Game 75: Charlotte Hornets @ Los Angeles Lakers 115-129

Intro

C’è un treno che passa una sola volta dicono, qualche volta forse non passa mai, altre passa più volte ma si rischia comunque di perderlo.

Questione di opportunità.

Charlotte ha viaggiato per lungo tempo sul treno dei playoffs ma al cambio dell’All-Star Game la squadra si è bloccata a Charlotte perdendo la coincidenza e ora rischia di non arrivare più in tempo all’appuntamento con i playoffs.

Praticamente fuori dopo gli spareggi persi con Miami, la squadra ha iniziato a rincorrere disperatamente quel secondo treno e ora inizia a vederlo da vicino, ma ogni rallentamento potrebbe essere fatale e il percorso è accidentato.

La squadra della North Carolina non ha vinto molte partite in trasferta in stagione ma i Lakers ormai sono fuori dai playoffs matematicamente e potrebbero non essere disposti giocare alla morte per vincere una partita che potrebbe essere controproducente per la lottery…

Bisognerà vedere se tra i numerosoi giocatori in dubbio ci sarà LeBron James, bestia nera degli Hornets che da bambino paradossalmente giocava in una squadretta che s’ispirava proprio agli Hornets, i Summit Lake Hornets, qui siamo nel 1992…

Per gli Hornets invece il biglietto per i playoffs sarebbe comunque un traguardo importante da raggiungere anche se ottenendo l’ottavo si giocherebbe contro i Bucks una serie che molti pensano si chiuderà in fretta…

E a proposito di biglietti… sarà dura procurarseli per il 24 gennaio 2010.

Già, perché gli Hornets giocheranno una partita in Europa ed esattamente a Parigi.

L’attuale duo francese Parker/Batum sicuramente è un trait d’union con la Gallia ma anche MJ ha interessi in Francia ed Europa.

Il suo brand fa da sponsor tecnico al Paris Saint Germain, squadra di calcio della capitale francese che porta attualmente il logo di MJ e potrebbe fare da apripista per altri importanti club di football.

L’avversario sarà proprio Giannis insieme ai suoi Bucks, un top match quindi per gli Hornets che dopo aver giocato un paio di partite di preseason in Cina contro i Clippers nel 2015, torneranno in Europa.

Correva l’anno 1994 e i Calabroni giocarono proprio a Parigi una partita ma in quel caso fu sempre preseason e con numerose defezioni contro i Warriors che vinsero sul campo.

La squadra che giocò in Europa nel 1994 con le defezioni di Alonzo Mourning e Dell Curry. Errata corrige:, il secondo in alto partendo da sinistra è Tom Tolbert e non Rowsom…

Gli Hornets poi toccarono anche l’Italia giocando un’amichevole contro l’allora Buckler Bologna vincendo 114-107.

Per saperne di più vi posto direttamente il link preso da La Gazzetta dello Sport:

https://www.gazzetta.it/Nba/28-03-2019/nba-greek-freak-sotto-torre-eiffel-hornets-bucks-24-gennaio-20-parigi-330276608801.shtml

La partita in breve

Charlotte cade a Los Angeles mostrando ataviche lacune: palleggio dell’attaccante, scarico su un esterno, anche occasionale e tre punti incassati.

I Lakers chiudono con 18/38 da oltre l’arco (47,4%) e vincono la gara in questa maniera.

Tanti i parziali delle due squadre in una gara che è andata un po’ a strappi ma è nel secondo quarto che i Lakers hanno preso il vantaggio senza più lasciarlo.

Il distacco, anzi, si è amplificato e gli Hornets hanno perso nettamente non giocando una buona difesa.

Da segnalare i 17 assist di Rondo, alcuni semplici per aprire le transizioni, altri più interessanti.

Il backcourt titolare ha spinto per la squadra di casa con Caldwell-Pope da subito caldo, capace di realizzare 25 punti alla fine.

James, calmo a inizio gara, ha chiuso con 27 punti e 9 assist mentre Kuzma ne ha realizzati 20.

14 punti e 13 rimbalzi per l’ex Stephenson.

Rimbalzi: 37-44 e assist: 26-34 sempre pro Lakers…

Gli Hornets hanno chiuso con il 47,7% dal campo ma i Lakers tra triple, transizioni e schiacciate hanno finito con un’alta percentuale in FG, ovvero, il 56,0%…

Troppo per poter chiedere di vincere nonostante il 16/17 dalla linea di Charlotte e un TO in meno (12-13) così Charlotte interrompe la serie di 4 vittorie consecutive.

Le formazioni:

La partita

1° quarto:

Partenza con qualche timore reverenziale degli Hornets che perdendo palla a 11:36 incassavano la prima dunk in transizione di Kuzma per poi subire anche quella di James andato a tagliare in back-door.

Sullo 0-4 si risvegliavano gli Hornets che segnavano a 10:03 con Bacon i primi due punti grazie a un banker frontale.

Charlotte arrivava sul 10-4 segnando ancora con una tripla di Williams (9:40) da transizione (bella apertura in corsa di Miles), poi a 8:40 con una second chance targata Miles (tripla da sinistra), ancora con Bacon a tutto gas dopo un intercetto di Bridges sulla nostra linea di fondo e infine con un pullup di Bacon a 7:52 che costringeva Walton al time-out qualche secondo dopo visto il 10-4.

Riprendeva bene LeBron con un two and one ma Miles era bravo in area a metter dentro un hook in turnaround tuttavia la gara risultava più equilibrata e Caldwell-Pope riuscendo a infilare una tripla per il 14-10.

Bacon andava a crearsi un altro tiro arrestandosi al volo in area poi sull’azione difensiva favoriva la transizione grazie a un passaggio deviato (anticipo) che servirà a Williams per scatenarsi nella seconda tripla personale di serata dalla diagonale sinistra.

Gli Hornets sul 19-10 tenevano bene James grazie a Biz ma Caldwell-Pope iniziava a metter dentro punti riavvicinando sul 21-18 i losangelini.

Miles rispondeva in schiacciata su lob di Willy così si tornava in time-out a 4:08 sul 23-17.

Il layup di Walker sembrava poter già riaprire una piccola voragine tra gli Hornets e gli spettacolari ma demotivati Lakers ma Caldwell-Pope indovinava una difficile tripla dal corner sinistro mentre la panchina degli Hornets in difesa si mostrava piuttosto morbida concedendo due dunk senza resistenza ai Lakers.

Sulla seconda, quella di Kuzma, a 2:33, Borrego andava in time-out sul 27-24.

A 2:22 Willy mettendo due punti facili da sotto portava il parziale nel pitturato sul 20-10 mentre Graham nel finale provava a far volare i Calabroni iniziando con una tripla da sinistra e spingendo una transizione più Charlotte sul 35-30 dopo un two and one (fallo del Williams giallo-viola).

A :01.3 però purtroppo una bomba dell’ex Stephenson valeva il 35-33.

LOS ANGELES, CA – MARCH 29: Frank Kaminsky #44 of the Charlotte Hornets drives to the basket during the game against the Los Angeles Lakers on March 29, 2019 at STAPLES Center in Los Angeles, California.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Andrew D. Bernstein/NBAE via Getty Images)

2° quarto:

Il riavvicinamento dei giallo-viola portava alla concretizzazione del pari immediatamente per mano di Caruso in layup e con Kemba in panchina, il Tank riusciva a tener botta solamente per un paio di turno: finta in partenza, entrata e tomahawk jam a 11:14 per il 37-35 e poi tripla in step-back dalla top of the key a 10:21 per il 40-39.

A 10:07 una dunk di James apriva al vantaggio dei locali che a 7:51 erano raggiunti da una delle poche cose buone fatte da Lamb (due FT procurati per il 44-44) mentre il rientro di Kemba valeva il 46-47 perché sul possesso precedente Kuzma da tre sulla sinistra pescava l’open 3.

Charlotte oscillava dal -1 a punteggi più negativi, a 5:08 si tornava al minimo distacco grazie a una giocata di squadra che ai 24 portava Bridges a schiacciare il 50-51.

Era però la difesa a non funzionare degli Hornets, non riuscivano specialmente i close-out e mentre il divario si ampliava per effetto di uno spezzone di partita ai quali ai Lakers riusciva tutto (Caldwell-Pope con sue bombe arrivava a 17 punti portando la gara sul 57-64) fino alla tripla festeggiata alla sua maniera dall’ex Lance che a :35.1 inguaiava i Calabroni realizzando il 57-67…

Graham segnava due liberi a :19.0 ma dello show-time dei Lakers ne beneficiava anche McGee che a :06.8 si esibiva nell’alley-oop che portava nel tunnel degli spogliatoi le squadre con un divario di 10 punti (59-69).

LOS ANGELES, CA – MARCH 29: Dwayne Bacon #7 of the Charlotte Hornets shoots the ball during the game against the Los Angeles Lakers on March 29, 2019 at STAPLES Center in Los Angeles, California.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Andrew D. Bernstein/NBAE via Getty Images)

3° quarto:

Sembrava poter essere un buon terzo quarto per Charlotte quando la difesa aggressiva di Bacon costringeva Caldwell-Pope all’errore e a 11:33 Kemba in entrata metteva dentro due punti in entrata aiutato dallo stesso Bacon che sull’azione seguente puntando il canestro costringeva l’ex Pistons al fallo.

Un 2/2 che accorciava sino al 63-69 ma gli Hornets subendo un parziale di 0-12 chiuso da Caldwell-Pope da tre punti a 7:58 incassavano il 63-81, un -18 con Borrego a chiamare tutti a rapporto immediatamente.

McGee aggravava il parziale con la dunk nella terra di nessuno (Biz non convinceva Borrego e dentro il Tank), mentre Bridges dava i primi segni di risveglio realizzando una tripla a 7:20 ma il momento buio di Charlotte si estendeva comunque sino alla tripla di Rondo che sul cambio piccolo/lungo trovava spazio per infilare il 68-88.

Charlotte ormai alle corde segnava con Kemba e poi con il tank che da sotto si vedeva assegnare anche un tiro libero per un ipotetico fallo di James.

Cinque punti che venivano sommati ai tre del Tank a 4:10 per il 78-93 e ai 3 di Lamb a 2:48 (catch n’shoot) per il -14 (84-98).

Gli Hornets con due liberi di Kemba e due del tank (contestati per un possibile sfondamento) si riportavano a -10 (88-98).

Fuori Caldwell-Pope per quinto allo e dentro Kuzma e all’ultimo giro di lancette la tripla di Bacon (:48.7) valeva il -7 grazie al 10-0 di parziale a i Lakers pescavano il jolly Caruso oltre l’arco a sinistra.

Una bomba che chiudeva il terzo quarto con i Lakers ad avvantaggiarsi nel tempo perché il divario rimaneva immutato ma rimaneva solo un quarto a Charlotte per provare la rimonta.

4° quarto:

L’ultimo periodo vedeva i primi due minuti favorire i Lakers, fondamentalmente perché tra palle perse e tiri (specialmente da oltre l’arco) a vuoto, andavano via minuti preziosi fino ai due punti di Walker per il 93-101 a 9:56.

Una strana partita a strappi che vedeva ancora una volta un altro break decisivo targato Lakers partito con un acrobatico layup di Williams e chiuso da James con un entrata e balzo fluttuante più appoggio in cambio mano.

93-110… Bacon da tre ma risposta wagneriana da fuori a 7:10 su una difesa degli Hornets molto rivedibile, tripla del nostro Williams ma risposta ancora dalla grande distanza di James…

99-116 con Charlotte che tentava l’ultima fiammata con il mini parziale di 5-0 (2 di Marvin e tre di Kemba a 5:26) per il 104-116.

Time-out Lakers comunque sul comodo +12…

A 5:03 Williams e Bacon latitavano sul blocco sulla diagonale sinistra, Stephenson non si portava sulla linea ma tirava da un paio di passi indietro centrando il bersaglio.

Il leader nelle schiacciate Bridges metteva dentro un’altra jam e Graham dal corner destro mostrava buon equilibrio per colpire con la tripla.

109-121… sempre quella sporca dozzina di punti a separare le squadre e ormai Charlotte che subiva una put-back dunk di McGee giocando con il quintetto basso ma anche due triple consecutive di James alle quali rispondevano in chiusura Bridges e Bacon che da fuori finalizzava il buon gioco di passaggi della squadra per chiudere le marcature del match sul 115-129.

Pagelle

Kemba Walker: 6,5

24 pt., 2 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata. 9/18 dal campo. 5/5 ai liberi, 1/7 da tre punti, 4 TO e -14 di plus/minus. Inizia con una palla persa e termina con 4. Non bene in difesa rispetto il solito ma è l’unico che spinge seriamente l’attacco con drive che spoesso vanno a buon fine. Si affida sempre troppo all’arma perimetrale che sovente non funziona. Va a strisce, serata no da fuori.

Dwayne Bacon: 6

21 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 8/14 dal campo. Buona prestazione offensiva, non direi buona invece quella difensiva. Piccolopasso indietro in difesa per un giocatore che si sta rivelando un marcatore consistente. Particolarmente efficaci in serata gli arresto e tiro dalla media mentre da fuori chiude con un discreto 3/8. 3 i turnover…

Miles Bridges: 6,5

17 pt., 3 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 7/11 dal campo. In attacco si muove bene tra le linee o sulla linea di fondo. Sta trovando anche facilità e mano da fuori (3/4). Più incluso negli schemi comincia a diventare un giocatore consistentemente sugoso…

Marvin Williams: 5,5

13 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 5/11 dal campo. -17… Un po’ perché viene schierato da centro quando c’è il quintetto piccolo sul campo, un po’ perché nella babilonica difesa di Charlotte nella notte a volte tiene posizioni deleterie e veniamo colpiti ad esempio da Stephenson nel finale quando l’uomo più avanzato su quel lato è lui ma rimane a guardare. 3/6 da fuori, non male…

Bismack Biyombo: 5,5

5 pt., 9 rimbalzi. 2/3 dal campo ma 3 TO. Bene a rimbalzo così come fa altrettanto bene su James all’inizio, preso anche alto. Purtroppo poi si perde con la difesa e durante un time-out Borrego lo striglia un po’. Se fosse una minaccia più consistente giocherebbe di più ma anche ai liberi fa fatica…

Jeremy Lamb: 5

7 pt., 5 rimbalzi. Sicuramente ancora alle prese con qualche fastidio alla caviglia che non lo fa essere il vero Jeremy. Rinuncia spesso a puntare difensori modesti e se lo fa in genere tira maluccio. Si guadagna un paio di liberi e per il resto prova tiri dal mid range e triple che non entrano finendo con 1/11. Pesante ma non voglio infierire eccessivamente viste le probabili condizioni non al 100%…

Devonte’ Graham: 6

11 punti, 1 rimbalzo, 4 assist. 4/6 dal campo con due triple. Con lui in campo il differenziale è a favore degli avversari ma gioca un discreto basket con passaggi semplici e umili come quello per la tripla di Walker nell’ultimo quarto. Ordinato, mostra coordinazione e un tiro migliorato. La difesa è migliorabile e a tratti dovrebbe essere un po’ più aggressiva.

Willy Hernangomez: 5,5

4 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, stoppate. 2/4 dal campo in 9:11. Anche lui non gioca molto, mi ricordo una tripla mancata da posizione frontale più un altro tentativo a vuoto. Inconsistente nel mezzo per frenare gli attacchi avversari.

Frank Kaminsky: 6,5

13 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 2/2 da fuori, 3/3 ai liberi. Se non fosse per una difesa che è poco migliore di quella del centro spagnolo (rimbalzi a parte ma nella notte fa meglio il Tank) avrebbe preso un voto migliore. Centra il bersaglio e da un buon apporto in punti dalla panchina. Nessun TO e +5 in plus/minus, secondo miglior Hornet in serata.

Malik Monk: 5,5

0 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. Due tiri a vuoto equamente divisi, uno da due e uno da tre, solita palla persa negli 8:05 e poco altro… abbastanza marginale in partita.

Michael Kidd-Gilchrist: 6

0 pt., 2 rimbalzi, 2 assist. 0/2 dal campo. Mandato in campo da Borrego nel tentativo di dare un freno all’attacco avversario, finisce anche lui nel tourbillon degli attacchi giallo-viola ma negli 8:04 che rimane in campo probabilmente da più equilibrio ottenendo un +9 in plus/minus anche se manca due tiri.

Coach James Borrego: 5

Diverse attiche difensive, posizioni ibride che a volte prendono i giocatori in base alle situazioni ma sugli scarichi patiamo troppo. Un mezzo passo indietro nel gioco, uno nella personalità e uno e mezzo in difesa. Una partite che avrebbe potuto riportarci nel gruppo ma tra la trasferta e l’occasione, gli Hornets dimostrano di non esser ancora pronti e lo si vede nei primi secondi del match.

Pagelle

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.