Game 1; Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 108-106 (OT)

C’erano tutti gli ingredienti per realizzare una torta ben riuscita, il nome Hornets che tornava a Charlotte dopo 12 anni, come fosse riemerso da delle profondità quasi sconosciute e dimenticate, un parquet bellissimo nuovo di zecca, una squadra rafforzata da qualche innesto, nuove maglie, nuovo entusiasmo dei tifosi, dei giocatori e tanta curiosità per un team che ad est è stato descritto come terza o quarta forza.

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In realtà l’impasto è stato problematico, la difesa è ancora latitante in molte occasioni, l’attacco è stato a volte frutto di iniziative troppo spesso affidate nelle mani dei singoli e nel finale sono stati fatti scadere anche i 24 secondi, in più Stephenson dal punto di vista realizzativo non è andato alla grande ma ha compensato con assist e rimbalzi.
Quello che mancava a questa torta per essere veramente un dolce degno, erano le candeline scintillanti, rappresentate dal modo con cui gli Hornets hanno saputo vincere nel supplementare.

 

Gli Hornets scendevano sul parquet con Kemba Walker, Stephenson, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams e Jefferson. I Bucks di coach Jason Kidd contrapponevano Knight, Dudley, Middleton, J. Parker e Sanders.

La gara partiva con Jefferson che vinceva la palla due,

il primo tentativo era dunque di Charlotte, ma Walker tradito dall’emozione lasciava partire un tiraccio. I primi due punti erano dei Bucks che con Middleton si portavano avanti.
Gli Hornets pareggiavano poco dopo con KG che dava a Jefferson, pick and roll con Kidd-Gilchrist che si prendeva la linea di fondo in back-door e andava a realizzare.
Poco dopo Williams metteva tre punti e portava la gara sul 5 pari.
Difesa un po’ morbida dei Calabroni e così, un KG davvero “nuovo” (pare abbia lavorato molto in estate sul tiro), metteva da decentrato sul lato destro, un tiro da due dalla lunga, molto morbido, nonostante l’opposizione del difensore e portava sul 9-9 la gara.
Hornets che si portavano per la prma volta in vantaggio con un libero di Walker poco dopo per un 10-9.
Da registrare nel primo quarto anche un numero di Walker che con un crossover mandava a gambe all’aria quasi l’avversario (break ankle) e realizzava con un jump shot, esultanza leggermente sopra le righe e tecnico fischiato contro. A 6:02 arrivava un altra tripla di Marvin Williams che mi ha sorpreso positivamente.
A 3:41 il neoentrato Zeller era bravo a trovare la continuità dell’azione su un fallo di Middleton e completava un gioco da 3 punti.
Il finale di primo quarto era 25-24 con Henderson per gli Hornets che raccoglieva un rimbalzo lungo rimandato indietro dal ferro e al volo segnava, ma appena dopo la sirena, canestro non valido quindi.

Il secondo quarto vedeva l’entrata in campo in maniera massiccia di tutti i panchinari degli Hornets, compreso l’ex New Orleans Hornets Roberts, che a 9:09 trovava i suoi primi due punti in campionato con i nuovi Hornets. Mayo però rispondeva e gli Hornets si trovavano sotto 31-36. Lo stesso Mayo approfittava dell’assenza dei titolari per imbeccare Henson per un alley-oop e a 06:34 realizzava una tripla per il 31-44, con i Bucks in fuga…
KG provava ad essere aggressivo in penetrazione ma erano sempre i Bucks a guadagnare punti con Middleton che a 2:32 segnava 3 punti (canestro più fallo) e portava i suoi a 51 punti contro 37 della squadra del North Carolina.
46-57 era il parziale all’intervallo lungo.
Milwaukee allungava ancora nel terzo quarto e arrivava a 06:43 del termine della frazione a un clamoroso +24, anche perchè i Bucks non sono certo dati per favoriti del campionato.
Dall’arena arrivano i primi fischi.
Stephenson a 6:22 prova a dare la scossa, assist schiacciato dietro la schiena per Williams che fa un pump fake e segna. A 5:50 si vede anche il primo canestro di Stephenson dopo un digiuno gandhiano durato due quarti e mezzo. Poco dopo l’interessante rookie Jabbari Parker schiaccia, risponde Stephenson in running centrale e schiacciona in faccia a due difensori in maglia vermiglio.
Una stoppata di KG da qualche speranza, il finale di terzo quarto è 68-83, con gli Hornets che ora si trovano a -15.
Gli Hornets faticano ma non cedono, sono aiutati anche in qualche occasione da decisioni dubbie, come quella presa dagli arbitri su un contropiede in cui viene fischiato sfondamento a Middleton.
Gli Hornets rientrano seriamente in partita quando Jefferson fa una finta di tiro, trova lo spazio per far partire un gancio arcobaleno che trova la retina per il 91-95 a 1:47 dal termine dei regolamentari. Knight però dalla lunetta ridistanzia gli hornets che si trovano sotto di 6 a 1:25 dalla conclusione ipotetica della gara.
A 1:04 un prezioso Williams sgancia la tripla che porta a -3 i Calabroni (94-97).
Partita che sembra finita quando ancora Knight mette due liberi per il 95-99 (c’era stato un libero di KG prima).
Walker è veloce, va in penetrazione, ingenuamente concessa dai Bucks che non sembrano voler far fallo e trova il -2 a poco meno di 9 secondi.
Fallo tattico e 1/2 di Middleton dalla lunetta che da qualche speranza alla squadra di coach Clifford.
Il primo miracolo avviene a un secondo e sei decimi dalla fine quando Kemba Walker velocemente risale il campo sfruttando un bel blocco alto di Jefferson e approfitta del ritardo con il quale due difensori gli si parano incontro. Esecuzione della tripla veloce da posizione quasi centrale e pareggio per la gioia dei tifosi presenti nell’arena.
L’ultima azione ce l’ha Milwaukee ma consegna la palla nelle mani di marvin Williams che prova anche il tiro da oltre metà campo, che ovviamente non va. La gara finisce ai supplementari con Charlotte che rimonta 24 punti, la più grossa rimonta nella storia della franchigia.
Milwaukee due volte avanti raggiunta sul 104 da due canestri di un ottimo Williams. Middleton e Neal portano a 106 pari la gara.
Milwaukee non riesce a concretizzare e l’ultima occasione del quarto ce l’hanno gli Hornets.
Schema; blocco alto di Jefferson, Marvin Williams quasi in angolo, Kemba Walker porta palla, la cede a Williams che non riesce a tirare per chè un difensore scala su di lui, la riconsegna a Kemba che a questo punto si deve inventare qualcosa, palleggio per trovare spazio e distanziare il difensore, tiro a 5 secondi dalla fine che entra per il 108-106 e manda in delirio gli spettatori.

Walker Kemba 2

La palla però è nelle mani dei Bucks che dopo l’ultimo timeout provano il golpe, gioco dentro fuori e all’ultimo Middleton, lasciato colpevolmente solo sulla linea del tiro da 3 punti, può tirare comodamente, regalando l’ultimo brivido di serata.
La sua conclusione però è lunga e si spegne sul secondo ferro regalando agli Hornets un’indimenticabile opening night, indipendentemente dal valore degli avversari, poco maturi ma interessanti.

Voti:

Kemba Walker: 9,5

26 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Meno del 50% in lunetta, causa anche stanchezza, ma causa problemi con il suo palleggio agli avversari e mette il tiro decisivo della vittoria, oltre a quello che porta la partita ai supplementari. Indispensabile.

Lance Stephenson: 6,5

Doveva essere il valore aggiunto. In attacco trova il canestro molto tardi, finisce con 7 punti, però ci sono 13 rimbalzi e 7 assist di cui alcuni deliziosi.

Michael Kidd-Gilchrist: 7,5

Price deve aver lavorato bene su di lui in estate, tira bene, è più aggressivo, porta 17 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate alla causa. A tutto campo, se continua così sarà il valore aggiunto.

Marvin Williams: 7,5

Per me… è l’insospettabile. 19 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.
Ala grande, tira da 3 punti con molta disinvoltura da 3 pt. come una guardia. Freddo anche nel supplementare con due canestri fondamentali per rimanere aggrappati alla partita.

Al Jefferson: 7,5

14 punti, 10 rimbazi (doppia doppia) e 4 stoppate.
Big Al, come lo chiama lo speaker, è fondamentale per questi Hornets.
Con i suoi calzettoni bianchi tirati fin sopra il ginocchio sa farsi vedere come si fa sentire in campo, con i suoi fondamentali d’attacco. L’unica cosa… evitare di palleggiare troppo vicino all’area.

Brian Roberts: 6

4 punti, 3 assist e una steal, entra quando gli Hornets imbarcano acqua ma non è colpa sua.

Jason Maxiell: 6

Il corpulento centro segna 4 punti e prende due rimbalzi. Non è molto agile e ciò gli costa dal punto di vista dei falli che sovente è costretto a spendere.

Gary Neal: 6

6 punti e 4 rimbalzi, alcuni preziosi. Alterna buone cose, palloni recuperati, ecc.. a giocate un po’ troppo alternative.

Gerald Henderson: 5,5

Pochi minuti per lui, non in ritmo partita.

Cody Zeller: 6,5

11 punti e 2 rimbalzi per il lungo bianco dei Calabroni. Gli arbitri invertono un fallo e lui ringrazia andando in lunetta. Bravo stasera.

Coach Clifford: 6,5

D’incoraggiamento. motiva la sua squadra, una squadra che nei singoli sta diventando più polifunzionale rispetto al passato, ma i suoi devono essere più presenti mentalmente su certe situazioni in difesa.
E’ la prima partita, c’è tempo per rivedere alcune situazioni che dovranno essere corrette per non costare caro in futuro.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.