
Gli Charlotte Hornets lasciano come da trito e ritrito copione la vittoria ai Philadelphia 76ers trascinati da 53 punti e 11 rimbalzi di Joel Embiid.
Dopo un breve momento di silenzio, dedica allo scomparso ex coach di Charlotte Paul Silas, Charlotte – forse più motivata – è partita bene per circa 8/9 minuti mettendo in difficoltà gli avversari, sorpresi dalla rapidità, dalla mobilità, dalla decisione e dall’abilità degli interventi difensivi dello starting five di Clifford che, infatti, ha ottenuto un effimero e breve vantaggio (21-13) ridotto quasi interamente a fine quarto (21-20).
Gli Hornets, trascinati dalla verve di Kelly Oubre Jr. E Terry Rozier, 29 punti a testa alla fine, ancora una volta sopra i 20) cercavano di rimanere in partita ma Embiid pareggiava con una tripla (0-15 il parziale) e nella parte finale – ancora il centro di Phila – vanificava i buoni colpi degli Hornets con ben 3 two&1 consecutivi (15 dei suoi 28 punti del primo tempo sono stati realizzati in questa fase) ne due liberi mostrando come gli Hornets non abbiano voluto risolvere i problemi del centro nemmeno questa estate.
Con un Plumlee incapace di contenerlo, nemmeno Richards, quando è entrato, è andato molto meglio e la non attrezzata squadra di Clifford ha cercato di sopravvivere basandosi sulla rapidità e agilità dei suoi pochi buoni attaccanti.
Gli Hornets sono aprtiti nella ripresa sbagliando un facile canestro con McDaniels (diversi pasticci compresa una steal con transizione mangiata per un controllo troppo frenetico) e hanno subito un allontanamento decisivo.
Charlotte è ritornata sul bordo del divario in singola (oscillando spesso tra i 9 e gli 11 punti) cifra nonostante le triple incassate da Melton nel terzo quarto, un elastico sceso anche a 6 punti ma Philadelphia non ha mai sofferto riuscendo a chiudere la partita agilmente ancora una volta con Embiid che mostrava quante lacune vi fossero in generale nella difesa Hornets, mancante ci cm, kg, una tenuta uno contro uno migliore di quella attuale, esperienza nei nuovi che costringe a volte a flottare male e a lasciare spazi letali (anche Milton ringraziava dall’arco nell’ultimo quarto).
Festa per Phila con un Harden da 19 punti, 16 assist e 9 rimbalzi.
Tobias Harris ha segnato 17 punti e De’Anthony Melton ne ha aggiunti 12 per Philadelphia, che ha tirato il 55,4%… troppo, come il solito, concesso da Charlotte anche se fermare Embiid in modalità aggressiva non è stato possibile per Clifford.
Phila non ha giocato in maniera veloce ma piuttosto controllata sfruttando la propria tecnica una volta calata l’intensità degli uomini del North Carolina.
“Avevamo buone intenzioni stasera”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford. ”I primi sei o sette minuti di gioco, abbiamo avuto una buona difesa. La nostra difesa di transizione è stata un problema stasera e dobbiamo risolverla. Oltre a Joel, quella era la storia del primo tempo”.
Gli Hornets, nonostante questa volta oltre ai palloni rubati (12-6) uniscano una discreta percentuale dalla lunetta e vincano a rimbalzo 45-41 tanto da mettere a referto un clamoroso 27-5 nelle second chance, perdono la quinta partita consecutiva mentre nelle nebbie di Charlotte si perdono ormai LaMelo Ball (saltata la sua undicesima partita consecutiva), Dennis Smith Jr. (out per la nona volta nelle ultime 14 partite), Martin, Hayward e Mark Williams.