Game 72: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 124-117


Intro

La stagione regolare volge al termine e se per Boston si spalancano le porte del prolungamento ai Playoffs, con l’arrivo anticipato della bella stagione torneranno a ripopolarsi i campetti o playground.

Due tiri in relax in solitaria o sfide adrenaliniche, negli Stati Uniti certi playground sono ricoperti da un’aura mistico/leggendaria…

Da New York sono sempre usciti tantissimi giocatori interessanti, tralasciando Alcindor/Jabbar, ecco arrivare specialmente playmaker dallo stile accattivante e a parte Marbury e Kenny Anderson (questi militò sia a Charlotte che a Boston), nella foto sottostante voglio riportare in auge Nate “Tiny” Archibald (visto che a Chalotte sarà anche “Classic Night”) che giocò 5 stagioni a cavallo degli anni ’70/’80 a Boston.

Nella Naismith Hall of Fame dal 1991, fu l’unico giocatore (ancora oggi) che riuscì a portare a casa la vitoria nella classifica delle medie punti realizzati (34,0) e assist smistati (11,4) nel 1972/73 quando ancora giocava per i Kansas City-Omaha Kings, precursori degli attuali Sacramento Kings.

Altri ne arriveranno si dice nella foto e proprio dalla stessa zona disagiata di New York ecco spuntare Kemba Walker, una prima parte di carriera spesa a Charlotte con un futuro da disegnare in estate.

Kemba è più “pesante” del predecessore (i giocatori di oggi ovviamente sono più impostati a creare un modello di fisico più atletico con più muscoli) ma è alto esattamente quanto lui, 185 cm…

Il confronto tra squadre invece non è alla stessa altezza, Boston è nettamente favorita ma se a Boston i verdi dominarono le due gare, a Charlotte Kemba diede spettacolo in una delle sue migliori performance stagionali e chissà che non voglia ripetere la magia nella notte, in fondo il playground della Buzz City “è suo”, sperando che lo spirito di Larry Jonhson alias Grandmama sia con lui…

Durante l’inno si rivede anche il vecchio Hugo con il ciuffo arancio… Sarà un mezzo infiltrato di Boston? Nah…

La partita in breve

Partita multisfaccettata a Charlotte.

Match incredibile che vedeva gli Hornets in un primo momento reggere bene il confronto ma i Celtics trovavano quegli spazi per mettere tiri da fuori che sembravano piovere nel cesto dei Calabroni con irrisoria facilità.

Se Boston è verde Borrego manda in campo coraggiosamente la propria linea verde.

Celtics senza Al Horford e Hornets senza i soliti Zeller, MKG ai quali fortunatamente si aggiungeva Batum in infermeria…

Tutto sommato il primo tempo si chiudeva con un dignitoso 63-64 ma verso il finale di terzo quarto, Irving e Brown, i due reali protagonisti di serata per Boston (con un ottimo primo tempo e non solo), aiutati dall’inconsistente panchina degli Hornets spingevano a +9 la squadra di Stevens.

Un divario che sembrava divenir incolmabile dopo 5 punti di fila di Brown nell’ultimo quarto.

94-112 con circa 8 minuti da giocare…

Solo il rientrante Walker avrebbe potuto compiere un difficile miracolo ma l’uomo del Bronx riusciva nell’impresa segnando 8 punti iniziando con una tripla a 7:43.

Una corsa di 14-0 (108-112) era chiusa da bacon con una bomba a 3:40.

Brown sembrava mandar all’aria i piani di rientro di Kemba che tuttavia ormai “ in the zone” segnava il 115-117 con il pullup e poi dall’angolo destro fiondando una sassata da tre punti su Tatum faceva sfrecciare i calabroni avanti (118-117).

Boston con Irving e Rozier sbagliava i propri tiri da fuori e Williams con un 4/4 dalla lunetta portava il match a distanza di sicurezza compiendo così un’assurda, incredibile e splendida rimonta fino al 124-117 finale…

Non rovina la W l’affermazione di Miami su Washington ma per tornare alla partita ribadiamo il concetto che Irving con 31 pt. e Brown con 29 sono stati i trascinatori dei Celtics che hanno avuto il loro terzo marcatore (Marcus Morris), ben staccato con 15 pt. e 9 rimbalzi.

Charlotte vince nettamente a rimbalzo con un 53-42 e ai liberi con il 78,6% (22/28) contro il 10/15 dei Celtics per un 66,7%.

La squadra di Stevens commette più falli concedendo meno assist e va sopra 26-31 commettendo anche un TO in meno (11-10) ma dopo esser stata avanti tutta la partita grazie a percentuali surreali nel tiro da fuori finisce sotto in questa statistica con gli Hornets al 47,4% contro il 44,2% ospite.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

La classic night era aperta dagli ospiti con un floater in corsa che appoggiato al vetro faceva da decisa sponda per il primo canestro di Boston targato Irving.

Charlotte reagiva con il pari di Biz, liberato da Marvin Williams (dopo che gli Hornets avevano rischiato la transizione) e la bomba auto-prodotta d Bridges con step-back dalla diagonale destra a 10:15.

A 9:55 accorciava con un lungo due da ribaltamento Morris e la gara andava avanti con un leggero predominio nei punti da parte di Charlotte anche perché Bridges dall’angolo sinistro firmava un altra tripla (8-4).

Il vantaggio di Charlotte si estendeva sino a 8 punti dopo un ½ di Bridges dalla lunetta (bello suo suo crossover no look contro Morris che rimasto dietro ricorreva al fallo vicino canestro) ma Boston rimontava pompata da Irving che firmava anche il sorpasso a 5:45 sul 14-15 tuttavia l’appena entrato Lamb rispondendo immediatamente da tre punti riusciva a lanciare un bagliore nel buio momento degli Hornets per il contro-sorpasso (17-15).

Era ancora Irving, questa volta con una irresistibile entrata su Bacon a realizzare il vantaggio per gli ospiti (17-18), un gap che piano piano lievitava a favore dei verdi (19-23 con tripla di Irving, 25-30 a 1:47 dopo una tripla di un caldo Brown) sino al +8 quando Brown infilando due liberi a :55.5 firmava il 27-35 ritoccato da altri due FT di Kaminsky che chiudeva sul 29-35 il primo quarto.

Le Honey Bees con le riproduzioni dei costumi classici delle dance bracket anni ’90…

CHARLOTTE, NC – MARCH 23: Marvin Williams #2 of the Charlotte Hornets shoots the ball against the Boston Celtics on March 23, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

2° quarto:

Era ancora il Tank a proseguire nelle realizzazioni dopo lo stacchetto, questa volta andando sino in fondo in entrata ma Ojeleye cominciava il quarto in maniera “pesky”.

La sua tripla (31-38) inaugurava una serie incredibile di triple ricorrenti dei Celtics che grazie ad esse si avvantaggiavano nonostante le risposte degli Hornets, la prima delle quali arrivava da Monk a 10:36 (34-38).

Da tre punti si registravano: Tatum a 9:05, Kaminsky a 8:46 (39-43), Rozier a 8:29, Morris a 7:03 (42-51 e Graham da catch n’shoot (diag. sx) che dopo tre passaggi rapidi mentre gli Hornets in transizione spiazzavano la difesa in ripiegamento dei Celtics per un 45-51 ancora rimediabile ma Brown a 5:54 sfiorava l’ossimoro del ridicolo infilando un’altra bomba (9/15 Boston) che unita ai due punti da banker di Irving trascinavano la squadra di Stevens sul 46-56…

Gli Hornets cominciavano a rimontare quando Walker e altri titolari rientravano sul parquet.

Williams servito dal capitano metteva dentro da sotto dietro le linee bostoniane e poi con una strong drive appoggiava bene in uno contro uno per il 50-56.

Una stretta quick spin sulla linea di fondo destra di Bridges sorprendeva un buon difensore come Bridges per una bella dunk.

Charlotte resisteva in difesa con lo stesso Miles a minare le possibilità di Morris e a 2:41 un elastico Kemba, cercando la distanza da Morris, sfruttava la differenza in cm a suo favore passando il lungo e appoggiando dopo il fallo.

Un due +1 per il 55-56 al quale replicava da tre Smart (libero dopo il raddoppio sul passatore) ma “corrisposto” subito da Walker per il 58-59.

Smart in floater non segnava influenzato da Williams, spuntava il Williams di Boston che tentando di ribadire con una inarcata e potente bimane piegava il ferro sul quale rimbalzava poi via la sfera mentre il centro ospite rimaneva a terra ma nel frattempo la transizione era lanciata e il capitano fornendo materiale per il fast layup di Bridges portava sopra i Calabroni (60-59).

A 1:37 gioco fermo dopo essersi accorti del Williams di Boston a terra e applausi dopo la preoccupazione per averlo visto rimaner a terra a lungo per poi tirarsi su dall’area di Charlotte…

Robert Williams III a terra.

Smart dal corner sinistro segnava il 60-62 e Brown schiacciava comodamente in transizione dopo un fallo lamentato da Walker su tentativo di tripla che apriva la transizione…

A :12.8 era Lamb con una tripla d’anca dalla diagonale sinistra a “recuperare” il turno perso da Walker e si andava negli spogliatoi così sul 63-64…

E nell’intervallo va in scena Coolio, un grande della musica rap anni ’90…

3° quarto:

La testa dei giocatori di Charlotte rimaneva in fase d’intervallo con un primo brutto possesso e un Bridges prima stoppato poi costretto a un tiraccio volante sulla stessa azione per non far scadere il tempo…

Charlotte lasciava anche un rimbalzo facile da prendere a Marcus Morris che ringraziava e sul possesso offensivo successivo i bianchi commettevano anche TO…

In più a 10:50 pioveva sul bagnato con una lunga tripla di Irving per il 63-69…

Rientrava nei ranghi la squadra di Borrego con Biz in tap-in su errore di Kemba ma a 10:03 era lo stesso Biyombo a mancare due liberi che dalla parte opposta non falliva invece Irving riportando sopra di 6 pt. Boston.

Dopo due errori di Tatum (1/8 dal campo), Willy a rimbalzo, su errore di Bacon in terzo tempo riportava a -2 Charlotte (69-71).

La tripla di Irving a 8:02 e quella di Tatum a 7:41 rimandavano in scena la fuga ospite a suon di triple (71-79 a 7:33), provava a frapporsi Bridges che a 7:20 infilava la bomba poi in difesa rovinando un possibile alley-oop a Theis scattando sulla transizione riceveva da Kemba per il suo alley-oop a 6:24 (76-81).

Morris da tre batteva il close-out di Willy ma Kemba replicava da oltre l’arco scagliando un’altra delle frecce al suo arco per il triplice danno (79-84), Monk da second chance si univa agli arcieri di Charlotte a 5:09 riducendo il gap a soli due punti (82-84) ma Boston con un accelerata si riportava sul +8 anche se Kemba con due FT firmava l’84-90 aprendo una rimonta aiutata da Rozier che a metà campo commettendo un clear path foul (2:38) regalava due liberi a Monk e possesso a Charlotte sfruttato da Willy su second chance (suo il primo errore).

88-90, panchina in campo mal assortita e andava anche tutto storto dopo il riavvicinamento di Graham sul -1 (fallo di Yabusele puntato in penetrazione).

Persa di Monk e fallo del n° 1 nettamente dopo l’appoggio di Irving nel tentativo di andare a prendere il tempo al play per sparar la palla sul vetro…

Two and one, poi transizione Irving per Brown e tripla di Morris con smistamento show-time di Irving per il parziale di 8-0 che trascinava la squadra di Stevens sull’89-98 con Charlotte sotto di 9 anche per colpa di 8 tiri mancati sugli ultimi 9 tentati…

CHARLOTTE, NC – MARCH 23: Dwayne Bacon #7 of the Charlotte Hornets handles the ball against the Boston Celtics on March 23, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

4° quarto:

L’inizio dell’ultimo quarto rischiava d’annientare la gara perché la panchina si mostrava mentalmente inconsistente.

Un catch n’shoot di Rozier su Graham da tre punti faceva segnare il 57% da tre per Boston contro il 43% di Charlotte.

Non reggeva Lamb a Tatum e Brown da tre punti firmava il 94-110.

Sepolti sotto una grandinata di triple e con una difesa friabile come dimostrava ancora Brown appoggiando per il +18 Celtics, gli Hornets avevano l’unica speranza nel rientrante Kemba.

CHARLOTTE, NC – MARCH 23: Kemba Walker #15 of the Charlotte Hornets shoots the ball against the Boston Celtics on March 23, 2019 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2019 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Era proprio Kemba a inaugurare la rimonta a 7:43 con una tripla e a provocare la put-back dunk di Bridges a rimorchio del capitano poco più in là.

Stevens chiamava un time-out per frenare la leggerezza dell’approccio dei suoi…

A 6:21 Kemba realizzava un’altra volta da fuori assottigliando il divario a 10 pt. (102-110) e quando anche Bacon entrava a far parte dell’arrow team colpendo da fuori a 3:40 il contatore geiger rilevava una presenza consistente di particelle cariche sotto forma di Calabroni…

14-0 run, 108-112 nel punteggio ma Brown provava a chiuderla su uno scarico a sinistra colpendo da tre punti e portandosi a 29 …

Kemba però non ci stava e ormai in the zone esplodeva a 2.54 la tripla del -4 Smart commetteva due falli di Graham in attacco, nel mezzo del crunch time Stevens spediva in campo anche Morris ottenendo di più una volta lo stesso risultato: zero…

Kemba fuggiva sulla baseline destra per appoggiare due punti, rispondeva Irving nel traffico con palla ferma e sospesa per un istante sul primo ferro poi con un long two Kemba battezzava il difensore per il 115-117 per apprestarsi al sorpasso.

Irving mancava la tripla, Walker dall’angolo destro riusciva a prendersi lo spazio su un disastroso Tatum per sorpassare a 1:19 e il rumore del pubblico creava una connessione fastidiosa per Irving che falliva ancora da fuori, ormai stanco.

Rimbalzo e canestro annullato a Walker (non c’era continuazione per la terna) per fallo precedente di Irving che faceva tutto lui in difesa: stoppata su Kemba, palla quasi immediatamente persa (grandissima rubata di Miles) e fallo su Williams che sulla prosecuzione dell’azione a :41.2 estendeva a tre punti il vantaggio.

Boston provava con un paio d’azioni a pareggiare ma sulla tripla di Rozier contro Graham arrivava solo il fallo da loose ball di Irving sempre su Williams.

Mano fredda per il numero 2 e partita in ghiaccio a 14:0 secondi dal termine sul 122-117.

L’air-ball da tre di Irving e i due pt. di Kemba chiudevano in gloria la serata.

Pagelle

Kemba Walker: 9

36 pt., 11 rimbalzi, 9 assist, 2 rubate. 11/25 dal campo con 6/13 da fuori e un +21 in plus/minus… Lo fa un’altra volta… Era stato lui a vincere la gara casalinga con Boston ed è ancora lui con 18 punti nell’ultimo quarto a siglare il 2-2 stagionale con i Leprechaun. Il vero folletto è lui. Irving sembra giocar meglio di lui per tre quarti anche se il capitano non va certo male ma poi nel crunch time firma avvicinamento e sorpasso… Miles gli rovina la possibile tripla doppia nel finale non trattenendo un passaggio sotto ravvicinato da spinger dentro ma comunque disturbato da un difensore, nulla toglie a Walker sul merito della vittoria. Un fascio di nervi che scatta e saetta nell’ultimo periodo…

Dwayne Bacon: 6

11 pt., 5 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. 4/10 dal campo. Per larghi tratti mi chiedo se ci creda quando va in entrata. Sembra prendere iniziative improbabili alla Filini (in Fantozzi) attaccando in maniera difficile in canestro in uno contro uno poi si fa valere su una di esse di fisico rischiando lo sfondamento ma porta a casa tre punti. Provvidenziale la tripla a 3:40 che lo rivaluta un po’ sulle difese su Irving, meglio se gli capita qualche volta Tatum…

Miles Bridges: 8

20 pt., 7 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate. 8/13 dal campo mostrando una buon tiro da fuori con 3/6… Frusta la retina ed è aggressivo in difesa dove rovina a Theis un alley-oop per andare in transizione a segnarlo. Segue Kemba e segna due punti a rimorchio nell’ultimo quarto e nel primo tempo mostra uno spin velocissimo su Smart per arrivare alla dunk. Aggiungiamo la rubata a Irving nel finale, anche se non trattiene un passaggio di Walker perdendo palla oltre il fondo in un momento potenzialmente decisivo. Deciso e aggressivo mette dentro anche 20 preziosi punti facendo da secondo violino.

Marvin Williams: 7

13 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 4/9 dal campo, un paio di perse, una banale con un passaggio all’interno debole nel secondo tempo con la difesa di Boston che chiude con due uomini davanti al centro ma anche se non prende molto da fuori, usa bene il fisico sia in difesa (buona difesa finale su Irving) che in attacco per arrivare a canestro e nel finale sigilla in modalità “ice” la W con 4 liberi.

Bismack Biyombo: 6

4 pt., 4 rimbalzi. Gioca in tutto 8:48. Borrego lo toglie giustamente nel secondo tempo quando con uno 0/2 ai liberi inizia a far pensare che un fallo quasi sistematico alla bisogna dei Celtics su di lui possa attardare i Calabroni… Non male in attacco e benino a rimbalzo.

Jeremy Lamb: 5

8 pt., 8 rimbalzi, 1 stoppata. 3/11 dal campo e un -19 di plus/minus non casuale. Non è la sua partita in attacco e si nota anche se gli 8 punti sono oro alla fine ma da lui ci si aspetta di più in percentuali e precisione. Bene a rimbalzo ma non tiene nell’uno contro uno creando anche qualche problema extra in seconda battuta se qualcuno tenta l’intervento.

Devonte’ Graham: 6,5

4 pt., 3 rimbalzi, 3 assist. 1/6 dal campo. Resta inguardabile o quasi al tiro e in difesa è un po’ un buco facendo fatica a coprire quando serve. Poi nel finale si esalta, prende due sfondamenti da Smart contribuendo in maniera decisiva alla vittoria e Borrego tenendolo in campo non fa male, fa girar la sfera senza esagerare senza commetter TO.

Willy Hernangomez: 6

8 pt., 7 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. 4/8 dal campo. 2 TO e un -11 in +/- figlio di una difesa non efficace anche e ci prova ma gli va male diverse volte come su un close-out da due su Brown e anche in uscita da tre non gli va meglio. In attacco segue bene sul lato opposto del tiro e sugli appoggi gli capitano rimbalzi e riesce a metter dentro anche punti grazie all’ottimo posizionamento in caso di errore.

Frank Kaminsky: 6

7 pt., 4 rimbalzi, 4 assist. A parte uno sfondamento non fa male in attacco con 2/4 al tiro e un 2/2 ai liberi però è coinvolto nel tracollo a cavallo degli ultimi due periodi ed è un po’ il solito problema difensivo di tutta la squadra nel tenere il parquet, difesa 1 vs 1 e spaziature. La squadra va in difficoltà e lui con essa ma una sufficienza la merita direi.

Malik Monk: 6,5

13 pt., 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. 3/6 dal campo e 4/4 in lunetta. Un po’ troppo falloso e in maniera inutile. Aggressivo ma fin troppo in certe occasioni, un paio di tiri presi da due troppo in fretta mentre da fuori piazza tre delle quattro triple tentate. Punti importanti ma ancora un paio di TO di troppo.

Coach James Borrego: 6,5

Penso che si sia rivolto a una nota ditta che fa consegne veloci on-line (anche se a me questo servizio non piace) per avere un santino dopo tutte le triple subite dai Celtics. Forse tra le due ultime frazioni il quintetto è troppo sparagnino ma deve arrangiarsi sulle rotazioni con ciò che ha. Gli rimandano Walker in versione beata e vince la partita con un incredibile parziale di 30-5 finale. Matematicamente ancora agganciati alla corsa playoffs anche se personalmente non ci credo più molto. Vittoria n° 33.

https://www.youtube.com/watch?v=a1KuCl8qwfs&t=698s

Versione commento Boston (la prma) e Charlotte la seconda…

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.