Classifica a Est il primo febbraio 2016.

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Quella che vedete sopra, come richiama il titolo, è la classifica a Est dopo le gare giocate la notte del 31 gennaio.

Salutato uno dei mesi più lunghi e freddi dell’anno e passata la boa di metà stagione, Charlotte si avvicina alla cinquantina di partite.

Adesso ne avrà quattro da giocare in casa per cercare di ottenere più vittorie possibili nonostante le continue emergenze presenti nel roster.

Il nove giocherà l’ultima casalinga di febbraio contro Chicago, poi tra il break dell’All-Star game e ben 6 trasferte consecutive, tornerà a giocare in casa il primo marzo (qui in Italia la notte del due).

Le trasferte ci vedranno impegnati due volte a Indiana, in quelli che si possono definire scontri diretti, un po’ meno quello ad Atlanta e ancor meno quella di Cleveland.

Le due più abbordabili potrebbero essere quelle di Milwaukee e Brooklyn, anche se in casa queste due squadre sono capaci di farsi valere, specialmente i Cervi se sono in serata.

L’inizio di marzo sarà buono.

Dopo una trasferta a Phila avremo ben 7 gare casalinghe di fila ma l’importante è vincere ora per rimanere agganciati a quel treno playoffs che a Est quest’anno corre più del previsto.

Charlotte è ora attualmente ai margini ma non è distantissima da Detroit e mancano ancora tante sfide e se a fine campionato squadre che abbiamo in calendario come Orlando (i Magic al momento ancora in corsa), Brooklyn e Phila dovessero decidere di tankare a piombo, se fossimo ancora in corsa, potremmo avvantaggiarci…

Per concludere diamo un’occhiata a Ovest pubblicando la classifica con i numeri tra parentesi colorati che rappresentano le gare giocate da Charlotte contro i team della Western Conference. In verde i vantaggi, in rosso gli svantaggi.

Contro le prime quattro non c’è stata molta storia ma abbiamo già dato (manca la casalinga con gli Speroni), arriveranno invece quattro sfide interne con team che attualmente sono out dai playoffs e tolta NOLA, le altre (Denver, Phoenix e Minnesota) sembrerebbero abbordabili sulla carta.

 

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Questo articolo è stato pubblicato in Classifica Eastern Conference da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.