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Kupchak in mezzo a Kai Jones e James Bouknight.
Tagliato di fresco il secondo, il primo era andato totalmente fuori controllo, tagliato dopo una serie di comportamenti bizzarri pubblicati sui social media (a inizio stagione) rappresentano parte di ciò che si era probabilmente rotto a livello disciplinare all’interno della squadra, sebbene ci sia ancora in piedi il caso Bridges.

Gli Hornets l’estate scorsa hanno cambiato i timonieri al comando, Michael Jordan è finito sottocoperta dopo aver venduto la maggioranza della squadra e così i due nuovi  helmsmen – Rick Schnall e Gabe Plotkin – stanno indicando una rotta nuova alla squadra cambiando rotta e direzione in un viaggio inesplorato che non sanno dove li porterà ad approdare.

La nuova avventura pare però avere un progetto già marcatamente deciso – gettare a mare tutto ciò che rallenta la velocità di crociera della squadra – il mercato invernale tra agitate onde ci ha liberato di suppellettili inutili e l’ultima tragica ruota in pietra di fantozziana memoria (vedi SuperFantozzi) che in filosofia utilitaristica si chiama Kyle Lowry è finito a galleggiare in mare aperto (probabilmente verrà recuperato e portato a Philadelphia) poiché il quasi ex direttore generale operativo della squadra Mitch Kupchak ha annunciato di aver rinunciato alla guardia ex Heat.

Il tutto ampiamente previsto poiché Lowry non è apparso nemmeno in un game in divisa Hornets che l’hanno acquisito insieme ad una scelta protetta del primo turno del 2027 (o free del 2028) dai Miami Heat il 23 gennaio in cambio della guardia Terry Rozier, oggi infortunato tra l’altro…

I quasi 30 milioni per un giocatore alla soglia dei 38 anni che non può più fare la differenza ovviamente hanno indotto a questo tipo di scelta del GM sin da subito.

A proposito di infortunati, Mitch Kupchak ha detto che Mark Williams sarà rivalutato nuovamente e starà fuori ancora circa un mese anche se Schuyler Callihan di SI.com prevede torni in questa stagione.

Mark Williams non gioca dall’8 dicembre a causa di un infortunio alla parte bassa della schiena e sta impiegando più tempo del previsto per guarire completamente, spingendo gli Hornets a lasciarlo fuori un altro mese anche se a questo punto, dato che Charlotte non ha obiettivi stagionali, può essere che stiano giocando parzialmente o integralmente di strategia.

In ogni caso Charlotte dovrebbe far valutare seriamente LaMelo e Mark Williams alla luce dei loro infortuni prima di ripartite con lo stesso canovaccio di infortuni ila prossima stagione, sarebbe perseverare diabolicamente in un errore madornale.

Si diceva di Kupchak quasi ex poiché gli Charlotte Hornets – da oggi – stanno ufficialmente cercando un nuovo capo delle operazioni di mercato mentre Mitch Kupchak avrà un ruolo consultivo nell’organizzazione.

Anche questa è una mossa dovuta per creare un ambiente nuovo ed attrarre in estate giocatori che potrebbero scegliere di partecipare ad un nuovo progetto vincente con gli Hornets che cercano di scrollarsi di dosso quella patina di team perdente che hanno guadagnato dalla loro rinascita come Bobcats e che Rozier, appena passato a Miami, ha voluto mettere in risalto, additando la franchigia di non essere in grado di costruire una mentalità vincente.

“Il successo di Mitch come dirigente della NBA parla da solo e ringraziamo Mitch per tutto il suo lavoro durante i suoi sei anni alla guida delle nostre operazioni di basket”, hanno affermato i co-presidenti degli Hornets Rick Schnall e Gabe Plotkin.

“La sua professionalità, integrità e impegno sono stati un grande vantaggio per il nostro franchising. Abbiamo costruito un forte rapporto con Mitch durante il nostro periodo come proprietari. Siamo entusiasti che rimarrà con la franchigia con funzione consultiva poiché la sua esperienza e conoscenza dell’NBA saranno una risorsa preziosa per il nostro team mentre andiamo avanti. Mentre Mitch si avvicina alla fine del suo contratto, abbiamo concordato che ora era il momento giusto per iniziare la ricerca per mettere l’organizzazione nella posizione migliore per la prossima offseason. Siamo entusiasti di iniziare il processo di assunzione per il nostro nuovo capo delle operazioni di basket mentre continuiamo a dare forma a questo franchise e lavoriamo per costruire una squadra per un successo sostenibile a lungo termine. Adotteremo un approccio deliberato al processo di assunzione e ci concentreremo sul prendere la decisione migliore per il futuro a lungo termine dell’organizzazione”, così Rick Schnall e Gabe Plotkin sul loro collaboratore.

“Dopo aver firmato il mio prolungamento due anni fa, il piano è sempre stato per me di passare a un ruolo di consulenza dopo questa stagione, quando il mio contratto scadrà a giugno. Ora sembra il momento opportuno per iniziare la ricerca del prossimo leader delle nostre operazioni di basket. Voglio ringraziare Michael Jordan per avermi assunto e portato a Charlotte. Vorrei ringraziare Rick e Gabe per il loro sostegno da quando sono diventati proprietari di maggioranza e apprezzo il rapporto che abbiamo sviluppato. Mi piace molto il nucleo del nostro team, comprese le nostre aggiunte alla scadenza commerciale e sono entusiasta di osservare la loro continua crescita e sviluppo. Gli Hornets sono in buone mani con Rick e Gabe e non vedo l’ora di aiutare in ogni modo possibile. Credo che il nostro futuro sia molto luminoso” ha detto Kupchak.

Kupchak, 10 volte campione NBA come giocatore e dirigente, è stato nominato President of Basketball Operations & General Manager dagli Hornets l’8 aprile 2018.

In totale, ha più di 30 anni di esperienza come dirigente NBA con gli Hornets e i Los Angeles Lakers.

A Los Angeles, Kupchak ha trascorso 17 anni come dirigente principale del basket della squadra (2000-2017), durante i quali i Lakers hanno vinto quattro campionati NBA e sei titoli della Western Conference.

Tredicesima scelta assoluta nel Draft NBA del 1976, Kupchak ha giocato 10 stagioni nella NBA con i Washington Bullets e i Lakers.

Personalmente direi che a parte l’operazione Walker e poco altro, l’era “Kup” si identifica per un certo immobilismo dovuto anche a determinate condizioni ambientali ed economiche (eredità Batum ad esempio) ma alibi o no, agli Hornets interessa cercare di costruire una nuova era vincente.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.