CHARLOTTE, N.C. — Keon Johnson ha guidato l’attacco equilibrato di Brooklyn con 18 punti e i Nets hanno interrotto una serie di sette sconfitte consecutive con una vittoria in trasferta per 104-83 sugli Charlotte Hornets.
Jalen Wilson ha aggiunto 15 punti e Tosan Evbuomwan ne ha segnati 14 per i Nets che non sono mai stati in svantaggio nel match.
Ben Simmons è tornato dopo aver saltato le ultime cinque partite per un infortunio alla schiena e ha segnato 10 punti e catturato 6 rimbalzi alzandosi dalla panchina.
Miles Bridges ha segnato 23 punti e 13 rimbalzi per gli Hornets che ormai ridotti al lumicino dei titolari (LaMelo Ball, Mark Williams, Brandon Miller e Josh Green) e non solo, hanno alzato ben presto bandiera bianca.
Vasa Micic che è stato colpito nel primo tempo al torace da Evbuomwan ed era dovuto uscire, è riuscito a rientrare per chiudere con 15 punti e 7 rimbalzi.
Gli Hornets avevano opzioni limitate in attacco e sono stati tenuti al 34% al tiro dal campo e al 29% da 3 punti.
Conclusioni Nets: Tra i Nets che non hanno giocato c’erano Cam Thomas (stiramento al tendine del ginocchio sinistro), Bojan Bogdanovic (recupero del piede sinistro), Noah Clowney (distorsione alla caviglia sinistra) e Cameron Johnson (distorsione alla caviglia destra) ma hanno vinto ugualmente nonostante gli Hornets li abbiano superati a rimbalzo 52-40.
Conclusioni Hornets: Lo staff di allenamento sta continuando a valutare l’ultima distorsione alla caviglia di Ball, ma l’allenatore Charles Lee non ha fornito aggiornamenti su quanto tempo prevede che l’All-Star del 2022 rimarrà fuori.
Mark Williams ha saltato la partita a causa della gestione dell’infortunio al piede sinistro.
Charlotte ha cominciato male incassando un 2-11 per poi tornare a -4 ma a fine primo tempo il divario era già consistente, un -16 (37-53) che la diceva lunga su quanto l’attacco degli Hornets non riuscisse a trovare varchi e a segnare anche perché il 2/24 complessivo messo insieme dai tiratori KJ Simpson, Nick Smith Jr. (1/10 a testa) e lo 0/4 di Taj Gibson alla fine peserà come un macigno.
La partita volgeva ai titoli di coda già a fine terzo quarto quando le Retine salivano sul +21 nonostante nell’ultimo quarto i Calabroni tornassero sul -15, troppo distanti per impensierire un game in ghiaccio senza nessun giocatore davvero in grado di fare un cambio di passo.
A parte i singoli, gli Hornets hanno accusato il colpo nel pitturato (34-54) dove i Nets hanno giocato più volte per mettere in difficoltà Gibson e soci che non sono riusciti a frenare il gioco da sotto degli ospiti ma anche nei fast-break dove l’1-21 (punticino ottenuto dalla lunetta per fallo) ha mostrato i limiti strutturali organizzativi di una squadra che in stagione ha prestato quasi sempre troppo il fianco al contropiede.
A poco è servito il 24-4 da second chance e così gli Hornets che se la vedranno coi Clippers di Leonard e i Nuggets di Jokic paiono ormai aver poco da dire in questa stagione anche se una W di prestigio sarebbe apprezzata ma con questa squadra senza i titolari non c’è molto talento offensivo sul quale appoggiarsi.
Pagelle
Vasilije Micic: 5,5
15 pt. (5/10), 6 assist, 7 rimbalzi in 27:43. Mentre fa scudo sulla penetrazione di Evbuomwan viene urtato con una gomitata tra sterno e torace (a mio avviso fallo per il movimento a contatto ma nemmeno rivisto) ed è costretto ad uscire ma rientra caparbiamente anche se una seconda volta per un minimo colpo sembra riaccusare il dolore alla zona colpita precedentemente. Meglio del solito anche se non riesce dare forma all’attacco di Charlotte ed è la solita macchina da TO con 4 nell’occasione e alcuni costano punti facili.
Nick Smith Jr.: 4
2 pt., 5 rimbalzi, 2 assist, 3 TO. Dovrebbe sostituire Miller, il quale ancora non è una garanzia di infallibilità ma qui si toccano quasi le vette della totale fallibilità. Una rondine non fa primavera e qualche buona partita con qualche canestro a livello NBA è già un ricordo, quando la difesa lo asfissia pare andare in sfiducia e per la squadra avere una SG titolare che concluda con un 1/10 è un bel problema. Aggiungiamoci i 3 TO e un -22 in +/-…
Josh Okogie: 5,5
9 pt. (4/9), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Mezza magia di Okogie è già finita. L’inerzia che lo vedeva strappare o rubare almeno tre palloni consecutivi si spegne in una gara giocata da titolare dove lui fa il suo ma si perde nel grigiore della squadra nonostante alcune cose apprezzabili come la tripla nell’ultimo quarto che riavvicina Charlotte ma anche lui in difesa fatica più del previsto e se non ce la fa lui sono guai…
Miles Bridges: 5,5
23 pt. (8/21), 13 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 2 stoppate. In difficoltà in difesa e al tiro da fuori (1/8), troppo attorniato dagli avversari che forse lo vedono come la vera e unica minaccia, si concentra troppo da fuori e nonostante la doppia doppia, l’apporto complessivo risulta tra lo scarso e l’appena sufficiente.
Taj Gibson: 5
0 pt., 10 rimbalzi, 2 assist, 3 stoppate, 2 TO. Basta lanciarlo in quintetto, Taj è qui a svernare e può giocare qualche minuto forse decentemente. I 17:38 sono decisamente troppi e il -19 in +/- di ritardo personale accumulato è anche il frutto, l’indice di uno 0/4 al tiro e la mancanza di atletismo nonostante le tre stoppate e i 10 rimbalzi siano apprezzati.
Moussa Diabaté: 6
13 punti (5/6), 8 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata in 27:13. Non sarà il centro dei sogni e nella casellina stoppate si registra uno zero ma almeno non si arrende e non spreca quasi nulla. Un +3 in plus/minus.
Seth Curry: 5,5
6 pt. (2/6), 1 rimbalzo, 1 assist in 15:51. Mette due bombe su tre tentativi da fuori e arriva a 9.000 canestri da fuori in carriera ma in una serata nella quale c’è poco da festeggiare, anche lui sbaglia altri tre tiri da due punti e non entra mai veramente in partita aspettando un po’ troppo sugli scarichi mentre in difesa è piuttosto blando. Se avesse un po’ più di tenuta dietro, per una squadra che ha bisogno disperato di punti, sarebbe ottimale al posto di chi sta giocando ora come titolare ma ci vuole più difesa e più energia.
KJ Simpson: 4,5
7 pt. (1/10), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. Bene in lunetta con 5/6, terribile al tiro da ogni punto del parquet. Mezzo voto in più per essere riuscito a recuperare qualche giro in lunetta e l’impegno in difesa con due stoppate ma anche lui incorre in due TO banali. La sua dimensione attuale sarebbe Greensboro ma in mancanza di giocatori nel ruolo, Lee lo fa giocare come combo-guard.
DaQuan Jeffries: 5
0 pt. (0/1), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. Boh… 21:06 un po’ da soldatino accademico. preso in mezzo, non il solito più convincente (per impegno e tiro) Jeffries. Ci prova solamente una volta ma gli va male.
Isaiah Wong: 5,5
8 pt. (2/6), 2 rimbalzi, 1 rubata. Prova a dare un po’ di pepe alla coda della partita ma la coda non c’è e rimane il suo piccolo record di due triple mandate a bersaglio. L’inizio è sempre energetico poi si spegne, chissà perché.
Coach Charles Lee: 5
Passo indietro totale della squadra che aveva affrontato i Lakers contro la quale aveva messo in piedi una gran rimonta anche se non completata. Contro una squadra più affamata ma inferiore, si fa espugnare il parquet in maniera semplice franando ad ogni quarto tranne l’ultimo quando tutto è inutile. E’ vero che giocare con una squadra del genere non è semplice, vero è che deve dar entusiasmo ma dire che rivedranno la partita concentrandosi sulle cose buone fatte per me è un errore. Bisogna rivedere, senza colpevolizzare nessuno, soprattutto tutti i vari errori (che siano di posizionamento, tiro, difesa) per cercare gli automatismi che permettano di non mandare in difficoltà tutta la squadra, troppi TO costosi ancora una volta e come diceva Massimo Bonini, centrocampista della Juventus anni ’80, l’importante è sapersi muovere ben, non correre, girare a vuoto mette in difficoltà la squadra.