Game 61; Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 108-101

chaind1
Sottotitolo; PolverHornets
 
Creare e muoversi le parole d’ordine di questi Hornets.
Creare un polverone galattico per non far capire niente agli avversari, finte di movimenti per pick and roll, transizioni, finte dal palleggio, tagli e passaggi, scarichi, tutto quello che serviva per muovere la difesa avversaria è stato fatto bene, a volte anche troppo concedendo un paio di giocate andate a vuoto più per lo spettacolo che per la praticità.
Un attacco gassoso e stellare con una punta di cristallizzazione in Big Al, una difesa solida nonostante qualche distrazione e il solito P. George a preoccupare i tifosi di Charlotte.
Con questa vittoria gli Hornets vanno sul 3-0 in stagione, respingono l’attacco dei Pacers alla standing e vincono la serie, agganciando al contempo Atlanta (poi vittorosa contro i Lakers), sperando di sfruttare le prossime partite casalinghe e di togliersi così dal polverone sollevatosi da queste parti di una classifica instabile in ottica playoffs.
Batum finirà con 31 punti e Walker ne realizzerà ben 33.
Batum attacca Paul George.

Batum attacca Paul George.

 
Coach Vogel schierava I suoi Pacers escludendo Turner dal quintetto iniziale e affidandosi a un George da 35 punti finali; George Hill, M. Ellis, P. George, Sol. Hill e Mahinmi.
Clifford rispondeva classicamente con; Walker, Lee, Batum, M. Williams e C. Zeller.
 
L’inizio favorevole agli ospiti, Batum andava cortissimo, George invece segnava i primi due punti Pacers con un Batum distratto, inoltre Mahinmi dopo un tiro errato di S. Hill non trovava oppositori nel deserto del pitturato Hornets, facile il tap-in per lo 0-4 a 11:03.
Batum però si svegliava dall’ibernazione e portava i primi due punti agli Hornets con una delle sue entrate a passo di corsa; atletismo e buona sensibilità per l’appoggio, così a 10:49 arrivavano i primi due punti in casa Hornets che a 10:20 sorpassavano; Lee per Zeller, finta del lungo, difensore battuto, entrata sulla destra ad arrivare sulla zona media, aiuto Pacers, palla restituita in angolo destro al mobile Lee, il quale con metri di spazio per il tiro, non perdonava portando sul 5-4 la squadra di Jordan.
A 9:51 Kemba danzava sul posto in palleggio, uno contro uno… il difensore non abboccava alle finte ma doveva concedere il tiro che s’infilava per altri tre punti pesanti.
I Pacers comunque raggiungevano la parità con un tiro di George, doveva pensarci ancora Batum a ricacciarli indietro. Questa volta la partenza era sulla sinistra, l’entrata era chiusa in maniera elegante e imperiosa con la mano destra, il risultato era costituito da altri due punti incamerati.
Nicolas non si fermava lì, a 7:34 riceveva da Walker sulla sinistra, blocco di Marvin, tre punti comodi per il transalpino (13-8).
Hill replicava dalla grande distanza dopo il time-out chiesto da Vogel ma Charlotte riusciva ancora ad andare a bersaglio, Nicolas questa volta era fondamentale nelle vesti di passatore, passaggio quasi verticale dai tempi perfetti vedendo Marvin scattare in avanti per liberarsi del suo difensore; Williams in corsa faceva il suo agganciando e schiacciando in faccia alla difesa in maglia blu.
I Pacers reagivano e segnavano due canestri, il secondo con George da tre, Charlotte non comunicava in difesa, Marvin andava a protezione del ferro lasciando liberissima la letale ala di Vogel.
Indy quindi saliva sul +1 (15-16) ma veniva raggiunta dalla lunetta da Lee che splittando instaurava la parità.
Indy tentava di riportarsi sopra, però Batum stoppava Mahinmi da dietro, la palla rimaneva sotto le plance degli Hornets, Monta ci provava ancora, ma questa volta Zeller era una calamita; stoppata perfetta e niente da fare per la squadra ospite, almeno sino all’azione successiva, quando G. Hill si affidava a un due in jumper lunghissimo dalla destra che ricadeva comunque nella retina per il 16-18.
Dopo il time-out Hornets entrava in campo Jefferson che perdeva il primo pallone, Indiana ne approfittava, Mahinmi mostrava un buono spin e altrettanto buon appoggio di mano sinistra.
Jefferson si riprendeva segnando dal post basso sinistro con i suoi classici movimenti a 3:47, poi andava a stoppare George, che al terzo tentativo da sotto sulla stessa azione era fermato con il fallo da Big Al. Due su due e Hornets a ripartire per cercare d’accorciare, Nicolas si sentiva ispirato, altra entrata planata a canestro a 3:15 per il 20-22.
I Pacers però trovavano il jolly con un canestro ravvicinato di Stuckey che subiva anche fallo da Lin e portava a casa il gioco da tre punti.
Sul 20-25 gli Hornets mandavano Kaminsky in campo, il quale sfruttando il lavoro di Walker che danzava a cerchio sul parquet attirando il raddoppio, aveva lo spazio per scoccare la prima freccia da tre punti e riportare in scia i Calabroni a 2:29.
Walker sorprendeva anche le telecamere su una ripartenza, il veloce coast to coast valeva tre punti per effetto del contatto falloso di Turner su di lui, Charlotte così ripassava in vantaggio 26-25.
Kaminsky e George alzavano il punteggio con due triple, Kemba spezzava un raddoppio passando in mezzo come sull’azione decisiva nell’ultimo scontro tra le due squadre ma questa volta chiudeva con la sospensione frontale.
A chiudere invece il punteggio del primo quarto era Turner con due liberi a segno per il 31-30 Hornets.
160304_gameaction_08

Kaminsky stoppa Mahinmi.

 
Nel secondo quarto i Pacers ripassavano avanti con un tiro di J. Hill a 11:19, Jefferson riusciva a restituire il vantaggio ai nostri lavorando per avvicinarsi a canestro, finta di andare a sinistra, giro sulla destra nel pitturato e spazio per il gancetto.
Lamb incrementava la dose di punti segnando un libero, Kaminsky seguiva a ruota con altri due FT a 9:30 ma i canestri di Stuckey e Budinger riassorbivano lo svantaggio degli ospiti.
La squadra di Vogel saliva anche sul più due, gli Hornets per pareggiare avevano bisogno si tanta pazienza; a difesa schierata i Calabroni facevano girar palla sino a Batum in angolo sinistro che nonostante il raddoppio di J. Hill, era finalmente l’uomo giusto per servire il taglio verticale di Zeller (che abbandonava Turner), il quale da pochi passi depositava il pareggio a quota 38.
Un gancio di J. Hill su Zeller a 5:18 rinsaldava la dittatura al comando dei Pacers, tuttavia Lin con lo schermo di Kaminsky faceva partire la tripla rivoluzionaria mandando sotto di uno gli ospiti.
Charlotte allungava a 4:35 quando Lin in coast to coast rapidissimo veniva stoppato dalle lunghe braccia di Turner ma Batum arrivava a rimorchio e al volo correggeva senza esitare per il 43-40.
Batum realizzava anche altri due punti per gli Hornets quando in attacco sulla sinistra riusciva ad avanzare nonostante il braccio fosse quasi messo in leva da George, penetrazione lungo la baseline, Turner invece che chiudere se ne andava dalla parte opposta, Nicolas ringraziava e chiudeva con una panoramica schiacciata a una mano.
Il francese era in the zone e segnava ancora con un tiro soffice premiato dal ferro a 3:26 per il 47-42.
S. Hill con la tripla riavvicinava notevolmente i blu ma Kemba rispondeva immediatamente al fuoco ristabilendo con la bomba il +5.
Sul 52-47 George infilava un’altra tripla che ridava l’illusione ai Pacers di poter pareggiare magari prima dell’intervallo, a far esplodere la bolla per Walker che un po’ sbilanciato riusciva comunque a far cadere la sfera dentro la retina per il capolavoro da tre punti che chiudeva il quarto sul 55-50, anche perché sulla riedizione della tripla da centrocampo prima dell’intervallo, George questa volta colpiva il ferro.
Courtney Lee, attacco no stasera, ma difesa efficiente.

Courtney Lee, attacco no stasera, ma difesa efficiente.

 
In avvio di ripresa, Kemba con un altro dardo avvelenato da tre punti si portava a 19 personali mandando la gara sul 58-50.
Indiana provava il recupero ma Charlotte conservava qualche punto di vantaggio; una triangolazione perfetta a 10:31 portava Kemba ad appoggiare sotto canestro per il 60-54.
A 9:15 il distacco saliva a 9 pt. a favore degli Hornets, transizione di Kemba, i Pacers chiudevano il pitturato profondo, scarico all’indietro immediato sulla sinistra per Nicolas; combinazione vincente e tre punti per il 65-56.
Batum a 7:15 faceva vedere un bel movimento da vero giocatore NBA con un fade-away appena al di fuori dal lato destro del pitturato, giro e tiro perfetto dalla media su Hill in uno contro uno.
P. George cercava di far rimanere i suoi in partita e metteva dentro un top shot per il 67-62 seguiva un doppio fallo chiamato a Batum e George dopo aver rivisto l’azione.
Blocking o sfondamento?
Non importava a Kemba che con la difesa dormiente dei Pacers lanciava lungo sorprendendola, Batum era bravo ad agganciare al volo e ad appoggiare artisticamente in reverse al vetro.
George pungolato rispondeva di tripla a 6:17 per il 69-65. Kemba segnava due liberi a 5:26, però gli Hornets avevano un black-out in attacco, rotazioni lunghe per Kemba e Batum.
Quest’ultimo andava in difficoltà sbagliando diverse cose in attacco e in difesa, così la squadra ospite si riavvicinava, sorpassava con una penetrazione di Ellis e allungava su una transizione; Batum tirava lunghissimo da tre, palla ai Pacers che aprivano per la loro stella, Nicolas commetteva fallo ma George s’inventava il tiro vincente nonostante il tronco guardasse verso il parquet dopo la spinta di Batum.
Il FT addizionale era fallito, così i Calabroni rimanevano sotto di 3 pt sul 71-74.
A 3:05 bel screen roll, Walker per Jefferson che andava ad attaccare il ferro con una slam dunk su Stuckey.
Il momento di difficoltà per la squadra di MJ non era finito.
Ellis portava sei punti di fila agli ospiti mandando sul 73-80 la sfida. Gli Hornets messi alle corde si affidavano a Kemba, il quale in penetrazione se non portava a casa punti diretti, conquistava la lunetta e poi i due punti.
Stuckey comunque sfruttava la debolezza difensiva di Lin e l’aiuto blando di Jefferson segnando in jumper, il quarto andava verso il tramonto e Kemba a 1:11 tornava in lunetta a illuminare Charlotte con un altro 2/2.
Chi faceva solo ½ era J. Hill poco più tardi, Hornets sotto di quattro e palla Pacers che potrebbero allungare sull’ultima azione, invece buttavano via palla cercando il passaggio lungo, la palla però era intercettata in difesa e a :01.1 Lin segnava sulla transizione avvicinando gli Hornets sino al -2 (80-82)…
Al Jefferson contro Jordan Hill.

Al Jefferson contro Jordan Hill.

 
I Calabroni speravano così d’agganciare subito la squadra di Vogel avendo palla in mano nell’ultima e decisiva frazione di gioco.
Big Al si faceva sentire contro Jordan Hill andando a pareggiare come da programma.
Charlotte adesso pressava ancora di più, correva e giocava intensificando il ritmo, dimostrando d’avere una marcia in più.
Jefferson metteva un altro tiro dal post basso destro prima che lo stesso marcatore di Big Al (Hill), segnasse a 10:44 con un hook.
Big Al però a 10:27 segnava il terzo canestro consecutivo, dal pitturato con un gancetto a superare la manona di Hill protesa verso l’alto.
Lin a 9:52 segnava un jumper dalla media. Jefferson intercettava anche un pallone in salto bloccando un’azione d’attacco dei Pacers.
Seguiva un periodo di gran confusione, nel quale le squadre digiunavano, serviva ancora Jefferson a 7:36 in versione uomo assist dal lato sinistro, per dare la possibilità a Lamb di tagliare e appoggiare rimpinguare il bottino dei teal di casa.
G. Hill da sinistra segnava con la bombarda portando il match sul 93-90, Batum invece si trovava palla in mano in attacco poiché il passaggio di un compagno era deviato dal piede in allungo di S. Hill, palla perfettamente recapitata in mano sulla destra e tripla per il 96-90. Si andava di tripla, i Pacers si riportavano con quest’arma a un solo possesso lungo, ma Charlotte piazzava il break decisivo partendo dal catch n’shoot di Batum dalla diagonale destra a 6:10.
Ellis sbatteva su Lin in entrata andando a commetter sfondamento, Kemba in attacco esagerava andando ad attaccare in entrata il post basso sinistro; tiro fuori equilibrio che lo faceva cadere indietro ma anche segnare.
A 4:40 sembrava arrivare il colpo partita di Marvin Williams; dal corner destro la nostra PF riusciva a d essere preciso e senza paura.
Tre punti d’oro che portavano Charlotte sul 101-90.
Indiana rientrava con G. Hill, bravo a mettere una tripla dall’angolo sinistro (nonostante Walker gli saltasse addosso) a 2:14 sul -6 (103-97).
Charlotte andava ancora a vuoto in attacco ma guadagnava la rimessa dopo che essa era stata affidata a Indiana.
Probabilmente c’era fallo di Zeller su Hill, ma la cosa non era modificabile, l’ultimo tocco era dell’ala dei Pacers e Charlotte riguadagnava la palla a spicchi. Walker aggiungeva due punti al suo tabellino attaccando intelligentemente Mahinmi in velocità sulla destra del canestro.
George replicava dalla lunetta (fallo di Zeller), Kemba controreplicava a :32.1 grazie al fallo di Mahinmi altissimo in raddoppio, più ingenuo che utile, dopo aver recuperato un air-ball di un compagno ed esser stato toccato da Marvin sul tentativo di reverse layup da sotto George pareggiava i liberi nella sfida con Kemba.
Il 2/2 non bastava poiché il tempo scorreva e sul 107-101 i Pacers non trovavano il canestro desiderato, chiudeva così Batum con un ½ dalla lunetta e Charlotte trionfava 108-101, aspettando i Timberwolves nella prossima partita casalinga.
chaind01chaind2
 
Pagelle:
 
Walker: 7,5
33 pt. (9/17), 10 assist, 2 rimbalzi. Un cuore pulsante. Attacca, segna triple e con 10 assist va in doppia doppia. Prenderlo in considerazione per il giocatore più migliorato della stagione non sarebbe un delitto…
 
Lee: 6,5
4 pt. (1/4), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Se serve va a prendere George e nonostante i cm spesso lo tiene, anche su Ellis fa buona guardia. Poco evidente ma utile.
 
Batum: 7,5
31 (12/22), 7 rimb., 4 assist, 2 stoppate. Il collante di cui si parlava a inizio stagione, se poi ci mette anche I punti, eccolo essere uno dei due giocatori premiati per la partita. L’altro per Walker, ma non sapevano chi scegliere effettivamente… Clifford lo tiene troppo in campo e ha un calo nel finale di terza frazione, dove George si avvantaggia.
 
M. Williams: 6,5
5 pt. (2/4), 6 rimbalzi. Notte tranquilla realizzativamente parlando, quando però gli passano la palla decisiva lui è freddo, non esita e manda sopra i 100 i Calabroni.
 
Zeller: 6,5
4 pt. (2/7), 11 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. Attacco da rivedere salvo inserimenti ma in difesa seve tra stoppate, rimbalzi, ecc. Mahinmi si dimostra meglio del previsto con i suoi spin move, ma lui non sfigura.
 
Jefferson: 7
13 pt. (6/10), 4 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Il solito post basso convincente. Disintegra J. Hill aiutando la squadra a tornare in vantaggio, poi Mahinmi gli si aggrappa alla canotta… Un fallo inutile su Ellis perdonabile.
 
Lin: 6
7 pt. (3/9), 2 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Al tiro è un po’ in difficoltà e a volte viene spiazzato facilmente sull’entrata, però è tenace e piazza anche una stoppata. Fortuna o questione di chimica con il team il +15 di +/-?
 
Kaminsky: 6,5
8 pt. (2/4), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Si presenta con due triple consecutive, la prima Evita lo scivolamento verso un non possibile recupero, anche se siamo ancora nel primo quarto, ma sul -5… Non gioca male. Un +15 di plus/minus.
 
Lamb: 6
3 pt. (1/2), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Solo 11:27 per lui, non entra in partita totalmente ma compie buone cose. Spreca una transizione ma merita la sufficienza.
 
Coach Clifford: 6,5
Per come gioca la squadra sarebbe da 7, ma tiene troppo Batum in campo e andiamo sotto. Per fortuna questa squadra è tenace come un cane che ha la pallina in bocca. Provare a strappargliela è dura…
Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.