Game 14: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 117-114

Nick Smith Jr., 2 punti in 1:22 sul parquet.

Cuore dell’articolo da ESPN:
LaMelo Ball e gli Hornets recuperano dal -19 e lasciano ai Wizards soltanto la settima sconfitta consecutiva.
LaMelo Ball sta migliorando il suo gioco.
Ball ha totalizzato 34 punti, 13 assist e 8 rimbalzi mentre gli Charlotte Hornets hanno recuperato eclatantemente uno svantaggio di 19 punti per vincere nel finale 117-114.
Miles Bridges ha ottenuto il record stagionale di 33 punti e 11 rimbalzi e Mark Williams ha aggiunto 11 punti e 14 rimbalzi per Charlotte.
Ball decisivo nell’ultimo periodo con cifre crunch: 12 punti, 7 assist e 4 rimbalzi nel quarto quarto mentre Bridges ha contribuito nel finale con alcune giocate come la tripla a :47.2 per portare avanti di 3 Charlotte (113-110) e così gli Hornets per la seconda volta consecutiva hanno realizzato una grande rimonta.
Lunedì sera erano stati 18 i punti di deficit tagliati contro una grande Boston mentre Ball sta tenendo una media di 32 punti nelle ultime otto partite ed è rimasto caldo con sei triple e alcuni assist nei momenti salienti.
Ora ha segnato almeno 30 punti in sette delle ultime nove partite.
“Sta giocando a un livello incredibile. Ha fatto il salto per diventare una superstar. Era un All-Star, ma ora è una superstar. Se non fosse in nessuna delle squadre All-NBA sarei sorpreso. È un vincitore” ha detto Bridges.
Ball ha detto: “Penso che le cose (in attacco) stiano iniziando ad attraversarmi di più ora (che non c’è Rozier lo scriverei io in questa parentesi) quindi tocca a me”.
Kyle Kuzma ha messo a segno 28 punti, più 10 assist e 9 rimbalzi mentre Jordan Poole ha aggiunto 24 punti per i Wizards (2-12), che si sono raffreddati all’inizio del quarto quarto.
I Wizards sono stati in vantaggio 49-56 all’intervallo dopo che Corey Kispert ha colpito con un tiro da metà campo (non è la prima volta che accade agli Hornets in quest’annata) per battere il cicalino.
I Wizards hanno aperto il secondo tempo con un parziale di 0-8 e sono andati avanti 62-81 alla fine del terzo quarto dietro alle giocate di Kuzma – e all’improvviso è sembrata un partita molto simile, se non una replica, del 116-132 incassato dagli Hornets in casa proprio per mano dei Wizards il 10 novembre ma gli Hornets hanno lottato per prendere il comando a circa cinque minuti dalla fine del quarto mentre Ball – che giocava ancora con una benda sopra un tatuaggio sul collo (ne parlerò alla fine del pezzo) ha preso il sopravvento.
Il playmaker All-Star ha trovato Williams in post basso con un passaggio no-look, poi è andato imn penetrazione servendo Mark Williams – con un passaggio alley-oop – perfettamente piazzato tra due difensori.
“La sua visione e la capacità di fornire passaggi sono davvero notevoli. Sta semplicemente giocando ad un livello altissimo”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford.
Ball è riuscito poi a realizzare due difficili triple mentre gli Hornets si avvicinavano ancora per trovare il vantaggio trovando su un taglio di Bridges per un acrobatico layup ancora gentilmente offerto da Ball.
Bridges da 3 e poi Daniel Gafford che ha tagliato il vantaggio a uno con un layup.
Ball ha effettuato due tiri liberi a 17 secondi dalla fine con il pubblico che cantava: “MVP! MVP!” mentre Kuzma ha avuto la possibilità di pareggiare la partita ma si è intestardito nel portare palla tentando una tripla troppo da lontano (ci sarebbe stato il tempo per creare un’azione) e così il quarto è stato chiuso su un 39-23 che ha dato la W ai Calabroni.
Gli Hornets sono rimasti senza PJ Washington, out per un oproblema al piede mentre Bridges a livello di prestazioni sta riprendendo da dove aveva interrotto.
Personalmente sono contento della vittoria degli Hornets, meno che una persona che pare non aver capito la gravità degli atteggiamenti con la ex compagna, sia stata schierata da una NBA che mi piace sempre di meno anche a causa del discorso su Ball.
A LaMelo è stato fatto coprire un tatuaggio (non è la prima partita) ancora sul collo che secondo la NBA violerebbe le sue regole contro i loghi commerciali, il che francamente è ridicolo poiché il campo NBA ed anche le divise sono costellate da loghi commerciali ormai, si farebbe megli a dire che la crociata sia sui loghi commerciali che non pagano, non associati e in un mondo dove la pubblicità fa spesso leva sull’es, sulle pulsioni dell’inconscio e si crede tutto si possa comprare (figli di una cultura commerciale degenerata), comprese le Donne, riabbracciare Bridges e schermare Ball mi pare un atto che stride pesantemente con la logica ma non quella commerciale.
Sarò impopolare ma è la verità.
Buon mondo a tutti e forza Hornets, augurandomi che Bridges – a conti fatti, perdonato due volte dalla NBA – diventi così forte anche fuori dal parquet, come uomo.  

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.