Game 27: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 114-123

Cody Martin osserva il da farsi.

WASHINGTON — Jordan Poole ha segnato 27 punti e Malcolm Brogdon ne ha aggiunti 25 al suo ritorno dall’infortunio così i Washington Wizards hanno battuto gli Charlotte Hornets 123-114.

Il rookie Alex Sarr ha totalizzato 19 punti e 9 rimbalzi per Washington che ha condotto per tutto l’ultimo quarto.

I Wizards (4-21) hanno interrotto una serie di tre sconfitte consecutive vincendo solo per la seconda volta in 21 partite.

L’inizio lento di stagione da parte di Washington segue il peggior record della franchigia di 15-67 della stagione scorsa.

Per Charlotte, una prestazione orrenda culminata meritatamente con una sconfitta ha coinciso con un’altra prestazione high di LaMelo Ball ha totalizzato 34 punti e smistato 13 assist, tuttavia il play non è stato per nulla performante.

Gli Hornets sono giunti alla terza sconfitta consecutiva, undicesima in dodici partite, il che li sta portando fuori dalle zone play-in a grandi passi.

Miles Bridges e Mark Williams hanno totalizzato 16 punti e 8 rimbalzi ciascuno per gli Hornets che non hanno potuto schierare Brandon Miller, rimasto fuori per una distorsione alla caviglia sinistra.

Conclusioni Hornets: Miller è stato escluso nonostante abbia partecipato allo shootaround mattutino, il che suggerisce che il suo ritorno arriverà presto.

Conclusioni Wizards: Lo sforzo di Brogdon è arrivato dopo aver saltato quattro partite e due settimane per uno stiramento al tendine del ginocchio.

È stato probabilmente il giocatore più efficiente di Washington, segnando 15 o più punti giocando 30 minuti o meno in sette delle sue ultime otto partite.

Momento chiave: Brogdon ha segnato una tripla dal lato sinistro poi ha servito Sarr per un’altra tripla nel successivo possesso palla dei Wizards per allungare il vantaggio a 12 punti, il massimo della partita, con 1:29 rimanenti sul cronometro dando a Washington il vantaggio decisivo.

Statistica chiave: Ball ha concluso con un 3/18 da 3 punti, un punteggio del 16,7% che è stata la sua seconda peggiore prestazione oltre l’arco di questa stagione.

Ciò ha abbassato la sua percentuale stagionale di più di un punto, dal 35,7% al 34,6%…

In generale questo è stato uno dei motivi più evidenti della sconfitta di Charlotte, l’orrenda prestazione di tiro da oltre l’arco del 18,6% contro il 40,% dice già molto.
Ball è andato in doppia doppia ma ha faticato molto dal punto di vista dell’efficienza (11 su 32 tiri, 3 su 18 da 3 punti)
Un altro punto di svolta precedente è stato quando gli Hornets hanno incassato un parziale da 0-15 passando dall’ 86-79 all’86-84…
Charlotte è tornata a un possesso di palla in diverse occasioni, ma la difesa non è mai riuscita a contrastare seriamente gli attacchi dei Wizards.
Negli ultimi 12 minuti, Washington ha totalizzato 36 punti con il 62,5% al tiro, 6 su 9 da 3 punti, e ha distribuito 10 assist su tutti i 10 canestri realizzati per assicurarsi solo la loro quarta vittoria stagionale.
I Wizards sono riusciti a controllare il ritmo ed essendo tra le squadre più rapide NBA è riuscita a forzare – come il solito – Charlotte a prendere (e mancare) molti tiri da 3 punti rapidi, trasformate dai capitolini in occasioni da transizione.
Gli Hornets hanno segnato solo 8 tiri da 3 punti su 43 (18,6%), la loro terza peggior conversione percentuale di sempre in una partita con almeno 40 tentativi…
Gli Hornets sono rimasti a galla grazie a 22 rimbalzi offensivi, il massimo della stagione, e a un vantaggio di 33-6 nei punti da seconde opportunità…
Le rotazioni degli Hornets  sono ancora incerte, sia perché gli infortunati come Mark Williams (massimo stagionale 19:04) ha ancora un limite di minutaggio, più Ball e Bridges che si sono reinseriti dopo lunghe assenze ma dal mio punto di vista ci sono anche scelte del coach scriteriate e nonostante l’alchimia si fatichi a trovare per gli infortuni, non può essere un comodo alibi per un blob, un magma informe di gioco di una squadra della quale evidentemente coach Lee ha perso il controllo.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.