Game 81: Charlotte Hornets @ Boston Celtics 98-131

Brandon Miller, pochi minuti per lui, una tripla a segno, -1 da Lillard.

BOSTON — Payton Prichard ha segnato 31 punti, record in carriera, e i Boston Celtics hanno vinto 131-98 sugli Charlotte Hornets.

Pritchard ha aggiunto 11 assist per la sua seconda doppia doppia in questa stagione e ha aiutato i Celtics a evitare di perdere tre partite consecutive per la prima volta in questa stagione.

Luke Kornet ha chiuso con 16 punti e 10 rimbalzi e anche Sam Hauser e Neemias Queta hanno segnato 16 punti per Boston, che è stata in vantaggio larghissimo per chiudere con ben 33 punti di scarto in una partita sostanzialmente quasi giocata solamente tra riserve.

I sei migliori giocatori della rotazione dei Celtics – Jayson Tatum, Jaylen Brown, Jrue Holiday, Derrick White, Kristaps Porzingis e Al Horford – sono rimasti tutti seduti con fastidiosi disturbi in quella che per loro è stata essenzialmente una notte di riposo. Boston ha già conquistato la testa di serie nella Eastern Conference e il vantaggio sul campo in casa durante i playoff.

Probabilmente avranno un altro giorno di riposo domenica quando Boston concluderà il suo programma di stagione regolare contro Washington.

Tre Mann ha guidato gli Hornets con 19 punti e otto assist.

Nick Smith Jr. ha aggiunto 15 punti.

Le assenze hanno dato ai Celtics l’opportunità di concedere un po’ di tempo al debuttante Jordan Walsh e di convocare i giocatori a doppio contratto quali Queta, JD Davison e Drew Peterson della G League per sostituirli, una notte dopo che avevano giocato tutti con il Maine a Oklahoma City in Gara 2, la finale della G League.

Gli Hornets sono stati eliminati dai playoff dal 23 marzo e hanno giocato anche senza l’ex Celtic Grant Williams, fuori per una distorsione alla caviglia destra e Nick Richards (fascite plantare destra) che si sono andati ad unire agli infortunati di lunga degenza.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.