Matchup key 74: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz

Terry Rozier Vs Donovan Mitchell

Arriva a Charlotte una delle bestie nere degli ultimi anni con cui gli Hornets hanno sempre faticato a trovare buoni risultati, tuttavia, in questa stagione, i Jazz sembrano aver allentato leggermente la corsa strepitosa messa in mostra nelle scorse annate e questa potrebbe essere la giusta occasione per ritrovare la vittoria.

Sarà importantissimo concentrare forze per fermare la stella dei Jazz: Donovan Mitchell. l prodotto di Louisville è il vero e proprio fulcro offensivo della squadra ed è sempre in grado di creare situazioni pericolose con facilità.

Per stopparlo con efficacia sarà richiesto al pacchetto guardie, in particolare a Terry Rozier, di contenerlo nel corso della partita.

Rozier, nelle ultime uscite, ha aumentato i giri nella metà campo difensiva mettendo in mostra alcune buone prove nel difendere su avversari ostici e si spera che possa replicare questi risultati.

Possibili svantaggi:

La principale arma offensiva dei Jazz è il tiro da tre punti, con tantissimi tentativi effettuati per partita e un’alta media in percentuali realizzative.

Questo costringerà la squadra a difendere con attenzione su tutti i tiratori posizionati sul perimetro degli Hornets, per non permettere di far riscaldare il motore offensivo degli avversari e vederli scivolare via.

Possibili vantaggi:

Nonostante l’importante presenza di Gobert sotto canestro, dal punto di vista offensivo il francese è poco coinvolto negli schemi dei Jazz e questa monodimensionalità potrebbe aiutare il lavoro degli Hornets.

Il gioco difensivo di Charlotte è più efficiente quando può evitare di concentrarsi su una forte presenza interna, sfruttando le doti delle atletiche ali a disposizione di Borrego.

Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.