1ª Interview

Premessa:

Il sottoscritto (Igor F.), in collaborazione con Matteo Vezz. hanno pensato di riprendere a conoscere i fan degli Hornets nel gruppo FB Charlotte Hornets Italia.

In solitaria era difficile poter stare dietro a troppi compiti per una sola persona che nella quotidianità è occupata su diversi fronti e la principale occupazione è quella di “guadagnarsi il pane” poiché MJ non gli ha mai cancellato/stretchato un contratto…

Ironia a parte (che comunque esterneremo un po’ uscendo dalle canoniche analisi e recap ufficiali), le varie collaborazioni con Matteo stesso, Fabrizio Getuli per i meme, Filippo Barresi per i match-up Key (prossimamente anche Paolo Motta e altri ragazzi per una nuova rubrica) hanno portato al risultato di poter riprendere questa parte latitante del gruppo.

Doveste essere contattati nelle prossime settimane sappiate che non vogliamo vendervi nulla, né biciclette con cambio Shimano, batterie di pentole, olio o servizi improbabili…

Sperando vi piaccia per la prima uscita partiamo con le:

Domande a…

Fabrizio Bompani

1ª domanda:

Buonasera Sig. Bompani, come va in questo periodo non semplice la sua vita?

Partiamo con una conoscenza superficiale introduttiva.

Da quando e perché tifa i Charlotte Hornets?

Ci racconti qualcosa di Lei, dove vive, in che attività è impegnato, le sue passioni, ecc.

1ª risposta:

Mi chiamo Fabrizio, ho 51 anni, sono di Modena e tifo Hornets dal 1990.

Mi innamorai del vecchio logo “nutmeg” Hornets troppo simpatico e divertente quando svolgendo il servizio di leva a Bologna – “Basket City” – conobbi dei ragazzi tifosi Virtus perciò iniziai a seguire anche le V nere.

In questo brutto periodo io non posso lamentarmi, io e la mia famiglia stiamo bene di salute e il lavoro non manca, tuttavia ciò che manca è tornare a vedere i bambini correre dietro a un pallone e arrabbiarsi per un canestro sbagliato piuttosto che impigrirsi con i videogame.

Del materiale Hornets contenente il biglietto della opening Night degli Charlotte Hornets 2.0, una splendida spilla del vecchio e amato logo con sfondo nostrano delle V nere.

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2ª domanda:

A parte le trascurabili fuoriuscite dal roster (Batum, Hernangomez e Bacon), il nucleo dei Calabroni – pur con un paio d’innesti di qualità – è rimasto intatto nel suo young core.

Borrego ha una rosa giovane, con talento e la possibilità di potere adottare diversi sistemi di gioco tra i quali la small ball che farebbe scalare di un ruolo avanti sia Bridges che P.J. Washington, consegnando di fatto a Ball, Graham, Rozier e Hayward il ruolo di esterno puro.

Come valuti questa alternativa basata principalmente sul catch n’shoot e sull’esplosività perdendo di fatto fisicità (kg e cm)?

2ª risposta:

E’ un progetto interessante se ci si crede di poterlo portare a termine, almeno c’è una linea guida da seguire e il tempo dirà come migliorare.

Let there be small ball.

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3ª domanda:

Partiamo dalle origini della stagione.

LaMelo Ball, Vernon Carey Jr., Nick Richards e Grant Riller, queste sono state le quattro scelte degli Hornets all’ultimo Draft.

Come valuti queste chiamate e daresti più spazio a qualcuno di questi giocatori giacché – eccetto Ball – gli altri giocatori sono ancora oggetti misteriosi?

3ª risposta

Il nostro Draft mi è sembrato ottimo.

LaMelo è stata la miglior pick possibile in quel momento e i risultati sembrano confermare la scelta di Charlotte.

Avevo paura che fosse il classico giocatore con moltissimo talento ma zero testa, invece sembrerebbe essere “okay”.

Credo che una volta costruita una chimica di squadra, si inseriranno un po’ alla volta anche le altre scelte.

Per costruire bene ci vogliono: tempo, pazienza e cervello.

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4ª domanda:

Charlotte ha messo a segno un colpo – sulla carta – di tutto rispetto, andando a firmare Gordon Hayward, giocatore inseguito fin dal Jazz time.

Il contratto è pesante (120 milioni in anni), la paure che aleggiano tra alcuni tifosi è che si possa assistere ad un Batum 2.0 oppure perderlo per infortunio visti i trascorsi.

Come valuti quest’operazione di mercato?

4ª risposta

Hayward è stato un passaggio obbligato per il punto in cui ci trovavamo.

Per attrarre a Charlotte un giocatore di ottimo livello bisognava pagarlo tanto e rischiare.

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5ª domanda:

Intermezzo: un po’ di svago insensato con una domanda per nulla inerente all’intervista o forse sì…

Tra queste quattro opzioni quale non vorrebbe mai vivere?

A) Una cena a lume di candela con Batum che le parla per tutta la serata di quanto è stato bravo nel periodo trascorso a Charlotte facendole poi pagare la cena nonostante i milioni free che sta intascando.

B) Una rap contest contro LaVar Ball.

C) Trovarsi per sbaglio a Capitol Hill in una manifestazione trumpiana con Willy Hernangomez vestito da sciamano, il quale, dopo averla riconosciuta come uno dei più facinorosi tifosi Hornets la invita a portare via il leggio presidenziale.

D) Trovarsi a una serata karaoke con la ragazza o gli amici e James Borrego che sale sul palco cantando per 20 minuti di fila: “Ma quant’è bell’lu prim small, Ball, ma quant’è bravo st’allenatore”…

Si scherza ovviamente…

5ª risposta:

A) Tutta la vita senza Batum.

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6ª domanda:

Mi viene difficile non chiedere di colui che gestisce oggi la franchigia: Michael Jordan.

Personalmente mi chiedo quando M.J. “svestirà” i panni di business-man e (se) indosserà quelli di presidente dalla mentalità vincente come è stato in carriera.

Le difficoltà oggettive per costruire un team competitivo a Charlotte ci sono ma M.J. probabilmente avrebbe potuto spingere in diverse maniere per cercare di costruire una dinastia tuttavia sembra ragiona più da imprenditore che da sportivo con piccoli passi per che lo portino pian piano a tentare di migliorare la squadra.

D’accordo, in disaccordo?

Come giudichi personalmente la situazione gestionale?

6ª risposta: MJ finora sembra più preoccupato di vendere scarpe che costruire una franchigia vincente.

Certo che dalla scorsa stagione sembrerebbe intravedersi una costruzione avendo effettuato un bel cambio di rotta.

Mi aspetto ottime cose dal futuro per gli Hornets se si avrà la pazienza di aspettare i giovani e costruire dal resto.

MJ23 è un vincente, non credo che mollerà la presa.

Ciao, you can’t have a Hugo without a hug.

Forza Hornets sempre!

Grazie a Fabrizio Bompani per le cortesi alle domande proposte da Matteo Vezzelli, eccetto la quinta – goliardica – scritta da me stesso (Igor F.) per dimostrare che nonostante il periodaccio ogni tanto una punta d’ironia riemerge.

Alla prossima interview.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.