Sototitolo; RullHornets
Ogni volta che si scontrano le due franchigie che hanno utilizzato il Nome Hornets, mi riassale un’insana nostalgia. Inevitabilmente come le canzoni, le stagioni dei Calabroni si legano a ricordi dal passato che riemergono prepotentemente come getti e flutti di geyser sotterranei, alimentati da una passione vulcanica che va a fiammate.
I miei Charlotte Hornets, quelli che conobbi a Charlotte, contro la città, che per volere di Shinn, li ha ospitati per una decina d’anni, o se vogliamo poco meno visto il disastro dell’uragano Katrina e il trasferimento a Oklahoma City, che poi ha spianato la strada al trasferimento dei Thunder (anche se io rimango un nostalgico di Seattle con il suo guanto Payton e il Reign Man Kemp) in Oklahoma si affrontavano in una gara importante solo per i padroni di casa. Quell’impegno, tenacia e passione che ci stanno mettendo i Calabroni originali per giungere ai playoffs rivivono nel mio carattere, nonostante uno sguardo disincantato sul mondo con punte di saggezza di stampo buddista e le secchiate di terra e acqua gettate in questi anni sugli Hornets, quella luce, almeno quella, non si è spenta, il fuoco è rimasto inestinguibile e ora brilla, arde e riluce anche sul parquet del “The Hive”.
Charlotte, oltre che con la tecnica e il piacere del gioco d’insieme, indubbiamente esaltato da un Walker capace di salire sopra i 30 punti per la quarta partita consecutiva, ha vinto nel finale usando intelligenza e cuore, tramutatosi in difesa e importanti rimbalzi offensivi.
Quinta vittoria di fila per Charlotte che sta diventando un rullo compressore, specialmente tra le mura amiche.
Anche quest’anno così Charlotte risponde e pareggia la serie con una New Orleans frustrata in alcuni suoi elementi.
Non basteranno 40 punti di Davis e 38 di Holiday con Charlotte in grado di portare 7 giocatori in doppia cifra con Walker a guidare il team da top scorer con 35.
I Pelicans alle prese con numerosi infortuni, salivano alla Time Warner Cable Arena senza gente di qualità come Evans, Pondexter, Gordon, più Dejean-Jones e con Babbitt e Cole in dubbio (non giocheranno nemmeno questi due).
Alla fine Gentry schierava il seguente starting five; Holiday, O. Johnson (arrivato in giornata dopo aver firmato un contratto di 10 giorni e spedito subito in campo l’ex Kings, Pacers e Suns), Cunningham, A. Davis, Asik.
Coach Clifford invece si affidava al quintetto post All-Star Game che sta facendo veramente bene in questo periodo; Walker, Lee, Batum, M. Williams e C. Zeller.
A spuntarla sulla palla a due erano i Pelicans che tuttavia fallivano il primo jumper, un frontale di Johnson che finiva corto sul bordo esterno del ferro.
I primi a segnare erano gli Hornets; movimento orizzontale nel pitturato di Zeller, contatto con Asik che esagera un po’ e gancio in continuazione.
Canestro e libero a segno per il 3-0 a 11:24 che tuttavia era sminuito dalla tripla del pareggio di Holiday a 11:10. Passavano solo 19 secondi e Kemba restituiva la tripla portando avanti nuovamente gli Hornets che non venivano raggiunti dal canestro da due di Davis a 10:39 (jumper dall’altezza dei liberi), le squadre continuavano a tirare da alto livello NBA e a 10:17 Batum posto nell’angolo sinistro approfittava di uno scarico di Walker che gli regalava spazio per un catch n’ shoot vincente.
Cunningham segnava con un buon tiro dalla diagonale destra anche da distanza ragguardevole, seppur da due punti, ma Charlotte allungava di uno perché Asik pascolava nel pitturato, gli arbitri accortisi dell’irregolarità assegnavano a Charlotte un libero che Batum trasformava per il 10-7.
A rompere la perfezione nei tiri era lee che ci provava contro Asik, niente da fare, dall’altra parte Davis infilava dalla media contro Williams e gli ospiti si portavano sul -1.
Dopo qualche errore Charlotte tornava a segnare a 8:37, transizione di Kemba, passaggio no look sulla corsa verticale di Batum che andava ad appoggiare sulla destra del canestro sublimando il passaggio del compagno.
A 8:15 Holiday rispondeva in entrata fluida, un carrarmatino che usava il corpo e appoggiava con la mano sinistra.
A 8:00 però Charlotte accelerava, Marvin Williams scagliava la sua prima frecciata da lunga distanza andando oltre i tentacoli di Davis, il nuovo arrivato Johnson da tre non aveva la stessa qualità e anche Davis sbagliava il suo primo tiro, così a 7:13 su una transizione Lee si fermava per tirare e segnare da tre punti.
Il canestro valeva il 18-11. Davis rintuzzava con due punti ma i Pelicans iniziavano a non tenere più il passo; a 6:39 Walker s’infilava in mezzo alla serie di divise blu notte e appoggiava in fing and roll, a 6:17 un Williams on-fire infilava dall’angolo sinistro una tripla che portava sul +10 la squadra di Clifford (23-13).
Holiday con un driving reverse layup interrompeva il parziale dei Calabroni ma Batum a 5:12 con un arresto, giro e tiro dalla media linea di fondo destra oltrepassava la mano di Cunningham protesa verso l’alto in stoppata; canestro perfetto per il 25-15.
Jefferson appena entrato commetteva fallo sul Monociglio che dalla lunetta ne approfittava a metà, così a 4:21 Kemba faceva venire la chinetosi ad Anderson in entrata, palla che si rilassava massaggiava sul ferro per qualche istante prima di ridiscendere dentro la retina.
NOLA metteva altri due punti ma Anderson falliva una tripla, Kemba a 3:31 no e arrivava in doppia cifra portando il punteggio sul 30-18.
Altro appoggio di un incontenibile Davis a 3:03 usando la mano sinistra contro Jefferson.
Se da una parte AD23 era inarrestabile, dall’altra Kemba era imprendibile; Walker passava con facilità irrisoria Douglas e subiva fallo dallo stesso sul tentativo di recupero da dietro.
Walker splittava e Gee ne metteva due per i suoi a 2:26 con un tap-in dopo l’errore di Holiday.
Anderson però continuava a soffrire il mar di mare anche a km di distanza quando a 2:09 Kaminsky con una finta lo mandava miseramente a terra per una specie di ankle breaker che Frank non riusciva poi a concretizzare in punti da pochi passi dal canestro.
La rimessa però era per gli Hornets e sul passaggio dalla linea di fondo il nostro rookie infilava il jumper dalla destra per il 33-22.
A 1:39 Orlando Johnson trovava i suoi primi due punti in maglia Pelicans passando in mezzo ai difensori Kaminsky però trovava ancora spazio sull’esterno con una difesa di New Orleans morbida e non perdonava a 1:24.
Un jumper di Douglas riportava a -10 gli ospiti (36-26), ma a :55.4 Kemba danzava dietro un blocco, usciva verso il centro e sfidava Anderson battendolo con una tripla.
Un 2/2 di Davis chiudeva il quarto.
La prima frazione si chiudeva quindi sul 39-28 con gli Hornets a stabilire il season high di punti realizzati nel primo quarto.
Il secondo periodo si apriva con il primo canestro realizzato da Frank a 11:06, lob diagonale da destra verso sinistra di Batum per Kaminsky che tutto solo vicino al ferro appoggiava morbido.
In difesa per i Pelicans Anderson girava su Jefferson, ma dopo un body contact, Big Al faceva partire un gancio soft che s’infilava nella retina aumentando il vantaggio di Charlotte.
Iniziava quindi sul punteggio di 41-30 uno stillicidio di tiri liberi da ambo le parti intervallato da pochi canestri su azione.
Uno di questi era di Perkins che a 7:08 segnava da sotto dopo aver conquistato un rimbalzo offensivo per il 52-38.
Charlotte provava a scappare definitivamente quando Kaminsky stoppava Anderson e Lee indovinava una tripla a 6:20 dall’angolo sinistro.
Douglas però rispondeva dalla grande distanza e il maxi schermo recitava “55-41”.
Salite entrambe le squadre nel punteggio di quattro punti, a 3:56 Batum allungava sul +15 per Charlotte grazie a un catch n’shoot frontale da tre punti.
Holiday però iniziava ad accendersi anche dal perimetro e a 3:42 iniziava a bombardare con la tripla.
Venti secondi più tardi c’era un canestro di Marvin annullato per interferenza di Cody.
In realtà l’interferenza era inesistente, arbitri probabilmente ingannati dalle braccia intorno al ferro del nostro centro che tuttavia non interferiva con l’azione.
Gli Hornets passavano ancora dalla lunetta ma su situazioni di gioco differenti.
Walker a 2:57 da una transizione portava a casa due liberi realizzati, a 2:34 invece Batum vedeva l’inserimento nel pitturato di Marvin, passaggio verticale schiacciato e fallo immediato di Douglas per non farlo tirare; troppo tardi perché sul tentativo d’alzata gli arbitri premiavano lo sforzo e Marvin non deludeva a gioco fermo.
Douglas si rifaceva quando Davis scaricava un pallone fuori, finta, partenza e floater con fallo di Walker e gioco da tre punti a 2:01. Charlotte tornava a segnare con Zeller che sfuggiva a Davis utilizzando larghe falcate e andando con la mano destra a schiacciare in girata sullo slancio del salto.
Davis dall’altra parte rispondeva alla stessa maniera su Zeller ma utilizzava l’appoggio e usufruiva di un libero per fallo dello stesso Zeller. Canestro dalla lunetta e a 1:40 si andava sul 66-54.
Kemba con le sue finte a livello del parquet era in agguato, scatto felino da tigre verso canestro, Holiday non resisteva e Kemba portava a casa altri due punti.
Il finale di primo tempo però era tutto per Davis che partiva segnando un libero dato contro la squadra del North Carolina presumibilmente per qualche parola di troppo di Kemba sulla stessa azione.
A :30.6 la stella di NOLA trovava il corridoio per andare ad appendersi a canestro in schiacciata e dava un senso alla partita infilando un buzzer beater da tre punti per il -11.
Le squadre andavano a riposo quindi sul punteggio piuttosto alto di 71-60.
Dopo l’intervallo bastavano 15 secondi a Lee per arrivare in verticale nel pitturato dopo esser partito incuneandosi dalla destra. Facile fing and roll per il +13.
I Pellicani tuttavia cercavano di produrre quello sforzo necessario per rientrare in partita.
Zeller fermava Anthony Davis irregolarmente in schiacciata. L’asso dei Pels metteva un solo libero ma Douglas con la tripla poco più tardi riduceva lo scarto a cifra singola (-9).
Un raddoppio su Marvin nell’angolo destro consentiva a Zeller di ricevere il passaggio nel pitturato effettuato dalla nostra PF; Holiday non rappresentava una minaccia in cm e Charlotte a 10:34 segnava il 75-64. Jrue però a 10:16 portava a casa un gioco da tre punti per i suoi, tuttavia Zeller riusciva ancora una volta a ridistanziare la squadra di Gentry passando dai liberi.
Spinta di Douglas sull’entrata del nostro numero 40 e FT affondati. Holiday però guidava la riscossa della squadra di Benson; tripla su Lee (alternatosi a seconda dei momenti con Walker in marcatura su Jrue) e time-out Charlotte a 9:53 sul 77-70.
A 9:41 un’insospettabile tripla di lee dalla diagonale destra dava ossigeno ai Calabroni.
Jrue a 7:57 si ripeteva da fuori mentre Davis s’inventava un canestro impossibile in entrata per l’82-77.
Dopo un libero di Walker (assegnati due forse un po’ generosamente), a 6:34 Davis dava manforte a Holiday segnando dalla media per il -4. Batum tentava una tripla da lontano e senza senso ma Douglas calpestando in corsa la linea di fondo in maniera impercettibile ci riconsegnava palla.
A 5:18 Charlotte beneficiava di una tripla frontale di Lee, aiutata da ferro e tabellone.
Non faceva più notizia un altro canestro di Davis in sopensione contro Zeller, tantomeno la bravura di Walker che costringeva Douglas al quarto fallo.
Kemba però era un po’ affaticato e impreciso e realizzava solo un punto.
Holiday in entrata provava ad accorciare, Lin gli diceva no, ma il fallo, gli arbitri lo cucivano addosso a un incredulo Jefferson.
Comunque sia Holiday segnava e a 4:21 spaventava Charlotte con una tripla che riduceva il gap al minimo (87-86).
Clifford decideva di lasciar giocare; palla a Jefferson che subiva fallo da Perkins.
Big Al era preciso e la squadra di Jordan si riportava a tre punti di vantaggio.
Holiday tentava per il pareggio ma non trovava la retina.
A 3:36 Williams era favorito in post basso destro da un mismatch con Holiday che a livello di cm era impotente.
Con l’aiuto del ferro Marvin trovava due punti per il 90-66. Jrue in attacco commetteva un doppio palleggio e Charlotte architettava sulla sinistra un hand-off; Jefferson in post basso, Batum correndo dietro di lui in corsa sulla baseline, consegna alla mano e via libera per Batum sino al ferro nonostante il tentativo disperato in allungo di Gee.
Per un fallo (spinta leggerissima) di Jefferson su Perkins mentre Charlotte si trovava in attacco, il centro di riserva avversario si recava in lunetta, ma una mano più storta della torre di Pisa non gli consentiva di realizzare ulteriori punti.
A 1:24 Frank provava a togliere le castagne dal foco ai Calabroni aprendo il fuoco da tre punti dalla diagonale sinistra per il 95-87, peccato che a 1:08 rispondesse Holiday con un runner dal pitturato e ne mettesse altri due con la sospensione dalla media su Big Al.
A :27.6 Kemba sparava una tripla vincente, Anderson continuava invece a litigare con il canestro.
Walker non se ne curava ma in attacco a :00.6 con la finta si faceva franare addosso Douglas.
L’1/2 chiudeva il penultimo periodo di gioco sul 99-91.
L’inizio dell’ultimo periodo si apriva con Johnson che si guadagnava lo stipendio segnando a 11:37.
Clifford teneva Jefferson in campo contro Perkins, ma era Lin a battere il pachidermico centro avversario arrivando ad appoggiare oltre il suo braccio sinistro.
Lin era deciso in questo frangente e portava un’altra furiosa scorribanda nel pitturato guadagnandosi altri due punticini.
Davis rispondeva once again, ma Lin fintava con un piede dentro e uno fuori dalla linea dei tre punti; Perkins saltando in avanti regalava due liberi sul tiro.
Jeremy ringraziava e metteva i liberi continuando a furoreggiare in quest’inizio quarto, tuttavia dall’altra parte l’altrettanto scatenato Davis, a 9:40 con la tripla mandava il punteggio sul 105-97.
Holiday in entrata con la finta per il terzo tempo era agganciato da Lamb che lo faceva sbagliare.
Dalla lunetta Holiday rimediava con un 2/2.
Kaminsky prima recuperava un pallone sprecato da Batum in attacco, poi in marcatura su Davis faceva buona guardia almeno un paio di volte in un contesto dove le squadre un po’ stanche fallivano qualcosa in più di quanto non avessero fatto in precedenza.
A 7:15 Asik si vedeva ma solo per aver commesso fallo su un Lin aggressivo; palla rilasciata che girava mezzo ferro e usciva.
Jeremy rimediava con il punteggio pieno dalla lunetta a 7:15 per il 107-99.
Sembrerebbe fatta, ma Charlotte ha un gusto particolare per tenere sulle spine i propri tifosi e riusciva a far rientrare pericolosamente NOLA sino al-3, quando Cunningham partiva da sinistra e trovando un Marvin già in rincorsa ulteriormente spiazzato dalla partenza dell’ala piccola ospite, commetteva fallo sul tiro da sotto in entrata.
Gioco da tre punti e 107-104.
A 5:22 una situazione da rivedere per Gentry; post basso destro di Marvin contro Holiday (assurdo che dall’altro lato ci sia Anderson su Walker che non potrebbe tenerlo in velocità), turnaround bank shot per la nostra ala grande avvantaggiatasi dal discorso in cm.
A 3:43 Walker spingeva Davis ormai a colpo sicuro.
Fallo e canestro evitato, non i liberi però, realizzati dopo essersi rimesso una lente a contatto persa, che riportavano a -3 la squadra della Louisiana.
Marvin sbagliava un catch n’shoot e la rimonta che era nell’aria si concretizzava a 3:19 con Douglas; esplosione secca della tripla dal lato destro e brusio all’Alveare sul 109-109.
Tutto da rifare dopo aver sprecato un largo vantaggio.
La squadra non ci pensava e iniziava a riattaccare con intelligenza. Uno step back di Walker su Anderson e la squadra di Clifford prendeva nuovamente il vantaggio a 2:51.
Davis sentendosi ormai onnipotente provava addirittura la tripla del sorpasso ma trovava solo il ferro, così Walker nel pitturato fintava a sinistra su Anderson ingannandolo, fulminea deviazione a destra e fallo quasi istintivo di Ryan sull’entrata a destra.
Kemba questa volta era freddo e segnava il 113-109.
Douglas e Cunningham sbagliavano due occasioni nel finale, lo stesso Douglas aiutato in raddoppio cercava di strappare a Kemba un pallone a forza.
Troppo aggressivo per gli arbitri giustamente e altri due liberi per la nostra PG per il 115-109 a 1:35.
Dopo due punti a testa Kemba chiudeva i conti a :26.2 dalla fine; palleggio danzante e tripla in ritmo.
Sorrideva anche la mamma in tribuna per il 120-111 che decideva in maniera certa le sorti della gara.
Pagelle:
Charlotte Hornets
Walker: 8
35 pt. (9/18), 7 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate. Dovrei ripetermi. E’ sempre lui il trascinatore della squadra. Ha in Holiday un avversario tosto ma lui a parte i 3 punti in meno vince in tutte le altre statistiche. Non spreca un pallone.
Lee: 7
16 pt. (6/12), 6 rimbalzi, 1 assist, 1rubata. Sorpresa dalla grande distanza dove da una bella mano. Non sempre ce la fa a tenere Holiday quando gli viene richiesto, ma è attento.
Batum: 6,5
15 pt. (6/13), 6 rimbalzi, 5 assist. Qualche esagerazione nel tiro da tre, forzature… Non lo fanno impazzire dall’altra parte in difesa. L’impegno c’è e anche una discreta prestazione. Sempre capace di sfornare dei sublimi assist.
M. Williams: 6,5
14 pt. (5/9), 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Marvin ha una discreta serata. Utile in post basso almeno un paio di volte.
C. Zeller: 6
13 pt. (3/4), 8 rimbalzi, 1 stoppata. Spesso Davis lo batte. Qualche volta riesce ad aver la meglio anche in difesa, mentre in attacco va sul concreto.
Jefferson: 5,5
5 pt. (1/3), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Gioca poco anche limitato dai falli che gli arbitri gli fischiano contro in maniera sistematica. Si accontenta di un paio di tiri contro Perkins che non gli entrano.
Lin: 6
12 pt. (3/10), 2 rimbalzi. Sarebbe da 5, non gioca tranquillo quando tira da tre punti, è una sfida tra lui e il canestro, s’incaponisce. Testardo, si riprende a inizio ultimo quarto. 6/6 dalla lunetta e buona pressione difensiva.
Lamb: 5,5
2 pt. (1/5), 1 rimbalzo, 2 assist. A parte tre falli, male al tiro come l’altro Jeremy.
Kaminsky: 7
10 pt. (4/8), 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Buon movimento ed energia supportati da punti pesanti. Colpisce sullo scarico, in difesa è utile su Davis quando lo tiene e mette a referto una bella stoppata.
Coach Clifford: 6,5
Peccato che riusciamo a far rientrare troppo spesso gli avversari, ma la squadra segna sempre un punto in più dei nemici sportivi ultimamente. Le 15 triple realizzate dicono che siamo un’altra squadra rispetto lo scorso anno e il progetto azzardato sembra stia funzionando.
New Orleans Pelicans
Holiday: 7,5
38 pt. (13/23), 4 rimbalzi, 6 assist. Perde 4 palloni ma segna un’infinità di punti. Rapido e preciso, non basta.
O. Johnson: 5
5 pt. (2/7), 3 rimbalzi. Due palle perse. Sbattuto in campo al volo fa quello che può, cioè poco. -20 di plus/minus.
Cunningham: 5
5 pt. (2/4), 1 rimbalzo, 1 assist. Quasi impercettibile in attacco. In difesa cerca di limitare i danni ma non sembra il Dante dello scorso anno. Frustrato, fa meglio Gee di lui.
Davis: 8
40 pt. (14/26), 13 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Aveva una media di 3,9 stoppate a partita contro Charlotte. Questa sera ne mette a referto solamente una. Forse il maquillage difensivo di Gentry non funziona benissimo. In attacco è difficilmente contenibile avendo una faretra ampia. 40 punti non bastano.
Fenomenale in attacco, predica nel quasi totale deserto.
Asik: 5,5
0 pt. (0/0), 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. Scrivete a chi l’ha visto? In 6:04 prende un -11, tanto che Gentry lo toglie in avvio, lo rimette molto più tardi ma si accorge che fa quasi solo danni (almeno stasera).
Anderson: 4,5
3 pt. (0/8), 6 rimbalzi, 1 assist. Simbolo della dissoluzione di NOLA a fine stagione. 0/6 da tre punti, non ci prende mai, passa solo ai liberi. All’andata fu incontenibile, oggi irriconoscibile.
Douglas: 6,5
16 pt. (6/14), 1 rimbalzo, 4 assist, 1 stoppata. Inizio stentato per Douglas che poi sale di tono offensivamente e trova anche il pari nel finale. In difesa è troppo aggressivo e commette troppi falli. Uno suo regala due liberi a Walker nel finale. Una spalla per Holiday e Davis.
Gee: 6
4 pt. (2/2), 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Difensivamente l’ho visto fare anche di meglio, gioca poco più di metà partita e da un piccolo contributo.
Perkins: 5,5
2 pt. (1/1), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Se la cavicchia su Jefferson ma è troppo falloso. Praticamente ha la mobilità di una balena spiaggiata se attaccato da un giocatore con minima agilità.
Coach Gentry: 5
La squadra non sembra integralmente compatta. Vive sui due fenomeni. I numerosi infortuni non aiutano ma lui ci mette del suo con rotazioni e marcature dal mio punto di vista, dilettantesche.