Game 14: Charlotte Hornets Vs New York Knicks 104-96

Andamento della partita

Rientrati “a casa”, finalmente le dance bracket “amiche”.
LaMelo Ball presentato in grafica da Bally Sports.
I quintetti iniziali.
Le nuove City Edition degli Hornets.

Tornati all’Alveare con nuove divise e un pubblico ronzante, gli Hornets segnavano i primi due punti della partita con un alley-oop di Plumlee, venivano scavalcati da una tripla di Fournier dal corner sinistro ma dopo una stoppata di Plumlee in rimonta su RJ Barrett passavano nuovamente in vantaggio con il bound pass verticale pompato di Hayward per Rozier dimenticato sotto canestro (4-3).I Knicks trovavano la prima fuga grazie all’ex indemoniato Walker che con due triple consecutive, un floater, una furbata su rimessa dal fondo (palal tirata sulla schiena del difensore girato e canestro propiziato per Robinson) e un’entrata con and one trascinava a 7.38 sul 7-16 la partita.

Non si arrestava la cavalcata ospite aiutata dall’ex play anche se ball, proprio a contatto con Walker, pescava un two and one a 5:12 per il 14-25.

Dalla diagonale destra Walker doppiava l’ex squadra (14-28) con l’ennesima tripla.

New York finirà il primo quarto con un 7/10 dall’arco accumulando un vantaggio di 16 punti (18-34) in virtù di 17 punti realizzati da Walker e un 7/27 totale di Charlotte (31,8%) contro il 54,2% ospite.

Faceva ancora fatica Charlotte ne secondo quarto ma rimediava comunque diversi liberi che aiutavano la rimonta nonostante Oubre Jr. e Bridges non fossero molto brillanti.

Si riusciva a tagliare il divario dal -16 al -8 grazie a due punti di un buon Hayward e a una tripla di Oubre dall’angolo sinistro per il 39-47 ma due tiri frettolosi da fuori di Oubre Jr. e Bridges senza successo, uniti a 5 punti veloci di Randle riportavano su comodi binari la partita per i bianchi di Thibodeau.

Gli Hornets accumulavano liberi che aiutavano la rimonta anche se qualcuno di troppo saltava (12/16), specialmente con Miles che si rifaceva sull’ultima azione offensiva di Charlotte con un possibile pick and pop trasformato in un attacco in crossover su Fournier che vistosi passato commetteva fallo peggiorando la situazione.

Two and one a :03.3 e divario tornato sotto la doppia cifra sul 46-55 (-9) dopo i primi 24 minuti.

Richards e Hayward aiutano Ball a rialzarsi. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Migliorare le percentuali era fondamentale per cercare la rimonta nella seconda e decisiva parte avendo chiuso con il 36,4% contro il 42,0% avversario le prime due frazioni con un pessimo 2/17 da oltre l’arco (11,8%) da migliorare assolutamente.

Era bruciante la partenza di Charlotte che grazie a due tagli di Hayward – più un recupero con canestro tra le due azioni descritte – tagliavano lo svantaggio sul 53-56 prima che lo stesso Hayward trovasse lateralmente Rozier per la granata del pari a quota 56.

Il vantaggio arrivava da Plumlee che da sotto sbagliava in solitaria un facile appoggio ma riprendendo realizzava il 58-56.

Dopo il pari di Walker, Hayward distribuiva ancora assist: Rozier in transizione da due e Bridges da tre ne approfittavano per l’allungo (65-60) che arrivava sul +8 quando Rozier nel traffico mulinava in caduta l’appoggio al vetro per il 70-62.

Terry forniva a Plumlee il materiale per una reverse dunk e gli Hornets si involavano sulle ali dell’entusiasmo sul +10 (72-62).

Walker in reverse, passando il ferro, dalla baseline destra, metteva uno dei suoi pochi canestri del secondo tempo mentre Bridges da tre continuava a salir di tono portando i Calabroni sul 75-64.

Dopo la bella putback dunk di Richards (80-70) però New York trovava un protagonista semi-inaspettato, Quickley, che mandava a bersaglio due rapide saette per far tornare a tre decimi dal termine quarto New York sul -4 (80-76).

Charlotte, nonostante la tripla di Jalen in avvio ultimo periodo, non giostrava bene in attacco e dopo esser stata colpita ancora da Quickley da fuori, si trovava sotto di un punto a 9:13 con Toppin in transizione.

Le squadra cominciavano a superarsi e dopo un paio di azioni selvagge, Oubre Jr. chiudeva le transizioni con la tripla dell’89-87 Charlotte.

New York prendeva il sopravvento con una running dunk di Toppin a 5:17 ma dopo un fing and roll corto di Walker, Miles rispondeva alla windmill del n°1 avversario imitandolo (93-93).

Finale molto incerto a 4.23 dalla fine con New York a giocar male un paio di possessi (il fallo per blocco in movimento di Randle era evidente) mentre Charlotte a 3.36 rischiava da tre con Oubre Jr. che infilava però la tripla e a 2.12 Miles mostrava il suo atletismo girando da fermo su Randle dall’area alta per appoggiare un fing and roll da +5.

Burks accorciava a un possesso ma a 1:31 ancora Miles in entrata era colpito dal passaggio a livello di Randle che non arrestava però l’alzata di Miles.

And one completato e 101-95 che diventava +8 grazie a un artificio di Ball: gioco di prestigio in anticipo dalla rimessa dal fondo e appoggio in corsa in contropiede.

New York smetteva di far paura dopo 3 FT consecutivi mancati da Randle e la stoppata di Hayward su Barrett suggellava la buona prestazione del primo sigillando una W importante per 104-96.

Hayward, ottimo in serata nella casella assist ma anche in punti realizzati e difesa. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Altra divertentissima partita degli Hornets per gli spettatori neutrali, un po’ meno inizialmente per i fan dei Calabroni che vedono il proprio team andar sotto di 16 punti trafitto dalle frecce dell’ex amato Walker partito sparatissimo.

Partita da montagne russe con gli Hornets con un 2/17 da tre riuscivano comunque ad accorciare sino al -9 a fine primo tempo partendo alla grandissima nel terzo quarto finendo per arrivare sul +10 dopo una reverse jam di Plumlee e grazie a un Gordon Hayward d’autore.

Quickley però metteva lo zampino con tre bombe agevolando il sorpasso di Toppin e un finale incerto la differenza la facevano le giocate migliori di Charlotte oltre a un Bridges che sui due fronti faceva la differenza, soprattutto con una stoppata a Toppin e 5 punti fondamentali.

Le percentuali dei Knicks si abbassavano vertiginosamente nel secondo tempo contro una zona a tratti di Charlotte che funzionava bene e limitava anche Randle a un 4/15 dal campo.

25-17 negli assist, 10-8 nelle steal, 43,3% contro 38,7% nel FG% e 12-19 nei TO erano i punti di forza di Charlotte che migliorava da fuori arrivando al 27,8% dopo aver sparato con l’11,8% nei primi 24 minuti.

5-5 nelle stoppate, 58-65 pro Knicks a rimbalzo che avevano in serata 26 punti da Walker, 15 da Burks (+9 rimbalzi), 11 da Robinson, 10 da Randle (4/15), 9 da Quickley e 8 da Rose.

Pessima serata per Barrett con 1/9 al tiro e 2 pt. totalizzati.

Charlotte la vince soprattutto con i titolari dopo esser stata triturata nei primi 12 minuti prendendosi un bel vantaggio nel pitturato e ai liberi attaccando in maniera variegata evitando di esagerare da oltre l’arco.

LaMelo Ball: 7

12 pt. (4/13), 17 rimbalzi, 9 assist, 5 rubate, 1 stoppata. 4 TO, +18 in +/-. Partita a doppio volto: gestisce alcuni possessi in maniera non ottimale prolungando il paleggio o prendendosi tiri rischiosi in momenti fragili (0/5 da tre9 ma è attivo su tutti i fronti totalizzando il suo record a rimbalzo e poi va a un passo dalla terza tripla doppia di carriera oltre a rubare 5 palloni (steal nel finale con canestro in transizione notevole). Nel complesso, anche se deve crescere ancora un pochino, prestazione buona.

Terry Rozier: 7

18 pt. (7/13),4 rimbalzi, 3 assist. L’ex Celtics scalda i motori e decolla nel terzo quarto tra entrate (notevole quella in caduta con appoggio al vetro), triple (buona quella del pari) e passaggi smarcanti (vedi Plumlee) aiuta la squadra anche con 10 pt. nella terza frazione.

Gordon Hayward: 8,5

22 pt. (9/17), 5 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Era già sotto il migliore di Charlotte nel primo tempo, nel secondo poi parte con due tagli e 8 punti in tre azioni servendo ancora due assist per un paio di triple che cambiano il volto alla partita. Altra prestazione sopra i 20 punti, rispetto al solito fa alcune difese uno contro uno davvero notevoli rallentando gli attacchi dei Knicks che sbagliano tiri grazie alla sua resistenza in close-out o anche al ferro. Nel finale stoppa Barrett e sigilla il match.

Miles Bridges: 8,5

24 pt. (8/17), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 2 stoppate. +20 in +/-. Primo tempo fuori ritmo dove anche in lunetta non è il solito. “Scarpette gialle” Miles si esalta nel finale con una windmill, una stoppata su Toppin, uno spin da fermo con allungo oltre Randle per arrivare all’and one successivo contro lo stesso Randle che l’aveva abbattuto con una manata e il block su Kemba finale è omaggio. Difesa e attacco nei momenti decisivi che compensano alla grande un primo tempo preoccupante.

Mason Plumlee: 6,5

6 pt. (3/6), 11 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Parte convinto con un alley-oop e una stoppata su Barrett. Viene un po’ travolto senza eccessive colpe nei primi minuti ma poi guadagna rimbalzi e segna anche qualche punto. Dal semi-gancio imbarazzante all’ottima reverse dunk per fortuna non passiamo dalle sue mani in lunetta. Esce prima del finale come gli capita ogni tanto ma nei 28:48 sul parquet esprime meglio del solito il suo talento.

Kelly Oubre Jr.: 6,5

12 pt. (4/13), 2 rimbalzi, 2 TO, 0 in +/-. Kelly mi fa personalmente arrabbiare in alcune azioni difensive quando sembra sia uno spettatore e tendenzialmente non difenda facendosi passare o non alzando la mano in close-out mentre su altre è più attivo. Non bene nel primo tempo al tiro (1/7), fuori ritmo, esagera nel prendersi tiri difficili ed instabili. Sul piazzato va molto meglio e nel secondo tempo – come Miles anche se in forma minore- migliora realizzando tre triple (4/10 da tre) che diventano fondamentali, soprattutto quella del 96-93.

Ish Smith: s.v.

0 pt. (0/0), -4 in +/- in 1.13. Rivediamo per una fugace apparizione Ish ma rimane poco sul parquet e non incide.

Cody Martin: 5,5

0 pt. (0/4), 1 rimbalzo, 2 steal, 1 TO, -10 in +/- in 16:22. Qualche buona difesa come la rapida steal mettendosi davanti a Quickley anche se sbaglia l’appoggio in transizione. Un gap al tiro con un improbabile fade-away nel secondo tempo. Prende anche un tecnico per aver strappato un filo al bancone mentre si dirigeva in panchina. Un po’ nervoso, serata da rivedere…

Jalen McDaniels: 6

5 pt. (2/4), 1 rimbalzo, 1 assist in 11.28. In difficoltà con la panchina nel secondo tempo, segna tre punti che diventano ossigeno ma manca anche due liberi più tardi che preoccupano. Sufficienza stirata complessivamente anche per l’attività dimostrata.

Nick Richards: 6

5 pt. (2/3), 4 rimbalzi, 1 TO, 2 PF. -8 in +/- oltre le proprie colpe. Con la panchina contro quella di NY non è facile. Prende qualche rimbalzo e gli danno un paio di falli contro. Il giamaicano mette un a bella putback dunk e anche una schiacciata ma nel secondo caso 8in realtà cronologicamente prima) gli viene annullato per interferenza essendo rimasto appeso troppo al ferro, situazione capitata anche a NYK in partita.

Coach James Borrego: 6,5

Rischia con una difesa a zona e box conseguente a inizio terzo quarto dove Charlotte fa la differenza. Nel finale resiste al rientro degli avversari chiudendo le maglie e affidandosi a giochi semplici o a giocate dei singoli. La squadra c’è ancora anche se è un rollercoaster.

Versione 1 – highlight.
Versione 2.
Questo articolo è stato pubblicato in Uncategorized da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.