Game 68: Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 115-119

 
Il derby con i “cugini” dei Pelicans apriva una serie di cinque trasferte per Charlotte e arrivava in un momento delicato della stagione per i padroni di casa.
Il loro movimento in classifica a pendolo potrebbe portarli a conquistare il fattore campo nel primo turno playoffs ma anche a uscire clamorosamente dalle prime otto dopo l’inaspettato rientro di Utah e i Clippers che hanno beneficiato della partenza di Griffin.
San Antonio alla vigilia della gara era decima a Ovest, tanto per dare l’idea di che battaglia si sia accesa a occidente… Charlotte non ha mai vinto sul campo di New Orleans nei precedenti tre scontri e a qualificazione ormai lontana c’era da verificare se i ragazzi si sarebbero presentati a New Orleans per onorare lo sport giocando una partita vera o lasciare spazio al sogno di Davis & Company di tornare a volare nella post season dopo lo 0-4 incassato da Golden State nel 2015.
Quei tempi sono lontani, ma il trend dei due team è quello. Charlotte lontana dall’essere un team vincente e New Orleans a sprintare per un posto al sole.
Forse l’anno prossimo, con l’All-Star Game in ballo e un nuovo GM capace, potremo dar seguito alla replica del biennio iniziale di Charlotte che ci vide al secondo anno a giocarci gara 7 del primo turno playoffs.
Per ora il campo di NOLA rimane ancora inviolato da parte dei nuovi Hornets che, semmai avessero avuto bisogno di dimostrarlo, non sono competitivi nei momenti che contano, tradita anche da Walker in serata.
Non è la nostra annata, mentre New Orleans continua a remare per raggiungere i PO.
Davis ha finito con 31 punti, 14 rimbalzi e 5 stoppate, favorendo complessivamente New Orleans nei palloni catturati sotto le plance (45-50) ma è negli assist che si nota la differenza (22-33) anche se c’è da dire che questo gap è anche frutto dei falli spesi da New Orleans a confronto di Charlotte.
6/8 dalla lunetta per la squadra di Gentry, 18/22 per quella di Clifford che ha concesso il 50% al tiro agli avversari tirando male da tre punti con il 26,9%…

I quintetti iniziali.

Wesley che attualmente fa il commentatore tecnico per i Pelicans per Fox (alter ego di Dell Curry a Charlotte) e le statistiche tranciate ottenute a Charlotte che sarebbero da unire a quelle poi avute in maglia New Orleans Hornets…

 
Sulla palla a due la spuntava NOLA che andava a vuoto con Okafor dalla baseline destra così come gli Hornets da tre con Williams pur schermato. Il primo canestro lo realizzava Moore con una tripla dalla diagonale destra su un close out pigro di Batum.
Charlotte replicava a 11:04 quando sul lob altissimo di Walker, pioveva l’alley-oop di Howard.
Rondo portava con un soffice tocco nuovamente sul +3 i suoi prima che Marvin commettesse il secondo errore al tiro così come Davis e MKG.
Il giocatore di New Orleans però entrava in lunetta per realizzare un 2/2 (2° fallo Williams) che portava la squadra di Gentry sul 2-7.
Con un sicuro rolling hook Howard batteva Okafor da pochi passi, quelli che commetteva Rondo sull’azione successiva.
A 8:48 Howard ribaltava l’azione verso destra da dove Walker colpiva da tre punti per il pari.
La gioia durava poco per l’appoggio volante di Davis tuttavia riequilibrato da Williams che in infilata riceveva il bound pass corto di Batum dalla sinistra.
Rondo era stoppato da Howard ma sulla rimessa Holiday infilava da oltre l’arco e Davis allungava poco più tardi da sotto sfruttando il mismatch con Walker.
Su un gioco a due Williams mancava una schiacciata così come il tiro sulla stessa azione (palla tenuta viva da MKG), dall’altra parte invece Davis catturava un rimbalzo offensivo in mezzo a tre Hornets mal disposti e aggiungendo due punti mandava il tabellone sul 9-16.
Per ripartire Charlotte si serviva del proprio capitano che arrestava con un hesitation l’entrata, Davis gli sbatteva addosso sull’appoggio così da guadagnare due pt. E un FT che ci portava sul -4.
Moore faceva ripartire i locali con due punti ai quali rispondeva Howard in post alto destro in fade-away, poi New Orleans prendeva il sopravvento allungando con Holiday sino al 14-22 nonostante Howard rispondesse di fisico su Okafor per guadagnare l’area e appoggiare al vetro con in più il fallo dell’ex Charlotte.
La giocata per il 17-22 portava nove punti nel paniere del nostro n°12 ma i Pellicani volavano con 4 punti di Okafor e due di Holiday dalla media destra sul 19-30 che a 3:05 costringeva Clifford a riordinare le idee nel time-out. Charlotte ne usciva mancando un tiro da fuori con Batum ai 24 ma Walker realizzava da sotto con rapida finta a togliere il tempo della stoppata a Mirotic, Lamb bloccava Moore mentre dall’altra parte un rapido tre punti del capitano dalla diagonale sinistra ci consentiva di risalire nel punteggio, anche se Okafor in correzione da secondo rimbalzo offensivo imponeva uno stop nella rimonta.
Moore si faceva rubare un pallone mentre dall’altra parte Batum spingendo in area trovava un turnaround sul quale Miller commetteva fallo.
La giocata complessiva da tre punti spingeva gli Hornets sul 27-32, un -5 che resisteva sino alla fine del quarto ritoccato da alcuni liberi, una tripla in solitaria di Monk e l’entrata di Holiday a destra per il 32-37.

Howard va per il rolling hook contro Okafor.
AP Photo/Veronica Dominach

 
Charlotte segnava per prima con il Tank nel secondo quarto ma con un veloce primo passo Rondo lasciava di quei pochi decimi attardato Monk che non riusciva in estensione a stoppare il fing and roll dell’esperto avversario.
Un alley-oop del Monociglio a 9:43 segnava il 36-43 per i locali.
Un -7 che Charlotte faceva fatica a recuperare perché Mirotic a 9:13 segnando da fuori il 38-46 costringeva Clifford a un altro time-out Charlotte ne usciva momentaneamente più convinta riuscendo a liberare Lamb sulla linea del tiro libero per un jumper vincente, poi l’estemporanea pressione di Kaminsky e Bacon sul portatore di palla costringeva al passaggio orizzontale a metà campo Rondo sul quale pass, Graham capiva tutto anticipando la giocata, volando a 8:42 in transizione per depositare il 42-46.
Un fallo assegnato a Frank in corsa sul lancio lungo per Davis portava l’All-Star avversaria al 2/2 ai liberi poi era Mirotic a segnare da tre mentre Lamb si accontentava d’esser spinto lateralmente da Clark per portare a casa due punti dalla lunetta.
L’azione successiva era viziata da una netta spinta di Mirotic che buttava giù Graham in marcatura prima di passare dietro lo schermo e ricevere per tirare da tre punti indisturbato.
Tre punti che pesavano sulla coscienza della terna che non vedeva la netta spinta che trascinava i Pels sul +10 (42-52). Lamb con un 2/2 dalla lunetta e Frank in area accorciavano sul -6 che diveniva -4 quando Gentry aveva anche il coraggio di protestare sul tocco di Holiday sul lanciato Lamb che cercando di agguantare il passaggio pasticciava un po’, anche perché sbilanciato da dietro dal tocco della guardia avversaria.
2/2 per il 50-54 a 6:08, un punteggio che era destinato comunque a salire rapidamente per la squadra di New Orleans che trovava un alley-oop sull’asse Rondo/Davis e un tiro da tre punti immediato nella tempistica (da sinistra) di Moore sul quale una rilassata difesa non riusciva nemmeno ad avvicinarsi.
Giustamente Clifford bloccava nuovamente il cronometro sul 50-59 ma le cose rimanevano ancora nel limbo anche se a 3:01 Kemba riusciva a colpire da tre punti e Batum replicava da oltre l’arco con un catch’n shoot frontale che spingeva Charlotte ad accorciare il gap a 5 pt. (60-65).
Una transizione di Lamb su una persa di NOLA (passaggio pessimo di Moore) era sfruttata da Lamb che realizzava anche il -2.
Davis con un jump hook dalla linea di fondo destra anticipava lo 0/2 ai liberi di Howard (1:23) che faceva perdere un turno agli Hornets, colpiti dall’ennesima tripla di Mirotic.
A :04.4 Davis era battuto sulla destra da Walker in abile allungo a una mano.
I punti del capitano chiudevano il primo tempo sul 65-72.
 
La ripresa iniziava con lo scambio di cortesie tra Howard e Okafor materializzato da due punti a testa, MKG tirava da marcato fallendo, Batum si mal consigliava sfidando i lunghi tentacoli di Walker che lo stoppava, a 9:20 finalmente arrivava un’azione buona con la dribble drive in transizione di Kemba che trovava a rimorchio MKG con la sua schiacciata prima di un floater di Rondo, il quale si doveva arrendere a un assurdo canestro di Batum che arretrando in area non trovando più appoggio andava in off balance per segnare ugualmente.
Okafor colpiva dal medio raggio destro e a 8:09 il duello con Howard con due FT per il centro di Charlotte che splittando voltava le cifre del mega schermo sul 74-78.
Kemba da una second chance si lanciava a tutta velocità per l’appoggio di destra a destra tagliando fuori Okafor.
La Crescent City era scossa e Gentry chiamava il time-out a 7:46 sul 76-78 I Pels tornavano a correre toccando il +6 con il quattordicesimo punto di Okafor e il +8 su un’azione confusa; Marvin in uscita passava affrettatamente verso destra la palla ma Rondo intuiva rubando la palla passando a Davis per la schiacciata senza difensori attorno.
A 6:17 era la volta di Clifford di riaffidarsi al time-out terapeutico.
MKG ne usciva un uomo nuovo dopo tanti errori a 6:00 piazzava l’elbow jumper, poi andando in rotazione, pur perdendo Holiday finiva per stoppare Okafor e per realizzare ancora a 5:36 da sinistra.
Howard con un banker da destra seccava Okafor e quando MKG sbagliava il tiro ci pensava ancora Howard che da sotto si faceva largo per trovare il pareggio in schiacciata. Otto secondi più tardi Rondo dimostrava in entrata la fragilità della nostra difesa mentre Marvin da tre continuava a sbagliare (ben tre triple) ma a pareggiare per gli Hornets, dopo il riavvicinamento firmato da Batum ci pensava Kaminsky a 1:49 (88-88).
Nel finale usciva Okafor per quinto fallo ma rientrava Davis, Clark portava sul 90-92 i suoi ma sull’errore di Batum al tiro Kaminsky anticipava la sirena correggendo per il 92 pari.

Charlotte Hornets guard Jeremy Lamb (3) drives to the basket against New Orleans Pelicans guard Jrue Holiday (11) in the first half of an NBA basketball game in New Orleans, Tuesday, March. 13, 2018. (AP Photo/Veronica Dominach)

 
L’ultima frazione iniziava così in parità, un equilibrio che veniva rotto da un floater di Clark.
Gli Hornets trovavano però a 10:53 l’inaspettato vantaggio quando Kaminsky in entrata era fatto roteare da Davis in uno contro uno; circus shot con libero aggiuntivo per il 97-96 Hornets che ci prendevano gusto e provavano a mettere un cuscinetto di sicurezza da lì al finale nonostante il sorpasso momentaneo di Rondo, infatti, Lamb in floater realizzava andando ad aggiungere altri due punti in transizione poco più tardi quando, su un retropassaggio saltato da dribble drive di Rondo, la chiusura di Frank a mani alzate faceva inerpicare la palla verso il prolungamento di Graham che lasciava a Lamb poi la transizione descritta.
Una palla persa da Davis era sfruttata senza paura da Kaminsky il quale trovando una buona tripla senza paura finiva per far diventare 6 i punti di vantaggio di Charlotte (104-98).
Purtroppo Clifford non intuiva che, dopo il time-out degli avversari, il momento d’oro dei Calabroni era finito.
Davis dimenticato in area era pescato da un diagonale di Rondo, poi Lamb si faceva stoppare dal Monociglio che, dopo un periodo d’appannamento saltava fuori nel finale per chiudere un alley-oop ancora lanciato da Rondo.
Una shot clok violation degli Hornets era sfruttata da Clark in uscita sul lato sinistro per i tre punti del sorpasso (104-105). Kemba provava da fuori ma colpendo l’esterno destro del ferro non interrompeva il parziale di 0-7 del Gentry team.
Gli Hornets bloccavano l’avanzata locale con due FT di Howard, abbrancato da Holiday sullo spin che l’avrebbe portato a schiacciare.
Nuovamente +1, perso ancora per colpa di Davis.
Walker s’intestardiva fallendo un’altra tripla ma Howard stoppando Rondo ci teneva in partita mentre sulla stessa azione tentando il recupero Davis metteva una mano sulla palla cosicché gli arbitri fischiassero la contesa mentre Howard finendo fuori dal campo cadeva all’indietro chiedendo il fallo.
Comunque sia con un po’ di fortuna la palla finiva a Charlotte che però sprecava con un tiro in sospensione impreciso di Batum.
Kemba sprecava un floater mentre Holiday depistava un tenace Lamb che rientrando influenzava la perdita della sfera da parte del treccioluto avversario. Howard di sinistra batteva Davis e il raddoppio di Mirotic.
I Pelicans si affidavano al time-out e a Holiday che colpendo da tre dalla top of the key faceva svoltare la partita a favore dei Pelicans anche perché se Batum recuperava palla in difesa, Walker con un passaggio orizzontale verso il francese commetteva il classico bad pass, così da aprire il campo per la galoppata di Davis che allungando sul 108-112 a 1:54 dal termine dava ormai nefaste prospettive ai viola.
Batum per un blocking foul di Mirotic ci riportava a mezzo lunetta al -2 ma Holiday approfittava di un cambio marcatura per bombardare da tre, così a 1:19 dalla fine il -5 diventava quasi impossibile da recuperare anche perché Walker invece che tentare da tre al momento del bisogno andava in palla tentando un pullup da destra dal medio raggio non degno della sua fama.
Holiday sbagliava un tiro ma si dimostrava molto più esplosivo andando a catturare il suo rimbalzo su un MKG senza navigatore finendo anche per infilare in fing and roll il nuovo +5.
Non rimaneva molto tempo ma Frank provava a riaprire il match con l’appoggio a sinistra.
Una steal apriva il campo a MKG che era però stoppato dall’ombrello di Davis.
Palla oltre il fondo a 7 secondi dalla fine sul disperato -5. Time-out ultimo per Clifford e palla a Frank che mirava ma tirava con immediatezza da oltre l’arco pescando il jolly. 115-117.
Ci volevano due falli per mandare Davis in lunetta, uno che si era appena avvicinato ai 30 consecutivi (almeno 26 credo) prima di un errore in serata.
L’acclamato MVP non sbagliava e la girata di Batum sul -4 si spegneva sul ferro.
Charlotte così lasciava la vittoria a New Orleans che vedeva comunque tutti i team rivali rispondere in serata.
 
Pagelle Hornets
 
Walker: 5
22 pt., 3 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. 9/20 al tiro. Prestazione in media punti e buona percentuale dal campo grazie a un primo tempo ottimo. Nel secondo sbaglia quasi tutto. Body language non ottimale in difesa, testa bassa quando Cliff gli dice qualcosa già prima, il suo passaggio verso Batum intercettato da Davis apre il baratro finale. In confusione sbaglia almeno tre triple per andare poi a fallire un pullup da due quando ci sarebbe stato ormai bisogno di un tiro pesante. Manca completamente nel finale quando avremmo avuto bisogno di lui per vincere.
 
Batum: 7
20 pt., 5 rimbalzi, 8 assist, 4 rubate e 3 stoppate. Ci deve esser stata un’inversione di talento tra le guardie in modalità simil Space Jam. Batum ruba palloni, stoppa avversari nettamente più forti fisicamente di lui e non spende falli inutili. Parte pigramente, poi, nonostante qualche errore (7/16 dal campo) inizia a trovare un buon ritmo capendo esattamente il gioco intorno a lui e se forza la tripla va a metterla anche in catch n’shoot. Peccato per l’errore al tiro nel finale ma era solo e doveva provarci. Sarà che vorrà onorare il suo contratto o trovare nuovi lidi, ma le ultime prestazioni sono in salita.
 
Kidd-Gilchrist: 5
7 pt., 6 rimbalzi, 1 stoppata. 3/9 dal campo, -14… Vive un buon momento nel terzo quarto dopo un time-out chiamato da Clifford infilando 4 punti e nel mezzo stoppando Okafor, per il resto avrà bisogno di un analgesico per la marcatura su Holiday. Inguardabile e spento atleticamente rispetto a un tempo, patisce troppo.
 
M. Williams: 4,5
2 pt., 9 rimbalzi, 1 assist. 3 turnover, ma soprattutto fallisce nettamente la serata. L’alibi non può essere il cerottone a riparare la ferita all’arcata sopraccigliare. Manca 5 triple, alcune comode e i 9 rimbalzi (tanti) non compensano una prestazione che, fatta da una PF titolare, risulta imbarazzante, seppur limitata a 19 minuti.
 
Howard: 7
22 pt., 11 rimbalzi, 2 assist, 3 stoppate. 9/12 al tiro… non fa la prestazione di Davis ma per gli Hornets è importante. A parte qualche amnesia difensiva e passaggio a vuoto dalla lunetta, Dwight ci prova compiendo una meritevole azione; quella di non cedere. Si mette a litigare con Okafor, tanto che a un certo punto partono manate per svincolarsi da marcature ortodosse. L’incontro di boxe è rimandato per il quinto fallo di Okafor ma Dwight stende comunque nel finale Davis e Mirotic di sinistro. Sull’azione successiva un sospetto fallo non è chiamato, lui si lamenta (lo fa spesso) ma la decisione ormai è presa.
 
Lamb: 6,5
16 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. 5/9 al tiro. Fa un po’ fatica a tenere a volte se gli uomini avversari passano da blocchi, comunque a qualche tiro sbagliato entra in partita carburando con FT, floater e transizioni. 6/6 dalla linea, 0/1 da fuori. Non riesce a fermare un sorpasso a mezzo tripla di Clark ma da il suo contributo in 23 minuti.
 
Kaminsky: 6,5
21 pt., 2 rimbalzi, 1 rubata. 9/13 al tiro. La difesa è veramente rivedibile con alcune dimenticanze gravi ma in attacco è l’ultimo ad arrendersi. Fagocita i 28 minuti sul parquet interamente. Niente spazio per Willy e lui non lo fa rimpiangere in fase offensiva mentre in difesa è assente a rimbalzo (uno solamente).
 
Monk: 6
Quasi uno svizzero neutrale. -1 di plus/minus. Tre punti (1/3 da fuori), ¼ complessivo. Avrebbe potuto tirare anche meglio. La sua unica tripla è un coast to coast arrestato fuori area… Sta ottenendo minuti, oscillerebbe tra lo scarso e il sufficiente ma non voglio dargli un 5,5 forse troppo ingeneroso in 12 minuti.
 
Graham: 6
2 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. Segna in transizione intuendo il passaggio di un avversario pressato. Prende in faccia o meglio da terra, una tripla di Mirotic che l’aveva buttato giù spingendolo irregolarmente. 13 minuti nei quali in difesa s’impegna.
 
Bacon: 6,5
0 pt., 2 rimbalzi, 1 rubata in 3 minuti. Buona la sua pressione difensiva, conquista due rimbalzi e riesce a rubare un pallone. Forse avrebbe dovuto subentrare con più minutaggio a MKG.
 
Coach S. Clifford: 5,5
La squadra gioca ma perde, mostrando le solite lacune difensive. Riesce nell’ultimo quarto a limitare NOLA ma cambia troppo tardi la panchina, nonostante da ogni time-out o quasi la squadra ne esca positivamente, va perdendosi… Altra L preventivata che ci allontana dalla zona playoffs, ormai un miraggio.
Pagelle Pelicans
Rondo: 7,5
12 pt., 17 assist, 5 rubate. Tre TO a parte partono da lui quasi tutte le azioni nelle quali la nostra difesa collassa. Nonostante l’età primo passo, velocità e visione di gioco ci sono.
Jr. Holiday: 7,5
Vince la partita nel finale con un paio di triple e il fing and roll decisivo. 25 pt. con 11/21 dal campo ritagliandosi spazi per il tiro.
E. Moore: 6
14 pt., 6 rimbalzi. Qalche errore e un paio di TO, ma sufficiente.
A. Davis: 7,5
Momento d’appananmento nel secondo tempo (gioca anche molto, 38 i minuti tonight) ma poi riesce a far valere il suo fisico, le lunghe braccia in atatcco e in difesa. Sbaglia un libero in serata e deve cominciare da capo dopo una lunga striscia di FT a segno. Ovviamente tiene meglio Howard rispetto a Okafor, anche se su un paio d’occasioni ricorre a contatti molto al limite. 31 pt., 14 rimbalzi e 5 stoppate.
Okafor: 6,5
Ripescato da non si sa quale pianeta riesce a limitare Howard. Non certo a contenerlo. Alla fine subisce ma fa la sua partita prendendo rimbalzi e segnando 14 pt.
Mirotic: 6,5
11 pt., 9 rimbalzi. La furbizia con la quale si libera di Graham gli consente d’arrivare a un 3/6 da fuori. Partito dalla panchina aiuta il team.
Miller: 5,5
9 minuti 1 stoppata con 0 punti. Si fa battere da Batum commettendo anche fallo.
Clark: 7
12 pt. con 5/6 al tiro. L’uomo in più per NOLa che beneficia di questa dozzina di punti oltre a un paio di rimbalzi e assist dello stesso Ian mentre dall’altra parte per citarne uno a caso, il nostro Marvin si ferma a 2 pt pur giocando solo un minuto i meno dell’esterno di NOLA.
Coach Gentry: 6
Mah… mi pare un allenatore modesto ma se hai in squadra Davis, Rondo e Holiday, il gioco fluisce da solo. Non vorrei gufarla ai Pelicans ma credo abbiano tutte le carte in regola per accedere alla post season pur senza Cousins che, in qualche maniera ha liberato Davis, Rondo e dato più spazio a Holiday poiché la palla è sempre e soltanto una.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.