Gli Hornets sono in trasformazione.
Il cambio d’identità non è ancora finito, per liberarsi della vecchia ed infausta esuvia sarà necessario attendere l’estate.
Nessuno può sapere se gli Hornets hanno finalmente, faticosamente, gettato le basi per un futuro successo ma di certo l’immobilismo a Charlotte è finito e si sta cercando di arrivare ad un nuovo progetto sotto la spinta della nuova proprietà che ha comprato casa il giorno prima che il terremoto la buttasse giù…
Dopo l’invio di Hayward a Oklahoma City e P.J. Washington a Dallas con l’arrivo in controparte di Grant Williams, Seth Curry, Tre Mann, Dāvis Bertāns, Vasilije Micić (oltre ad una scelta del primo round del 2027 non top 2 e scelte del secondo round nel 2024 e 2025) gli Hornets hanno successivamente tagliato ciò che hanno ritenuto essere una zavorra da insuccesso.
Per il momento l’immobilismo di Charlotte è un retaggio del passato che potrebbe avere le ore contate e si chiama Kyle Lowry, sul quale pende un buyout ma i tre tagli di Charlotte al momento lo integrano pienamente nel roster.
Ish Smith, Frank Ntilikina e James Bouknight, per diversi motivi, sono stati tagliati da Charlotte.
Il primo perché, pur essendo natio di Charlotte, pare ormai aver appeso le scarpette al chiodo, non porta difesa, in attacco non ha il tiro da fuori e fatica anche ad entrare come un tempo avendo perso di velocità, i suoi assist non sono bastati a chiudere la stagione.
Ntilikina è stata una scommessa andata subito a rotoli con l’infortunio e nei brevi momenti visto sul parquet, se ci fosse stato Topo Gigio probabilmente avrebbe fatto meglio…
James Bouknight è l’ennesimo caso di giocatore con ottima esplosività ma poca difesa e soprattutto dagli atteggiamenti discutivibili in campo e fuori, per questo si è inimicato prima james Borrego e poi Steve Clifford che non so come valutino i suoi sforzi in allenamento ma di certo ha finito per non giocar mai e già era risaputa la notizia che non gli sarebbe stato rinnovato il contratto.
Gli Hornets risparmiano in generale, tagliano due contratti al minimo salariale e uno in rookie scale acquisendo due playmaker e una guardia tiratrice come Seth Curry.
L’ora del reset è arrivata, gli Hornets si stanno preparando strategicamente per un’offseason attiva, scaricando ora pezzi che potrebbero dare loro un ritorno decente. Ad eccezione di Grant Williams, nessuno dei contratti in essere ha pesanti conseguenze finanziarie significative oltre il 2024-25 (qualcuno è anche non garantito) e si sono sbarazzati di Hayward che ha perso il 41,3% delle partite disponibili durante la sua permanenza.
Ad un certo punto non importa nemmeno quanto sia stato efficace nel 58,6% delle partite in cui ha giocato per gli Hornets.
Gli Hornets pagavano profumatamente Hayward che non è riuscito nemmeno a metter piede sul parquet nelle partite più importanti degli Hornets mancando ai play-in contro Indiana nel 2021 e Atlanta nel 2022.
Questi fatti hanno fatto sì che anche i fan di Hayward si stancassero della situazione e ora nessuno lo rimpianga perché gli Hornets, squadra giovane, ha bisogno di qualche veterano per poter competere.
Grant Williams è il player più costoso, portando con sé tre anni e 40,8 milioni di dollari rimanenti rispetto ai due anni e 30 milioni di dollari rimasti nel patto di P.J. Washington ma Charlotte potrebbe avere comunque un piccolo asset da scambiare se in questo scorcio di stagione, il veterano giocatore, non dovesse funzionare.
Williams porta anche l’esperienza dei playoff a Charlotte, dopo aver giocato nella postseason per quattro anni con i Celtics prima di unirsi ai Mavericks.
L’aggiunta di Curry, oltre agli evidenti legami con la città e con i papà, analista per gli Hornets su Bally Sports Southeast, può darci un tiratore mefitico pronto ad essere innescato da Ball e compagni giacché molte squadre non danno molto credito sul perimetro a Charlotte, ora le cose potrebbero un po’ cambiare.
Il pezzo sottostante colorato in teal non è farina del mio sacco ma preso da “The Hive”, realizzato molto bene, serve ad addentrarci nel mondo dei nuovi giocatori:
DAVIS BERTANS:
La cosa migliore che Bertans ha da offrire a questo punto della sua carriera è un soprannome che Eric Collins adorerà assolutamente. È il Latvian Laser (Laser lettone). Il Laser ha visto il suo tempo di gioco ridursi quasi a zero mentre è passato dai Wizards ai Mavericks ai Thunder.
Può tirare a canestro bene ma questo punto della sua carriera, le sue altre carenze (leggi: praticamente tutto il resto) rendono difficile dargli un tempo di gioco costante.
Il suo contratto prevede un’opzione di risoluzione anticipata con soli 5,25 milioni di dollari garantiti la prossima stagione, quindi è più che probabile che verrà scambiato o rilasciato prima dell’inizio della prossima stagione.
VASILIJE MICIC:
Un altro nome divertente.
I Thunder hanno portato il 30enne dall’Anadolu Efes in Turchia per fornire un po’ di profondità da guardia dietro Shai Gilgeous-Alexander.
Alla fine non hanno avuto bisogno dei suoi servizi dato che Cason Wallace era un giocatore utilizzabile fin dall’inizio, quindi il suo tempo di gioco è stato limitato.
L’MVP dell’EuroLeague 2021 è stato un buon tiratore e un realizzatore molto efficiente durante la sua permanenza in Europa.
Era più un facilitatore a Oklahoma City e non ha mai trovato il suo equilibrio.
Gli Hornets sperano che possa tornare alla forma dei suoi giorni di gloria europei in una nuova situazione.
TRE MANN:
Il nome di Tre Mann si traduce (quasi direi io) letteralmente in “ragazzo che segna tre punti”.
Probabilmente ha il nome più accurato nella storia della NBA.
L’efficienza non ha ancora eguagliato il talento ma è pienamente in grado di diventare rovente da tre.
È uscito dalla rotazione a Oklahoma City in questa stagione data la profondità della guardia di cui sopra, ma è comunque un giocatore di talento.
Ha appena compiuto 23 anni, quindi ha ancora tempo per mettere tutto insieme.
Non è dissimile dal debuttante degli Hornets Nick Smith Jr..
Probabilmente non trascorreranno molto tempo in campo insieme ma è piuttosto divertente avere un paio di guardie scoppiettanti che aspettano dietro le quinte in panchina.
GRANT WILLIAMS:
Si diceva che gli Hornets fossero interessati al nativo di Charlottean quando era un free agent senza restrizioni la scorsa.
Williams ha la reputazione di essere un buon difensore e interviene immediatamente come il giocatore più fisico degli Hornets.
Se non altro, può dare il tono a una squadra che ne ha bisogno.
È diventato una buona minaccia “cattura e spara” e dovrebbe essere un ottimo collante per gli Hornets.
SETH CURRY:
I fan degli Hornets (e io) abbiamo chiesto a gran voce che gli Hornets portassero un Curry.
Il più vecchio è probabilmente piuttosto difficile da allontanare da Golden State ma il più giovane Curry porta ancora molto di ciò di cui hanno bisogno gli Hornets.
Ciò non considera nemmeno il fatto che sarà molto divertente sentire Dell Curry fare commenti totalmente imparziali su suo figlio, soprattutto se fa una bella giocata.
Curry ha visto i suoi minuti ridursi nelle ultime due stagioni.
Ha giocato con parsimonia in questa stagione ma può comunque essere un giocatore importante.
È un tiratore da 3 punti da 43,2% in carriera, il settimo miglior risultato nella storia della NBA e migliore di Stephen Curry.
È anche in grado di eseguire un attacco come playmaker anche se non è il portatore di palla migliore.
Avrà molta energia finché LaMelo sarà fuori e, si spera, fornirà un po’ di grinta in più agli Hornets (sotto la media) migliorando l’attacco da 3 punti.
Stanotte si va a Milwaukee al Fiserv Forum, Charlotte sarà cortissima perché a parte la tendinopatia di Ball, molti non saranno disponibili a causa della trade pending secondo la pagina infortuni NBA (vedi la tabella sottostante)
ma comunque su un 10-40 in classifica in una stagione che non ha nulla da chiedere se non qualche bella W di tanto in tanto, il buono è che si potrà aggiungere probabilmente un altro buon giocatore al prossimo Draft.