBRUARY 10: Vasilije Micic #22 of the Charlotte Hornets drives to the basket while guarded by Trey Jemison #55 of the Memphis Grizzlies in the first quarter during their game at Spectrum Center on February 10, 2024 in Charlotte, North Carolina. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Jacob Kupferman/Getty Images)
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CHARLOTTE, NC — Miles Bridges ha segnato 25 punti, il nuovo arrivato Vasilije Micic ha raggiunto il massimo nella sua carriera NBA con 18 punti e 9 assist e così gli Charlotte Hornets dal nuovo look hanno rotto una serie di 10 sconfitte consecutive con una vittoria per 115-106 sui Memphis Grizzlies.

Brandon Miller ha aggiunto 18 punti aiutando gli Hornets a vincere in casa per la prima volta dal 19 gennaio scorso…

Micic, un trentenne serbo che ha giocato principalmente all’estero, si è unito a Tre Mann, Grant Williams, Davis Bertans e Seth Curry nella rotazione degli Hornets per la prima volta dopo che Charlotte ha ceduto i pilastri P.J. Washington a Dallas e Gordon Hayward a Oklahoma City giovedì.

“Non mi aspettavo di giocare così tanto, onestamente”, ha detto Micic, che ha giocato 26 minuti partendo dalla panchina.

L’allenatore degli Hornets Steve Clifford ha detto di essere rimasto colpito dalla consapevolezza di Micic in campo.

“Tutte le cose che non puoi insegnare. Lui sa dove sono tutti sul campo. Ovviamente è un ottimo passatore e un buon giocatore di pick and roll, inoltre ha le dimensioni. È grande. Alcuni di questi passaggi forse gli altri ragazzi possono vederli ma non hanno la capacità di effettuare la giocata”.

Grant Williams, che giocava al liceo a Charlotte insieme a Curry, ha fornito la fisicità necessaria finendo con 15 punti e 8 rimbalzi, mentre Mann ha segnato 9 punti e catturato ben 9 rimbalzi.

Jaren Jackson Jr. ha chiuso con 29 punti per i Grizzlies che ora sono a otto partite consecutive perse e hanno sette giocatori in infermeria.

Con così tanti nuovi giocatori nel roster di Charlotte e poca coesione – la squadra deve ancora allenarsi insieme – ciò ha significato a volte una certa confusione con i giocatori ancora incerti su dove stare in campo.

Quella mancanza di continuità non era esattamente di buon auspicio per Bridges, che aveva realizzato più di 40 punti per due volte consecutive all’inizio della settimana. Bridges ha tentato solo quattro tiri nel primo tempo e ha segnato sei punti all’intervallo – ed è stato addirittura superato da Bertans, che ne ha collezionati 9 nel primo tempo.

Pur non essendosi mai allenati insieme, gli Hornets hanno trovato la strada con 30 assist.

Bridges ha trovato il suo ritmo nel secondo tempo con 19 punti.

Anche lui ha fatto la giocata di serata rubando un passaggio nella zona difensiva e concludendo con un enfatica jam ad una mano ad alta quota che ha dato a Charlotte un vantaggio di 103-94 a circa tre minuti dalla fine.

Bridges ha poi aggiunto un layup rovesciato e Grant Williams ha segnato con una facile schiacciata su un passaggio dietro la testa di Micic per portare il vantaggio a 12 e sigillare la vittoria pochi istanti dopo.

“Le due cose che vuoi in questo campionato, una, vuoi ragazzi intelligenti e con un alto QI. Penso che ne abbiamo aggiunti un sacco e poi penso anche che ci sarà una presenza di veterani che porteranno esperienza nel nostro spogliatoio” ha detto Clifford riguardo ai 5 nuovi volti.

Seth Curry “torna” a casa.

Anche Memphis era impegnata alla scadenza del contratto, trattando Steven Adams, Xavier Tillman Sr. e David Roddy in operazioni separate ma i nuovi giocatori di Memphis ancora nel roster – l’ala Lamar Stevens e l’attaccante Yuta Watanabe – non hanno giocato.

“È stato divertente osservare la carriera di Yuta durante il suo periodo a Memphis”, ha detto l’allenatore dei Grizzlies Taylor Jenkins.

“Sono entusiasta di riaverlo. È un giocatore utile che può giocare sia a tre che a quattro, ed è ultra competitivo, ovviamente, i suoi tiri sono migliorati molto. Lamar sta continuando a valutare il raccolto di ali che abbiamo”.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.