Game 80: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 104-91


Intro

Quando Bacon va a battere la rimessa dal fondo a 15 secondi dalla fine della gara contro Toronto gli Hornets sono sotto di un punto e ormai a un passo dalla certa eliminazione matematica mentre le altre contender della notte stanno tutte vincendo.

Lamb riporta in vita le speranze di playoffs a tre secondi dalla fine con un meteorite da tre punti che entra nell’atmosfera dei Dinosauri e incendia la retina.

Quattro vittorie consecutive anticipavano tre sconfitte di seguito e ora con una striscia aperta di due vittorie consecutive e due partite spareggio, gli Hornets sperano di potare a 5 lo streak finale per avere discrete possibilità di accedere alla post season.

Risultati ambigui che portano il tifoso a vivere in bilico fra esaltazione e sconforto si alternano in un circolo vizioso ma viste le possibilità della squadra, ciò che interessa ora è che la squadra continui a lottare.

Il risultato è importante ma ancor di più la voglia di giocare e di ottenerlo e contro Detroit quest’anno non si può che guardar con soddisfazione sotto ambo gli aspetti.

Tre vittorie in partite ben giocate con un game winner del solito Lamb.

Ai Pistons rimangono tre partite, in linea teorica la più difficile contro di noi.

Le prossime gare contro Memphis in casa e contro i Knicks in trasferta potrebbero esser vinte facilmente dalla compagine di Griffin e Drummond e dovrebbero esser più che sufficienti per accedere ai Playoffs.

Sicuramente la Motor City non vorrà regalare questa partita concedendo lo sweep alla Buzz City.

Per rimanere in vita sino alla fine Charlotte necessita di una nuova vittoria e lo deve fare su un campo ostico.

Vincendo Charlotte salirebbe sul 7-3 nelle ultime 10 partite.

Bisognerà vedere se sarà più forte il suono del rumore dei Motori o dello sciame di Calabroni proveniente dalla Buzz City.

Le formazioni:

La partita in breve

Partita “semplice” nella sua analisi.

Gli Hornets non possono permettersi passi falsi e iniziano subito giocando forte e portando Detroit proprio dove Borrego voleva.

Detroit tira spesso da tre e indovina qualche tripla, tanto che quando va avanti 9-18 qualcuno comincia a preoccuparsi ma è evidente che Charlotte controlla il ritmo e Walker quando decide di andar dentro non trova efficaci oppositori.

E’ così che a fine primo quarto Charlotte va avanti 32-27 anche grazie a una giocata da 4 pt. di Lamb a 2.36 dalla prima sirena.

Nel secondo periodo gli Hornets prendono le misure ancor meglio ai Pistons intercettando passaggi, pressando e a fine quarto con un 2-6 a favore nelle palle perse, si portano sul 60-42 dopo esser stati anche sul +23, momento nel quale i fischi di disapprovazione del pubblico di casa piovono sulla squadra di Casey.

Nella ripresa Detroit però parte sgommando, gioca di fisico e sorprende Charlotte che resiste sino a un certo punto.

Il divario a fine quarto è di 8 punti (83-75) e nell’ultimo quarto con Detroit che sovrasta a rimbalzo Charlotte, scende sino al -1 con un 13-0 di parziale.

I Calabroni barcollano ma quando torna Kemba in campo la squadra si rasserena.

Intorno a lui Kaminsky e Lamb mettono punti importanti mentre sull’altro fronte i Pistons si rovinano con le proprie mani sposando la filosofia di Maker (snaturando la propria forza sotto le plance) iniziata nel quarto, ovvero, sparare da tre punti… mentre i colpi andavano a vuoto, il tank a 5:55 realizzava da fuori i +4, Kemba a 3:28 e ancora il Tank a 2:18 piazzavano altre bombe per arrivare sul 98-88.

Quando Bridges portava via una palla da sopra la testa di Griffin e s’involava in transizione offrendo a Bacon lo spettacolare alley-oop, arrivava la fotografia della gara con i teal & purple a involarsi sino al 1904-91 finale.

Un 4-0 contro i Pistons in stagione che lascia vive le speranze di playoffs, in bilico tra l’eliminazione e la surreale possibilità di vincer la Division, a patto che questa sera i Celtics battano i Magic…

20 i punti per Ish Smith, 16 di Griffin, 15 di Drummond che impressiona con 23 rimbalzi e 14 pt. di Ellington per Detroit.

43-31 per la panchina degli Hornets essenzialmente firmato Lamb/Kaminsky.

I Pistons vincono a rimbalzo 44-55 e nelle stoppate 3-7 ma perdono più palloni (5-9) e tirano peggio dal campo: CHA 43,2%, DET 37,0% mentre da oltre l’arco vanno rovinandosi: CHA 32,3%, DET 24,4%… Hornets al 78,3% ai liberi contro l’86,7% di Detroit ma Charlotte ne batte di più con un 18/23 contro il 13/15 degli avversari.

E come ha commentato un amico, fan di Charlotte a fine partita: “Siamo belli”… anche qui non scherziamo con Ashley dall’elegante vestito assimmetrico in collegamento prima della gara.

La partita

1° quarto:

Il primo canestro della gara lo segnava Charlotte grazie a Kemba bravo a rilasciare un bound pass per il liberissimo Biyombo lesto a far esploder la schiacciata.

Jackson realizzando due triple consecutive mandava i Pistons sul +4 ma anche Miles mostrava a 9:57 d’esser capace di tirare da oltre l’arco e così si arrivava sul 5-6 prima che un reverse di Griffin e una drive fisica di Kemba portassero la situazione sul 7-8.

Griffin metteva dentro tre punti, Bacon andava dentro in drive e poi ancora Griffin, recuperando un pallone da terra favoriva Ellington che da sinistra trovava spazio per scagliare un’altra bomba vincente in un inizio nel quale Detroit provava soprattutto triple.

Mentre Drummond segnava 4 punti in due azioni, Bridges mancava tre tiri su altrettante azioni così i Pistons andavano a doppiarci sul 9-18.

Per gli Hornets il fautore della riscossa non poteva esser altri che Walker bravo a buttarsi dentro piazzando un altro layup incontenibile.

Bacon a 5:22 galleggiando a centro area resisteva al contatto di Jackson (ancata) ottenendo un two and one per il 14-18.

Drummond trovava uno sprazzo in schiacciata per interromper la rimonta ce ricominciava implacabile quando Kemba metteva dentro un layup e poi a 4:04 realizzava una tripla sull’uscita di Ellington che finiva per abbatterlo.

Purtroppo il capitano mancava la giocata da 4 punti e gli Hornets rimanevano sul -1 anche perché Brown rubava sì palla a Kemba in raddoppio ma spalmava la violenta schiacciata (tutto solo) sul ferro.

Kaminsky, raggiunto da un passaggio in post basso destro, si avvantaggiava nel mismatch con Smith appoggiando un two and one per il 22-20.

Drummond mancava la seconda schiacciata di serata per Detroit in maniera clamorosa e dopo una tripla di Frank la palla, toccata maldestramente da un giocatore dei Pistons era toccata oltre la linea di fondo pur non essendoci pressione.

Sulla rimessa si sviluppava un’azione durante la quale la palla finiva a Lamb che a 2.36 finalizzava da oltre l’arco trovando anche il contatto con Kennard.

3 and 1 di Jeremy che lanciava sul 26-20 gli Hornets (17-2 il parziale).

Per i Pistons sull’altro versante si presentava anche Smith che segnava in area battendo Graham ma a 2:02 Kemba recuperava con due FT i punti persi per il 28-22.

Un fade-away di Smith vincente era contrastato da uno spin reverse layup di Frank che lasciava attonito Maker mentre sulle due azioni offensive seguenti i Pistoni recuperavano altri due punti da Smith e uno da Drummond (.38.5 splittando in lunetta).

L’ultima parola l’aveva però Graham che infilandosi in area trovava una traiettoria curva per superare la porta dei due ultimi difensori e alzare una cucchiaiata in volo che ricadendo nel cesto mandava sul +5 Charlotte.

Charlotte Hornets guard Kemba Walker (15) shoots against Detroit Pistons guard Bruce Brown (6) during the first half of an NBA basketball game Sunday, April 7, 2019, in Detroit. (AP Photo/Duane Burleson)

2° quarto:

Charlotte chiudeva bene gli spazi pressando molto bene, la riprova era la recuperata di Lamb e anche Monk che pur sbagliando tiro in attacco era buttato giù da Griffin sulla rincorsa della palla vagante.

Due recuperi prima che Lamb mandasse dentro un FT mentre sull’altro fronte l’Ish Smith da Charlotte non esauriva la vena realizzativa mettendo dentro in sottomano.

Finta con spin e allungo oltre Maker dal cuore dell’area per Frank che ottenendo dalla terna due liberi ci riportava sul +6 prima che Lamb in penetrazione da sinistra appoggiasse abilmente al vetro.

Griffin segnava da tre frontalmente ma lo stesso Griffin, spalle a canestro in avvicinamento a canestro in palleggio, buttava giù Biz commettendo fallo.

Anche Lamb falliva una clamorosa jam a una mano mentre Smith andando in dribbling per il classico sottomano giungeva a 10m punti.

Un arcobaleno di Lamb su Maker e fuori equilibrio per la pressione di Galloway s’infilava come il libero dei Pistons seguente (3 sec. violation)e nel cuore del tempo Charlotte provava a dare uno strappo al match con Kemba a far tutto da solo in uno contro uno: pullup da tre dal lato destro e bomba del +11 a 6:29 (46-35), altra drive di Kemba e due punti per arrivare a 16.

Drummond in correzione metteva dentro il 48-37 ma Miles, proveniente dalla destra, bloccato dal difensore in area, s’inventava un rapido passaggio schiacciato dietro la schiena per Biz che alzava facilmente nel cuore dell’area (50-37).

Kemba in jumper trascinava Charlotte sul +15, un divario che aumentava con la runner two hand dunk di bacon alla quale gli spettatori locali rispondevano con fischi di disapprovazione per la propria squadra in un momento pessimo del match.

Gli Hornets salivano sino a +23 (60-37) Bridges con un runner appoggiava sofficemente cambiando tiro all’ultimo ma poi gli ultimi punti del quarto erano tutti appannaggio di Detroit che chiudeva sul 60-42 per un 2/3 dalla linea di Griffin (fallo del Tank).

DETROIT, MI – APRIL 7 : Jeremy Lamb #3 of the Charlotte Hornets dunks the ball during the game against Thon Maker #7 of the Detroit Pistons on April 7, 2019 at Little Caesars Arena in Detroit, Michigan.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Brian Sevald/NBAE via Getty Images)

3° quarto:

Subito partenza fisica dei Pistons che tendeva a sorprender Charlotte, persa di Batum e due punti di Ellington.

A 11:07 una tripla di Bacon dalla diagonale destra risolveva ai 24 pur essendo contrastato ma un layup di Brown oltre Batum e due liberi di Drummond (abbraccio di Batum in area per contenerlo) riportavano i Pistons sul -15.

Drummond accorciava ma Kemba, grazie a un rimbalzo offensivo, dopo aver fallito da fuori, aggiustava la mira da due punti per il jumper vincente del 65-50.

Jackson capitalizzava un’entrata frontale con un libero aggiuntivo mentre Miles sul fronte offensivo arriva lanciato in drive anche toccato prima del salto con appoggio appoggio in qualche maniera poiché sbilanciato.

La palla finiva dentro ma si capiva che i Pistons stavano cambiando il ritmo della gara fisicamente, Brown metteva dentro due liberi poi Boston mancava un layup e i due tap-in successivi con Drummond così Bridges trovava da destra a 7:24 altri tre punti pesantissimi.

70-55 ma replica di Ellington da fuori a stretto giro di posta mentre l’entrata di Walker e il crossover con il fing and roll di Griffin mandavano Borrego in time-out a 4:49 comunque con un divario stabilizzatosi sulla dozzina di punti.

Gli Hornets recuperavano qualche punto quando un gioco a due tra Lamb (raddoppiato in penetrazione) e il Tank (appostato in solitaria sul perimetro) trovava il suo sfogo con la cannonata da tre punti per il77-62.

Lamb con una second chance rimbalzava su Brown sul floater, 2 punti ma libero mancato che tuttavia “lasciava” Charlotte sul +15 (79-64).

Un buon movimento palla di Detroit liberava Smith che da sinistra restituiva quel -12, fardello da portare da Detroit…

I Pistoni però si scaldavano con Griffin a correggere oltre il tank su un suo stesso errore e con un’entrata a ricciolo di Ish Smith chiudevano il quarto sul -8 (83-75).

DETROIT, MI – APRIL 7 : Frank Kaminsky #44 of the Charlotte Hornets jocks for a position during the game against Thon Maker #7 of the Detroit Pistons on April 7, 2019 at Little Caesars Arena in Detroit, Michigan.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Brian Sevald/NBAE via Getty Images)

4° quarto:

Il divario nell’ultimo quarto si assottigliava come i ghiacci del Polo Sud quando Kemba aveva necessità di trovare un po’ d’ossigeno in panchina.

Kennard a 10:40 esplodeva una fucilata frontale per il -5, e dopo una tripla di Smith mancata, un rimbalzo a portata lasciato ai Pistons consentiva allo stesso Kennard di segnare altri due punti.

Frank mancava due punti e Galloway sorprendendo rapidamente in corsa la difesa degli Hornets mandava la squadra di Casey sul -1 grazie a un parziale di 13-0…

barcollavano gli Hornets che ritrovavano la via del canestro con intelligenza.

Frank nel pitturato dopo un twist and turn su Kennard lo batteva con un buon tocco sfruttando i cm in più.

Maker decideva di rovinare la gara ai suoi tentando un altro improbabile macchinoso tre punti che non entrava ma il dominio a rimbalzo dei Pistons in questa fase consentiva allo stesso giocatore dal doppio passaporto di andare in area a prendersi i due punti.

Maker tentava ancora da fuori per la 4^ tripla errata, Walker mancava un layup già fatto ma Kennard, anche se con un miglior tiro del compagno, aderiva alla filosofia con rischio di Detroit, tripla a vuoto, rimbalzo Pistons e passaggio scellerato verticale di Maker troppo ravvicinato per il compagno che si spegneva oltre il fondo…

Diventava la sagra degli errori con l’open 3 mancato da Bacon e l’appoggio impreciso di Drummond ma a 5.55 l’open 3 di Frank scavava un solco di 4 punti parzialmente colmato da Kennard con un rim/glass jumper.

Lamb con il jumper frontale non aveva bisogno di aiuti mentre un altro errore dei Pistons al tiro valeva a Drummond il rimbalzo offensivo proprio sotto canestro, Kemba era lesto a portargli via palla (palla e mano?) mentre sull’altro fronte Lamb, tentando proprio di battere Drummond in entrata si vedeva spazzar via tutto sull’appoggio, mano compresa.

Due liberi precisi per il 92-86 a 3:57 prima di un goaltending contro il Tank (altro tocco di Drummond da sotto).

Un gran giro palla offensivo degli Hornets stordiva in velocità la squadra del Michigan che incassava l’open 3 in ritmo del capitano a 3:28.

La soluzione da tre era ancora gettonatissima dai Pistons che però mancavano con Griffin il canestro così quando a 2.18 il tank si trasformava in bombardiere meglio di Hurricane Polymar la partita tramontava per la Motor City.

98-88… c’era anche il tempo per un raddoppio e un tocco da pallavolo sulla testa di Griffin, il quale passaggio era portato via da Bridges che innescava il contropiede chiuso dall’alley-oop di bacon.

Smith da 3 pt. a 1:18 realizzava il 102-91 ma un Griffin in totale confusione commetteva fallo su un Lamb che con un centesimo per andare al tiro non avrebbe mai fatto in tempo.

Finiva 104-91 con una buona vittoria per Charlotte, brava a non perder la testa nel momento più delicato della gara.

Pagelle

Kemba Walker: 8

31 pt., 8 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata. 11/29 dal campo. Si prende qualche licenza di tiro di troppo nel secondo tempo quando è stanco calando la percentuale ma la sua bomba nell’ultimo quarto è un macigno e in generale sull entrate nel primo tempo non trova valide opposizioni. Può colpire anche da solo in step back come fa diverse volte in serata e non dimentichiamo la palla strappata a rimbalzo a Drummond con una grinta paurosa. Trascinatore.

Dwayne Bacon: 6,5

14 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. Fase difensiva sempre un po’ dubbia mentre in attacco chiude con un 6/12. Gioca come secondo finalizzatore degli Hornets fa un discreto lavoro anche se sbaglia un open 3 dall’angolo sinistro in un momento delicato. Direi meglio nel primo tempo anche se nel terzo quarto quasi allo scadere dei 24, in uno contro uno, tira fuori un big bucket con una tripla incredibile dalla diagonale destra in mezzo fade-away e poi in alley-oop sigilla la W di Charlotte.

Nicolas Batum: 5

0 pt., 5 rimbalzi, 3 assist. Gioca 26:08. Trova l’intruso… In una squadra di giovani che presa tiene posizioni e distanze guardandosi in torno e se l’avversario è in corsa lo lascia passare per il layup offrendo scarsa resistenza. Un fallo su Drummond preventivo fatto mal vedere sul quale Borrego discute con gli arbitri ma a parte qualche rimbalzo è una partita anonima per uno starter. Un pallone lanciato (da fondo campo) malissimo sul finale di secondo quarto che rischia d costarci tre punti dopo l’intercetto di Detroit. MKG non c’è per motivi personali e Borrego preferisce far partire Lamb e Frank dalla panchina.

Miles Bridges: 7

10 pt., 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Ottima entrata subendo fallo (non chiamato) con canestro appoggio fuori equilibrio da sinistra. Nel terzo quarto firma 5 punti i9mportanti per frenare la pressione dei Pistons. Nessun TO, 4/9 dal campo e nel finale la bella palla portata via a Griffin da sopra la testa dell’avversario più assist in alley-oop per Bacon. Un paio di opposizioni in stoppata e movimento anche se non sempre riesce a mettere un freno agli avversari.

Bismack Biyombo: 6

6 pt., 9 rimbalzi, 2 assist. Un 2/6 dal campo perché si prende diverse stoppate da sotto non riuscendo a coprir la palla adeguatamente. Un po’ lento ma lotta e recupera qualche rimbalzo. Un 6 direi che lo merita.

Jeremy Lamb: 7,5

17 pt., 6 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. 5/8 dal campo. Punti importanti dalla panchina, rapidità nell’intercettar eventualmente palloni ed è il re del two and one, anzi, questa notte gli riesce anche un three and one… Supporta l’attacco nei momenti difficili sbagliando poco.

Devonte’ Graham: 5

2 pt., 2 rimbalzi. ¼ dal campo. Lascia scappare un paio di volte Smith che lo batte e in generale non riesce a dare ritmo all’offesa della squadra. Quando batte il proprio difensore con una splendida esitazione e ripartenza va a mancare il layup.

Frank Kaminsky: 8

24 pt., 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. 9/17 dal campo. Gioca in maniera intelligente con appostamenti, ottima presenza con spalle a canestro, sfrutta i mismatch e qualche pick and roll, inoltre diventa una minaccia totale quando si riposiziona sulla linea dei tre punti mentre la difesa guarda altrove. Ha diverse possibilità per gli open da fuori e nell’ultimo quarto piazzandone due decisivi trascina la squadra alla vittoria segnando ben 24 punti… Anche in difesa fa meglio, peccato per i goaltending su Drummond, stoppato con un attimo di ritardo.

Malik Monk: 6

0 pt., 3 rimbalzi, 1 rubata. Gioca 15:22 tentando solo un tiro da fuori che manca. Non perde però palloni, anche quando prova a vedere di trovare spazio in crossover e nota che non ce la fa, scarica bene sul compagno. Guadagna un +8 e mi piace la grinta con la quale si tuffa sulla palla dopo aver sbagliato la tripla. Il risultato è che Griffin commette fallo e si recupera palla.

Coach James Borrego: 7,5

La squadra gioca benissimo il primo tempo quando tutto gira secondo i piani del coach a meraviglia. Un po’ stanchi si soffre sino al rientro sul -1 dei Pistons. Sorpresi dalla veemenza del Casey team si è bravi nel resistere e giocare in maniera intelligente mentre dalla parte opposta Detroit ci da una mano andando nella direzione opposta delle scelte di tiro. Prolunghiamo una corsa verso i playoffs che per primo ritenevo impossibile dopo le sconfitte contro Miami e quella a Salt Lake City ma questi Calabroni avranno una fenice come parente evidentemente…

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.