Game 15; Charlotte Hornets VS Washington Wizards 101-87

Sottotitolo; emoziHornets

Ancora una volta gli Charlotte Hornets dimostrano d’avere due spalle larghe così per rimontare una partita che a fine del terzo quarto li vedeva sotto di ben 7 punti e arriva la settima vittoria casalinga a fronte di una sola sconfitta (di misura con i Falchi).
Robetta rispetto alla precedente, ma nell’ultimo quarto, complici gli errori al tiro di Washington, hanno aumentato il forcing difensivo e chiuso la saracinesca costringendo Washington a provare quasi esclusivamente jumper e magari da oltre l’arco per recuperare.
I capitolini sono stati a lungo senza segnare mentre Charlotte ha prodotto un parziale di 25-0 che ha stravolto la partita. Charlotte è una squadra che ha diversi elementi a seconda della situazione che possono fungere da fornice, team cangiante in attacco che quando raddoppia anche l’intensità difensiva può far davvero danni a molte squadre.

Honeybees e flag Hornets.

Honeybees e flag Hornets.

I Washington Wizards si schieravano con; Wall, Beal, O. Porter, Humpries e Gortat, mentre Clifford sul parquet della Time Warner Cable Arena mandava inizialmente sul parquet; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson.

Il primo quarto iniziava con due difese non esattamente imperforabili, soprattutto quella dei Calabroni sembrava in vacanza subendo il primo canestro della partita al terzo tentativo con Gortat che andava a catturare facilmente un rimbalzo offensivo e al secondo tentativo da sotto segnava lo 0-2 che diveniva 0-5 quando Wall dalla diagonale sinistra segnava tre punti.
Charlotte dopo gli errori di Jefferson, Walker e Batum (2 volte), segnava con Marvin Williams a rimorchio, che al ferro recuperava sul secondo errore del francese a 9:54.
A 9:20 Walker perdeva palla su un contatto in dribbling e Wall in transizione schiacciava ma Marvin Williams a 9:00 segnava dall’angolo sinistro con un catch n’shoot (assist di P.J.) per il 5-7.
Washington però iniziava a rispondere dalla grande distanza e con Beal si portava sul + 5 grazie a un open da tre punti dalla top of the key, Charlotte si accontentava di andare sul sicuro liberando Big Al da sotto a 8:12 che appoggiava con Gortat distante dietro di lui.
Kemba tentava il riavvicinamento al -1 ma era stoppato da Humpries così si accendeva la battaglia delle triple; Beal dopo due errori da sotto dei Maghi a 7:31 colpiva da 3 punti, a 7:14 Marvin Williams mandava dentro una bomba dall’altra parte ma Beal 12 secondi più tardi replicava dalla grande distanza, non finiva lì perché l’asse Batum/P.J. Hairston produceva i tre punti del 13-16.
Charlotte osava provarci da due ma Gortat stoppava Walker, così il ciclo delle triple non s’interrompeva ma andava avanti con Porter che dall’angolo sinistro metteva un altro pallone da oltre l’arco.
A 4:14 Batum da dietro Jefferson sprigionava l’ennesima tripla ma Gortat rompeva l’incantesimo andando a splittare in lunetta per un +4 che resisteva, nonostante qualche canestro delle due squadre, sino al -2 di Zeller che a 1:37 andava a schiacciare in transizione grazie a un tremendo passaggio lungo schiacciato di Batum e spariva quando gli Hornets 20 secondi più tardi agganciavano gli ospiti sul 24 pari grazie a un’altra transizione, questa volta era Batum a presentarsi nel pitturato ma l’eccessiva velocità gli faceva perdere contatto con il pallone che gli rimaneva alle spalle, tuttavia Nick recuperava la sfera girandosi e realizzava.
Washington commetteva sfondamento con Sessions così Charlotte aveva la possibilità di portarsi in vantaggio e non la sprecava con Walker che a :38.1 prendeva finalmente le misure alla difesa capitolina segnando in appoggio.
A :04.4 Lin chiudeva il primo quarto sul punteggio di 28-24 con finte di crossover che facevano ammattire il difensore al quale non restava che subire il jumper frontale della guardia orientale.

Il secondo quarto iniziava con un tocco morbido di Lamb che il primo ferro accoglieva benevolmente, mentre dall’altra parte l’ex di turno Gary Neal iniziava a martellare la difesa di Charlotte con due punti, tuttavia gli Hornets erano in grado di rispondere con una penetrazione nel pitturato di Lin, il quale fintava verso il centro mandando Nenè fuori equilibrio, sul cambio direzione esterno il brasiliano si aggrappava alla maglia di Jeremy che non aveva comunque problemi a segnare in appoggio e a mettere anche il bonus dalla lunetta a 9:46.
Le squadre nel punteggio non si distanziavano ancora molto, Lamb provava la mini fuga a 8:32 andando a contatto in appoggio per due punti che valevano il 35-30, ma Nenè ribatteva con altrettanti punti, toccava quindi ancora a Lamb a 8:05 piazzare la bomba da 3 punti per il +6 che diventava un +8 quando Zeller pescato solo in area superava il tentativo di rientro di Nenè per il 40-32.
L’ex Neal però decideva di farsi rimpiangere a Charlotte segnando 5 punti di fila ma i Calabroni si riportavano sul +7 prima che lo stesso Gary segnasse altri 3 punti per il 44-40.
Gortat dalla lunetta avvicinava ulteriormente gli ospiti a 4:22 segnando entrambi i liberi, mentre Charlotte tentava di resistere in qualche modo al rientro dei blu di Washington con Marvin Williams abile a prendere un rimbalzo offensivo dopo un errore di Big Al e a convertirlo in due punti ulteriori di margine.
Un hammer poderosa però del centro polacco avversario a 3:46 faceva tornare il distacco a due miseri punticini, ci pensava Beal allora a travolgere Batum sul suo tentativo di tripla regalando tre FT che il francese faceva fruttare al massimo issando sul +5 i bianchi di casa.
Gli arbitri dimenticavano il fischietto su una penetrazione di Neal, il quale spingeva via Walker e forniva l’assist nel mezzo per Gortat che aveva vita facile nell’aggiungere al suo bottino altri due punti.
A 2:19 Walker si vendicava segnando con un bel jumper in ritmo e a 1:02 con uno step back nel pitturato metteva anche i punti del 53-50.
Zeller nel finale segnava due canestri importanti; a :44.0 con uno spin move e gancio e a :27.2 il passaggio schiacciato di Walker per Cody era l’innesco che completava il pick and roll del lungo bianco che terminava al ferro.
Il libero che seguiva per fallo commesso da Washington era trasformato e Charlotte chiudeva in vantaggio il primo tempo sul 58-54.

Jeremy Lamb. 18 punti nella notte. Top scorer degli Hornets in un attacco equilibrato.

Jeremy Lamb. 18 punti nella notte. Top scorer degli Hornets in un attacco equilibrato.

Dopo l’intervallo si segnalava Marvin Williams abile a rimanere a dar fastidio a Gortat davanti al ferro sino alla fine costringendolo a sbagliare, mentre in attacco un assist teso di Batum pescava la nostra ala grande che da sotto appoggiava il +6.
Dopo due canestri (Gortat e Batum), Washington con le proprie guardie tornava sul -1; Beal a 9:13 passando dietro un blocco in sospensione e Wall a 8:21 da tre punti colpivano per il 62-61.
Charlotte rimaneva tuttavia ancora con il capo avanti, un’entrata selvaggia di P.J. Hairston su una contro transizione procurava alla nostra ala piccola due liberi che non falliva.
Washington segnava 4 punti ai liberi mentre nel mezzo Batum dava la possibilità a Big Al d’incrementare di due punti il suo bottino, Washington così si trovava sotto di 3 punti fino a 6:21, quando Humpries dal corner destro con una tripla non annullava il gap mandando il tabellone sul 66-66.
Charlotte in attacco falliva il tiro ma Jefferson recuperava il rimbalzo offensivo scaricando a Walker, il quale con una finta faceva saltare il suo difensore in corsa, avanzamento e due punti in sospensione ottenuti agevolmente per il play dei Calabroni.
A 5:16 Zeller dal pitturato alzando velocemente la sfera a una mano segnava il 70-66 ma Washington iniziava la rimonta con un tap-in di Gortat sul tiro di Beal finito sul ferro, mentre P.J. rimaneva a terra su un blocco duro ma legale dello stesso polacco.
Jefferson dalla media distanza a sinistra si dimostrava una macchina da tiro e una transizione Walker/Batum/Walker che portava quest’ultimo a concludere al ferro per il 74-68 ed estendeva la leadership della squadra di casa a 6 punti.
Niente faceva presagire il black-out dei Calabroni in questo finale che scivolavano velocemente sotto; Gortat a 3:42 passava dalla baseline oltre il ferro per mettere una slam dunk a una mano, Wall in transizione portava a -2 i suoi mentre Beal con una tripla aperta da sinistra non riusciva a effettuare il sorpasso sbagliando il tiro, tuttavia Wall intercettava un passaggio orizzontale a metà campo di Charlotte e scattava in transizione solitaria concludendola come se fosse la gara di schiacciate dell’All-Star Game.
Time-out di Clifford ma nulla da fare, Dudley da 3 punti mandava sotto la squadra di Jordan, Neal in transizione dalla media batteva Kaminsky e a :50.5 era ancora Neal a segnare gli ultimi due punti del quarto dando il +7 ai suoi (74-81).

Kaminsky andava corto sul primo tentativo di rimonta nell’ultimo quarto ma si rifaceva a 10:58 quando raccoglieva una palla respinta dal ferro sulla conclusione di Lin e metteva dentro comodamente il 76-81.
Neal però a 10:14 era un incubo, altri due punti per il suo personale 7/7 al tiro e Dudley a 9:53 con due liberi rincarava la dose mentre Charlotte finiva sotto di 9 punti, ma da qui sino a 23 secondi dalla fine Washington restava incredibilmente a secco.
A 9:15 finalmente il karma decideva d’invertire la tendenza, Neal tornava quello dello scorso anno, cioè scostante, e sbagliava il primo tiro della serata, così Lamb 45 secondi più tardi dalla lunetta riportava il distacco a quello trovato a inizio quarto.
Lin in difesa costringeva Wall in entrata a una jump ball (per fortuna gli arbitri non vedevano una piccola spinta due mani di Kaminsky sull’ex) che la nostra guardia toccava ma non vinceva, tuttavia Walker era lesto dietro Neal a inserirsi per andare centralmente e fulmineamente ad appoggiare al vetro in transizione passando in mezzo a Sessions e Dudley al suo fianco.
Charlotte rientrava in gara grazie a due episodi; Nenè che falliva due liberi a 7:18 e Batum che mandava dentro una tripla benedetta, con la palla ballerina che si divertiva a danzare sul ferro dando prima l’impressione che potesse entrare subito, poi che uscisse, infine sull’ultimo rimbalzo tutto l’Alveare tirava un sospiro di sollievo vedendola entrare, così a 6:40 Charlotte tornava sul -2 (83-85).
Un marvellous Marvin Williams lottando catturava un rimbalzo, la mannaiata subita non lo fermava dalla lunetta e a 5:56 dalla fine gli Hornets riagguantavano la parità che si tramutava in vantaggio a 5:00 dalla fine, quando Batum in hand-off dalla sinistra in diagonale piazzava un’altra tripla tirando senza esitazione alcuna.
Wall da 3 punti non segnava e Lamb a 4:20 andava a prendersi un tiro difficile in corsa dalla media per il 90-85 che zittiva la difesa di Neal e iniziava a preoccupare seriamente gli ospiti.
Neal sbagliava ancora un jumper dalla baseline, Charlotte invece sfruttava un assist dalla baseline sinistra di Lamb che come un cameriere apparecchiava per Jefferson che faceva gustare due punti ai tifosi di Charlotte, i quali assaporavano la vittoria quando Walker a 3:09 colpiva da due punti portando il parziale sul 18-0 e il risultato sul 95-84. Washington sbagliava con Neal e perdeva due palloni, uno con Wall che tentava l’assist dietro la schiena per Gortat, Walker era più concreto e dal pitturato il suo jumper valeva il 96-85 mentre dall’altra parte i tiri dei Neal e Beal non entravano for real, così Charlotte chiudeva con 5 punti di Lamb (2 FT e una bella conclusione dalla grande distanza), mentre Washington interrompeva la maledizione troppo tardi a :23.1 con Neal abile a procurarsi due liberi che realizzava fissando il punteggio finale sul 101-87.

Nicolas Batum in serata.

Nicolas Batum in serata.

Charlotte ha finito con il 100% ai liberi e ha catturato 10 rimbalzi in più nonostante Gortat, ha perso 5 palloni in più ma è stata abile a limitare i danni, specialmente tenendo in considerazione che Washington è squadra veloce e lesta a giocare di rimessa, finendo con il pareggiare (16-16) i punti concessi in questa statistica.

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Pagelle:

Walker: 7
16 (8/17), 5 assist, 2 rimbalzi, 2 stoppate. Perde 5 palloni e all’inizio soprattutto subisce 3 stoppate, è un po’ sfortunato nella fase iniziale, poi inizia a giocare e produce assist e punti.

Batum: 8
16 pt. (5/15), 11 assist, 7 rimbalzi, 2 rubate. Di negative c’è solo la fase nella quale inizia a sparare a caso, forse perché si stufa di fornire splendidi assist per I compagni e vorrebbe anche lui rimpinguare il tabellino, tuttavia risulta ancora fondamentale nel finale quando grazie a lui Charlotte prima si riporta sotto e poi sopra con due bombe. In doppia doppia, utile su tutto il campo.

P.J. Hairston: 6
5 pt. (1/4), 3 rimbalzi, 2 assist in 16:12. Classico giocatore che inizia le partite ma non le finisce. Questa sera termina anche a terra su un blocco di Gortat che lo stordisce. Peccato per un paio di triple vicinissime al bersaglio che avrebbero potuto finire dentro con un pizzico di fortuna in più. Lavora di fatica.

M. Williams: 7,5
14 pt. (5/7), 11 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Perde due palloni ma sono un’inezia di fronte alla doppia doppia per un giocatore che non è un primo violino. Sfrutta le sue possibilità al tiro e come scrivevo nella prewiev, avrebbe potuto essere l’arma tattica sugli scarichi. Lotta tenacemente a rimbalzo dove trova a mezzo liberi due punti importantissimi nel finale.

Jefferson: 7
14 pt. (6/13), 11 rimbalzi, 1 rubata. Peccato per una difesa non sempre impeccabile su Gortat. In attacco si fa sentire mostrando buona mano, cattura anche 11 rimbalzi e pure lui finisce in doppia doppia.

Zeller: 7,5
11 punti (5/7), 8 rimbalzi. Zeller lotta, anche se commette due turnover, sono più le volte che combina qualcosa di buono che commettere un errore. Chiude quello che può. Utilissimo ed energetico.

Kaminsky: 5,5
2 pt. (1/4), 2 rimbalzi. Utile perché lotta anche lui e copre velocemente gli spazi in difesa, tuttavia si ritrova con un -6 di plus/minus. Alla conclusione forse poteva fare leggermente meglio.

Lamb: 8
18 pt. (6/12), 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Corre anche in difesa a deviare palloni, giocatore agile e veloce che quando stacca da terra per andare al tiro entra in armonia con l’universo perscrutando le minime variazioni nel movimento di difensori, pubblico e rotazione terrestre, come se avesse un terzo occhio onnisciente. Davvero bravo.

Lin: 7
5 pt. (2/4), 2 stoppate. Perde tre palloni, ma le due stoppate testimoniano una difesa accanita, resa efficace dalla sua velocità. Gioca poco più di 15 minuti ma il +8 di plus/minus dice che con lui in campo al momento opportuno, gli avversari fanno più fatica ad andare liberamente al tiro se non c’è un gap in cm.

Coach Clifford: 7
Usa solamente 9 giocatori in serata, quelli che gli stanno dando una certa resa. Lamb lo aiuta molto, così come Zeller dalla panchina. Altra vittoria casalinga importante. Peccato per quei momenti di sofferenza che la squadra ci da ogni partita quasi, però tiene la squadra sul pezzo e riesce a farla recuperare spesso.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.