NBA, Bridges & future?

Miles Bridges in azione durante la sua ultima stagione.

Dopo aver abbandonato i compagni per la stagione 2022/23 a causa della pessima e nota vicenda di violenza domestica nella quale il numero zero si è reso protagonista, Miles Bridges – miglior marcatore della franchigia per la stagione 2021/22 con 20,2 punti e secondo a rimbalzo dietro a Mason Plumlee con 7,0 rimbalzi di media nonché primo per minuti d’impiego con 35,5 – ha visto anche la lega (NBA) esprimersi sulla possibile squalifica dopo aver terminato le proprie investigazioni.

Trenta partite, venti già scontate e dieci eventualmente ancora da scontare nella prossima stagione se gli Hornets o un’altra franchigia decidessero di inserirlo nel loro roster con gli Hornets che manterrebbero la possibilità di pareggiare qualsiasi offerta essendo il giocatore ancora restricted free agent.

Sicuramente il prospetto fisico e tecnico del giocatore è ancora molto accattivante ma lo stato psicologico e l’immagine del giocatore potrebbero anche costargli l’esilio e l’oblio dalla NBA.

Miles è attualmente già sottoposto a tre anni di libertà vigilata (su cauzione da 130.000 dollari), deve impiegare 100 ore di “volontariato” all’interno della sua comunità, presentarsi per cinquantadue settimane di terapia sul tema della violenza domestica oltre a sottoporsi a dei controlli anti-doping regolari e non avvicinarsi alla madre dei suoi figli sebbene le pessime anomalie che troviamo da noi, non manchino certo anche sul versante americano dove Bridges ha l’affido dei propri figli.

La carriera di Bridges è quindi a un bivio e per il semi-Dio (per iperbole, diciamo dotato di doti atletiche superiori alla media e un assetto mentale probabilmente ) trovarsi mortale, in bilico con la possibilità di non essere più artefice del proprio destino e chissà, forse potrebbe riciclarsi come rapper con lo pseudonimo RTB MB e con quel nome ha già rilasciato il suo primo album, ‘Up the Score’ o il suo secondo ‘Halftime’, metafora per me, sperando “rinsavisca” e possa giocare un secondo tempo migliore nella sua vita perché ad oggi non pare aver compreso ed appreso molto dai suoi vizi ed errori.

Classifica finale ad Est

La classifica finale ad Est con gli Hornets penultimi e quartultimi in toto nell’intera NBA con San Antonio e Houston (i Rockets hanno licenziato subito dopo l’ultima partita coach Silas, figlio del compianto Paul, nonostante le ultime vittorie compresa quella in North Carolina) dietro a Charlotte che avrà, invece, il 12,5% di pescare la prima scelta alla lottery futura in programma il 16 maggio.

Grossi punti interrogativi incombono sulla società, dalla parziale vendita alla lottery, allo stato di salute di alcuni giocatori (LaMelo in primis) e al caso mai completamente chiuso Bridges, i playoff per i primi 16 team incombono mentre nella primavera appena cominciata l’aria per i Calabroni è già quella di rinnovo e non possono sempre essere movimenti secondari come il rinnovo il 7 aprile di Simmons (passato da contratto  two-way a un multi-year – comunque non garantito da circa 2.066.055 stimati) a passare in primo piano, urge un progetto serio Wembanyama o no…

Game 76: Charlotte Hornets Vs Dallas Mavericks 110-104

Maledon, Bouknight e Williams.
I giovani Hornets sorprendono ancora Dallas.

Charlotte dopo aver inclinato su un fianco la corazzata Dallas tentava di mandarla a fondo nella rivincita a breve termine tra le due squadre.

Con gli Hornets a distanza di sicurezza da Orlando e Portland per la corsa alla lottery, i Calabroni, pur senza quattro uomini chiave erano intenzionati a dare battaglia e a mettersi in mostra anche per evidenziare i progressi personali dei vari giovani che dovranno guadagnarsi la riconferma.

Non bastano a Dallas 40 punti del trascinatore Doncic, Charlotte è giovane e perde 14 palloni contro gli 8 della squadra di Kidd che non fa fruttare l’esperienza nel crunch time.

Hornets aggressivi che dominano a rimbalzo 63-42 e nelle second chance 19-4 così come nei punti realizzati in area con un eloquente 48-26.

Charlotte vince di forza e di velocità con un 14-2 nei fast break e una visione ottimale negli assist 827-18) con cifre che testimoniano il buon lavoro di squadra.

18 punti per Irving, 15 per Hardaway Jr. e 14 per Kleber.

Doncic unico in doppia doppia con 12 rimbalzi mentre per gli Hornets il fattore Mark Williams (15 punti e 16 rimbalzi) e P.J. Washington (21 punti e 12 rimbalzi) non solo accumulavano numeri per la doppia doppia ma avvantaggiavano i Calabroni che guadagnavano rimbalzi mentre dall’altra parte sfruttavano i loro piccoli per mettere in difficoltà i lunghi opposti.

Hayward ha chiuso con 22 punti, DSJ con 14 poi ecco gli young con 38 punti: 9 a testa per McGowens e Thor, 7 per Mykhailiuk, Maledon 6, 5 per Bouknight e 2 per Kai Jones, tutti giovani in cerca di un posto al sole.

 

Game Recap

Ottima partenza di Charlotte che segnava dal corner sinistro con P.J. Washington, poi era Hayward a dare il bianco con un fade-away estremo fluttuante nel tempo che era poesia per gli occhi ed eludeva l’intervento aggressivo del difensore.

Gordon tornava a segnare a 7:39 in un turnaround fade-away dal post basso sinistro con And1 per il 14-3 e poi andava a bersaglio con un altro floater, Dallas accorciava a 5:25 con la tripla di Kleber che si univa ad Irving (suoi gli unii due canestri dal campo per Dallas precedenti) ai marcatori texani per il 18-8.

Gordon – senza figuri illustri infortunate intorno – dava il ritmo e produceva anche punti come quando a 3:33 segnava due liberi per giungere ad 11 personali quindi arrivava un momento tre-mendo per Dallas che incassava le bombe di Mykhailiuk e JT Thor, abili a trascinare Charlotte sul 30-12 prima che il quarto andasse in archivio con gli ultimi 4 punti Mavs per il 30-16.

Nel secondo quarto la panchina Hornets sembrava cedere qualcosa e i Mavs ripiombando sul +6 innescavano l’esigenza di canestri più sicuri; si muoveva P.J. Che in mismatch con Irving correggeva sé stesso schiacciando prima e poi si girava nel pitturato per l’hook del +10 (37-27) a 7:07.

Bouknight, assente per lungo tempo, finalmente tornava a segnare punti per gli Hornets infilando una bella tripla e andando in coast to coast per passare due difensori larghi e depositare il 44-27 a 5:18.

Gli Hornets prendevano anche il +19 con un canestro di Maledon nel pitturato e un passaggio no look fantastico dello stesso per Williams che da sotto scartava il cioccolatino: 48-29.

Si svegliava però Doncic che infilava una seri di triple consecutive e Dallas a 1:39 accorciava sul -6 (51-45) prima che il “Condor” Williams catturasse un rimbalzo incredibile sulla testa di Kleber e andasse a prendersi due tiri liberi sulla seconda continuazione.

55-48 a fine primo tempo, vantaggio dimezzato rispetto a fine primo quarto ma Hornets vivi ed attivi colpiti solamente da qualche tripla di Luka.

Ad inizio terzo quarto non succedeva moltissimo nel punteggio ma Kleber tratteneva pesantemente Mark Williams, nessuna sanzione particolare, solo rimessa, più suscettibile l’arbitro esperto alle proteste di Doncic a 7:51, 16° tecnico per lo sloveno e Hayward ringraziava con il FT del 60-52.

Kleber, Doncic e Bullock realizzavano da tre e Dallas si trovava sul -1 velocemente – a 5:25 – quindi McGowens – come a Dallas – era l’uomo giusto al momento giusto; questa volta le bombarde erano due così come quelle di Thor che dai lati fulminava i Mavs prima che Doncic in reverse appoggiasse un reverse layup e rischiasse il secondo tecnico e si volava sul 74-70 nel tourbillon rapido di avvenimenti.

Charlotte nel finale beneficiava della bench: 2 pt. di McGowens che correggeva sé stesso in transizione e poi floater di Maledon che in difesa anticipava Green il quale commetteva involontariamente fallo così i due FT a segno chiudevano il quarto sull’81-72.

Dallas, mai stata in vantaggio, si trovava sul -1 dopo le triple di Hardaway Jr. da destra e quella frontale da transizione di Irving: 90-89, preludio del sorpasso a 5:44 con un’altra, ennesima, tripla di Doncic che mandava sul 90-92 Dallas, per la prima volta in partita in vantaggio.

Charlotte riusciva a segnare con Hayward che fintava e fuori equilibrio dal pitturato sbatteva su Wood: 2 And1 e vantaggio Charlotte che prendeva respiro da un wide open di Gordon che dava il 96-92 ma una Dallas indomita rimontava con le triple di Kleber e Irving che a 4:17 faceva correre i texani sul 97-98.

Charlotte sparava un parziale da 7-0partendo dalla tripla catch n’shoot di P.J. Washington pescato in transizione e chiudendolo con due FT di Williams a 2:02.

Crunch time rovente con la tripla di Doncic a 1:18 per il 104-101 ma Dennis Smith Jr. prendeva la baseline destra e volava nella stratosfera per agguantare la sfera alzata da P.J. Washington e chiudere in esaltante alley-oop.

Kleber da tre mandava i Mavs sul -2 (106-104) ma dalla drive di Gordon con passaggio per Williams nasceva l’occasione per il nostro centro che attorniato cambiava lato e depositava.

Doncic provava un lungo 3 ma andava corto e gli Hornets la chiudevano con Svi in lunetta a :16.4.

110-104 il finale con Charlotte a vincere 2-0 la serie con Dallas.

Game 72: Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 82-121

Nick Richards (2 punti, 2 rimbalzi, 1 stoppata) cerca di contrastare Tobias Harris dalle parti del ferro dove Charlotte ha avuto evidenti problemi, soprattutto con Embiid.

Dopo le relative preoccupazioni per Bally Sport e le insistenti voci della cessione di quote di maggioranza da parte di MJ (non esattamente un male nel tentativo di shakerare qualcosa nell’ambiente), gli Hornets continuano la discesa agli inferi prosciugato anche il pozzo di San Patrizio in una partita dove anche Richards gioca per 13:13 (per problemi di falli) e poi si unisce agli altri assenti non toccando più il parquet.

Tagliati i rifornimenti d’acqua in punti, nel secondo tempo i Calabroni chiudono con 28 punti totali (ultimo quarto con la bench, anche profonda sul parquet) mostrando un attacco statico ed evanescente in una partita chiusa, scivolando sul -39 finale in una partita frustrante in stile ultima contro i Cavaliers.

Quarta sconfitta casalinga consecutiva, ultima chiamata contro Indy settimana prossima prima di lasciare la Queen City per affrontare le paludi della Louisiana.

Decisivo Embiid con 38 punti e 13 rimbalzi in meno di 30 minuti, Harden chiude con una tripla doppia da 11 punti, 11 rimbalzi e 10 assist e Philadelphia vola aiutata anche dai 18 punti di Harris, dai 13 di Maxey e dai 12 di Milton.

8 punti e ben 10 rimbalzi per Reed, centro di riserva dei 76ers che hanno controllato i rimbalzi 47-69, uno dei motivi della facile vittoria, unito alla percentuale al tiro: 33,7% per Charlotte che ha trovato qualche difficoltà nel pitturato incassando un 36-64 ma ha sparato malissimo con l’alternativa da tre punti (14,3%) mentre Phila da fuori ha messo il 31,3% dei propri tiri salendo al 50,0% totale dal campo come detto grazie ad un Embiid da 16/21 ma anche con un Harris da 7/11 dal campo.

Rozier ha chiuso davanti ai compagni con soli 14 punti,(6/18) P.J. Washington con 12 (anche lui male in % con 5/16), 11 punti per Kelly Oubre Jr. in serata stortissima (2/12), 10 punti e 9 rimbalzi invece per Kai Jones in 27:21 che ha duellato anche con Embiid.

Spazio per lui e JT Thor quindi ed altre facce in possibile crescita ma al momento ad un fan Hornets sembra tutto o quasi da gettare, indispettiti che una partita possa durare circa un quarto e mezzo, ancora una volta anche se la disparità di forze sul parquet era parsa evidente da subito…

Game Recap

Partita che si apriva dopo venti secondi all’insegna del duo Harden (pass) – Embiid (alley-oop) ma Rozier in data del suo compleanno festeggiava a 11:09 con la tripla del primo sorpasso in un primo quarto combattuto.

A 6:10 e a 5:40 Embiid – per ben due volte – trovava il contatto con Richards segnando due and one (il secondo in circus shot) portando sopra la squadra di Rivers che rifiniva lo 0-12 di parziale con Harden a 5:12 per il 14-21.

Charlotte ripartiva da una tripla coraggiosa di Thor e da un bel turnaround di green hair Jones con il secondo che a 3:58 – con due tocchi – controllava un rimbalzo offensivo e serviva in diagonale (bound pass) l’accorrente Thor che depositava il 21 pari.

Le squadre rimanevano lì e Rozier entrando nell’ultimo minuto realizzava (:58.6) il 29-28 ma Maxey con due secondi e mezzo dalla sirena riusciva a centrare il buzzer beater da metà campo con palla che picchiava al vetro ed entrava per il 29-31.

Nel secondo quarto i Calabroni beneficiavano di 4 punti consecutivi di Oubre Jr. che a 10:10 falliva l’and one lasciando comunque i black-mint & gold avanti di uno: 35-34.

A 8:04 il driving layup di McGowens prendeva di sorpresa Milton che commetteva fallo concedendo l’and one del 40-39 poi Melton infilava da tre per il 40-42 a 7:45.

Da lì gli Hornets cominciavano a perdere terreno con due FT splittati da P.J. Washington ed Embiid che saliva di tono (nel primo tempo era stato fermato ad esempio per ben due volte nella stessa azione da Richards) con il gancio a 4:15 per il 45-51 e la schiacciata in corsa a una mano a 3:26, punto esclamativo per il 45-55…

A 1:29 la tripla di Harris faceva scivolare gli Hornets (a causa della loro problematica difesa) sul -15, poi a :28.3 Rozier metteva l’ultimo colpo chiudendo all’intervallo sul 54-66.

Nella ripresa – da una palla persa da Charlotte – nasceva la schiacciata da transizione di Harris per il 9-0 di parziale che a 9:38 lanciava gli ospiti sul +21 (54-75) decretando la fine della partita de facto.

Tempo buono solo per vedere qualche duello: quello di Clifford con la terna che lamentava una spinta di Embiid su Oubre (rimbalzo e canestro) ottenendo solo un tecnico (fallito da Harden) contro, poi in rientro Embiid stoppava nettamente Jones lanciato ma Kai si rifaceva poco dopo con un’alzata rapida al vetro ai 24 secondi e con un hook a 4:27 sempre sul centro titolare avversario per il 62-82.

A 2:44, finta, tiro sul secondo ferro di Embiid, sfiorato da Jones, palla che ricadeva verticalmente dentro ed And1 annesso per continuare la sfida…

Quello che contava era il parziale da 13-26 per il 67-92 a fine terzo quarto.

Nel finale entrava anche l’ucraino “Svi” che realizzava da tre, poi ne falliva un paio e si faceva arrivare addosso il difensore al quarto tentativo ma completava l’opera di autodistruzione mancando due dei tre liberi di Charlotte dando l’atmosfera in un finale dove Phila saliva a +42 mentre i giocatori della panchina di Clifford accumulavano un po’ di esperienza per chiudere una partita che alla fine vedeva gli ospiti portare a casa la serie stagionale per 2-1 (tre le partite in programma quest’annata).

 

Game 66: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets 86-102

Dennis Smith Jr. (15 punti e 6 assist) tenta di contrastare un Mikal Bridges da 33 punti (12/21 ma aveva iniziato con un perfetto 9/9 nel primo tempo).

 

Abominio a Brooklyn dove i padroni di casa spolverano la solita prestazione impensabile da parte di un giocatore contro gli Hornets, nella fattispecie un Mikal Bridges che sì, sta diventando un’arma offensiva letale per BKN in generale ma chiude il primo tempo con un 9/9 pazzesco (21 punti nel primo tempo) e storico, con canestri non sempre semplici.

Il resto lo fanno gli Hornets che subiscono il gioco di passaggi avversari: difesa farraginosa, qualche tripla di troppo con spazio ed il divario si allunga irreparabilmente a fine primo tempo dove, più che uno scempio, è un abominio: 41-70 pro Nets e buona nottata a tutti tranne a me che per dovere di cronaca rimango a vedere che cosa possono mettere in piedi di negativo gli Hornets nel secondo tempo.

15 per Dinwiddie e 12 per Oubre Jr. a metà partita mentre Rozier (2/11) ne mette soltanto 4, Richards continua a commettere falli offensivi (ben 3), 0 steal, 7 TO e un 23-32 a rimbalzo a dare qualche dimensione della differenza oltre ad un 34,9% contro il 52,1% dal campo sempre e solo arrivati all’intervallo…

Inguardabile la prima parte del terzo periodo con un 6-14 imbarazzante dopo due terzi giocati e un +37 Nets ritoccato da tre triple consecutive di Rozier e qualche altro fuoco d’artificio ad inizio ultimo quarto ma la L era dietro l’angolo ed è inutile andare su un commento tecnico o statistico ulteriore per questa partita.

Charlotte semplicemente è entrata sul parquet per rispettare l’impegno ma non è mai sembrata in grado di competere anche perché le prove di Clifford con i giovani della panchina hanno finito per scollare ulteriormente la squadra nonostante i dati positivi finali nei punti in fast break e in quelli nel pitturato: 44-32.

In una primavera che vedrà passare poca acqua sotto ai ponti il messaggio in bottiglia ormai arenato da troppo tempo è che la proprietà riesca a fare qualcosa da team NBA finalmente non affidandosi solamente alla “fortuna” del Draft.

Game Recap

Gli Hornets riacquisivano P.J. Washington dopo qualche partita saltata per fastidi al piede mentre i “nuovi” Nets puntavano sin da subito sul nucleo proveniente da Phoenix, in particolare su Mikal Bridges in versione scorer che realizzava subito i primi 4 punti del match.

P.J. Washington iniziava segnando da fuori, Rozier ne metteva due in area e poi forniva l’assist intelligente a M. Williams accoppiato ad un piccolo nel pitturato: 7-0 e Hornets sul 7-4 a 9:39.

Bridges tornava a segnare ma da tre pareggiando e dopo un 2+1 di Dinwiddie (fallo invertito chiamato a Rozier) e di Oubre Jr., continuando ad essere inarrestabile portava sopra i Nets, Washington rispondeva da tre ma Bridges, ancora da due, realizzava il 13-14 prime e il 13-16 poi, senza fallire un colpo.

Charlotte in time-out non risolveva nulla, Dinwiddie da tre si univa alla festa, Hayward ne metteva due e a 5:08 portava gli Hornets a -2 (17-19) ma le Retine si connettevano; dal 3 di C. Johnson al fade-away di Bridges a 3:31 il parziale era di 4-9 ma Charlotte chiudeva sul -15 il primo quarto complice un canestro in corsa dalla baseline sinistra dalla media, uno contro uno, di M. Bridges che ormai in versione Durant migliorata, metteva a segno il suo 9/9 dal campo…

Andava anche peggio nel secondo quarto con le triple di Dinwiddie ed O’Neale per il 19-34, Oubre Jr. segnava un paio di canestri (il primo in reverse con la palla che si fermava sul primo ferro prima di entrare, il secondo con and one) e due FT rifiutando di arrendersi ma i Nets continuando a muover palla trovavano canestri e precisione anche da parte della bench con Harris a bombardare per due volte da fuori trascinando i Nets sul 26-51.

Alley-oop di Williams (doppia doppia da 10 pt. e 14 rimbalzi ma senza stoppate questa volta) che a 7:07 realizzava il 30-51 ma a 6:46, tentando di prendere posizione su un Cam Johnson pressante alle spalle, lo stesso Mark rifilava una gomitata al difensore ottenendo un flagrant 1 dalla terna.

A 2:54 Dinwiddie sfiorava il +30 BKN con il canestro del 34-62, poi Mark in turnaround accorciava ma nel finale Bridges con due FT mandava il match sul 39-70 prima del fallo dello stesso su DSJ che trovando il contatto in corsa tentava il tiro da ben fuori l’arco: 3 FT, 2 realizzazioni, 41-70 all’intervallo.

Non tardava ad arrivare l’inguardabile terzo quarto, almeno sino a 3:50 quando si giungeva sul 47-84 dopo un canestro di Dinwiddie…

A quel punto gli Hornets, complice l’atteggiamento più rilassato degli avversari, cominciavano a giocare un po’ mentre Rozier con tre step-back da tre punti nel finale portava a casa 9 punti per un 15-2 run che chiudeva il quarto sul 62-86.

Charlotte sparava qualche fuoco d’artificio con Mark Williams, Dennis Smith Jr. in avvio ultima frazione ma il distacco rimaneva imponente anche appena al di sotto dei 20 punti e i Nets portavano a casa agevolmente la W anche con una tripla annullata (ben dopo la realizzazione) piuttosto “close” di Harris.

Gli Hornets perdevano così la serie annuale con i Nets per 0-4 continuando a rimanere sul fondo di una stagione che ha cambiato i connotati ad una squadra che lo scorso anno pareva essere almeno emergente e divertente, cosa non da poco…

Totopaolo 2022/23, 21ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Il programma della ventunesima settimana
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Continua l’annus horribilis degli Hornets (20-45), ora costretti anche a fare a meno di LaMelo Ball per il resto dell stagione (la caviglia ha rifatto crack).
Piove sul bagnato dunque in North Carolina.
Ecco le sfide della settimana:
Partita 66 – lunedì 06 Marzo ore 00.00 fuori casa contro Brooklyn (35-28);
Dopo aver spedito Durant e Irving in luoghi a loro più graditi, i Nets, devono fare i conti con un roster rivoluzionato e tecnicamente inferiore.
Playoff a rischio e vittoria per loro obbligatoria.
Sconfitta in arrivo.
1.
Partita 67 – mercoledì 08 Marzo ore 01.30 fuori casa contro New York (38-27);
L’altra squadra della “grande mela” decisamente in salute e più competitiva dei cugini bianco-neri.
Otto vittorie di fila e nove nelle ultime dieci. Sulle ali dell’entusiasmo. Altra sconfitta in arrivo.
1.
Partita 68 – venerdì 10 Marzo ore 1.00 fuori casa contro Detroit (15-49);
Pistons in caduta libera.
Sette sconfitte consecutive e tanta voglia di continuare a perdere.
Vittoria della settimana.
2.
Partita 69 – domenica 12 Marzo ore 01.00 in casa contro Utah (31-33);
I Jazz, invischiati nella lotta play-in, stanno disputando una stagione al di sopra delle aspettative.
Sicuramente non si lasceranno sfuggire l’occasione di tornare dalla Queen City con una W.
2.
Partita 70 – domenica 12 Marzo ore 22.00 in casa contro Cleveland (40-26);
Praticamente appena docciati Hornets di nuovo in campo contro i lanciatissimi Cavs. Altra sconfitta della settimana.
Teniamo duro che siamo quasi alle fine.
2.
Il pronostico della settimana: 1-4

Flash news per la trade deadline

 

Gli Charlotte Hornets spediscono Jalen McDaniels a Philadelphia e in uno scambio a tre arrivano tre scelte al secondo giro e via Portland lo swingman ucraino Sviatoslav Mykhailiuk mentre più tardi – a meno di un’ora dalla chiusura del mercato – viene ceduto anche Mason Plumlee, destinazione Los Angeles, sponda Clippers.

Posto quindi che si libera in quintetto per poter vedere all’opera le qualità di Mark Williams e rivedere Richards più spesso.

In casa Hornets arriva anche, proprio dai Velieri, il veterano Reggie Jackson PG/SG, buon marcatore (curiosità, nato a Pordenone poiché il padre stava di stanza ad Aviano) per dare una mano alla coppia Ball e Rozier in assenza di Oubre Jr. e permettere a Clifford di non alternare due dei suoi migliori giocatori rinunciando spesso ad averli insieme sul parquet.

Negli ultimi minuti però pare che l’insider Shams Charania abbia riportato che Charlotte potrebbe tagliare la guardia e i suoi 11 milioni di contratto e i Phoenix Suns sarebbero tra le squadre interessate ad acquisirlo se arrivasse il buyout con gli Hornets.

Entrambe le entrate – così come le uscite – hanno contratti in scadenza.

Queste al momento (appena dopo le 21:00 del 9 febbraio) le altre operazioni primarie (magari passibili di qualche modifica contrattuale last minute):

Charlotte Hornets: IN: Reggie Jackson (LAC), Sviatoslav Mykhailiuk (POR), tre seconde scelte nello scambio a 3 con Portland e Philadelphia – OUT: Jalen McDaniels (PHI), Mason Plumlee (LAC).
Atlanta Hawks: Saddiq Bey (DET), Garrison Matthews (HOU), Bruno Fernando (HOU)
Boston Celtics: Mike Muscala, Future conditional 2nd-round pick (via SAS)
Brooklyn Nets: TJ Warren, Mikal Bridges, Cameron Johnson, Jae Crowder (ceduto a Milwaukee per 5 seconde scelte), Dorian Finney Smith, Spencer Dinwiddie, 4 1st-round picks, 2028 pick swap (da Phoenix)
Dallas Mavericks: Markieff Morris, Kyrie Irving (BRO)
Denver Nuggets: Thomas Bryant (LAL), due seconde scelte (2024 e 2025 via LAC)
Detroit Pistons: James Wiseman
Golden State Warriors: 5 scelte al secondo giro (multitrade con Atlanta e Detroit), Kevin Knox (DET), Gary Payton II
Houston Rockets: John Wall, Danny Green (MEM), Justin Holiday (ATL), Frank Kaminsky (ATL), 2 seconde scelte (via ATL)
Indiana Pacers: Jordan Nwora (MIL), George Hill (MIL), scelta al secondo giro, Serge Ibaka, Goga Bitadze (IND) tagliato
Los Angeles Clippers: Bones Hyland (DEN), Eric Gordon (HOU), 3 scelte al secondo giro (via MEM), Mason Plumlee (CHA)
Los Angeles Lakers: D’Angelo Russell, Malik Beasley, Jarred Vanderbilt, Rui Hachimura (WAS), Davon Reed e 3 seconde scelte (via DEN), Mo Bamba (ORL)
Memphis Grizzlies: Luke Kennard (LAC)
Milwaukee Bucks: Jae Crowder (dai Nets dopo essere arrivato dai Suns)
Minnesota Timberwolves: Mike Conley, Nickeil Alexander-Walker, 2024 2nd-round pick swap (via WAS-MEM), 2025 2nd-round pick (via UTA), 2026 2nd round pick (via UTA)
New Orleans Pelicans: Josh Richardson (SAS)
New York Knicks: Josh Hart
Oklahoma City Thunder: Justin Jacksson, Dario Saric (PHO) + una seconda scelta (via PHO)
Orlando Magic: Patrick Beverley (LAL)
Philadelphia 76ers: Jalen McDaniels (CHA)
Phoenix Suns: Kevin Durant (BRO), Darius Bazley (OKC)
Portland Trail Blazers: Cam Reddish, Matisse Thybulle, Kevin Knox
Sacramento Kings: Kessler Edwards
San Antonio Spurs: Khem Birch, Dewayne Dedmon, Noah Vonleh (già tagliato), Devonte’ Graham (NOP) e 4 seconde scelte (via NOP)
Toronto Raptors: Jakob Poeltl
Utah Jazz: Russell Westbrook, Juan Toscano-Anderson, Damian Jones
Washington Wizards: Kendick Nunn, Conditional 2028 second-round pick, 2029 second-round pick (via LAL)

Totopaolo 2022/23, 17ª settimana

A cura di Paolo Motta.

 

Il programma della diciassettesima settimana
Buongiornissimo tifosi Hornets!
A poche ore dalla chiusura del mercato, Charlotte (15-40) si trova impantanata in una serie di quattro sconfitte consecutive.
Dopo aver combinato disastri in campo, speriamo di non dover assistere anche a quelli della trade deadline.
Ecco le prossime sfide:
Game 56 – giovedì 09 Febbraio ore 01:00 @ Washington Wizards (24-29):
Dopo aver spedito Hachimura a L.A., per i capitolini tutto ricade sulle spalle del duo Kuzma – Beal.
Wizards in serie negativa da tre partite, tenteranno di ribaltare la striscia ad ogni costo per rimanere attaccati al treno play-in.
Partita equilibrata, vittoria della disperazione.
2.
Game 57 – sabato 11 Febbraio ore 01:30 @ Boston Celtics (38-16):
I Celtics, primi ad Est, sono diventati negli ultimi anni un’autentica bestia nera per gli Hornets (non sarà certamente tutto merito loro ma anche di una Charlotte non più all’altezza).
Nonostante qualche piccolo passo falso di troppo nell’ultimo periodo, i bianco-verdi rimangono una delle favorite per la vittoria finale.
Sconfitta rapida ed indolore.
1.
Game 58 – domenica 12 Febbraio ore 01:00 Vs Denver Nuggets (37-17):
Da una testa di serie all’altra con i Nuggets saldamente primi ad Ovest.
Contro Jokic, Murray e Gordon, questi Hornets possono fare bene poco.
Altra sconfitta rapida ed incolore della settimana.
2.
Il pronostico della settimana: 1-2

PagellHornets @ 55 – stagione 2022/23

Cody Martin, una delle assenze più pesanti della stagione per Charlotte.

In questa annata è andata in onda in forma ridotta la mia attività sugli Hornets essendo sempre più difficilmente compatibile con gli aumentati impegni necessari, le pagelle che venivano create per ogni singola partita e le medie sono venute a mancare ma anche gli Hornets non sono stati mediamente così interessanti per fornire voglia supplementare nel creare dei contenuti “in più” sebbene io sia già al massimo del mio tempo disponibile.

Ad ogni modo l’idea è stata quella di fornire un voto ad oggi sui singoli giocatori ed allenatore contemplando la variabile delle aspettative, dell’età, del contratto e tutti quegli aspetti globali del gioco che alla fine forniscono un’indicazione momentanea su quale possa essere circa il range di voto attuale per quanto mostrato sino ad ora in stagione.

Ovviamente il voto è soggettivo e la speranza è che attraverso il lavoro questi giocatori possano migliorare sebbene manchino due giorni alla trade deadline e forse qualche volto dei giocatori che difendono i nostri colori sia in possibile uscita visti i contratti in scadenza e una stagione che – aldilà dei numerosi infortuni (anche reiterati) – va tankando.

Game 54: Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 112-118

Mason Plumlee, 13 punti e solo 4 rimbalzi nella notte.

“Devi avere un equilibrio offensivo – non puoi semplicemente segnare in transizione e non puoi semplicemente segnare da metà campo”, ha detto Clifford.

Potrebbe essere riassunto così il motivo della sconfitta degli Hornets contro una squadra che era rimasta bloccata in Texas per svariati problemi tra i quali quelli aerei.

Dopo lo 0-5 firmato Bogdanovic, gli Hornets si sono ripresi in attacco e hanno giocato tre quarti di discreto basket offensivo avvantaggiandosi alla fine con 30 punti provenienti da 23 palle perse da Detroit ma non è bastato così come non è bastato essere sopra 94-92 a 12 minuti dalla fine o sul 106-102 con 4:31 da giocare.

Charlotte è finita sotto a causa di una tripla di Bojan Bogdanovic (106-108) a 2:34 dalla fine ma Plumlee ha pareggiato.

Dopo il vantaggio di Ivey dalla lunetta, Plumlee ha splittato due FT lasciando indietro gli Hornets.

Mason, purtroppo, ha fallito 5 degli 8 liberi a disposizione nel quarto (gli Hornets erano partiti con un 19/21 dalla lunetta incluso un 6/6 di Plumlee).

L’attacco di Charlotte non è riuscito assolutamente ad entrare più in partita e sul 112 pari, a :32.1, S. Bey (da Charlotte) ha segnato una tripla dall’angolo destro per portare Detroit sul 112-115.

Dopo un timeout, a Plumlee sono stati fischiati i 5 secondi sulla rimessa laterale, una violazione che lascia qualche dubbio per un “conteggio” troppo veloce.

Charlotte sceglieva di mandare in lunetta i Pistons che al contrario del nostro C, facevano centro.

Ball e Rozier hanno chiuso con 23 punti a testa (LaMelo però con 7/23 al tiro), McDaniels con 14, Plumlee 13, Hayward 12.

Mason ha smistato anche 5 assist ma ha catturato solo 4 rimbalzi (LaMelo ne ha calamitati 8) e Detroit ha vinto la statistica 37-51, fattore importante.

22-27 negli assist e Hornets ancora con problemi da oltre l’arco con il 26,5 contro il 43,8% avversario che in generale chiudevano con un eccessivo 51,2%.

Gli Hornets mantengono quindi ancora problemi difensivi: Ivey ha realizzato 24 punti, Bojan Bogdanovic 21 Bey 22, Burks 16 e il rookie Duren ha ottenuto una combo da 13 punti e 13 rimbalzi.

L’impressione è che gli uomini di Clifford abbiano giocato una partita frivolamente e dopo sei anni i Pistons tornavano a vincere in casa contro Charlotte che ha giocato spesso in transizione.

Altro “episodio” importante su Ball nel finale che è costata una nuova espulsione a LaMelo (questa volta solo per raggiunto limite di falli avendone commesso ancora uno).

Charlotte “rallenta” e abbassa la recente percentuale di vittorie in un back to back non esaltante nonostante qualche giocata fuori equilibrio di Rozier e un’altra jam gemma regalata da D. Smith Jr. ma la stagione più o meno resta quella immaginata o perennemente immaginaria…

 

Game 52: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 115-124

 

D. Smith Jr., 2 punti (1/8), icona della serata no della bench Hornets che ha chiuso con 8/28 dal campo.

Gli Charlotte Hornets del periodo sono in forma (nonostante la L finale) ma Milwaukee che arrivava da quattro vittorie consecutive e con un organico da alta classifica rimaneva favorita per la vittoria della partita in Wisconsin.

Gli Hornets avevano strapazzato i Bucks al Fiserv Forum nell’ultima sfida, serata magica per Charlotte alla quale era riuscito tutto, tanto da andare in fuga e infliggere ai Bucks la seconda peggior sconfitta della stagione.

I Cervi questa volta non si facevano trovar impreparati e nonostante Charlotte partisse nuovamente con un attacco brillante (Hayward, prima di mancare un reverse layup partirà con 5/5 dal campo per 12 come canestri consecutivi a due lunghezze da Brad Miller, lungo che nel 1998 firmò il record attuale Hornets fermo a 14) rispondevano con fisicità e una marea di rimbalzi offensivi convertiti in punti da Brook Lopez, Antetokounmpo e anche il furetto Holiday metteva lo zampino.

Partita da sorpasso e contro-sorpasso sino al 21-20 Hornets, cortesia di Plumlee, poi la squadra di Budenholzer allungava a fine quarto sul 27-34.

McDaniels, al suo compleanno, probabilmente doveva smaltire la sbornia non azzeccando proprio nulla dal momento del cambio ma dopo il vantaggio firmato Mark Williams (41-40) e il 2+1 di Hayward (49-46) segnava da tre punti per ben due volte dall’angolo destro restituendo il vantaggio (55-53 a 3:38) che aveva strappato in precedenza Holiday con un two and one.

Gli Hornets si facevano sorprendere nuovamente ma Plumlee accorciava, McDaniels accendeva un’altra candelina per compiere 11 punti a un secondo e otto decimi dalla sirena e Lopez si “beccava” un tecnico per proteste (fallo richiesto dall’altra parte del campo nell’azione precedente sulla stoppata di Ball data per buona) e LaMelo con il tecnico mandava la partita in parità all’intervallo chiuso da entrambe le compagini a quota 64.

Terzo quarto combattuto e alley-oop di Plumlee (77-75) a 6:14 per un vantaggio Hornets che era prima pareggiato da Middleton e poi svaniva su un altro paio di colpi del tiratore dei verdoni: 7 punti per lui nel frangente e 86-90 a 1:30.

Bucks con due FT di Lopez (bravo a influenzare sin area diversi tentativi di Charlotte) avanti 90-97 a fine quarto.

Quando un Ball in odore di tripla doppia (la raggiungerà nel finale l’ottava in carriera scavalcando Anthony Mason fermo a 7 e lasciando indietro Larry Johnson, Nicolas Batum fermi a 5 e Baron Davis a 3) passava lo schermo per infilare un precisissimo e plastico pull-up i Bucks prendevano misure e sopravvento fino al 97-114 su una tripla di Antetokounmpo a 7:13 all’ultima sirena.

I Bucks puntellavano solo con qualche libero e diversi anche errati con solo errori dal campo (clamorosa miss dunk di Holiday che andava a fare il paio con quella del greco nel primo tempo) così Plumlee ha segnato il 113-118 a 1:06 dalla fine con possibilità di FT.

Mason è andato lungo, il tap-out di McDaniels e il sacrificio di Ball hanno tenuto una palla viva per Mason che l’ha fornita in angolo a McDaniels ma la chiusura di Holiday non ha permesso a Jalen di accorciare sul -2 e i Bucks dalla lunetta hanno chiuso la partita.

Un game interessante con i primi tre quarti che hanno visto le squadre sorpassarsi 17 volte e rimanere in parità 11 con un margine massimo di 7 punti tra le due squadre.

Antetokounmpo ha chiuso con 34 punti e 18 rimbalzi, Khris Middleton ha segnato 18 punti in 20 minuti, Jrue Holiday ne ha realizzati 15 ottenendo ben 13 rimbalzi mentre G. Allen ne ha messi 12, 11 per W. Matthews.

Terry Rozier ha segnato 20 punti ma con un 6/20 al tiro, Gordon Hayward 16, Jalen McDaniels 15 e PJ Washington 14 (con un auto-canestro in aggiunta tentando di recuperare un rimbalzo su un errore di Holiday) così come Mason Plumlee ne ha infilati 14 ottenendo altrettanti rimbalzi per un’altra doppia doppia.

Nonostante il 27-18 nella casella assist, gli Hornets non hanno massimizzato il loro buon gioco tirando nuovamente male da oltre l’arco con solo il 28,2% contro il 34,1% avversario.

I points off TO sono stati 9-15, più pesante ai fini del risultato e decisivo il 24-47 nel confronto punti segnati dalle panchine (Williams, McDaniels e anche JT Thor, nonostante una mega schiacciata, la sua prima dell’anno, da 5,5, D. Smith (1/8) con evidenti problemi al tiro, da 4,5) con Middleton in uscita, player di lusso.

Charlotte rompe la striscia di due W e per i Calabroni che non hanno mai vinto una striscia da tre partite in stagione è ora di riprovarci, Chicago e Detroit fuori casa ed Orlando in casa questa settimana con una squadra integrale ed ipoteticamente non smantellata prima della chiusura del mercato il 9 febbraio benché, come sottolineato nel podcast da Filippo Barresi, il GM Kupchak abbia delle attitudini piuttosto conservative ma tutto è ancora da scrivere.