ImmaginaziHornets

Questa pagina si aggiunge alle precedenti in virtù del materiale gentilmente concessomi dal Sig. Alberto Figliolia, giornalista, cultore, allenatore di basket oltre che poeta e scrittore. Lo ringrazio sentitamente per avermi dato modo di poter creare questo spazio a disposizione dei fan di Charlotte e dei curiosi appassionati di basket in generale.

Un grande regalo poiché il mio materiale, nel tempo per le solite ovvie ragioni di spazio, salvo alcune cose, era finito probabilmente “al macero”, quindi, questo materiale cartaceo che va dagli anni ’80 ai primi anni 2000 e comprende riviste come Super Basket, American Basket, Pro Basketball (rivista americana in lingua inglese), ecc… sarà una fotografia sulla nascita della squadra e la sua crescita attraverso delle “fotografie” e i racconti del tempoche inviati, giornalisti, collaboratori italiani e indigeni scrissero al tempo sulla franchigia di Charlotte.

Si tratta di ricostruire sostanzialmente una storia (seppur parzialmente) da news, anticipazioni e articoli in generale.

Ne avrò ancora da inserire, quindi…

Buon divertimento!

#HornetsHistory

La NBA qui era orfana di Charlotte ma non solo. Anche Miami (entrò nello stesso anno), poi Orlando, Minneota (ingresso l’anno successivo) e Toronto (qualche anno dopo). Mai entrata “Orange Country” anche se ogni tanto l’ipotesi di portare nell’NBA Anhaeim salta fuori.

 

I “Charlotte Spirit”… questo in origine era il nome pensato per la squadra. Festa per George Shinn, fondatore della franchigia. Non sarà sempre così però per il controverso e discusso proprietario che decretò con i suoi comportamenti anche l’allontanamento dello sciame di tifosi festanti (più di 9 anni di tutto esaurito) a Charlotte.

 

Charlotte entra ufficialmente nella NBA ma ancora viene riportata con l’ipotesi di Charlotte Spirit, bel nome ma non così felice (per significato del luogo e la mascotte) come Hornets…

 

Un po’ di giocatori tagliati da Charlotte rispetto al Draft d’espansione, anche se qui tra quelli citati si sono dimenticati di Dell Curry per esempio…
Anche la news sulla prima partita trasmessa in tutta la nazione di Charlotte che la vincerà all’ultimo secondo con Rambis.

 

Dal numero di Super Basket n. 34 del 27 ottobre 1988.
Ormai la NBA è alle porte per la nuova franchigia che i tifosi di Charlotte ribattezzano Hornets.
La città della North Carolina nella maggior lega del pianeta però all’ epoca è veramente una “Small City”, la più piccola della NBA ma con degli appossionati Super(man) fan.

La predizione di Pro Basketball Illustrated 1988/89 (Volume 22). In lingua inglese illustra tutte le franchige ai nastri di partenza per la stagione 1988/89. Charlotte è data per sesta nell’allora Atlantic Division essendo una franchigia neonata. La previsione si rivelerà ovviamente azzeccata nonostante qualche colpaccio come la vittoria su Chicago all’antivigilia di Natale e buoni giocatori citati dalla rivista come Chapman, Curry, Rambis e Tripucka.

Giganti del Basket N. 19 (15 novembre 1988) presenta le squadre della nuova stagione NBA.
Per Charlotte (inserita nell’Atlantic, al primo anno ovviamente le speranzea non sono tante, ma l’importante era partecipare per la prima volta al campionato più famoso sul pianeta Terra.
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Giganti del Basket N. 19 (15 novembre 1988) presenta le squadre della nuova stagione NBA.
Per Charlotte (inserita nell’Atlantic, al primo anno ovviamente le speranzea non sono tante, ma l’importante era partecipare per la prima volta al campionato più famoso sul pianeta Terra.
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Da Superbasket (15 settembre 1988), ecco una presentazione (con alcune curiosità) in italiano della neonata società.

 

Dal numero 35 di Super Basket del 3 novembre 1988, ecco la stagione NBA al via con due novità. Miami e Charlotte.
Proprio gli Hornets sono presentati in questa paginetta.

 

Al Draft 1988 Charlotte sceglie Rex Chapman alla numero 8.
Si può notare il primo logo dei Calabroni.
Foto tratta da Giganti del Basket.

 

Dal numero 37 di Super Basket (17 novembre 1988), un trafiletto sulla guardia Rex Chapman.

 

Dallo stesso numero di Super Basket (37), le dichiarazioni “simpatiche” dell’allora presidente degli Hawks.

 

Tripucka (a destra) con lo stilista Alexander che ha ideato, le divise degli Hornets.
In realtà qui siamo alla presentazione delle divise, mentre i due si divertono simultaneamente a far roteare la sfera prima che s’inizi a far sul serio. Da Super Basket n°38 del 24 novembre 1988.

 

Superbasket N° 37 del 17 novembre 1988.
Facciamo un piccolo passo indietro con il numero della rivista e manteniamo l’ordine cronologico (a volte si accavallavano servizi non in ordine cronologico).
Si scrive della festa d’apertura a Charlotte con i record della preseason…

 

Anche Giganti del Basket dedica un piccolo articolo alle serate d’apertura di Charlotte e Miami.

 

Uno degli Hornets originali presentato ben prima di giungere a Charlotte (nell’agosto 1981) da Giganti del Basket.

 

Kelly Tripucka passa rapidamente dalla situazione di modello per i capi d’abbigliamento tecnico del nuovo team a firmatario del primo punto storico per la franchigia, ovviamente nella gara inaugurale contro i Cleveland Cavaliers.

 

Prima del più famoso J.R., un altro Reid giocò per Charlotte. Si tratta di Robert, il quale venne scelto da Super Basket (n°38 24 novembre 1988) nel paginone centrale per rappresentare i numerosi cambi di maglie (trasferimenti) ai nastri di partenza della stagione 1988/89.

 

Super Basket N° 7 del 16 febbraio 1989.
Rumors su un possibile scambio che avrebbe coinvolto Dell Curry, il quale non solo rimarrà per 10 anni con la divisa degli Hornets, ma diventerà il top scorer all-time della franchigia, spesso partendo dalla panchina.

 

Guido Bagatta sempre sul numero 38 del 1989 di Super Basket parla di Charlotte e Miami all’esordio.

 

The “Hive Drive” visto dall’alto, casa degli Hornets che ora non esiste più.
Un paio di tabellini degli Hornets compresa vittoria su San Antonio e le possibilità inesistenti di vincere il titolo al primo anno nel sondaggio in basso a sinistra.

 

Prima di Ale e Franz e le scenette della panchina a Zelig con l’ottuso a fare domande dalle risposte scontate o fastidiose, c’era lui, Kelly…
C’è da dire che all’epoca i giocatori di Charlotte prendevano voli di linea, non avevano ancora l’aereo privato.

Stagione 1988/1989, da Superbasket.
La Retina Joe Barry Carroll (anche ex Olimpia Milano), alle spalle del Calabrone Tripucka, impegnati a osservare un pallone in aria…

Da un Super Basket del 15 dicembre 1988 viene riportata la vittoria degli Charlotte Hornets sui Philadelphia 76ers del Sir Charles Barkley, salutata con grandi feste.
Da qui inizia un principio di Hornetsmania nella città del North Carolina…

 

Principio d’incendio che divampa due giorni prima di Natale. Michael Jordan, applaudito prima della gara, ritorna per la prima volta in North Carolina per affrontare una franchigia professionistica localizzata su quel territorio. I favoriti Bulls però saranno sconfitti da un buzzer beater del Babbo Natale Rambis che regalò ai tifosi il dono dell’insperata vittoria.

 

Da Super Basket del 2 febbraio 1989 ecco la scoperta di Muggsy Bogues per il pubblico italiano o forse sarebbe meglio scrivere la riscoperta giacché Tyrone militava già nei Washington Bullets creando curiosità per la notevole differenza di statura con Manute Bol, suo compagno di squadra dal quale era separato da più di 70 cm d’altezza.

 

Da Super Basket del 23 febbraio 1989.
Si parla di marticole e chi vincerà questo premio.
Viene citato anche Rex Chapman, allora uno dei principali protagonisti a Charlotte.

 

Da Super Basket n. 10 del 9 marzo 1989 ecco un articolo nel quale l’allora allenatore degli Hornets D. Harter e l’ex compagno di squadra a Detroit Kelly Tripucka (in forza agli Honets nlla stagione inaugurale) commentano Isiah Thomas, ancora star dei Pistons. Nel mezzo, una bella foto del Superman ex Lakers.

 

Due icone tipiche che hanno percorso gli anni ’80.
McHale dei Celtics e Rambis, il quale, dopo esser stato ai Lakers come buon gregario, durante la stagione 1988/89 esordisce in divisa Hornets.
Da Super Basket n. 18 del 4 maggio 1989.

 

A fine prima stagione, nonostante le sole venti vittorie, festa grande a Charlotte con relativa parata tra le vie del centro, nemmeno avessero vinto il titolo, quando conta anche altro rispetto alla vittoria…

In alto… le opinioni di Bogues a pagamento… Strano modo d’interagire, che anch’io scopro solamente ora e sulla colonna sinistra nel riquadro, eccone una pubblica su Magic Johnson, non così eclatante ma divertente.

 

Dal N°20 de i “Giganti del Basket”, ecco un piccolo sunto sul rendimento dei giocatori di Kentucky entrati nella NBA, con Rex Chapman di Charlotte a capo della pattuglia.

 

Dal Superbasket del 30 novembre 1989 (n. 40), un articolo che descrive la passione dei tifosi degli Hornets a prescindere dai risultati.

 

Dal n° 35 di Superbasket (26 ottobre 1989), un articolo che contiene notizie su Charlotte, Shinn e l’assegnazione dell’All-Star Game 1991, proprio nela città più grande del North Carolina.

 

26/12/1989. Charlotte tracolla in casa 82-107 in una delle peggiori annate della franchigia nonostante un Curry da 17 punti, miglior scorer per i nostri. Nella foto, proprio Dell Curry supera Willie Anderson per andare a canestro.

 

Tra le tante brevissime news, una proposta di scambio fatta da Charlotte mai andata in porto…
Da Super Basket n° 43 (30 dicembre 1989).

 

Dal n. 4 di Superbasket del 25 gennaio 1990 un articolo di Guido Bagatta.

 

Dal n. 5 di Super Basket del 1° febbraio 1990, ecco una news sull’interminabile striscia di “sell-out” al the Hive!

 

Charlotte continua a riempire l’Alveare ma il presidente Shinn prosegue nel suo criticabile modus operandi un po’ dittatoriale.
Per parar le critiche spostò già nel 1990 l’attenzione su un possibile trasferimento della franchigia, allora solamente al secondo anno di vita!

 

Da Superbasket del 15 Febbraio 1990 (n°7) arriva la notizia che D. Harter, primo storico head coach degli Hornets è stato tagliato.

Giganti Del Basket (16 maggio/5 giugno 1990).
Arriva una notizia secondo la quale in ottobre dovrebbe esser organizzato un torneo a Charlotte esclusivamente per le quattro franchigie più giovani…

Luglio 1990, superbasket speciale America. Una pagina la trova anche il “nostro” Rex Chapman.

Luglio 1990 speciale America di Superbasket. Nell’articolo dedicato a Barkley spunta in foto anche Brian Rowsom che prova a difender su di lui.

 

Luglio 1990, Speciale America di Superbasket, il cannoniere Tripucka ritratto durante il riscaldamento con alle sue spalle Dell Curry.

 

Articolo su André Turner, giocatore meteora degli Hornets nella stagione appena passata (1989/90), dopo la parentesi come charlotteans e da Veliero approda in CBA.

 

Non tutti hanno la fortuna di essere alti 195 cm o più… nel mondo della NBA trovavavno spazio anche i piccoli o i piccolissimi come Muggsy Bogues, 159 cm e grinta proporzionalmente inversa all’altezza (Giganti del Basket dal 23 agosto al 5 settembre 1990)…

 

Da Giganti del Basket (17 ottobre – 6 novembre 1990), un’analisi su Charlotte (in realtà su tutti i team) fatta da Flavio Tranquillo.

 

La Charlotte targata 1990/91. George Shinn, ideatore e fondatore al comando, l’All-Star Game, i giocatori e le prospettive future…

Le tre pagine soprastanti sono dedicate a Tyrone Bogues. Muggsy e l’articolo a lui dedicato nella rivista Hoop del febbraio 1991.

 

I titolari di Charlotte per la stagione 1990/91 non potevano certo essere considerati dei nababbi per gli standard NBA.
Lo strapagato Hot Rod Williams, infatti, percepiva da solo più dei cinque abituali titolari della franchigia fondata da George Shinn.

Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo.
L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista.
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Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo. L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista. Un Charles Barkley molto poco Sir… Pagina 2

Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo.
L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista.
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Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo. L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista. Pagina 4

Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo. L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista. Pagina 5

Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo. L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista. Pagina 6

Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo. L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista. Pagina 7

Giganti del Basket n°4 (XXVI) 20 febbraio – 5 marzo. L’All Star Game di Charlotte raccontato dalla rivista. Pagina 8

 

Dal n° 13 di Super Basket, ecco un piccolo articolo sull’ex Kempton, all’epoca a Denver.

 

Una versione di Super Hugo dei primi anni ’90 mentre schiaccia a canestro. Da Super Basket n. 18 del 2 maggio 1991.

 

Sempre da Super Basket n. 18 del 2 maggio 1991 ecco segnalato l’arrivo di Gminski come centro e relativo spostamento di JR Reid come PF (ala grande).

 

Di certo i problemi contrattuali a Charlotte non sono mai mancati…

 

Dal Super Basket (n° 24, 13 giugno 1991), i premi erogati nella stagione 1991. Nella parte bassa ecco l’allora GM Bristow (ancor prima di divenire head coach) festeggiare la prima scelta ad Draft che sarà una certa personcina qui sotto… Si parla anche di possibili scambi con Lakers e Kings, poi  non avvenuti.

Da Superbasket del luglio 1991 ecco una foto di J.R. Reid, il secondo Reid degli Hornets dopo Robert.
Pescato dagli Hornets, J.R. rimarrà con Charlotte dal 1989 al 1992 (fondamentalmente sacrificato per far posto al più forte Larry Johnson) e dal 1997 al 1999 tornerà in teal & purple dopo aver girovagato NBA e non solo…

Superbasket, luglio 1991, il piccolo grande Muggsy Bogues raccontato in due paginette…

Muggsy Bogues su Superbasket nel numero del luglio. 1991

Abbiamo già tovato Bristow in qualche articoletto poco più su, ma chi è il GM e poi allenatore di Charlotte?
Qualcosina di più si evince dall’articolo di Super Basket datato 25 aprile 1979 (n.17 dell’annata).

In edicola è uscito con la Gazzetta (fine maggio 2017), un volumetto riguardante la stagione 1990/91 (NBA Season Review 1990-1991), con i testi di Fedrico Buffa tratti da “NBA ai raggi X” (2013).
Non una grandissima stagione per gli Hornets la terza, ma una squadra in miglioramento tra gli allora 27 team “in lotta” per l’anello con in arrivo una futura stella NBA.
Ecco la pagina decicata ai Calabroni.

 

Superbasket (n° 35 del 17 ottobre 1991) presenta le squadre dell’Est per la stagione 1991/92. Tra di esse ci sono anche gli Charlotte Hornets alla loro seconda stagione stabile nella Central Division dopo la prima in Atlantic e la seconda nella Divisione Midwest.

 

Nel novembre 1991 su Super Basket esce un articolo su Patrick Ewing, il centro dei Knicks che sarà poi tra i vice di coach Clifford a Charlotte fino alla stagione 2017/18 compresa.
Si parlava di una sua ricca estensione biennale pari a 18,8 milioni, la foto usata però si riferisce a una sua schiacciata il primo anno di vita degli Hornets (notare il logo sui pantaloncini) mentre Hoppen (42), Rowsom (45) e più in lontananza Tripucka, colorano di teal questa foto del “secolo scorso”.

 

Faccio un’altra eccezione. Non è in ordine cronologico, ma è per presentare Larry Johnson, scelto al Draft 1991 con la numero 1. Ed ecco anche spuntare il suo alterego come Grandmama, qui per pubblicizzare la Converse. La rivista è la “Revista Oficial NBA” n° 32 del settembre 1994 e come si “intuisce” è in lingua spagnola.

 

Ancora una presentazione in inglese da Street & Smith’s Pro Basketball del mitico n° 2 di Charlotte Larry Johnson, rookie of the year stagione 1991/92.

 

Un profilo in inglese di Larry Johnson, uno dei 10 giocatori selezionati e presentati da Street & Smith’s Pro Basketball per la R. Season 1992/93.

 

L’esplosivo rookie Larry Johnson (pagina 1).

 

L’esplosivo rookie Larry Johnson (pagina 2).

 

Alonzo Mourning, altra futura star che vestirà la divisa degli Charlotte Hornets in un articolo di Super Basket (17 dicembre/23 dicembre 1991). Pagina 1.

 

Alonzo Mourning, altra futura star che vestirà la divisa degli Charlotte Hornets in un articolo di Super Basket (17 dicembre/23 dicembre 1991). Pagina 2.

 

Super Basket che va dal 3 al 9 marzo 1992 riporta la notizia di Chapman (primo rookie di Charlotte) ceduto a Washington.

 

Da un Super Basket che va dal 10 al 16 marzo 1992, l’analisi dei team d’espansione 1988 e 1989.
Charlotte non è ancora un team vincente ma lo diventerà presto, nonostante le difficoltà elencate dalla rivista sull’anno in questione.
Nella foto Dell Curry, papà di Stephen e Seth.

 

Da Super Basket n°21 (26 maggio/1 giugno 1992) la stramba ma interessante idea di coach Bristow per rendere più interessante il vecchio sistema di lottery…

 

Charlotte non entra ancora nei playoffs (1992), ma nonostante qualche scambio non eccelso (funzionale al “contenimento costi”), avrà miglior fortuna l’anno seguente.

Presentazione degli Charlotte Hornets per la stagione 1992/93, la quale sarà effettivamente la prima stagione nella quale gli Hornets centreranno i playoffs grazie al supporto del rookie Mourning.

La presentazione degli Charlotte Hornets 1992/93 secondo Pro Basketball.

 

La stagione NBA 1992/93 vista dagli allenatori. Bristow per Charlotte parla finalmente di un team che con l’aggiunta di A. Mourning sta per divenire vincente in %. Sempre da Pro Basketball 1992.

 

Bogues rinnova con gli Hornets.
Sarà ancora il playmaker degli Hornets per la stagione 1992/93.

Da Super Basket del 26 ottobre 1992. La stagione è al via e la rivista fondata da Giordani nel 1978, oltre purtroppo a ricordare la sua scomparsa avvenuta sei giorni prima, evidenzia i giovani promettenti della NBA tra i quali troviamo Gill, ma anche Rice, futuro grande Hornets.

 

Novembre 1992. American Superbasket è al suo primo anno di uscite e questo è il numero 10, un numero che presenta tutte le squadre NBA ai raggi X pronte per la nuova regular season, una stagione che porterà gli Hornets per la prima volta ai playoffs.

 

Da Super Basket del 24/30 novembre 1992… David Falk, una specie di “Boss delle Cerimonie” dell’agenzia ProServ (MJ, Ewing, D. Wilkins, Stockton e altri tra i suoi clienti), dopo una contrattazione con l’altrettanto discutibile presidente George Shinn si accordò con esso per il contratto di Mourning.
Alla fine a “rimetterci” nell’immeiato fu Dell Curry che accettò di veder posticipata una parte del suo stipendio.

Da American Superbasket del dicembre 1992 ecco una foto di Allan Bristow, prima GM e poi Head Coach dei Charlotte Hornets.

Dal mensile francese Maxi Basket (N° 113) del dicembre 1992, in un articolo su Spud Webb (per chi non lo conoscesse era un giocatore di 169 cm che arrivava a schiacciare), c’è spazio per un trafiletto sui più piccoli nella lega, tra cui vengono menzionati gli ex Hornets Greg Grant e Tyrone Bogues (in foto) che detiene il record di più piccolo nella NBA, anche se con i suoi 159 cm di schiacciare non se ne parla…

 

Gminski e Hammonds da contorno a Charlotte.
Articoletto di Super Basket tratto da pagina 53 datato dicembre 1992.

 

Tra i tanti giocatori che negli anni ’80 e i primi ’90 fecero da spola tra le due coste dell’Atlantico approdando qui in Italia, nel cuore del Mediterraneo, in quel che all’epoca venne definito la seconda migliore lega del mondo dopo quella statunitense o “Spaghetti Circuit”, erro arrivare Eric Leckner, vecchia conoscenza di Charlotte.
Nonostante il suo apporto (21 partite, 397 punti, ovvero, 18,9 pt. di media) e la serie (A2), la (Panna) Pallacanestro Firenze non riuscì a salvarsi arrivando penultima.
Dal n°1 del 1993 della rivista Super Basket.

 

Il 9 dicembre 1992 J.R. Reid viene spedito a San Antonio.
Agli Hornets andranno Sidney Green nell’immediato e successivamente Scott Burrell (pescato al primo giro del Draft 1993 grazie alla scelta ceduta da San Antonio) e Ronnie Henderson (un secondo giro del Draft 1996).

 

George Shinn e le sue “furbate” sui tagli di stipendio onerosi.
Via J.R. Reid, dentro Tom Hammonds (menzionato un po’ più su), il quale non doveva poi esser piaciuto granché a Shinn come giocatore… Da Super Basket che va dal 12 al 18 gennaio 1993.

 

Da Super Basket n° 7 che va dal 16 al 22 febbraio 1992 si parla degli scambi di Charlotte in maniera non positivissima, anche se Hammonds arrivò per questioni di risparmio…

 

Ancora problemi per Gill, finché…

 

Dal N° 15 di Super Basket che va dal 13 aprile al 19 dello stesso mese, anno 1993, ecco una news su Kendall Gill, intenzionato a lasciare Charlotte a causa di divergenze d’opinione con il suo allenatore.

 

Charlotte approda per la prima volta ai playoffs nel 1993. Esordirà con il botto estromettendo una Boston al tramonto, ma pur sempre forte, con un famoso FT jumper di Mourning all’ultimo respiro.

 

Articolo della primavera 1993 da Super Basket a cura di Claudio Limardi.
Mourning e O’Neal con 52 punti inseriti nel quintetto dell’anno dei rookie o matricole che dir si voglia.

 

I Calabroni pungono i Tori escludendoli matematicamente dalla prima posizione nella Eastern Conference. Charlotte andrà contro Boston già data vincente nella serie, invece, arriverà a sfidare proprio i newyorkesi.

 

Da Super Basket n.17 (27 aprile/3 maggio 1993).
L’ex GM Bristow, “oggi” Head Coach degli Hornets è in bilico nonostante la brillante stagione e Buffa ne riporta la notizia. Rimarrà ancora a Charlotte?
La risposta qui sotto…

 

Allan Bristow, coach degli Hornets rimane a Charlotte nonostante le divergenze di vedute con K. Gill. Sarà proprio Gill ad abbandonare Charlotte per Seattle a fine stagione, anche se con Bristow estromesso da head coach a fine stagione 1994/95, il bizzoso e talentuoso giocatore vestirà ancora per mezza stagione la divisa di Charlotte nel 1995/96 con risultati tuttavia non fantastici finendo ai Nets.

 

Da Superbasket n° 19 dall’11/17 maggio 1993 un trafiletto per Larry Johnson, allora giovane e indistruttibile…

 

Da Superbasket n° 19 (11/17 maggio 1993).
Si parla di Gara 2 tra Celtics e Hornets finita all’OT.
Se è vero che nell’articolo il supplementare è visto in chiave negativa, c’è da dire che i cinque minuti nei quali gli Hornets non consentono un solo canestro ai Celtics sarebbero da sottolineare come record positivo…

 

A Charlotte McHale annuncia il suo ritiro dopo gara 4 che sancì l’eliminazione dei verdi.

 

Da Superbasket n° 19 (11/17 maggio 1993) un piccolo trafiletto nel quale si evidenzia il passaggio di Charlotte del turno e un Alonzo Mourning non proprio dal “carattere oxfordiano”…

 

Una foto di Drazen Petrovic (a destra con la maglia Nets) mentre cerca di contendere un pallone al nostro Kendall Gill. Per “l’avversario”, pronto a spiccare il volo in una contender (dopo aver mostrato il suo talento anche nella NBA), la primavera del 1993 si rivelerà fatale. Il 7 giugno a Denkendorf (Germania), l’auto guidata dalla sua ragazza si schiantò contro un tir che aveva invaso la loro corsia. Ferite la fidanzata e una passeggera sul retro, pr Petrovic (che dormiva nell’istante fatale) non ci fu nulla da fare. Il Mozart dei canestri, prima jugoslavo e poi croato, lasciò il mondo “terreno” a soli 28 anni.

 

Dal numero 20 di Super Basket che va dal 18 al 24 maggio 1993 un articolino di Buffa che parla di “Zo” Mourning.

 

Charlotte nei playoffs passa il primo turno e va contro New York, la quale vincerà 4-1 ma spesso Charlotte trascinerà punto a punto diverse volte la squadra di Ewing.

 

Charlotte pareggia l’offerta per Gill, ma…

 

Da Super Basket che va dal 13 al 19 luglio 1993, una pagina nella quale si parla di divise ibride.
Versione di una casacca da baseball con i loghi degli Honets.
Charlotte tra l’altro, ebbe in passato un team di baseball che si chiamava nella stessa maniera.
Gli Hornets nel giro d’un paio d’anni (1995) saranno la franchigia che venderà più materiale di qualsiasi altro team NBA, passando anche i Bulls di Jordan.

Una bella intervista realizzata su Super Basket (settimanale uscito in data 20/27 luglio 1993) in occasione delle “Vacanze Romane” di LJ2.

Dalla rivista mensile Assist n° 3 del Novembre 1993 (primo anno), ecco un pezzo di presentazione sulla Central Division.
Gli Hornets, dati per secondi, avranno parecchia sfortuna perdendo per larghi tratti della stagione per infortunio le due stelle Larry Johnson e Alonzo Mourning.
Dell Curry diverrà sesto uomo dell’anno ma gli Hornets con un 41-41 non ce la faranno ad agguantare i playoffs.
L’anno successivo, con il roster al completo i Calabroni si piazzeranno secondi in Division dietro i Pacers di Reggie Miller.

 

Dalla rivista Assist n° 3 del Marzo 1994 ecco una bella foto di Larry Johnson a tutta pagina mentre schiaccia abbattendo il malcapitato Clifford Robinson.

 

Dell Curry gioca una grande stagione e vince il premio come miglior sesto uomo dell’anno ma senza Johnson e Mourning che avranno problemi fisici perdendo molte partite durante la stagione, gli Hornets non si qualificheranno per i playoffs, pur con un record in parità (41-41).
D al “Revista Oficial NBA” N°. 30/giugno 1994.

 

Nel settembre 1994 Robert Parish, dopo 14 anni di Boston Celtics, lascia i Boston Celtics per unirsi agli Charlotte Hornets dove giocherà per un paio d’anni.La rivita è Fiba Basketball, Vol. 3, N° 4 del gennaio 1995, l’articolo è “1994 Review”.

 

Una breve presentazione in spagnolo degli Charlotte Hornets (con le statistiche dell’anno precedente) pronti per la stagione 1994/95. Dal n°32 de la Revista Oficial NBA.

 

Si parla di scambi nel numero del settembre 1995 de i “Giganti del Basket”. Non c’è più Bristow come head coach a Charlotte, rientra nel roster Kendall Gill, anche se non è più quello “vero”.
La società sacrifica D. Wingate e H. Hawkins, a mio giudizio sbagliando.

 

Dal n° 12 di Assist, un mensile tecnico per il basket la copertina del numero del dicembre 1994 ricorda l’amichevole disputata a Casalecchio di Reno tra Charlotte e la Buckler Bologna.
Parish, Gattison, Burrell e Bogues per Charlotte, Carera e Joe Binion dovrebbero essere i due di Bologna…

 

Bogues (159 cm) marca Brunamonti (192 cm) che si guarda in giro, mentre Carera (14) chiama il passaggio sotto. Dal libro Tre Volte Virtus di Werther Pedrazzi.

 

Hersey Hawkins (sullo sfondo con il n° 3), Kenny Gattison (n°44 in salto) e Robert Parish (n° 00) attorniano Claudio Coldebella in entrata.
Dal libro Tre Volte Virtus di Werther Pedrazzi.

 

Parish tenta di fermare il layup di Coldebella che si aiuta un po’ con la sinistra per evitare la stoppata di The Chief.
3 Volte Virtus di Werther Pedrazzi.

 

Scontro tra capelli bianchi.
Quelli naturali di Augusto “Gus” Binelli a canestro sotto gli occhi di Tom Tolbert (tinti per una moda americana dell’epoca i suoi white air, n° 39).
Werther Pedrazzi – 3 Volte Virtus

 

Dal settimanale Superbasket N° 32/33/34 (8/28 agosto 1995), in quel che chiameranno “Diario della Stagione” per andar a ripercorrere l’annata agonistica, torniamo al 21 ottobre 1994 quando Charlotte affronta la Buckler Bologna nelle due gare disputate in Europa.

Mondial Basket (rivista in francese), luglio-agosto 1995; Wesley Person dei Suns si infila nella difesa di Charlotte. Si riconoscono benissimo da sx: Tyrone Bogues, Larry Johnson e Dell Curry.

Immagine dalla stagione 1994/95.
Da Mondial Basket, rivista in lingua francese.
Alonzo Mourning, Hersey Hawkins e Larry Johnson in tenuta viola.
Per il primo sarà il canto del cigno a Charlotte.

 

La squadra del 1995/96 che sfiorò i Playoffs. Come si può notare dai bordi delle canotte, Rice e Geiger erano già stati fotografati come giocatori Heat ma la trade di Mourning alla vigilia della stagione cambiò la fisionomia dei due team nati nel 1988.

 

Curiosità e carriera (in francese) del roster 1995/96 (i volti li vedete nell’immagine precedente).

 

Scriviamo di Vlade Divac, centro di valore e fine passatore che giocò a buoni livelli a Charlotte. Oltre che per la grande amicizia che lo legava a Petrovic, trasformata in inamicizia quando il centro serbo, impegnato con la nazionale jugoslava, strappò di mano una bandiera croata a un tifoso all’alba della guerra nella penisola accanto alla nostra provocando la rottura del rapporto con il “Mozart dei Canestri” (strappo che tentò di ricucire andando a parlare con la madre di Drazen che purtroppo nel frattempo era deceduto in un tragico incidente automobilistico in Germania), lo si ricorda per un altro fatto clamoroso che lo coinvolse. Questi, fu lo scambio che poco dopo il Draft 1996 lo portò a Charlotte per Kobe Bryant, il quale diventerà quel giocatore che tutti conoscemmo. C’è da dire che Bryant ed il suo agente bluffarono per far sì che Kobe finisse proprio ai Lakers, quadra che l’aveva provinato ed era interessata ad accaparrarsi i suoi servigi. Probabilmente quindi, aldilà delle parole di Bass, fu l’unica soluzione praticabile (Hornets tra l’altro orfani di un centro vero da un anno dall’addio di Mourning) piuttosto che tenere un giocatore controvoglia.  La foto è tratta da:
The NBA: A History of Hoops (Charlotte Hornets).

 

Dopo diversi anni Bristow salta come allenatore. la società per la stagione 1996/97 sceglie Dave Cowens, un ex Celtics, un duro con il pallino della difesa.
In un articolo de i “Giganti del basket” (20 giugno/4 luglio 1990), ecco raccontataci qualcosa su di lui…

 

Da “The Source Basketball Sports Preview ’96-’97” una foto, probabilmente dell’annata precedente, nella quale Parish costringe O’Neal a non poter sviluppare tutta la sua devastante potenza.

Un’analisi di The Source Basketball Sports (Preview ’96-97) sul nuovo corso degli Charlotte Hornets dopo Larry Johnson. In inglese, con le caratteristiche dei giocatori, almeno, secondo loro…

 

La seconda paginetta di The Source Basketball Sports (Preview ’96-97) con Glen Rice nella foto a tutta pagina intento a schiacciare. L’ex degli Heat sarà il grande protagonista della buonissima stagione di Charlotte a dispetto di pareri non troppo lusinghieri sul team.

 

Lindy’s Pro Basketball (1996-97) Volume 3. La prima delle quattro pagine della presentazione sugli Charlotte Hornets.
Matt Geiger, al secondo anno con Charlotte fu scelto nella foto a tutta pagina. Matt Geiger arrivò nello scambio che coinvolse un gruppo di giocatori di Miami in una multitrade nella quale sostanzialmente lui andò a occupare il posto di Alonzo Mourning come centro, pur avendo caratteristiche differenti rispetto a quelle di Zo Mourning.

 

Secondo Lindy’s Pro Basketball (1996-97) Volume 3, la flessibilità, parola oggi abusata per mascherare lo schiavismo sotto la voce “esigenze di mercato”, sarebbe la soluzione. Qui parliamo di un taglio costi e una redistribuzione di una spesa meno onerosa rispetto a un monte salari con alcuni contratti ritenuti pesanti (Mourning andò via l’anno prima e L. Johnson in estate).
Alla fine, la politica gestionale di Shinn comunque portò a una buonissima stagione ma non certo ad essere una contender.

 

Pagina 3 di Lindy’s Pro Basketball (1996-97) Volume 3.
I giocatori per la stagione entrante, i dati degli Hornets individuali della precedente e un’analisi di Delong.

 

La quarta e ultima pagina di Lindy’s Pro Basketball (1996-97) Volume 3 con i giudizi sui singoli divisi per reparto.

 

L’analisi (in inglese) di Pro Basketball (1996/97) sulla futura stagione di Charlotte che in realtà andrà molto meglio delle previsioni della rivista.

Qui, sempre su Pro Basketball (Street & Smith’s), dallo stesso numero, l’analisi (più attinente alla realtà) dell’allora allenatore Dave Cowens.

Basket in Action (Novembre 1996), rivista francese distribuita in altri paesi parzialmente o totalmente francofoni quali Lussemburgo, Belgio, Canada, Svizzera e Marocco.
Un’altra presentazione di Charlotte in quella che sarà la miglior annata per risultati del vecchio secolo e al 2018 ancora resiste se escludiamo il 2007/08 ottenuto però a New Orleans.

 

Basket in Action (Novembre 1996) ci ricorda che Anthony Mason, lasciata New York, debutta con la maglia degli Hornets segnando 15 punti, anche se la foto probabilmente risale a qualche giorno prima alla partita di preseason vinta contro Cleveland.

 

Basket in Action (Novembre 1996), ecco una bella visione del campo di Charlotte dell’epoca, il quale sarà riproposto nelle notti classiche anche per la stagione 2018/19.

 

Sempre da Basket in Action del novembre 1996 una foto dell’ex Alonzo Mourning contrastato dal centro di riserva Jiri “George” Zidek. Di fiano Rice, dietro LJ, il quale non sarà con gli Hornets ai nastri di partenza 1996/97 scambiato con New York per Anthony Mason.

 

Vlade Divac non prende bene lo scambio per il rookie Bryant e minaccia il ritiro. L’ex Lakers però dopo le Olimpiadi si convincerà del fatto che Charlotte non è poi male…

 

Da American Superbasket (28 gennaio-10 febbraio 1998), un articolo sull’infortunio di Vlade Divac, centro titolare degli Hornets.

Dal quindicinale American Superbasket (11/24 febbraio 1998) ricaviamo un bell’articolo sul secondo anno di Dave Cowens a Charlotte e la sua pallacanestro più dura rispetto a quella proposta da Bristow negli anni precedenti. Divac, Mason, Rice, Phills, Wesley, Curry, Geiger e altri sono gli attivi protagonisti dell’annata 1997/98.

 

Dal quindicinale American Superbasket (11/24 febbraio 1998), la terza pagina dell’articolo.

 

Dal quindicinale American Superbasket (11/24 febbraio 1998), la quarta pagina dell’articolo.

 

Sempre da American Superbasket (11/24 febbraio 1998), un articoletto nel quale si parla di Mase per spiacevoli e dubbie vicende extracestistiche.

 

Shinn continua a scambiare giocatori più forti sulla carta per altri meno attraenti (i quali tuttavia disputeranno stagioni al top a Charlotte; Rice, Mason, E. Jones), in più ha guai giudiziari, la passione scema al Charlotte Coloseum che registra un basso numero di spettatori visto anche la contemporanra della march madness “di casa”… (American Superbasket, 11/24 febbraio 1998)

 

Compare su American Superbasket n° 7, dal 25 marzo al 7 aprile 1998, un articolo sul buon momento di forma degli Hornets con un Mason ottimista…

 

Ancora da American Superbasket (n° 8, dall’8 al 21 aprile 1998) compare un trafiletto con un Anthony Mason a sfidare l’impossibile…

 

Da American Superbasket (22 aprile/5 maggio 1998), una news riportata nella sezioncina del giornale chiamata “Locker Room”, su uno spettatore poco sportivo messo alla porta. Sfortunatamente alla “moda” del laser non restò immune nemmeno Charlotte.

 

Da American Superbasket che va dal 22 aprile al 5 maggio 1998 (n° 9), ecco la notizia alquanto “bizzarra” sull’arresto del giocatore di Charlotte Vernon Maxwell, fermato in Texas.
Chissà se sarà andato a prenderlo direttamente Chuck Norris come Walker Texas Ranger…
Il 10 aprile Maxwell gioca la sua ultima partita in maglia Hornets segnando due punti (1/3) contro Atlanta.

 

Da American Superbasket (22 aprile/5 maggio 1998), in attesa che inizino i P.O., ecco le previsioni su di essi. In queste poche righe, tratte da un articolo di Claudio Limardi, all’interno della rivista, qualche considerazione su Charlotte.

 

Da American Superbasket (22 aprile/5 maggio 1998), sempre in attesa che inizino i Playoffs 1998, abbiamo un parere di Guido Bagatta. Il problema è che per lui, sia Charlotte che Atlanta avrebbero potuto passare il primo turno. Nell’analisi dei Falchi al dunque v’è scritta la medesima cosa…

 

Tratto da American Superbasket n° 10 (dal 6 al 19 maggio 1998), un articolo su Matt Geiger.

 

Tratto da American Superbasket che va dal primo al 14 luglio 1998 (n° 14), un articolo sul draft di quell’anno che vide come prima scelta Olowokandi (Clippers).
Alla 5 Golden State pescò Vince Carter da North Carolina, alla 7 Sacramento Jason Williams, alla decima Boston prese Paul Pierce.Charlotte scelse per ventunesima prendendo lo spettacolare Ricky Davis.

 

Dallo stesso numero (14) ecco la scelta n° 50 di Charlotte. Betts però non giocherà mai nei Calabroni ma finirà a giocare per la Teamsystem (Fortitudo) Bologna in quello che sarà l’autunno caldo (1998) del lockout NBA.

 

Articolo ancora tratto da American Superbasket che va dal primo al 14 luglio 1998 (n° 14). Due delle più importanti e carismatiche figure apparse a Charlotte (Anthony Mason e Dave Cowens) arrivano allo scontro di personalità.
Nonostante il loro valido apporto sul parquet, dopo 15 partite della stagione troncata 1998/99, sul record di 4-11, Cowens deciderà di rassegnare le proprie dimissioni dopo due stagioni ad alto livello mentre Mason rimarrà out per  tutta la stagione a causa della rottura di un tendine del bicipite.

 

Anthony Mason e il poster dedicatogli da American Superbasket nella stagione 1997/98.
Questa è la facciata esterna frontale del poster pieghevole.

 

Anthony Mason e il poster dedicatogli da American Superbasket nella stagione 1997/98.
Questa è la facciata esterna posteriore del poster pieghevole.

 

Anthony Mason e il poster dedicatogli da American Superbasket nella stagione 1997/98.
Questa è una facciata interba del poster pieghevole dove viene raccontata parte della sua carriera.

 

La seconda pagina interna pieghevole del poster dedicato a Mason con la parte statistica.

 

Da “The NBA:
A History of Hoops”
“Charlotte Hornets”, scritto da Jim Whiting, una bella foto di Elden Campbell, reduce da ben 667 partite ai Lakers, giocò a Charlotte a partire dal 1999 finendo con gli Hornets a New Orleans dove giocò 41 partite nel 2002/03 per la squadra della Louisiana.

 

Da American Superbasket n° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998), le presentazioni sei giocatori che avrebbero dovuto dare inizio alla stagione a novembre. In realtà le beghe tra proprietari e giocatori ritarderanno l’inizio della stagione che vedrà un numero ridotto di partite.
Comunque sia… il mio giocatore preferito all-time:
Dell Curry, papà di Steph Curry.
Dalla descrizione avevamo indizi per poter vedere eventualmente un altro super tiratore in famiglia, anche se sfortunatamente non gioca per Charlotte.

 

American Superbasket N° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998), la scheda di Kenny Anderson, metà stagione a Charlotte nel 1995/96 con alcune buone partite come a Chicago in aprile o il canestro vincente segnato ai Cavaliers. Il folletto qui passò ai Celtics…

 

American Superbasket N° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998), la scheda di BJ Armstrong.

 

American Superbasket N° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998), la scheda di Darrell Armstrong, futuro New Orleans Hornets lasciati i Magic nel 2003.

 

American Superbasket N° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998), la scheda di Stacey Augmon Hornets dal 2001 al 2004 sia a Charlotte che a New Orleans. Complessivamente a livello di numero partite giocate gli Hornets furono con 216 partite disputate, la sua terza squadra NBA dopo Atlanta e Portland. Finì la carriera ai Magic di Orlando, curiosamente, visto che il suo secondo nome è proprio Orlando…

 

Superbasket N°20 (23 settembre/6 ottobre), altra scheda per Muggsy Bogues, qui già passato ai Warriors.

 

American Superbasket N° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998), la scheda del girovago Chucky Brown. Nel 1999 giocò con gli Hornets 48 partite segnando 407 punti.

 

Matt Bullard giocò negli Charlotte Hornets la stagione 2001/02. Per lui 31 partite a fine carriera con la maglia dei teal & purple.

 

La scheda di Scott Burrell, dallo stesso numero di American Superbasket. Scott aveva grandi mezzi atletici ma si ruppe sul più bello il tendine d’Achille giocando con gli Hornets. Questo limiterà la sua carriera e nel 1997 gli Hornets lo mandarono a giocare con i Warriors.

 

Campbell, proveniente dai Lakers, giocò dal 1999 al 2003 per gli Hornets. Fino al 2002 con Charlotte, disputando 265 partite, poi ancora per circa un’anno a New Orleans dove chiuse con 41 partite prima di chiudere la stagione 2002/03 a Seattle dove disputò altre 15 gare.

 

Un icona dei primi anni di Charlotte non più giovanissima.
Rex Champman a Phoenix…

 

Derrick Coleman, giocatore discusso, specialmente per l’atteggiamento e la poca voglia di migliorarsi in allenamento. Buon talento offensivo se ha voglia, in difesa a volte latita.

 

Sempre da American Superbasket n° 20 (23 settembre/6 ottobre 1998) ecco altri due giocatori targati Hornets.
Tony Delk, appena ceduto insieme a Bogues per arrivare a BJ Armstrong e Vlade Divac, il centro serbo che iniziò ai Lakers e attualmente è GM dei Sacramento Kings, squadra nella quale militò anche.

 

Da American Superbasket N° 20 che va dal 23 settembre al 6 ottobre 1998, la scheda di P.J. Brown che successivamente passerà agli Hornets giocando su ambo le sponde Charlotte/New Orleans…

 

Una breve sintesi sui proprietari NBA proposta da American Superbasket nel n° 1 (6/19 gennaio 1999).
La parte dedicata a Shinn, presidente degli Hornets.

 

A causa della diattriba tra proprietari e giocatori, la stagione 1998/99 rischia di non partire. La sseconda parte del 1998 non vedrà mai la luce ma, dopo l’accordo tra le parti, si partirà per una stagione super compressa fatta da 50 partite.
Qui viene riassunta la situazione contrattuale dei giocatori di Charlotte.
La squadra perderà interessanti e storici giocatori trovando qualche nuovo protagonista.
Dal n° 2 di American Superbasket (dal 20 gennaio al 3 febbraio 1999).

 

Una splendida foto a tutta pagina di Vlade Divac tratta da I Giganti del Basket n° 2 del Febbraio 1999.
Lo sciopero dei giocatori NBA aveva indotto alcuni a far rientro in Europa visto che la situazione non si sbloccava.
Divac dichiarò al Charlotte Observer:
“Se a Natale la situazione NBA non si sarà risolta, comincerò a valutare le proposte che mi arriveranno dall’Europa”.
Divac e Sabonis firmarono rispettivamente per Stella Rossa e Zalgiris Kaunas due contratti che  permettevano l’uscita immediata dai contratti con le loro squadre europee.
Fu così che la sfida a Belgrado valevole per il secondo turno tra i due grandi centri non andò in scena poiché Sabonis, informato delle novità che l’avrebbero rivisto calcare un campo NBA preferì non giocare, mentre Divac con 18 punti diede una mano alla squadra ex jugoslava a vincer la gara.
Vlade però voleva rientrare in America e dopo 2 stagioni a Charlotte, tra rimanere agli Hornets, andare ai Clippers o ai Kings, scelse gli ultimi, andando a Sacramento, anche perché l’ex centro LAL aveva una villetta a Marina del Rey e la moglie con velleità artistiche avrebbe gradito una città con più possibilità in quel campo come Los Angeles.

 

Nell’ultima pagina di American Superbasket ( dal n° 2, dal 20 gennaio al 3 febbraio 1999), ecco estrapolare dalla rubrica di Guido Bagatta “In Your Face” alcuni giudizi su un nuovo acquisto degli Hornets, su Divac e sul ritiro di Jordan.

 

Da American Superbasket del 17 febbraio/2 marzo 1999 ecco la brutta notizia sul grave infortunio occorso ad Anthony Mason…

 

Da American Superbasket (n° 5 che va dal 3 al 16 marzo 1999) , in ultima pagina Guido Bagatta curava un piccolo editoriale sulla situazione nella NBA.
In questa pagina possiamo trovare prodromi delle nuove partenze di Charlote e dell’interessamento di Jordan (e non sol!) per la franchigia di Charlotte in tempi “non sospetti”…

 

La Gazzetta dello Sport a inizio 1999 presenta la nuova stagione NBA decurtata di 32 partite.
coach Cowens partirà con un 4-11 e verrà rimpiazzato da Paul Silas che avrà un record di 22-13.
Nonostante il 26-24 finale Charlotte rimarrà fuori dalla zona playoffs.

 

Dal N° 5 di American Superbasket (3/16 marzo 1999), ecco arrivare finalmente la pubblicazione del roster delle varie squadre NBA, in questo caso di Charlotte.
La colpa non fu ovviamente di Cantelli Editore, l’azienda che pubblicava la rivista, ma del fatto che la serrata sciopero dei giocatori si protrasse fino a nuovo anno (cancellato tutto il fine 1998) costringendo poi gli stessi a una stagione densa di partite e forsennata seppur tagliata.

Quattro pagine prese dal quindicinale American Super Basket del 14/27 aprile 1999. Glen Rice lascia Charlotte (il 10 marzo) nella stagione del lockout. Sulla rivista la raccontano così… il solito David Falk (già agente di Mourning e Jordan), il lassismo di Charlotte, le richieste e la telefonata di un “personaggione” ex Magic…

Dal n°8 del quindicinale American Superbasket (14/27 aprile 1999) la brutta news sulla fine del murales che campeggiava a Charlotte da qualche anno.

 

Cambio di metodologie a Charlotte… sempre news dal 14 al 27 aprile 1999 (American Superbasket).

 

La Gazzetta dello Sport presenta la NBA e gli Hornets pronti per la stagione 1999/00.

 

Servizio su Charlotte da American Superbasket che andava dal 20 gennaio al 2 febbraio 2000. Va premesso che l’articolo fu scritto prima della scomparsa di Phills, la quale cambio volto al team che nonostante tutto fece una buona annata, ma nonostante Bobby fosse in campo a cavallo tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo millennio, i risultati in quel periodo non furono positivi, culminando in una larghissima sconfitta a Milwaukee.
Pagina 1.

 

Servizio su Charlotte da American Superbasket che andava dal 20 gennaio al 2 febbraio 2000. Va premesso che l’articolo fu scritto prima della scomparsa di Phills, la quale cambio volto al team che nonostante tutto fece una buona annata, ma nonostante Bobby fosse in campo a cavallo tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo millennio, i risultati in quel periodo non furono positivi, culminando in una larghissima sconfitta a Milwaukee.
Pagina 2.

 

Servizio su Charlotte da American Superbasket che andava dal 20 gennaio al 2 febbraio 2000. Va premesso che l’articolo fu scritto prima della scomparsa di Phills, la quale cambio volto al team che nonostante tutto fece una buona annata, ma nonostante Bobby fosse in campo a cavallo tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo millennio, i risultati in quel periodo non furono positivi, culminando in una larghissima sconfitta a Milwaukee.
Pagina 3.

 

Servizio su Charlotte da American Superbasket che andava dal 20 gennaio al 2 febbraio 2000. Va premesso che l’articolo fu scritto prima della scomparsa di Phills, la quale cambio volto al team che nonostante tutto fece una buona annata, ma nonostante Bobby fosse in campo a cavallo tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo millennio, i risultati in quel periodo non furono positivi, culminando in una larghissima sconfitta a Milwaukee.
Pagina 4.

 

Da American Superbasket n°4 (16/29 febbraio 2000) una notizia sul decesso di Phills, anche se a onor del vero, Wesley, ha sempre negato che le circostanze che avrebbero portato alla morte di Bobby non s’inquadrerebbero nel contesto di una gara di velocità con il compagno Phills.
I due erano usciti dall’Alveare e stavano tornando a casa nei pressi della casa degli Hornets dopo aver partecipato a una sessione di tiro mattutina.

 

Un servizio su Eddie Jones da American Superbasket giunto al nono anno. Il numero è l’8, dal 12 al 25 aprile 2000. Pagina 1.

 

Un servizio su Eddie Jones da American Superbasket giunto al nono anno. Il numero è l’8, dal 12 al 25 aprile 2000. Pagina 2.

Un servizio su Eddie Jones da American Superbasket giunto al nono anno. Il numero è l’8, dal 12 al 25 aprile 2000. Pagina 3.

Un servizio su Eddie Jones da American Superbasket giunto al nono anno. Il numero è l’8, dal 12 al 25 aprile 2000. Pagina 4.

 

Un servizio su Eddie Jones da American Superbasket giunto al nono anno. Il numero è l’8, dal 12 al 25 aprile 2000. Pagina 5.

 

Momento nero per Charlotte che perde Phills nel gennaio 2000.
L’ultima partita di Bobby sarà quella che ricordo, poi magari sbaglierò, la partita con il maggior scarto subito dgli Hornets, 87-137 a Milwaukee (brevi stralci da un’intervista a Sam Cassell e David Wesley).
Nell’articolo di XXL dell’aprile 2000, non ci sono scritti i punti degli Hornets perché non li hanno mai stampati (bella rivista graficamente parlando ma traduzioni e contenuti rivedibili a volte).
Ho accorpato i tre articoletti (tutti lontani tra loro) in un unico corpus.
Erano sotto la dicitura “Trash Talk”, sfortunato titolo della rubrica…
La gara con i Bulls salta, si passa a quella con New York, arriva un’altra sconfitta, bisogna attender ancora una partita (al The Hive il 17 genaio 2000) per tornare al successo; 15-94 sui Raptors di un giovane Vince Carter che finira con 24 punti ma Jones, Coleman e Campbell risponderanno rispettivamente con 25, 24 e 23 punti…

Maggio 2000 da XXL Basketball, le accuse mosse a Wesley…

 

Maggio 2000, XXL Basketball.
L’ultimo commosso saluto a Phills anche all’Alveare.

 

Lo strano look di Bobby Phills (purtroppo già scomparso all’epoca dell’uscita della pubblicità per la rivista) che insieme ai compagni B.J. Armstrong e David Wesley sfoggia uno strano look completo di berretto/hat per beneficenza.

 

American Superbasket n°6 del 15/28 marzo 2000.
Si parla di Baron Davis come delusione da rookie, anche a causa di un infortunio ma da lì a poco il Barone diventerà un protagonista NBA anche mettendo a frutto i consigli del povero Bobby Phills oltre naturalmente ad apprendere meglio le dinamiche che regolano l’NBA per poter saper nuotare agilmente nella massima lega professionistica mondiale di basket.

 

Sul N° 3 de i Giganti del Basket del marzo 2000 si parlava del matrimonio tra le varie leghe professionistiche e internet.
In una finestrella dell’articolo ecco spuntare Eddie Jones, il quale a Philadelphia (la partita è del 15 febbraio 2000), dopo aver faticato dietro al velocissimo Iverson, segnò da due punti il canestro decisivo per la vittoria a 2 secondi e due decimi dalla fine. Phila, in vantaggio per quasi tutta la partita, provò a recuperare con un tiro di Aaron McKie dai bordi della linea da tre punti circa ma la conclusione andò corta.
Da notare che Coleman, giocatore Hornets ex Sixers, si presentò nel secondo quarto per aver dovuto sottoporsi a un’udienza a Charlotte per guida in stato di ebrezza… riuscì comunque a segnare 14 punti in 27 minuti.

Bobby Phills ricordato nell’articolo di XXL basketball dell’aprile 2000. Pagina 1.

 

Bobby Phills ricordato nell’articolo di XXL basketball dell’aprile 2000. Pagina 2.

Bobby Phills ricordato nell’articolo di XXL basketball dell’aprile 2000. Pagina 3.

Dave Cowens, ex allenatore degli Hornets (qui in foto con una polo di Charlotte) in un articolo di XXL basketball dell’aprile 2000 nel quale si menziona la sua assunzione come assistente allenatore per i Golden State Warriors.

 

Da XXL Basketball, rivista internazionale tradotta e diffusa in vari paesi al mondo del Settembre 2000:
Anthony Mason e la strana rissa con arresto piccante…

 

XXL Basketball Maggio 2000.
Mason molto meglio in campo nel suo nuovo ruolo…

 

Maggio 2000 XXL Basketball parla del ritorno di Brown.

 

Maggio 2000 da XXL Basketball.
L’ex playmaker Recasener ha rischiato grosso per una guida non proprio accorta di Coleman e…

 

Maggio 2000, XXL Basketball. Coleman viene assolto dall’accusa peggiore ma per insufficienza di prove…

 

Maggio 2000 XXL Basketball.
Charlotte assiste allo strano matrimonio di gruppo nella Città dell’Amore, dove altrimenti?

XXL Basketball del giugno 2000.
Guai giudiziari per Anthony Mason.

 

XXL Basketball, giugno 2000.
Eddie Jones vince la classifica delle palle rubate con 2,67 di media davanti a Paul Pierce (2,08) e Darrell Armstrong (2,06).

 

Da un articolo di XXL Basketball uscito nella primavera del 2000, Coach Paul Silas lancia una frecciatina ai Knicks.
Gli Hornets, privi di Phills, non riescono a frenare Iverson ed escono al primo turno nonostante ben 49 vittorie in stagione regolare.

 

Autunno 2002.
Poco prima del via della Regular Season NBA la Gazzetta dello Sport presenta le squadre partecipanti alla stagione 2002/03.
Gli Hornets sono quasi essenzialmente gli stessi nel nucleo del roster ma clamorosamente si sono trasferiti a New Orleans…

 

Superbasket dal 6 al 12 maggio 2003.
In foto George Lynch, ala che da Charlotte si trasferì con quasi tutto il gruppo precedente degli Hornets a New Orleans, in quella che fu la nuova casa dei Calabroni dopo la ricollocazione.

Autunno 2004, La Gazzetta dello Sport presenta i team NBA.
Sarà una di quelle stagioni tremende che si concatenano a volte alla vita personale in simbiosi.
Stagione “maledetta”.
Coach Floyd viene silurato solo dopo un anno in Lousiana (41-41 in regular season e 3-4 al primo turno contro gli Heat) dopo aver perso a metà stagione la star Mashburn e per la nuova stagione arriva Byron Scott.
New Orleans tra problemi e scambi finirà con un record di 18-64, pari alla neonata franchigia dei Charlotte Bobcats…

 

Dal n° 2 di Super Basket che va dal 12 al 18 gennaio 2010, con l’avvicinarsi alla metà della Regular Season, la rivista si diverte a compilar le pagelle dei giocatori.

 

Belinelli dueante la sua prima esperienza Hornets a New Orleans.

 

La Gazzetta dello Sport del 21/11/2010 riporta la clamorosa notizia degli Hornets momentaneamente primi nella NBA.

 

La “copertina” di un articolo su CP3, ormai agli sgoccioli a New Orleans vista l’assenza di una vera proprietà, giacché la franchigia fu venduta dall’allora proprietario Shinn alla NBA stessa in mancanza d’acquirenti.

 

Pagina 3 dello stesso articolo su CP3.

 

Pagina 4 dello stesso articolo su CP3.

Pagina 4 dello stesso articolo su CP3.

 

Pagina 5 dello stesso articolo su CP3.

 

Pagina 6 dello stesso articolo su CP3.

NBA Regular Season 2011/12. Una stagione accorciata a 66 partite che parte sul finire di dicembre e si conclude male per i New Orleans Hornets (21-45).
Dopo le prime due vittorie arriva una serie di 6 sconfitte consecutive che Belinelli aiuta ad interrompere il 9 gennaio 2012 a Denver nella sfida con il Gallo.
L’articolo è de Il Giorno, nella giornata successiva.

Ultimo tango a New Orleans. Gli Hornets, nell’annata 2012/13 giocheranno in Louisiana l’ultimo anno, poi la franchigia, per scelta del suo neo presidente Tom Benson, muterà pelle in Pelicans. La stagione successiva vedrà comparire nella NBA quindi i Pellicani e le Linci a Charlotte, prima di tornare a vedere i Calabroni in North Carolina nel 2014/15 dopo il rebrand voluto da un gruppo di tifosi locali e avallato dal presidente Michael Jordan. La “sorte” premierà i Calabroni di NOLA, i quali usufruirannodelle pretazioni di Anthony Davis (Charlotte sceglierà per seconda ottenendo Michael Kidd-Gilchrist), il “rovescio di fortuna” per gli Hornets sarà tutto nel cambio di nome…

 

Non solo Anthony Davis per i New Orleans Hornets ma, nella foto di SB, abbiamo anche Austin Rivers, figlio di Doc, scelto alla posizione numero 10 allo stesso Draft (2012). Per lui, una insufficienza nella prima stagione. Con i Pelicans si guadagnò, a mio parere, una sufficienza, prima di approdare ai Los Angeles Clippers.

 

Da “The NBA:
A History of Hoops”
“Charlotte Hornets”, scritto da Jim Whiting ecco la nuova versione di Hugo tornato a Charlotte.

Da “The NBA:
A History of Hoops”
“Charlotte Hornets”, scritto da Jim Whiting, un momento della stagione 2015/16, con gli Hornets tornati ai playoffs dopo l’ultima apparizion in North Carolina nel 2002.
Anche Marvin Williams, calato visosamente nelle due stagioni successive, diede il suo contributo con 10 doppie doppie stagionali come ricorda la didascalia inserita in foto.