Gioco dentro – fuori

Gli Hornets hanno ratificato ufficialmente la firma di Jalen McDaniels, giocatore con qualche problema legale che l’aveva tenuto fuori dai 20 nomi annunciati dalla società per il 2019 training camp roster.

Con lui i Calabroni salivano numericamente a 21 l’altro ieri ma nella giornata appena scorsa il frachise ha fatto sapere di aver tagliato il centro Thomas Welsh che non aveva un contratto garantito.

Con 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata in 5:41 si chiude l’esperienza da meteora del centro bianco in maglia Hornets.

Thomas Welsh, foto da USA Today.

Nel frattempo, unendo un recente articolo apparso sulla pagina ufficiale degli Hornets a firma Perley alle poche note positive viste contro Miami direi che si potrebbe fare una breve analisi momentanea.

Charlotte nell NBA nelle ultime sei stagioni è stata tra le migliori o la migliore squadra quando si tratta di non rigirare la palla.

Abbiamo il minor numero di turnover della lega eccetto nel 2017/18 quando arrivammo terzi, tuttavia con una squadra giovane e con un allenatore che vuole far girar palla più velocemente le cose potrebbero cambiare.

“Più ragazzi stanno toccando la palla quest’anno. Terry prenderà più decisioni di quante ne abbia prese in carriera “, ha detto Borrego martedì. “Non voglio perdere lo spirito del movimento di palla. Questo supera l’importanza dei TO in questo momento. Nel tempo, miglioreremo.”

Certo, Charlotte muoveva anche meno il pallone; al 21° posto in classifica per numero di passaggi (290,1 a partita) lo scorso anno, con un leggero aumento rispetto all’anno precedente quando la squadra di Clifford si stagliava in 25^ piazza con 281,5 per game.

Rozier e Graham hanno perso solamente un pallone contro Boston (1 Rozier) sui 26 totali e 2 a testa contro Miami su 18, il che testimonia il buon ball handling e visione di gioco delle due pg principali.

Rozier aveva impacchettato 9 assist a Boston anche se con Miami ha preferito attaccare in proprio fornendo solamente un assist battuto da Graham con 2.

“Sto ancora imparando il gioco di tutti. E’ preseason, quindi i ragazzi giocheranno un po’ più velocemente. Sto solo cercando di sistemare tutto ed essere un leader per questa squadra ” ha detto Rozier che ha aggiunto che cercherà di prendersi cura della palla il più solidamente possibile e che non sa come insegnare a non commetter TO.

Malik Monk:

“Apprezziamo ogni possesso. L’allenatore lo valorizza e lo sottolinea. Quanto dura ogni gioco? È un gioco lungo. È difficile farlo, ma se vuoi vincere ed essere una delle migliori squadre nei TO e limitarli, devi farlo. Siamo una squadra giovane con molti debuttanti, quindi dobbiamo assolutamente prenderci cura della palla.”

Naturalmente bisognerà trovare delle formule, dei giochi nei quali i giocatori si capiscano, il ritmo del gioco di squadra è fondamentale per spiazzare le difese, girare il pallone bene sarà una delle formule per cercare di aumentare le realizzazioni che non possono cadere sempre sulle spalle di finalizzatori come Rozier o pochi altri che andrebbero brevemente in crisi di ossigeno…

L’anno scorso c’erano Kemba, Parker e Lamb, gente prota a puntare il cerchio senza commettere TO eccessivi, quest’anno si sta cercando ancora una quadra a partire dalla partita nella notte contro Philadelphia, ore 01:30 AM.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.