Game 39: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs 124-120

Cody Martin in azione.

 

Cuore dell’articolo da ESPN:

Gli Charlotte Hornets hanno battuto i San Antonio Spurs 124-120 mettendo fine ad una serie di sei sconfitte consecutive.

La stella esordiente di San Antonio Victor Wembanyama ha saltato una partita per la sesta volta in questa stagione.

La scelta numero 1 in assoluto si è slogata una caviglia il 23 dicembre a Dallas e gli Spurs vogliono rimanere cauti con lui.

Il motivo della sua assenza era indicato come “riposo” nel verbale dell’infortunio.

“No, non è riposo, sono ordini del medico”, ha detto l’allenatore degli Spurs Gregg Popovich.

“Sta lavorando sul suo corpo e ha una restrizione di minuti e non gli è permesso giocare un game dopo l’altro in questo momento.

Probabilmente cambierà molto presto ma per ora dobbiamo rispettare questa restrizione”.

La seconda scelta assoluta, Brandon Miller, ha aggiunto 24 punti per Charlotte.

Miles Bridges ne ha scritti 23 e P.J. Washington 20.

Gli Hornets salgono ora su un 9-30 in classifica dopo uno stop di sei partite vincendo con fatica.

Hanno vinto per la seconda volta in 19 partite.

“Fa semplicemente bene alla fiducia”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford. “Sono davvero orgoglioso di loro per il modo in cui hanno resistito. Abbiamo continuato a competere e a lavorare duro. È importante vincere, lo sai, solo per stare bene”.

La riserva Keldon Johnson ha guidato San Antonio con 25 punti e Tre Jones ha segnato 12 dei suoi 16 punti nel quarto quarto.

Dopo che San Antonio ha preso i propri primi pericolosi vantaggi della partita – sul 100-99 e 103-102 – Charlotte ha risposto con 10 punti consecutivi per ottenere un vantaggio da 9 punti sul 112-103 ma San Antonio ha tagliato il divario sino al -1 (118-117, il 118 è stata una cortesia di JT Thor con un bell’alley-oop) con 1:23 da giocare.

Ball ha poi segnato con un bel layup acrobatico rovesciato nel traffico effettuato con la mano sinistra con :26.4 secondi rimasti dopo di che dalla lunetta Brandon Miller e Terry Rozier sono rimasti freddi e precisi infilando i loro liberi negli ultimi scampoli di partita.

“Abbiamo fatto molte buone giocate alla fine della partita, il che è importante”, ha detto Clifford.

Ha aggiunto Miller sul layup di Ball che ha dato a Charlotte un vantaggio di 120-117: “Questo è semplicemente Melo che è Melo”.

 

https://www.youtube.com/watch?v=m65DvMoP0sY&t=58s

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.