Game 4: Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 106-127

 

Intro

Gli Hornets varcavano il confine del fronte nord degli Stati uniti per sconfinare tra i ghiacci canadesi.

La terra della foglia d’acero oggi conta solo una squadra rimasta nella NBA ma l’espansione che a metà degli anni ’90 portò Toronto e Vancouver nella NBA mantiene ancora i connotati nell’identità di riferimento dei Grizzlies anche se a Memphis forse l’identità suona stonata direbbe Elvis.

A Vancouver (vorrei scrivere brevemente della città scomparsa sopra e come Seattle) nel 1998 puntarono su Mike Bibby.

Avrebbe dovuto essere il futuro playmaker del team ma stette lì soltanto tre anni per poi approdare ai Kings dove spese la maggior parte della sua carriera.

Un giornalista gli chiese cosa pensasse del clima della sua nuova città e lui rispose così:

“Mi ci vorrà un ombrello. Penso di poterne trovare uno, credo da qualche parte nella soffitta della casa di mia mamma”.

Avendo vissuto a Phoenix e nel deserto dell’Arizona (nato a Cherry Hill nel New Jersey) , dove la pioggia generalmente si vede in cartolina, comprensibile facesse un po’ d’ironia sulla cosa.

Ad ogni modo, tornando a noi oggi, a Charlotte per tentare di rimanere imbattuta in trasferta, quell’ombrello virtuale credo che gli Hornets penso sapessero sarebbe servito molto in difesa.

Dalle parti del canestro ma anche sul perimetro fondamentale importanza avrebbero rivestito i close out, inoltre di vitale importanza sarebbe stata la serata di Kemba (player of the week) aiutato dai run and gun della squadra.

 

 

 
Toronto dunque per volare in alto e Charlotte per rimanere imbattuta in trasferta.
 
La partita in breve
 
Toronto partiva forte mentre Charlotte arrancava.
A fine primo quarto erano già ben 9 le lunghezze di distanza accumulate dagli Hornets che si risvegliavano nel secondo quarto con un parziale di 8-0 che li riportava sul -5, poi si tornava sul -3 (34-37) grazie a due punti di Walker che provava a tenere in partita Charlotte in evidente difficoltà. Colpita un paio di volte da triple in transizione, compresa una di un Leonard che chiudeva a 15 pt. il suo primo tempo seguito da Walker con 13, Charlotte sperava in una flessione dei Raptors nel secondo tempo poiché sul 47-62 la situazione si faceva già in salita con pendenze ostiche.
Nessun tipo di cambio in aiuto a Charlotte nel terzo quarto che finiva sotto anche sul -20.
L’elastico si accorciava sino al -11 con un paio di triple di Batum, un gioco 2+1 di Kemba e 4 liberi ma le accelerazioni dei Raptors mandavano in tilt una Charlotte sempre più senza atmosfera difensiva.
Il quarto finiva con un 5-25 nei fast break pro Toronto e gli Hornets sotto 79-97.
Nell’ultima frazione Borrego, colpito da 4 punti in 20 secondi chiamava time-out.
Walker rimaneva un po’ in campo ad accumulare punti dando la sensazione di un altro elastico, poi Toronto riprendeva piede e portava a casa una partita mai messa seriamente in discussione.
Pazienza per Charlotte.
E’ un episodio.
Impossibile vincere a Toronto senza una minima complicità dei locali, per ripartire ora bisognerà vincere le due sfide consecutive contro i Bulls, squadra comunque da non sottovalutare, certamente più alla portata degli inabbordabili Raptors, ora sul 4-0 in classifica.
Leonard ha realizzato 22 pt., Valanciunas ha finito con 17 punti, Green e Lowry con 16 a testa.
Green ha dato poi la spinta decisiva ai Raptors nel terzo quarto con punti e una stoppata.
Charlotte ha chiuso con 16 punti di Walker e 16 di Lamb, ma il tandem di esterni composto proprio da Lamb e Monk non ha funzionato in serata.
Per loro un 9/26 dal campo piuttosto basso.
Complessivamente lo starting five dei Raptors si è mostrato migliore, giocando anche davanti al proprio pubblico ha prodotto al tiro un 29/47 contro il 23/54 di Charlotte.
Altro fattore determinante, assist: 21-36 per i canadesi.
 
Le formazioni:
 
La partita
 
1° quarto:
 
Zeller per la quarta volta su altrettanti tentativi concedeva la palla a due agli avversari ricordando il titolo di un film sul basket che si chiama White Men can’t jump (Chi non salta bianco è) e Lowry, un bombardiere dal 60% nelle prime tre partite, colpiva immediatamente.
Ibaka e Lowry ci riprovavano da fuori ma nulla, tuttavia, dopo una stoppata subita da Williams, era Leonard a colpire per lo 0-6 a 10:45.
Charlotte si affidava a Walker che, dopo aver fatto un giretto sotto canestro si girava rapidamente per un tiretto dalla media che valeva i primi due punti.
Leonard batteva Batum in jumper in un accoppiamento difensivo devastante, poi un passaggio proiettile di Walker in diagonale per Zeller che da sotto concludeva valeva due punti ma una dimenticanza clamorosa su Siakam per il 4-10 consigliava a Borrego un time-out.
Toronto comunque ripartiva con altri due punti di Ibaka da sotto, Lamb replicava con una finta sulla destra con la quale costringeva il difensore a saltare, poi l’avanzamento in area e il jumper lungo da due per il 6-12.
Lowry passava però in entrata in mezzo a due Hornets e segnando un due +1 mandava Toronto a 15 punti.
Lamb mancava un paio di conclusioni, così Charlotte si trovava sul 3/12 dal campo ma a 6:31 recuperava segnando un paio di FT.
Leonard da sx ne aggiungeva due così come Kemba che in dribbling passava a destra per Marvin che schiacciava dolcemente.
Ibaka in schiacciata e Walker in dribbling da destra con conclusione personale alzavano il punteggio di due unità a testa, Ibaka mancava un canestro contro MKG nel pitturato e Anunoby dopo una stoppata su Kemba si toglieva lo sfizio di colpire con una tripla aperta centrale.
Willy segnava il 20-27 in schiacciata su assist di Monk, poi MKG dalla baseline destra affondava un lungo due per il 22-27.
Nel finale però Valanciunas con un tap-in e due FT chiudeva il quarto sul 22-31.

Charlotte Hornets guard Kemba Walker, center, tries to get between Toronto Raptors forwards Serge Ibaka, left, and Pascal Siakam during first-half NBA basketball game action in Toronto, Monday, Oct. 22, 2018. (Nathan Denette/The Canadian Press via AP)

 
2° quarto:
 
Toronto riapriva le ostilità a 11:30 don due FT a segno di C.J. Miles e due punti di Valanciunas in entrata, così gli Hornets sembravano crollare a dispetto della panchina dei canadesi ma Tony Parker dopo un paio di errori andava sul sicuro ad alzare un floater in area per il ventiquattresimo punto.
Willy lo seguiva colpendo dal corner destro per tre punti,Monk aveva mano rapida sul palleggio di VanVleet per una rubata da magia ninja, transizione e tripla da destra dello stesso Malik per un parziale di 8-0 che riavvicinava Charlotte sul -5 (30-35).
Powell interrompeva l’idillio con una dunk poderosa in corsa sulla quale Willy non teneva e Bridges non credeva alla stoppata.
Willy con un 2/2 ai liberi e Kemba con due punti in area accorciavano il gap sino al -3 (34-37).
Valanciunas con un turnaround su Willy provava a far nuovamente scappare i canadesi ma Bridges, era nell’aria, si vendicava con un’entrata chiusa di sinistra di potenza.
Nuovo -3 ma con il rientro dei titolari dei Raptors le cose si complicavano.
Leonard ne metteva due, Valanciunas uno (FT), Lowry in pull-up su Bridges altri due e C.J. Miles colpendo da fuori in transizione faceva correre i suoi sullo 0-8 di parziale per un 36-47 che si accorciava con una tripla di Batum da sinistra ma dopo un banker di Green le percentuali dal campo per noi si evidenziavano come nettamente più basse (40% contro 49%).
 
A 5:04 Walker inventava il canestro, mentre a Toronto capitava per ben tre volte di commetter fallo offensivo (sfondamento di Ibaka netto su MKG davanti il semicerchio antisfondamento, gomitata di Siakam su Kemba sul giro e sgambetto di VanVleet sul capitano), tuttavia vi erano anche lo step back da tre inarrestabile di Leonard e una tripla da transizione di Green in questo periodo, così i Raptors prendevano il largo sul 42-55 complici ben 8 errori consecutivi di Charlotte al tiro (Batum due volte e Lamb una sulle ultime occasioni) fino alla tripla di Kemba dalla diagonale destra (¼ da fuori nel primo tempo per il capitano).
VanVleet da due e ancora Leonard da tre (15 punti per lui al momento) sospingevano i locali sul 45-62, chiudeva il quarto con un’entrata ritmata senza resistenza Walker che fissava i primi 24 minuti sul 47-62 in una partita con poca storia. Kemba arrivava a toccare i 13 punti mentre Lowry seguiva con 10.
Charlotte tirava con il 25% da 3 pt. contro il 34,8% avversario.
 
3° quarto:
 
Lowry strappava un pallone a Lamb per far capire il tenore dell’inizio del secondo tempo…
Green iniziava a ergersi protagonista colpendo da due punti, Ibaka lontano da palla commetteva fallo su Kemba che faceva recuperare un’altra palla a Charlotte ma Green liberato nel corner destro saliva a 14 punti infilando una bomba per un devastante +20 Raptors (49-69).
Lamb replicava di sinistra in entrata, Ibaka dal pitturato, poi due bombarde di Batum (ottimo schermo di Williams sulla seconda) , unitamente a un’infilata di Walker con tocco d’Ibaka per una giocata complessiva da tre punti sembravano poter almeno evitare la sconfitta pesantissima giacché i Calabroni tornavano sul -13 (60-73).
Green però sfuggendo sulla baseline destra con Cody fuori posizione impegnato in salto nell’impossibile intercetto sul cambio gioco segnava.
Seguiva un vertical pass di Zeller per Williams in taglio che consentiva a Charlotte di andare facilmente a bersaglio. Batum e Lamb dalla lunetta aggiungevano due punti a testa così Charlotte tornava sul -11 (66-77).
Walker intercettava un passaggio orizzontale e faceva ripartire la transizione ma Lamb si faceva stoppare da Green alle spalle sul fing and roll così Toronto scattava con due punti ad opera di Ibaka e tre di Lowry che a 4:59 spediva il tabellone sul 66-82.
Una persa di Monk e una di Willy in serie costavano 4 punti, il 2-12 di parziale e un -23 con l’aggiunta di altri due punti di Ibaka in area.
Monk da tre in diagonale a 2:22 valeva solo per il 71-91 e la dunk appesa di Willy a :48.7 (sorprendendo Valanciunas) non cambiavano di molto la situazione.
Una schiacciata bimane di Bridges portava a 5 i punti di Charlotte nei fast break points, quelli che poi stavano determinando la differenza visto che quelli dei neri locali erano ben 25…
Sul 79-97 si chiudeva il terzo quarto alla Scotiabank Arena.
 
4° quarto:
 
Dopo 20 secondi Charlotte chiamava un time-out, colpita già due volte con l’allungo dei locali sul 79-101…
Sul 79-103 (reverse layup VanVleet) un Kemba ancora inspiegabilmente ancora sul parquet infilava 5 punti di seguito, poi entrava Biyombo, applaudito dai suoi ex fan che collezionava un rimbalzo difensivo, una stoppata subita e un paio di FT splittati.
Parker segnava il -15 ma con un minimo di cambio ritmo Toronto tornava agevolmente sul +21 con la tripla di Lowry (92-113).
Biz si toglieva la soddisfazione di andare a mettere il muro su Anunoby.
Stoppatona a 5:17…
A 3:42 drive di Graham e bella dunk dopo il dish volante diagonale di Devonte’ da parte di Biz.
A 2:33 Lamb forzava dal corner destro una parabola altissima da tre per evitare la stoppata.
Il gioco gli riusciva ma Toronto continuava a giocare trovando anche il +25.
Nel finale 4 pt. di Charlotte con il giro palla a pescare Bridges per l’ultima schiacciata a :18.4 fissavano il punteggio sul 106-127.
 
Pagelle
 
Kemba Walker: 7
26 pt., 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 11/22 dal campo con un paio di stoppate prese. Recupera almeno tre palloni in difesa senza toccar palla con la sola pressione difensiva. Anima e cuore della squadra, pareggia il record di triple di Curry nelle prime 4 giornate NBA anche se in serata il suo tiro da fuori è meno preciso (2/7). Un paio di giocate almeno di quelle che solo lui riesce a fare con dribbling e appoggi impossibili per spazio ricevuto.
 
Jeremy Lamb: 5,5
16 pt., 4 rimbalzi, 1 stoppata. Purtroppo il 5/14 dal campo non è granché. In difficoltà specialmente nella prima parte a volte ripiega su uomini non suoi. Un po’ in difficoltà in difesa.
 
Nicolas Batum: 5,5
13 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. 4/10 dal campo. Un paio di triple utili a far pesare di potersela ancora giocare nel terzo quarto e un paio di FT galleggiano in quel periodo. Per il resto viene a mancare negli assist come uomo d’equilibrio e nel complesso l’abbinamento a Leonard è impegnativo.
 
Marvin Williams: 5
4 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 2/6 al tiro, una rubata quasi per caso… Un bel taglio per un canestro su pass verticale di Cody e un paio di errori da fuori a colpire lungo sul secondo ferro. Poco in 20 minuti. Parte titolare ma se non si fa vedere, più che la limitazione dei minuti, potrebbe anche uscire dallo starting five se continuasse così.
 
Cody Zeller: 6
2 pt., 5 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. 15 minuti per lui. Chiude con un ½ dal campo e accumula 5 rimbalzi. Bel passaggio verticale per Marvin nel secondo tempo. Si fa saltare da un passaggio diagonale lungo, Green nell’angolo riceve e salta Walker, lui non rientra più in tempo per la copertura.
 
Malik Monk: 5,5
10 pt., 2 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate in 24 minuti. 4/12 al tiro e una palla persa nel terzo quarto che ci costa due pt. in fast break. Serata un po’ storta, ora voltiamo pagina. Servirà un altro Monk a Chicago.
 
Michael Kidd-Gilchrist: 6
6 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Inizia difendendo pulito e bene su Ibaka che va corto dall’area. Qualche volta soffre i cm senza potersi opporre e ricorre al fallo 3 volte. 3/8 dal campo con lungo jumper da due affondato da destra a mostrare che volendo ha il focus.
 
Willy Hernangomez: 6
11 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. 4/6 dal campo. Chiude con un bottino discreto in 17 minuti di gioco. Entra bene andando deciso a rimbalzo senza farsi spostare. Peccato per una persa che ci costa un fast break ma sotto canestro continua a far ammattire gli avversari. Se prende una stoppata guadagna due FT, li mette e in più chiude con un 1/1 da fuori. Si perde un po’ in alcune chiusure.
 
Miles Bridges: 5,5
6 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. ¾ al tiro. Una macchina da schiacciata ma un po’ fuori dal gioco. Lowry lo batte con un pull-up nel primo quarto e C.J. Miles, in uno scontro tra numeri zero lo batte in entrata guadagnando anche fallo nel secondo tempo. Ancora un po’ acerbo, ha comunque mezzi per poter migliorare all’interno del contesto di squadra.
 
Tony Parker: 5,5
6 pt., 1 rimbalzo, 2 assist. In 14 minuti fa 2/7 dal campo e perde due palloni, in egual numero agli assist. Una bella entrata non basta a sanare la sua scarsa prestazione come backup di Kemba.
 
Bismack Biyombo: 6
4 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppate. L’ex Raptors entra a giochi fatti quasi osannato dal pubblico. Lui gioca comunque la sua partita con un evidente largo taping su spalla e fascia muscolare sinistra verso il collo. Ciò non gli impedisce di andare a murare Anunoby e fare la sua dignitosa gara.
 
Frank Kaminsky: s.v.
2 pt., 1 rimbalzo. Gioca 4 minuti con un 1/3 dal campo. Per ora è fuori dalle rotazioni. Bel problema per il Tank.
 
Devonte’ Graham: s.v
0 pt., 1 assist. In 5 minuti smista un bell’assist dopo aver depistato il difensore con una diagonale verso l’esterno destro e aver incrociato il passaggio poi sotto per Biz, il tutto con drive volante. Poi non pervenuto.
 
Coach Borrego: 5,5
Non riesce a trovar contromisure difensive nemmeno con l’ex Triano. Toronto dilaga in transizione, colpisce da tre da fuori con vari interpreti mentre in area Ibaka e Valanciunas a volte vanno a spasso. Pazienza… ma credo si debba iniziare a migliorare dietro se si vuole vincer qualche gara in più. Se l’attacco non gira e la difesa non regge l’imbarcata è servita.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.