Contatore Geiger

Matt Geiger è stato uno dei centri degli anni ’90 degli Charlotte Hornets.

Matt Geiger da rookie con gli Heat.

Potremmo prenderlo ad esempio, oggi, come modello di tenacia anche senza una forza fisica devastante ripercorrendo la sua parabola con Charlotte.

Arrivato in un pacchetto comprendente anche Glen Rice, da Miami, come un fulmine a ciel sereno, il presidente George Shinn si sbarazzava alla vigilia della stagione 1995/96 di Alonzo Mourning, uomo che avrebbe potuto far balzare ai piani altissimi Charlotte ma le cui richieste, espresse dal manager, erano divenute “insostenibili” per l’ex lavamacchine (Shinn) che aveva creato gli Hornets.

Geiger arrivò in punta di piedi e gli Hornets fallirono per un soffio la qualificazione playoff al primo anno riuscendo però a raggiungere l’obiettivo l’annata successiva dove gli Charlotte Hornets disputarono la loro miglior stagione ma vennero eliminati da New York al primo turno e poi nuovamente riuscirono nel 1997/98 a giocarli battendo gli Hawks al primo turno, perdendo al secondo con i Bulls di MJ al canto del cigno.

La sua brillante carriera universitaria portò Geiger a essere selezionato dai Miami Heat nel secondo round (42a scelta assoluta) del draft NBA del 1992.

Giocatore particolarmente duro, in un’amichevole prestagionale colpì Shaq con la classica manata per non far alzare la palla sotto il canestro al giocatore dei Magic e gli ruppe un dito…

Inizialmente Geiger non si rasava la testa ma quando seppe che suo fratello gemello era stato colpito dal Linfoma di Hodgkin, un cancro raro che colpisce specialmente in età giovanile, decise di radersi per supportare il fratello che aveva perso i capelli durante la terapia.

Matt Geiger agli Hornets.

Giocò nella NBA per 10 stagioni dal 1992 al 2002 con 3 squadre: Miami Heat, Charlotte Hornets e Philadelphia 76ers.

A Charlotte giocò tre stagioni e un paio di sue triple a Chicago contribuirono a rompere la lunghissima imbattibilità dei Bulls allo United Center che quella sera uscirono sconfitti 98-97.

Matt aveva un discreto tocco, un fisico troppo leggero da centro che gli permetteva però di switchare in ala grande o di essere un centro anomalo e veloce.

 

La società però cerca di meglio e decide di “sacrificare” Kobe Bryant già destinato ai Lakers ma scelto alla 13 dagli Hornets per scambiarlo con Vlade Divac che nell’autunno 1997 diviene il centro titolare di Charlotte relegando Matt ad un ruolo dal minutaggio inferiore ma non per questo meno decisivo.

Lasciata Charlotte per Philadelphia, nell’estate del 2000, il rifiuto di Matt Geiger di rinunciare a una clausola di scambio da 5 milioni di dollari nel suo contratto fermò un accordo a quattro squadre tra Philadelphia, gli Hornets, i Detroit Pistons e i L.A. Lakers che avrebbe mandato Allen Iverson ai Pistons.

Fu anche sospeso per 2 partite durante la stagione 2000-01 per una violazione della politica sugli steroidi della NBA/NBPA e giocò contro Charlotte un playoff che i 76ers di Iverson vinsero.

Geiger ebbe poi infortuni al ginocchio che lo costrinsero a ritirarsi presto nel 2002 con una media di 9,2 punti e 5,7 rimbalzi a partita.

Matt Geiger ha segnato il suo record di punti in una partita NBA il 02 marzo 1998. Quel giorno segnò 29 punti nella vittoria casalinga di Charlotte su Golden State per 112-83.

Matt Geiger ha segnato il suo record di rimbalzi in una partita NBA il 27 gennaio 1996. Quel giorno raccolse 21 rimbalzi nella vittoria di Charlotte in casa contro Philadelphia per 110-105.

Matt Geiger ha segnato il suo record di stoppate in una partita NBA il 31 marzo 1998 al The Hive. Quel giorno bloccò 5 tiri nella vittoria ottenuta da Charlotte sempre sui 76ers 101-93 andando in doppia doppia con 12 punti ed altrettanti rimbalzi.

Durante la sua permanenza con i Calabroni nella seconda parte della metà anni ’90 fu coinvolto lateralmente, suo malgrado, in quella che oggi chiameremmo una storia di femminicidio.

Geiger posò con la cameriera degli Hooters Tanya Hillerud al ristorante di Port Richey dandole poi il suo numero di cellulare.

In quella sera del maggio 1997 (se non erro), la Hillerud che aveva 26 anni, mostrò la Polaroid e il numero scarabocchiato su una ricevuta degli Hooters, al suo fidanzato convivente, Vincent Rizzi.

La Hillerud non aveva chiamato però il centro di Charlotte.

I testimoni hanno detto che Rizzi sembrava imbarazzato e turbato.

Più tardi, la coppia litigò.

Due giorni dopo, il 2 giugno, Rizzi sparò mortalmente alla testa di Tanya Hillerud con una pistola disse la polizia.

L’incontro casuale di Hillerud con Geiger e le discussioni che ne sono scaturite con Rizzi sono descritte nei documenti pubblicati mercoledì dall’ufficio del procuratore distrettuale.

“Rizzi era una persona possessiva” ha detto l’investigatore privato Mike Holden, che lavorava per la famiglia di Hillerud.

Tim Fiandola, che viveva con Rizzi e Hillerud nella casa in cui è avvenuta la sparatoria, affermò ai detective dello sceriffo di Pasco che Rizzi era “ovviamente geloso” e arrabbiato per l’incontro della sua ragazza con Geiger.

Era arrabbiato anche perché Hillerud aveva accettato il numero di Geiger disse Fiandola.

Le cameriere di Hooters rivelarono ai detective che Geiger era andato al ristorante con degli amici solo 15 minuti prima della chiusura posando per delle foto con alcune di loro.

La mattina presto del 2 giugno, ha detto Fiandola ai detective, ha visto Rizzi recuperare una pistola Glock dal bagagliaio dell’auto di Hillerud, dove era stata messa da un amico qualche giorno prima.

Rizzi ha preso la pistola dalla custodia, ha caricato il caricatore, poi ha rimesso la pistola nella custodia e se n’è andato con essa, dice Fiandola.

Fiandola, che lavorava di notte e dormiva di giorno, ha detto di essere stato svegliato verso le 15:30 dai rumori di Rizzi e Hillerud che litigavano mentre erano in piedi in un bagno lì vicino prima di sentire uno sparo e trovare lei a terra, ormai priva di vita.

La casa non aveva un telefono, quindi Fiandola si è precipitato a una stazione di servizio lì vicino per chiamare la polizia.

La polizia ha trovato Rizzi in casa ed è stato preso in custodia.

Ken Hillerud, il padre di Tanya, ha detto di aver chiamato Geiger dopo la sparatoria. Geiger, ha detto, ha offerto le condoglianze e gli ha assicurato che non stava cercando di “andare a prendere” sua figlia quella sera, invece, Hillerud ha detto che a Geiger piaceva usare le cameriere di Hooters nelle promozioni che conduceva, come le cliniche di basket o negli eventi di beneficenza.

Il padre di Tanya ha detto che sua figlia stava per lasciare Rizzi e che pensava che quella decisione avesse portato alla sparatoria ma ha detto che la gelosia per Geiger ha sicuramente contribuito.

“Qualsiasi cosa potrebbe far scattare quell’uomo”, ha detto.

“Solo Vincent Rizzi sa per certo perché ha fatto quello che ha fatto”.

Lasciata alle spalle questa triste e purtroppo troppo ripetuta storia, tornando a Geiger, qualche anno più tardi, finita la carriera NBA Matt Geiger ha acquistato una mega-villa in Florida piuttosto particolare.

Geiger non ha badato a spese per costruire la sua villa nel 2002 a Tarpon Springs.

La villa contiene una vasca per gli squali e una piscina enorme con una scogliera per i tuffi.

La tenuta comprende anche una dependance separata.

Solo poche case nella zona di Tampa Bay sono più grandi.

Quando Geiger costruì la sua versione del Taj Mahal su Old Keystone Road nel 2002, divenne la residenza più grande nella contea di Pinellas con tasse annue sulla proprietà di $ 177.000.

L’ex stella della Countryside High School costruì la sontuosa dimora dopo che la sua carriera NBA finì con i Philadelphia 76ers.

Alla fine del 2008, Geiger doveva alla contea di Pinellas $ 290.000 di tasse arretrate sulla casa e su un’altra iniziativa immobiliare di lusso di 64 acri nelle vicinanze che sperava di sviluppare.

L’ex giocatore NBA aveva installato un putting green e rifornito un lago artificiale con 2.500 spigole.

Un tempo aveva persino una mandria di bestiame personale con 12 bufali, 11 bovini Watusi, due asini, un cavallo in miniatura e una mucca.

La casa aveva 40 televisori, 18 dei quali cablati con Xbox in modo che Geiger e i suoi compagni di liceo potessero giocare ai videogiochi.

Organizzato da O’Neal, pare che Geiger abbia accettato volentieri di partecipare a questo evento di beneficienza e fatto pace con l’ex avversario di parquet mentre a sx posa l’ex centro di Charlotte Alonzo Mourning e vi è anche la madre di Shaq in foto…

La tenuta “vanta” diversi bar sontuosi, una postazione DJ e una pista da ballo, vasche idromassaggio, un forno per pizza, una cantina e persino una sala sigari.

Una volta trasformò la villa in una casa infestata di grandi dimensioni…

Geiger organizzò numerose feste per amici e associazioni di beneficenza.

Nel 2003 furono girate lì delle scene di The Punisher.

Nel film, la casa di Geiger divenne la tenuta di un gangster interpretato da John Travolta.

I funzionari della contea fecero però fallire i piani megalomani di Geiger nell’ottobre 2007 di installare una pista di atterraggio per elicotteri.

Geiger decise però di vendere la sua villa dopo aver avuto un figlio dalla sua ragazza nel 2007 per avere un’abitazione più adatta al figlio tentando di venderla per 20 milioni di dollari per poi abbassare successivamente il prezzo.

Insomma… per registrare la vita di Matt bisognerebbe installare un contatore Geiger, meglio quello che contare le attuali sconfitte di Charlotte che stasera sarà a Cleveland senza molte possibilità di uscirne vincitrice…

Game 33: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 94-98

KJ Simpson va a canestro.

Articolo tratto da ESPN, anche perché, cosa vogliamo dire dopo 17 sconfitte sulle ultime 18 partite a un’accozzaglia di giocatori che non sanno stare in campo (si salvano in pochi) messi dentro da un coach senza né capo né coda e con alle spalle un franchise imbarazzante, non certamente da NBA?

Gli unici due che si esaltano stagliandosi da questo incubo sono la coppia Collins/Curry, peccato siano i telecronisti che non so nemmeno come facciano a resistere a questo abominio di gioco…

DETROIT  — Tobias Harris ha totalizzato 24 punti e 10 rimbalzi mentre i Detroit Pistons hanno rimontato gli Charlotte Hornets vincendo alla fine per 98-94 ottenendo la loro quinta vittoria in sei partite.

Cade Cunningham ha aggiunto 18 punti mentre Jalen Duren ha totalizzato 10 punti e 14 rimbalzi.

Per gli Hornets Miles Bridges ha totalizzato 20 punti e Mark Williams ne ha segnati 18 per Charlotte che ha perso nove partite di fila…

I Pistons hanno superato Charlotte 14-12 nell’ultimo quarto, realizzando il 30% (6 su 20) dei loro tiri mentre Charlotte è andata 4 su 19 (21,1%).

Charlotte è stata inguardabile iniziando il periodo sbagliando 11 dei suoi primi 12 tiri e commettendo cinque turnover.

Ciò ha permesso a Detroit di costruire un vantaggio di 92-85 con 4:30 da giocare.

I Pistons hanno continuato a commettere falli, un problema che hanno avuto per tutta la partita ma Charlotte ha realizzato solo due dei primi sette tiri liberi nel quarto.

Conclusioni Hornets: Charlotte ha ottenuto solo nove rimbalzi offensivi contro i 14 di Detroit.

Conclusioni Pistons: Wendell Moore Jr. ha iniziato come guardia tiratrice ma non ha segnato per 15 minuti.

Come previsto, Malik Beasley ha avuto la maggior parte del tempo di gioco, segnando 12 punti in 31 minuti.

Momento chiave: I Pistons erano sotto 47-46 con 4:45 rimasti nel secondo quarto e Charlotte ha fatto un parziale di 11-2 prima che Bridges chiudesse il primo tempo con una tripla da 30 piedi per il 65-52 portando al massimo vantaggio (+13) la squadra di Lee ma i Pistons sono tornati nel terzo quarto alla grande superando gli Hornets 32-17…

Statistica chiave: Anche se Charlotte è stata costretta a commettere falli tre volte nell’ultimo minuto, ha comunque commesso solo 10 falli contro i 27 di Detroit.

Tuttavia, non è riuscita a trarne vantaggio, sbagliando 11 tiri liberi su 30 sebbene Detroit abbia restituito spesso il favore sbagliando molti liberi che hanno tenuto in partita Charlotte fino all’ultimo secondo.

 

Anno nuovo, tempo di bilanci (scadenti)…

Con l’anno nuovo, non avendo nulla da scrivere su una proprietà col braccino corto, un GM che fa affari alla fiera dell’Est tenendo giocatori sempre rotti o molto discutibili in squadra ed entourage/organizzazione imbarazzante per non parlare della maggior parte dei giocatori sul parquet e qualcuno anche fuori, non mi rimane altro che postare una tabella all-time su come sono andati gli Hornets/Bobcats dalla loro fondazione a oggi soffermandoci con colonne specifiche riguardanti gli ultimi anni.

Prima di iniziare scrivo subito che si tratta della tabella che la lega considera ufficiale, ovvero le partite giocate da Charlotte (record ricomprati dopo essere passati a New Orleans con la franchigia nel 2002) fino al termine della stagione 2002 e poi quelli degli ultimi 20 anni con la denominazione Bobcats / Hornets.

Personalmente non considero “miei” quelli delle annate a Charlotte targati Bobcats ma sono indispensabili per capire il trend, l’andamento della franchigia fisica nell’ultimo tragicomico ventennio.

Ad ogni riga è associata la squadra avversaria ovviamente e proseguendo troviamo il numero di totale di partite giocate contro il team avversario, comprensivo di partite playoff e play-in (non ci sono ovviamente le amichevoli prestagionali) dove vediamo che le rivali divisionali Atalanta e Miami sono state le squadre più sfidate a quota 141.

Nella seconda colonna troviamo il bilancio ad oggi contro ogni team, vinte e perse: la squadra contro la quale Charlotte ha vinto più volte è Atlanta con 68, quella contro la quale ha perso più partite è Chicago con 92  mentre Minnesota e Memphis sono le due squadre contro le quali abbiamo perso meno partite.

Contro new Orleans Charlotte ha vinto solamente 12 partite essendo NOLA ripartita nel 2002 come nuova franchigia, in più in questa serie esiste il paradosso che all’epoca fossero in Louisiana i Calabroni…

Comunque sia, passando alla column successiva troviamo quante (in genere) partite dovrebbe recuperare Charlotte per portare il bilancio in parità contro quel team: il caso di Chicago (-44) è il peggiore mentre il migliore è quello dove gli Hornets/Bobcats conservano un cuscinetto di 19 vittorie in più sui Timberwolves.

La colonna seguente riguarda il record, interrotto, dei primi Charlotte Hornets, quelli originali, all’epoca in ascesa dopo i primi 4 difficili anni da expansion team dal 1988/89 al 1991/92.

Come si nota il bilancio, seppur “minimal” rispetto ad oggi è decisamente migliore, erano solamente 77 le partite da recuperare prima che George Shinn, ex proprietario, trasferisse la squadra e nonostante la morte di Bobby Phills e le continue vendite/scambio la squadra manteneva un discreto assetto con dei buoni record.

All’epoca la striscia più lunga di vittorie era stata realizzata contro i Clippers (7) mentre oggi, gli stessi velieri sono la bestia nera di Charlotte che è a quota 12 sconfitte consecutive non riuscendo a batterli dal 18 novembre 2017 e ovviamente lo 0-10 nelle ultime 10 uscite (nella colonna successiva) è pieno così come quello contro i Sixers ai quali Charlotte ha regalato a piene mani anche questa stagione riuscendo a perdere a Phila senza Embiid e Maxey al supplementare…

Tornando alle percentuali, ecco quelle totali contro le tutti i team.

64,1 è la migliore contro la squadra di Minneapolis mentre il 28,1 against the Rockets (ormai non ritoccabile questa season chiusa sull’1-1) è la peggiore.

L’ultima riga è particolare, calcola la differenza da quando gli Hornets sono stati spostati a New Orleans.

facciamo un esempio con Boston: Charlotte aveva fissato sul +5 il proprio vantaggio ma negli ultimi anni ha una differenza negativa di 36 partite, il totale ci riposta a quel -31 segnato con lo sfondo aranciato della terza colonna.

Ovviamente anche i Bobcats hanno un bonus virtuale di scusanti ragionevoli come  expansion team essendo ripartiti da zero ma il bilancio complessivo d questi ultimi 20 anni per una città in netta crescita, non più quella pensata in maniera pseudo folkloristica campagnola di fine anni ’80, è impietoso soprattutto per la gestione.

L’iniziale parentesi difficile di Robert Louis Johnson “Bob-cats” e il passaggio a un Jordan evidente non molto convinto di investire più del minimo in una franchigia da small market che ne avrebbe bisogno hanno portato pochi giocatori (fuori dai Draft), Al Jefferson e Gordon Hayward sono arrivati con grandi problemi fisici e se la resa del primo è stata buona fino al canto del cigno ai playoff contro Miami (il punto più alto anche se misero raggiunto da Charlotte negli ultimi 20 anni) al primo turno, quella del secondo un pochino meno…

Andando a sentimento, un po’ saltellando qua e là nel tempo… a parte il folle caso Kai Jones (marginale), scelte errate col senno di poi come quella di Lance Stephenson, giocatori modesti scelti al Draft peggiorati da come ha interpretato il gioco Charlotte, vedi Frank Kaminsky sfruttato quasi solo esclusivamente da oltre l’arco, giocatori che hanno fatto il minimo sindacale dopo aver rifirmato (vero Batum?) e nel caso del francese tagliato in dead cap per poi vederlo redivivo ogni volta che gioca contro la Buzz City, buoni giocatori tagliati prima dell’ultimo anno di scadenza (Dwight Howard e Belinelli ad esempio), allenatori saltati all’ultimo come Kenny Atkinson che ha rifiutato un posto che sembrava già destinato a lui prima di riprendersi Clifford e vedere un coach esordiente come Lee in palese difficoltà hanno fatto rimpiangere a qualcuno Borrego che aveva un gioco minimale ma una squadra migliore di quella vista negli ultimi anni orfana di LaMelo Ball che ha saltato 116 partite sulle ultime 196 (nelle ultime tre stagioni) giocandone solo 80 e l’anno prossimo avrà un sostanziale aumento di contratto terminata la rookie scale, sono tutti elementi del disastro non entropico…

Infortuni che Charlotte non può permettersi (infortuni che ne generano altri come la pochezza del roster visto che 2/3 giocatori non possono reggere la baracca da soli), dove oltre la sfortuna bisognerebbe valutare la preparazione atletica, la profondità della panchina e tutte quelle situazioni di contorno che ti permettono di reggere senza i tuoi migliori giocatori per qualche tempo.

Soprattutto, dal mio punto di vista, è che oltre al business a questa franchigia manca, ha perso l’anima, sia quella di gente al vertice (proprietà nuova Plotkin -Schnall scusabile il primo anno, non questo) che voglia trascinarla fuori dal gorgo della tristezza dei risultati perdenti ma non solo (inutile rammentare la storia della Playstation data e tolta al bambino prima di Natale), manca anche l’alma ai giocatori che non difendono davvero e arrivano sempre nuove ed imbarazzanti sconfitte in maniere che non smettono mai di stupire.

La rifirma di Bridges ad un prezzo più basso dopo il caso extra-cestistico che lo ha coinvolto è stata la cartina tornasole di un team che non sa dove voltarsi…

Non bastano in questi anni alcune vittorie certamente emozionanti come quella a Toronto con il tiro da metà campo di Lamb, quella a sacramento con il two and one di Monk, la rimonta natalizia a Denver o quella casalinga alla prima contro Chicago vinta di un punto nei tanti, troppi rush finali persi, i fan vorrebbero rispetto e la capacità di creare buone squadre come praticamente tutti i team hanno avuto in questi anni, d’altra parte se l’avvocato della proprietà provasse a difendersi con delle attenuanti, basterebbe ricordargli che molto probabilmente (salvo inspiegabili miracolo che non stanno più di casa a Charlotte), questo sarà il nono anno che la città e i fan dei Calabroni vedranno i playoff degli altri con mia soddisfazione perché risparmierò sul League Pass dei Playoff…

Buon 2025 a tutti, in particolare ai fan degli Hornets, a chi ormai provato e stanco, in assenza di elementi reali di cambiamento, riuscirà a non buttare via tutto il materiale degli Hornets a casa, in attesa di un cambiamento che forse mai ci sarà perché anche di quello si sono smarrite le speranze.

Game 32: Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 108-115 (OT)

Nulla più da dir sulla partita, ennesima deludente amara sconfitta (oltretutto beffa al supplementare e dopo essersi salvati con due FT mancati da Vucevic e aver pareggiato quasi sulla sirena con una tripla per mandare la gara all’OT), 16 sulle ultime 17 se non erro, ho perso il conto…

Inutile continuare a spendere tempo e a perdere parole per quest’organizzazione e questa squadra.

Posterò solo i video, non scriverò più nulla finché non torneranno decenti…

 

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Game 31: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 94-106

Vasa Micic ha sostituito ancora una volta LaMelo Ball rimasto fuori.

CHARLOTTE, N.C.  — Shai Gilgeous-Alexander ha totalizzato 22 punti, Jalen Williams ne ha aggiunti 20 e gli Oklahoma City Thunder hanno battuto abbastanza agevolmente gli Charlotte Hornets 106-94 ottenendo la loro decima vittoria consecutiva in stagione regolare.

Aaron Wiggins ha aggiunto 17 punti e Isaiah Hartenstein ne ha totalizzati 12 più 15 rimbalzi per i Thunder, i quali non sono mai stati in svantaggio.

Miles Bridges ha totalizzato 19 punti e 10 rimbalzi mentre Vasa Micic ne ha aggiunti 16 per gli Hornets che hanno perso 15 delle ultime 16 partite…

Entrambe le squadre erano prive di più titolari come LaMelo Ball e Brandon Miller fuori per Charlotte e Luguentz Dort e Cason Wallace fuori per i Thunder.

Gli Oklahoma City sono passati a un vantaggio di 61-46 all’intervallo con Gilgeous-Alexander e Wiggins che hanno totalizzato 26 punti con 11 tiri su 17.

I Thunder hanno esteso il vantaggio a 20 nel terzo quarto e non sono mai più stati veramente in pericolo.

Conclusioni Thunder: Non è stata la migliore partita della stagione per i Thunder ma hanno evitato di scendere al livello della competizione, mantenendo un vantaggio a due cifre per la maggior parte della partita.

Conclusioni Hornets: Con Ball, Miller e Tre Mann fuori dalla formazione, Charlotte semplicemente non aveva la potenza di fuoco per tenere il passo con i Thunder.

Nella maggior parte dei set offensivi Micic e Miles Bridges sono stati il punto focale dell’attacco.

Charlotte ha avuto qualche possibilità di scendere sotto i 10 alla fine della partita ma non è riuscita a segnare abbastanza tiri.

Momento chiave: Gli Hornets hanno ridotto il vantaggio a 11 con 10 minuti rimasti da giocare ma Kenrich Williams ha segnato su un layup da un passaggio di Ajay Mitchell per stroncare ogni speranza di rimonta.

 

 

 

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Game 30: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 110-113

Mark Williams.

WASHINGTON —  In uno scontro tra due delle peggiori squadre della lega, i Wizards (5-23) hanno battuto Charlotte (7-23) per la seconda volta consecutiva in stagione.

Washington ha sprecato un vantaggio di 21 punti nel secondo quarto ma alla fine ha prevalso negli ultimi secondi anche se gli Hornets erano andati di 6 punti, ridotto poi a uno con Josh Green in lunetta a :38.3 dalla fine.

L’australiano però ha sbagliato entrambi i tiri liberi e un tiro in sospensione del rookie dei Wizards Alex Sarr ha portato Washington sul 109-108 con 14,8 secondi rimasti. Charlotte ha ripreso il comando quando Mark Williams ha schiacciato a due mani con 12,3 secondi rimasti da giocare ma dopo un timeout di Washington, Poole ha realizzato uno step-back da tre dalla top of the key.

Brandon Miller ha sbagliato una tripla dall’altra estremità per Charlotte e il disperato tentativo di Ball di un putback non ha avuto successo.

Justin Champagnie si è portato a casa due liberi e ne ha realizzato uno a :01.6 secondi rimasti. 

Gli Hornets hanno perso per la 14a volta in 15 partite e ora sta sul 7-23 in classifica…

Poole ha concluso con 25 punti e Bilal Coulibaly ne ha fatti 20 per i Wizards.

Ball ha segnato 31 punti per gli Hornets.

Conclusioni Hornets: Charlotte ha recuperato Miller da una distorsione alla caviglia e si è ripresa dopo essere rimasta indietro 68-47 ma i tiri liberi sbagliati da Green si sono rivelati costosi.

Conclusioni Wizards: Washington ha rifiutato di cedere dopo aver concesso un parziale di 19-4 all’inizio del quarto che ha portato Charlotte in vantaggio per 106-100. Momento chiave: L’ultimo tiro di Poole è stato il suo quinto tiro da 3 punti della serata in 15 tentativi.

I Wizards sono riusciti a isolarlo abbastanza bene contro Green in cima, e lui è riuscito a creare abbastanza spazio per tirare.

Statistica chiave: I Wizards hanno segnato 24 punti da 20 palle perse di Charlotte.

 

 

DrammaticHornets

Prima di entrare nel breve merito sui perché la squadra vada male, direi che si potrebbe tranquillamente riassumere con questa “parabola”, questa storia poco edificane che fa capire come, nonostante MJ non sia più l’azionista di maggioranza, le decisioni prese siano spesso stupide, potrei citare l’aver mantenuto Miles Bridges, pagato e aspettato giocatori rotti o aver investito su un coach novello che ha perso i filo della squadra che a dicembre si è sgretolata.
Dispiace scriverlo amando questa franchigia ma credo qui esista un ambiente malsano e si vada anche aldilà dei risultati sportivi e del “rispetto” guadagnato sul parquet.
La squadra NBA professionistica Charlotte Hornets ha rilasciato delle scuse a un giovane fan dopo che su internet li ha criticati per aver recuperato un regalo di Natale (PlayStation 5) che avevano dato ad un bambino davanti alle telecamere durante uno sketch natalizio.
L’incidente è avvenuto durante uno sketch a tema natalizio durante l’intervallo del 16 dicembre 2024, nel mezzo di una partita di basket tra i Philadelphia 76ers e gli Charlotte Hornets.
Molti giovani tifosi sono stati chiamati a scendere in campo accanto alle cheerleader e alla mascotte della squadra.
In uno di quegli sketch discutibili e cinicamente “divertenti”, una donna ha poi letto le lettere di Natale dei bambini per Babbo Natale e ha distribuito loro dei regali in base ai loro desideri.
Un bambino in particolare, che si è impegnato molto per ottenere buoni voti a scuola, voleva una PlayStation 5 per Natale.
Gli è stata, appunto, consegnata l’agognata console davanti alle telecamere ed era visibilmente estasiato quando gli è stata consegnata la PlayStation 5.
Tuttavia dopo lo sketch, i dirigenti hanno ripreso il regalo di Natale appena ricevuto dal bambino e lo hanno sostituito con una maglia, secondo Kotaku.
L’utente online che ha pubblicato il video ha spiegato che le cheerleader e le altre persone coinvolte nello sketch dell’intervallo erano confuse sul motivo per cui la console veniva restituita.
Apparentemente lo zio del bambino sapeva che sarebbe stata restituita, ma non è stato in grado di farglielo sapere.
Molte persone che hanno scoperto questa restituzione non erano contente che una franchigia che vale miliardi di dollari abbia risparmiato per fare bella figura con uno sketch illudendo su un regalo di Natale, un bambino.
La cosa è andata particolarmente male perché oltretutto il regalo è stato dato al bambino davanti alle telecamere.
Apparentemente lo zio del bambino doveva comunicare al nipote che la PlayStation 5 sarebbe stata ripresa per informare il nipote su cosa sarebbe successo al suo regalo di Natale, ha scritto The Guardian.
Alexei Phillips ha detto che tutti allo stadio pensavano che suo nipote avrebbe tenuto la console, comprese le cheerleader, i ballerini e tutti gli altri.
Ha detto che probabilmente pensavano fosse uno scherzo finché non lo é diventato davvero ma al contrario, di cattivo gusto.
Il siparietto, si è difeso l’entourage, “non ha colto nel segno”.
Sicuramente è stato il risultato di cattive decisioni e scarsa comunicazione con le persone coinvolte.
La franchigia si è scusata con le persone coinvolte, aggiungendo che al ragazzo verrà data una console PlayStation 5 che potrà effettivamente tenere, insieme a un’esperienza VIP per una partita futura, secondo il Times of India, sperando questa volta si avveri…
Per quanto riguarda il parquet i risultati parlano chiaro, gli Charlotte Hornets quest’annata sono davvero osceni.
Hanno perso tredici volte  sulle ultime 14 uscite e non sembra esserci luce in fondo al tunnel.
Recentemente hanno perso nella capitale contro i Washington Wizards che erano 3-21 prima di  affrontare Charlotte, la quale tornerà stasera proprio a giocare a Washington sperando di rompere la striscia di 5 sconfitte consecutive.
Gli Hornets mantengono una parvenza di competitività per un po’, però sono sempre più inconsistenti al tiro e questo è un dato chiave che fa perdere le partite.
Questo è diventato il tema ricorrente delle ultime settimane.
Gli Hornets non riescono proprio a mettere la palla nel canestro nonostante contro i Maghi abbiano tentato ben 106 tiri realizzandone solamente 43 con 8 triple incluse…
Contributo fondamentale ale sconfitte poi è una difesa che non riesce a fermare nessun attacco avversario quando conta, hanno subito 123 punti a Washington, il massimo che i Wizards hanno segnato da quando hanno perso contro gli Spurs 139-130 a metà novembre…
Una falla dopo l’altra…
LaMelo Ball (al quale una sua uscita involontaria sul mondo omosessuale non era uscita proprio benissimo dopo una partita contro Milwaukee) ha concluso con 34 punti e 13 assist, il che sembra davvero buono, ma ha tentato 32 tiri per arrivare a quei 34 punti e ne ha realizzati solo 11.
È uscito da un infortunio e dai cancelli sparando e sbagliando provando nove tentativi da 3 punti nel primo quarto in nove minuti nonostante ne abbia realizzati solo due.
Il problema è che nonostante il miglioramento iniziale non è Steph Curry e i tiri molto contestati dal palleggio sono difficili per lui e per il resto della squadra che spesso è costretta a prenderli così.
Inoltre in partite dove si aveva presumibilmente un vantaggio nel pitturato la squadra ha ricalcato sempre lo stesso copione preferendo andare da fuori dove è stata pessima.
Gli Hornets sono il tipo frustrante di pessima squadra che trova nuovi continui modi per fallire regolarmente.
Il ritmo sfrenato a inizio stagione gli ha fatto commettere TO che sono costati partite, oggi che il ritmo è sceso e a tratti pare più controllato, l’attacco pare slegato, sconnesso e nessuno riesce a prendersi un tiro decente. 
In questo sfacelo, ovviamente la mano del coach non può essere ignorata e i soliti comodi alibi sugli infortuni avevano già un cartello segnaletico d’avviso.
La verità è che, small market sì, ma da quando è tornato il basket professionistico in città, ben 20 anni fa, i fan di Charlotte non hanno mai visto la loro squadra passare il primo turno playoff, sono andati 3 volte ai playoff mentre gli Charlotte Hornets originali ci sono andati 3 volte nelle ultime tre stagioni giocate in North Carolina (1999/00, 2000/01 e 2001/02) passando le ultime due volte anche il primo turno, ad oggi tutti aspettano dai Draft il Messia ma i proprietari della squadra non rendendosi conto della situazione (pensando solo a far soldi) hanno mai voluto investire oltre (Rozier non aveva tutti i torti sul discorso mentalità) e questi sono i risultati che stanno ammazzando la passione dei più irriducibili fan ma c’è di peggio come la storia del bambino…

 

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Game 29: Charlotte Hornets Vs Houston Rockets 101-114

Moussa Diabaté in schiacciata.

CHARLOTTE, N.C.  — Jabari Smith Jr. ha totalizzato 21 punti e 11 rimbalzi, Fred VanVleet ne ha aggiunti 20 e gli Houston Rockets hanno battuto gli Charlotte Hornets 114-101 lunedì sera per la loro terza vittoria consecutiva.

Charlotte è scesa a 7-22 ed è quartultima nell’intera NBA, dietro di lei solo Toronto, Washington e New Orleans…

Amen Thompson ha totalizzato 19 punti e 11 rimbalzi e Cam Whitmore ha contribuito con 17 punti dalla panchina per i Rockets.

I Razzi sono stati in vantaggio nello spazio di ben 34 punti nel secondo tempo dopo aver ottenuto un grande sforzo dalla loro giovane corpo di giocatori.

Miles Bridges ha segnato 24 punti e LaMelo Ball ne ha aggiunti 23 per gli scadenti Hornets che hanno perso 13 sulle ultime 14 partite…

I Rockets hanno soffocato gli Hornets ad inizio game, tenendo Charlotte a 15 punti nel primo quarto e a 1/11 da oltre l’arco…

I Rockets hanno mantenuto il doppiaggio (62-31) all’intervallo quando VanVleet ha segnato una tripla appena prima della sirena.

Mentre gli Hornets camminavano verso gli spogliatoi all’intervallo, sono stati meritatamente accolti da una cascata di fischi dal pubblico di casa.

Conclusioni Rockets: Houston ha dominato a rimbalzo nel primo tempo decisivo, superando gli Hornets 25-14.

In un viaggio lungo il campo, i Rockets sono riusciti a segnare tre triple dopo aver raccolto due rimbalzi offensivi…

Aaron Holliday è stato espulso per aver discusso con gli arbitri dopo aver giocato solo tre minuti.

Conclusioni Hornets: Charlotte ha tirato 2/20 da oltre l’arco nel primo tempo.

Parte di ciò è stata la difesa di Houston, ma soprattutto è stato il fallimento degli Hornets nel realizzare tiri liberi.

Momento chiave: Thompson ha avuto la giocata della partita all’inizio del quarto periodo quando ha percorso tutta la lunghezza del campo, ha schivato Bridges in area e ha messo una schiacciata a due mani.

Statistica chiave: I Rockets hanno superato gli Hornets 59-44 a rimbalzo.

 

 

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Game 28: Charlotte Hornets @ Philadelphia 76ers 98-108

Salaun nel cuore ell’area va oltre la difesa dei Sixers.

PHILADELPHIA (AP) — Joel Embiid ha realizzato 34 punti e preso 9 assist dopo aver saltato una partita a causa di una frattura del seno mascellare, aiutando i Philadelphia 76ers a battere i Charlotte Hornets 108-98.

Indossando una maschera protettiva alla “Fantasma dell’Opera”, Embiid è stato presentato e accolto da una fragorosa ovazione.

Il centro ha segnato 22 punti nei primi tre quarti, portando i 76ers alla quarta vittoria in cinque partite.

Philadelphia è ancora ben al di sotto del .500 a 9-16 ma una recente serie positiva la porta almeno a un passo dal qualificarsi al torneo play-in.

Embiid è stato devastato dagli infortuni in questa stagione e ha giocato solo sette partite, principalmente a causa del dolore al ginocchio.

Charlotte è stata in svantaggio di 23 punti e nonostante sia riuscita a rimontare tornando ad un divario in singola cifra ma come spesso succede, non è bastato ad evitare la sconfitta.

Vasilije Micić ha ottenuto il massimo stagionale segnando 20 punti con un 7/14 e smistando 4 assist ha anticipato gli inaspettati DaQuan Jeffries (12 punti con un 5/9) e Isaiah Wong (massimo in carriera da 11 punti con un 4/7), entrambi outsider dalla panchina.

Dopo aver subito nove triple e un massimo stagionale di 41 punti nel primo quarto, la difesa di Charlotte ha concesso un minimo stagionale di 17 punti nel secondo quarto per entrare all’intervallo in svantaggio per 46-58.

Charlotte è tornata a 6:22 dalla fine sul -4 (87-91) ma l’inconsistenza della squadra si è fatta di nuovo notare e i Sixers hanno presto preso il vantaggio decisivo nei successivi possessi.

Sia LaMelo Ball che Mark Williams sono stati messi da parte per la gestione degli infortuni, lasciando gli Hornets senza tre titolari in totale avendo anche Miller fuori.

Charlotte era già sottodimensionata rispetto a Philadelphia e ha faticato contro Embiid, Andre Drummond o Guerschon Yabusele e così la serie stagionale è andata già in archivio a favore di Philadelphia per 4-0….

Citazione post-partita: [Questi giocatori sono] combattenti, competitori costanti. Volevamo solo concentrarci sull’essere noi stessi. Abbiamo avuto la sensazione che in quella partita di Washington [giovedì], ci fossero troppi momenti in cui non eravamo noi stessi e non ci concentravamo sulle cose giuste. Oggi, ho pensato che il gruppo avesse una grande apertura mentale a molte coperture difensive, capendo chi e cosa stavamo cercando di portare via e attenendoci… Sono stato orgoglioso della lotta.” – Charles Lee, allenatore degli Hornets.

La squadra del North Carolina però in realtà è in caduta libera, ha perso la quarta partita consecutiva e non si vede luce alla fine del tunnell.

Conclusioni 76ers: Tyrese Maxey ha segnato 23 punti e Paul George ne ha ottenuti 5 più 10 rimbalzi.

I celebrati Big Three of All-Stars Embiid, Maxey e George hanno iniziato una partita insieme solo per la quarta volta in questa stagione.

Momento chiave: I 76ers si sono scatenati nel primo quarto. Maxey ha segnato quattro triple e i 76ers hanno tirato con il 56% complessivo dal campo per raggiungere un vantaggio di 18 punti…

Statistica chiave: Kelly Oubre Jr. ha segnato 22 punti per Philadelphia. Ha unito le forze con Maxey per segnare 8 dei 12 tiri da tre dei 76ers.

Charlotte ospita Houston lunedì, mentre i 76ers giocano sabato a Cleveland. 

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Game 27: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 114-123

Cody Martin osserva il da farsi.

WASHINGTON — Jordan Poole ha segnato 27 punti e Malcolm Brogdon ne ha aggiunti 25 al suo ritorno dall’infortunio così i Washington Wizards hanno battuto gli Charlotte Hornets 123-114.

Il rookie Alex Sarr ha totalizzato 19 punti e 9 rimbalzi per Washington che ha condotto per tutto l’ultimo quarto.

I Wizards (4-21) hanno interrotto una serie di tre sconfitte consecutive vincendo solo per la seconda volta in 21 partite.

L’inizio lento di stagione da parte di Washington segue il peggior record della franchigia di 15-67 della stagione scorsa.

Per Charlotte, una prestazione orrenda culminata meritatamente con una sconfitta ha coinciso con un’altra prestazione high di LaMelo Ball ha totalizzato 34 punti e smistato 13 assist, tuttavia il play non è stato per nulla performante.

Gli Hornets sono giunti alla terza sconfitta consecutiva, undicesima in dodici partite, il che li sta portando fuori dalle zone play-in a grandi passi.

Miles Bridges e Mark Williams hanno totalizzato 16 punti e 8 rimbalzi ciascuno per gli Hornets che non hanno potuto schierare Brandon Miller, rimasto fuori per una distorsione alla caviglia sinistra.

Conclusioni Hornets: Miller è stato escluso nonostante abbia partecipato allo shootaround mattutino, il che suggerisce che il suo ritorno arriverà presto.

Conclusioni Wizards: Lo sforzo di Brogdon è arrivato dopo aver saltato quattro partite e due settimane per uno stiramento al tendine del ginocchio.

È stato probabilmente il giocatore più efficiente di Washington, segnando 15 o più punti giocando 30 minuti o meno in sette delle sue ultime otto partite.

Momento chiave: Brogdon ha segnato una tripla dal lato sinistro poi ha servito Sarr per un’altra tripla nel successivo possesso palla dei Wizards per allungare il vantaggio a 12 punti, il massimo della partita, con 1:29 rimanenti sul cronometro dando a Washington il vantaggio decisivo.

Statistica chiave: Ball ha concluso con un 3/18 da 3 punti, un punteggio del 16,7% che è stata la sua seconda peggiore prestazione oltre l’arco di questa stagione.

Ciò ha abbassato la sua percentuale stagionale di più di un punto, dal 35,7% al 34,6%…

In generale questo è stato uno dei motivi più evidenti della sconfitta di Charlotte, l’orrenda prestazione di tiro da oltre l’arco del 18,6% contro il 40,% dice già molto.
Ball è andato in doppia doppia ma ha faticato molto dal punto di vista dell’efficienza (11 su 32 tiri, 3 su 18 da 3 punti)
Un altro punto di svolta precedente è stato quando gli Hornets hanno incassato un parziale da 0-15 passando dall’ 86-79 all’86-84…
Charlotte è tornata a un possesso di palla in diverse occasioni, ma la difesa non è mai riuscita a contrastare seriamente gli attacchi dei Wizards.
Negli ultimi 12 minuti, Washington ha totalizzato 36 punti con il 62,5% al tiro, 6 su 9 da 3 punti, e ha distribuito 10 assist su tutti i 10 canestri realizzati per assicurarsi solo la loro quarta vittoria stagionale.
I Wizards sono riusciti a controllare il ritmo ed essendo tra le squadre più rapide NBA è riuscita a forzare – come il solito – Charlotte a prendere (e mancare) molti tiri da 3 punti rapidi, trasformate dai capitolini in occasioni da transizione.
Gli Hornets hanno segnato solo 8 tiri da 3 punti su 43 (18,6%), la loro terza peggior conversione percentuale di sempre in una partita con almeno 40 tentativi…
Gli Hornets sono rimasti a galla grazie a 22 rimbalzi offensivi, il massimo della stagione, e a un vantaggio di 33-6 nei punti da seconde opportunità…
Le rotazioni degli Hornets  sono ancora incerte, sia perché gli infortunati come Mark Williams (massimo stagionale 19:04) ha ancora un limite di minutaggio, più Ball e Bridges che si sono reinseriti dopo lunghe assenze ma dal mio punto di vista ci sono anche scelte del coach scriteriate e nonostante l’alchimia si fatichi a trovare per gli infortuni, non può essere un comodo alibi per un blob, un magma informe di gioco di una squadra della quale evidentemente coach Lee ha perso il controllo.

Game 26: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 108-121

Josh Green al tiro contro l’ex Oubre Jr..

CHARLOTTE, N.C. — Tyrese Maxey ha segnato 40 punti, Paul George ne ha aggiunti 33 mentre i Philadelphia 76ers hanno rovinato il ritorno in campo di LaMelo Ball ottenendo una vittoria esterna per 121-108 sugli Charlotte Hornets.
Maxey e George hanno totalizzato un 12/21 complessivo da 3 punti.
Kelly Oubre Jr. ha segnato 19 punti, mentre Andre Drummond, che ha iniziato al posto dell’infortunato Joel Embiid, ha contribuito con 15 rimbalzi per i 76ers (8-16).
Miles Bridges ha segnato 24 punti e Nick Richards ne ha aggiunti 19 dalla panchina per guidare gli Hornets.
Ball è tornato in azione dopo aver saltato le ultime sette partite per uno stiramento al polpaccio, concludendo con 15 punti e 11 assist in quasi 26 minuti.
Il ritorno di Ball ha significato che gli Hornets (7-19) hanno finalmente avuto il loro cinque iniziale previsto per la pre-stagione in campo per la prima volta in questa stagione ma è durato poco più di tre quarti poiché Brandon Miller si è slogato la caviglia sinistra a 8:20 dalla fine della partita durante un drive verso il canestro e non è più tornato…
Conclusioni 76ers: con Joel Embiid fuori per una frattura, George e Maxey hanno dovuto farsi carico del peso del punteggio e lo hanno certamente fatto, in particolare nel primo tempo quando hanno totalizzato 44 dei 54 punti di Philadelphia tirando 9/16 da oltre l’arco.
Conclusioni Hornets: Il quintetto iniziale degli Hornets ha lottato per tutta la notte per entrare in sintonia e i 76ers hanno fatto un lavoro eccezionale nel non lasciare che Miller si liberasse per avere tiri comodi.
Momento chiave: Poco dopo che gli Hornets avevano ridotto il vantaggio dei 76ers a cinque, George ha segnato un tiro in sospensione in area e ha ottenuto un fallo per un gioco da 3 punti, contribuendo a riportare il vantaggio a 13…
Statistica chiave: Gli Hornets hanno tirato con un 12 su 21 (57,1%) dalla linea di tiro libero…

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Game 25: Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 95-109

Miles Bridges al rientro.

CHICAGO — Josh Giddey ha totalizzato 17 punti, 9 rimbalzi e 7 assist e i Chicago Bulls hanno battuto i Charlotte Hornets per 109-95.
Ayo Dosunmu ha segnato 19 punti mentre Chicago si è ripresa da due sconfitte consecutive.
Coby White ha aggiunto 18 punti mentre Giddey e Dosunmu hanno segnato tre triple ciascuno per i Bulls, che sono stati in vantaggio per quasi tutto il tempo, mandando gli Hornets alla loro 13a sconfitta sulle ultime 16 disputate.
Brandon Miller ha guidato Charlotte con 21 punti e Mark Williams ne ha avuti 15.
Miles Bridges ha aggiunto 14 punti e 9 rimbalzi dopo aver saltato 10 partite a causa di un ginocchio destro contuso.
L’ex Bull Taj Gibson ha ricevuto una standing ovation quando è entrato in gioco a circa un minuto dalla fine su richiesta del pubblico stesso.
Conclusioni Hornets: Il terzo miglior marcatore della NBA ha saltato la sua settima partita consecutiva a causa di uno stiramento al polpaccio sinistro ma la squadra, recuperati due o tre elementi si è persa ugualmente con Micic lento in regia.
A Charlotte non è riuscito quasi nulla, deludente l’atteggiamento, sbagliate alcune scelte del coach a livello strategico.
Conclusioni Bulls: I Bulls sono stati aggressivi, hanno preso il controllo all’inizio e hanno resistito a diversi piccoli comeback per una vittoria piuttosto facile.
Momento chiave: La guardia dei Bulls Lonzo Ball ha fatto ruggire la folla verso la fine del primo tempo quando si è affrettato a rintracciare una palla vagante vicino a metà campo e si è collegato con Zach LaVine per una schiacciata alley-oop fragorosa.
Statistica chiave: I Bulls hanno bloccato 11 tiri, il massimo della stagione, con Jalen Smith che ha eguagliato il record della sua carriera respingendone cinque.
Ha anche totalizzato 11 punti e 11 rimbalzi mentre gli Hornets da tre hanno tirato con il 17,4%…

Iniziava bene la partita degli Hornets con Williams a conquistare la palla a due e Miller a fornire un passaggio volante per l’alley-oop di Mark stesso per il 2-0.

Chicago però rispondeva con un parziale da 0-9 culminato con la tripla di Giddey prima che un’atletica entrata dalla baseline di Green raddoppiasse il punteggio per Charlotte.

Le triple di Giddey, White e un’entrata dello stesso Coby convincevano Lee ad andare in time-out a 6:52 con un ritardo di 9 punti (10-19), divario che si estendeva comunque sino al -15 dopo l’ennesima tripla di Dosunmu.

Gli Hornets, dopo aver sparato male da tre, ricucivano un po’ il divario nel finale di quarto con la tripla di Miller che cominciava il parziale da 10-0 e lo chiudeva in pull-up a :08.9 per il 26-31.

La seconda frazione si apriva con l’entrata di Bridges chiusa in reverse layup per il -3, Donovan chiamava subito in time-out mentre gli Hornets andavano fuori giri accumulando palloni persi, tiri mancati, qualche stoppata presa lungo il corso dei secondi 12 minuti tornando sul -13 con due punti firmati dal fratello del nostro Ball (34-47) prima che Green compisse il furto del secolo sul connazionale Giddey toccandogli la palla da dietro, facendo “muretto” e lanciandosi per una plastica potente dunk.

Chicago però si riattivava subito mandando per ben tre volte LaVine (a zero punti sino a quel momento) a canestro, sull’ultima lanciata transizione il distacco diventava nuovo record: -16: 40-56.

Charlotte andava a riposo recuperando soltanto un punto, cortesia di Miller che faceva da solo e marcato, in pull-up metteva dentro a un decimo dalla sirena il 44-59.

Il 24-38 a rimbalzo ed il 2/17 da tre contro l’8/30 avversario spiegavano, insieme alle transizioni, il distacco in un primo tempo nel quale i Calabroni, anziché attaccare di più il canestro, si sono accontentati spesso della tripla morente.

Il secondo tempo cominciava con Dosunmu che bruciava la difesa di Charlotte in appoggio, poi Mark Williams realizzava un FT, due erano i rimbalzi di Bridges più l’assist per l’alley-oop dello stesso Mark: 47-61 ma il quarto finiva 67-82.

Quasi nulla da raccontare nell’ultima frazione se non che entrava Diabaté, le squadre si ritrovavano presto in bonus ma gli Hornets che hanno accumulato sin ora il maggior numero di partite punto a punto non riuscivano più a riavvicinarsi davvero.

Ci provava un paio di volte Bridges ma solo per il -11 perché tra la difesa disattenta degli Hornets e le medie bassissime al tiro non si andava da nessuna parte, il -8 di Diabaté (81-89) era episodico, tripla mancata di Micic, poi palla persa, disattenzione del serbo sulla tripla di Ball, 81-98 e partita in archivio definitivamente a 6:32 dal termine…

 

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