Game 63: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 117-106

Kelly Oubre Jr., aggiunta dalla panchina importante: 18 punti nella notte.

 

Charlotte ottiene la quinta vittoria (gioia effimera) di fila – 117-106 sui Detroit Pistons questa volta – contro una squadra che si era presentata con nove uomini effettivi ma ben presto si è trovata a giocare con otto player per il rapido infortunio di Livers.

Ancora peggio andava agli Hornets che 9:26 del terzo quarto perdevano LaMelo che durante un tentativo di crossover appoggiava male il piede destro procurandosi (secondo gli aggiornamenti) la frattura alla caviglia destra rendendo amara la vittoria di Charlotte che ha trovato contro comunque una squadra determinata salita sul 7-13 ad inizio game dopo 3 TO di Ball ed il fing and roll in corsa di Wiseman a 8:57.

Gli Hornets però passavano avanti grazie proprio al numero 1: tripla di Ball, canestro di Hayward (assist di LaMelo) e altre due frecce a bersaglio da oltre l’arco di un precisissimo LaMelo che trascinava sul 18-13 i Calabroni.

Charlotte andava di fretta prendendo in contropiede gli avversari e nel finale Rozier, Oubre Jr. e Richards firmavano un +20 (41-21 a fine primo periodo) che oscillava di poco per altri due quarti ma tra il finale di terzo e l’inizio dell’ultima frazione la stabilità si rompeva: a 10:00 dalla fine un attivo Diallo realizzava il layup del 91-82 e a 5:18 Hayes, con un altro appoggio, mandava Detroit sul -5 (102-97).

Il giamaicano Richards ha sfiorato “soltanto” la doppia doppia con 9 punti e 9 rimbalzi.

Per gli Hornets si trattava di trovare i colpi nel crunch time: Williams a 4:56 metteva della tecnica per una giravolta appoggiata al vetro (turnaround bank hook) in uno contro uno, Rozier a 4:20 dalla destra si arrestava per alzarsi velocissimamente e realizzare contro il suo marcatore una sospensione in svitamento (106-99) e a 3:35 Kelly Oubre Jr. dall’angolo sinistro aggiungeva 3 punti per il +10.

A 2:33 la schiacciata di Williams era contrastata con un fallo da Bagley III (mancava l’interferenza) ma Mark realizzava il primo FT, mandava sul secondo ferro l’altro tentativo trovandosi in mano il rimbalzo quasi orizzontale della sfera per andare a depositare un gioco da tre punti e chiudere ogni dubbio su chi avrebbe vinto la partita.

Ball ha chiuso con un 6/7 da oltre l’arco (6/9 totale) per 18 punti, Rozier ha sfiorato i 38 minuti prendendosi importanti responsabilità e giocando meglio rispetto alle due precedenti uscite: 22 punti per lui seguito da un Hayward che fa da stabilizzatore della squadra con 19 punti, quindi un ottimo Kelly Oubre Jr. con 18 punti “precedeva” Mark Williams bravo a chiudere con un’altra doppia doppia, questa volta da 15 punti ed 11 rimbalzi.

Il suo “opposto” Wiseman ha realizzato 23 punti (9/11) e catturato 7 rimbalzi, 23 anche per Diallo e 21 per Bagley III che anticipava Burks con 17 e Hayes con 12 punti e 10 assist.

Detroit, come si può notare della riga soprastante, si avvantaggiava con i lunghi: 52-70 i punti nel pitturato, 18-23 da second chance, quasi bizzarro il 52-50 a rimbalzo pro Hornets ma si pensi che i Calabroni hanno tirato con il 51,8% contro il 45,7% avversario dal campo concedendo meno sul versante opposto (83 tiri contro 92) e soprattutto da oltre l’arco la differenza è stata decisiva: 50,0% per la squadra di Clifford, 11,5% per quella di Casey.

In una serata ossimorica c’è da considerare il 9-16 nei TO (8-12 le steal) che hanno dato la possibilità nel secondo tempo a Detroit di prendersi con gli interessi sulle folate offensive di Charlotte nel primo tempo ma gli Hornets sono sembrati comunque più esperti e solidi risolvendo la questione quando il game si è fatto spinoso.

Rimane l’amarezza per Ball che dovrà saltare qualche settimana a marzo quando ormai rimane meno di un mese e mezzo dalla fine della Regular Season ma il destino è strano, che si tratti di una strana forma di provvidenza per tenere gli Hornets a freno anche che si creda ad un karma o si sia afinalistici?

Hornets dietro ai Magic di 6 partite (Charlotte sul 20-43 oggi) che stanno però giocando contro i Pelicans alla disperata ricerca di una W dopo aver perso Zion e posizioni in classifica mentre a 1:21 dalla fine Orlando si trova sopra di 2 (95-93).

Domani notte (tra l’uno ed il due marzo) per Charlotte ci sarà il game con Phoenix ma in una stagione costellata da stelle della sventura sin dall’estate meglio godersi il poker di vittorie calato dai Calabroni con una striscia impensabile sino a qualche tempo fa.

 

 

Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.