Game 48; Charlotte Hornets @ Los Angeles Lakers 101-82

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Sottotitolo; BastiHornets
 
Charlotte vince facilmente contro i Lakers (mi scuseranno i tifosi gialloviola) che visti stasera sono parsi realmente poca cosa, tolti il solito Bryant (23 pt., 8 rimb., 3 assist) che a fine stagione appenderà le scarpette al chiodo e le discrete prestazioni di Clarkson (13 pt.) e Randle (10 pt., 11 rimb.).
Gli Hornets sono riusciti a imporre il loro ritmo e il loro gioco, soffrendo poco o nulla gli avversari.
Se già a metà gara i calabroni avevano mezza vittoria in tasca, a fine del terzo quarto la cosa diveniva certa.
Il rientro di MKG si è fatto sentire, nei primi minuti ha controllato bene Bryant e la sua energia ha contagiato la squadra che ha concesso poco ai padroni di casa.
Il test non è stato probante, ma il bastione degli Hornets stasera ha retto bene, speriamo che la MKG energy contagi tutto il team in occasione dei prossimi impegni.
Assist, rimbalzi e anche se non con percentuali altissime sono stati facilitati dalla debolezza della difesa losangelina che si è salvata più volte a gioco fermo quando i nostri hanno fallito diverse conclusioni dalla lunetta.
Gli Charlotte Hornets si presentavano allo Staples Center di Los Angeles con parecchi giocatori in Game Time Decision, alla fine Lin ce la faceva a recuperare e Clifford in emergenza lo schierava nel seguente starting five; Walker, Lin, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Hawes, Lakers che rispondevano con; Clarkson, L. Williams, Bryant, Randle e Hibbert.
Kidd-Gilchrist contro Bryant.

Kidd-Gilchrist contro Bryant.

Gli Hornets cominciavano forte la partita tentando il piano tre punti; le prime due triple tentate da Marvin Williams (nonostante la mano in faccia) a 11:41 e da Walker (schermatosi sulla diagonale sinistra) andavano a bersaglio, in più MKG iniziava a prendersi cura di Bryant, il suo tiro risultava corto, la nostra ala si lanciava in transizione sulla quale arrivava il fallo dei Lakers in raddoppio sul tiro sotto canestro. MKG splittava ma estendeva il vantaggio a 7 punti.
I primi punti per i Lakers arrivavano dalla linea, Lou Williams toccato falliva il tiro ma dalla lunetta portava sul 7-1 il punteggio e mentre Charlotte iniziava a sbagliare alcune triple, un gancio di Randle nel mezzo portava sul 7-4 il tabellone.
Kobe da sotto sbagliava ancora un tiro ben marcato da MKG che spingeva gli Hornets con un’altra transizione; il nostro numero 14 faceva tutto da solo ed estendeva l’arto superiore destro oltre il corpo di Hibbert appoggiando la sfera a tabella per il 9-4.
Clarkson da tre punti sorprendeva la difesa di Charlotte due volte, sulla seconda tripla a 7:55 (spazio lasciato da Kemba) i gialloviola si portavano anche avanti di un punto (9-10), a rimandarli sotto però ci pensava MKG che, udite, udite, dalla linea dei tre punti metteva a segno una tripla che stupiva anche il sottoscritto poiché il nostro numero 14 non osava mai tirare da quelle distanze.
Il 12-10 era seguito da un air-ball di Kobe ancora stretto nella morsa di MKG, il duello tra mamba e Calabrone era nettamente e marcatamente vinto dal secondo in quest’inizio e serviva come trampolino di lancio per il +4 di Lin ottenuto dalla baseline destra (media distanza) in jumper.
A 6:38 Charlotte una volta tanto era anche fortunata; la tripla di Kemba si stampava sulla tabella e ricadeva dentro la retina, Bryant ci riprovava ma il suo jumper da due era lungo, un inserimento di Hawes che allungava in avanti il braccio destro in appoggio mandava la sfera a girare vorticosamente all’interno dell’anello, ma come in un buco nero la palla a spicchi non aveva modo d’uscire e i Calabroni si portavano sul 19-10.
Un assist di Marvin Williams per un jumper di Daniels e i Calabroni si portavano sul +11 in doppia cifra nel vantaggio, Marvin era anche bravo nell’uno contro uno frontale con Randle, la sua stoppata salvava il canestro senza più difese.
L’unica pecca di Marvin al momento era la tripla, dopo un altro tentativo a vuoto, però era bravo a inserirsi sul passaggio football per il terminale offensivo Lakers piazzato sotto canestro.
Bryant segnava comunque un mini parziale di 4 punti; prima anticipava Hawes e in appoggio segnava i suoi primi due punti, seguiti da altrettanti con il canestro ottenuto a spese di un P.J. meno abile in marcatura.
Gli Hornets mancavano un libero con Walker per difesa illegale e Kaminsky falliva la tripla, Daniels calibrava male (troppo lungo) il suo floater e Kelly dalla media puniva i troppi errori di Charlotte realizzando il 21-16.
Il finale di primo quarto riservava errori e quando Kelly dall’angolo sinistro era stoppato da Kaminsky sulla sirena, le squadra andavano al primo riposo ferme sul 21-16.
M. Williams su Randle.

M. Williams su Randle.

 
Dopo il finale di primo quarto costellato da errori, si svegliava Frank che con un buon runner portava a +7 il vantaggio dei Calabroni, Kaminsky però doveva cedere un po’ di gloria anche a Kelly, il quale prima lo stoppava sotto canestro, poi ben servito da una dribble drive di Clarkson infilava con un gancio dal pitturato.
Un pick and roll tra Lin e Hansbrough portava a 10:23 in lunetta quest’ultimo che tuttavia splittava, i Lakers però non ne approfittavano perché Bass si faceva stoppare da Kaminsky, Lin invece era bravo dalla diagonale destra a mettere una tripla che baciava l’interno del ferro e ricadeva sfiorando la retina.
Clarkson sfondava su Hansbrough ma i Lakers poco dopo segnavano due FT portandosi a 20, P.J. però dall’angolo destro a 8:40 fiondava una sassata che mandava sotto i losangelini di 10 punti (30-20).
Una mancata rotazione di Charlotte però, venti secondi più tardi, portava Kobe a prendersi una tripla aperta che l’asso dei Lakers realizzava.
Lin 15 secondi ancora più avanti nel tempo (almeno quello del cronometro) si fermava in lunetta per segnare un libero (difesa illegale Lakers), Kobe però rispondeva con la stessa arma, questa volta, però i liberi erano due per il fallo di P.J. a contatto sulla penetrazione di Bryant. A 7:23 si ripeteva il duello Kaminsky/Kelly, tiro corto di Frank, il quale era più lesto dell’addormentato Kelly a prendere il suo stesso rimbalzo e a segnare da sotto subendo anche il fallo del lungo bianco.
Il libero era fallito da Frank ma fortunatamente, visto che il rimbalzo era guadagnato da Charlotte che concretizzava l’azione con una tripla spaziale di P.J. dai confini del campo.
Bryant sentiva di poter fare di più contro P.J. e con un tiro da tre punti immediato batteva Hairston, replicava Roberts con l’entrata (blocco di Kaminsky) e il pallone che rilasciato andava a sbattere sul ferro due volte impennandosi e ricadendo dritto dentro la retina.
Bryant tuttavia segnava una tripla e sul 38-31 Clifford chiamava time-out per raffreddare Bryant e mandare in campo MKG.
Scott però un po’ a sorpresa toglieva Bryant per farlo riposare un po’, a prendere la scena inaspettatamente era Hansbrough che per due volte seguiva le entrate di Lin come un’ombra, sul primo passaggio veniva fermato con il fallo e l’azione non fruttava nulla poiché Psyco-T mancava entrambi i liberi, sulla seconda (a 5:21) Tyler segnava un gioco da tre punti subendo fallo.
Dopo una buona difesa di KG su Randle e il contropiede portato dalla nostra ala, questa volta stoppato al vetro da Russell, arrivava a sfida tra Williams; l’1/2 di Marvin Williams dalla lunetta la inaugurava, seguiva la bomba di Lou Williams per i Lakers, alla quale rispondeva con la stessa moneta ancora Marvin a 3:42 pescato tutto solo a sinistra.
Il pubblico sobbalzava quando la sospensione lunga di Lou non entrava, un in & out dal canestro che salvava i Calabroni che a 3:11 mostravano ancora un MKG insolito…
Oh, oh… mi è sembrato di vedere una seconda tripla (quasi parafrasando il canarino Titti) di MKG era ciò che mi veniva in mente quando la sua frecciata da sinistra colpiva l’obiettivo portando la squadra di Jordan sul 48-34.
I Lakers ne mettevano dentro due ma non tenevano il passo perché nel frattempo anche Marvin Williams pareva aver aggiustato il mirino; a 2:23 altra bomba frontale e Hornets sul 51-36.
Dopo il time-out chiamato da Scott i Lakers piazzavano un parziale di 5-0 che li riportava sul -10, Roberts con due tiri liberi interrompeva l’inerzia e quando Hawes voltandosi spalle a canestro offriva a Marvin sulla diagonale destra (bravo a girare intorno a lui) un passaggio quasi alla mano, la granata della nostra PF riportava a 15 il vantaggio.
Kemba non era in serata di spolvero e anche un suo tiro in jumper colpiva i due ferri rimbalzando oltre la parte alta del tabellone e ricadendo sul pitturato esterno colorato di giallo.
Marvin Williams faceva in tempo a stoppare da dietro Clarkson e i Lakers a commettere un ingenuo fallo a 4 centesimi dalla sirena sul rimbalzo offensivo.
MKG ringraziava e con due liberi mandati a segno chiudeva i primi 24 minuti sul 58-43.
Kaminsky contro Kelly.

Kaminsky contro Kelly.

 
Il terzo quarto si apriva con una missilata di Kobe da ben oltre la linea dei tre punti, ma il suo tiro finiva corto, a 11:19 comunque si rifaceva con l’entrata accompagnata da MKG, Hawes in aiuto commetteva fallo e Kobe portava a casa il gioco da tre punti.
I Lakers tornavano sulla cifra singola di svantaggio quando Lou Williams realizzava tre liberi a 10:13 (fallo di Lin a contatto con Lou muovendosi verso la top of the key da tre punti, Lou era bravo ad alzarsi sul contatto intuendolo), un salvataggio sulla linea laterale destra di Lin tornava utile a MKG per subire un fallo che lo portava in lunetta.
Il suo ½ riportava a +10 Charlotte che incassava però due punti frontali lunghi da Clarkson per il 59-51.
Marvin con un due punti lungo e Bryant con un turnaround preciso da vecchi tempi (su Lin) a 7:24 alzavano il punteggio di due per entrambi i team, Charlotte ci provava ancora da tre, questa volta Marvin non realizzava ma la palla toccata da Hawes dava la possibilità a MKG d’imbucarsi e segnare da sotto a destra.
Bryant continuava il suo sforzo colpendo da lontano per il cinquantaseiesimo punto gialloviola a 6:45 ma 23 secondi più tardi un bel turnaround di Marvin (il quale si lamentava per un fallo sul tiro) faceva capire ai Lakers che non c’era trippa per gatti.
Quando a metà tempo Charlotte s’impossessava di un altro rimbalzo offensivo e mandava a schiacciare Hawes, i Lakers chiamavano time-out.
Kemba continuava la sua serata piena di difficoltà sganciando un air-ball, MKG teneva viva la palla che deviata da un lacustre terminava fuori.
Un fallo preventivo su Kemba a 5:29 dava la possibilità a Walker di realizzare due punti dopo tanto digiuno.
Seguivano due punti di Kelly (goaltending MKG, stoppata dopo che il pallone aveva già toccato il vetro) e due FT di Walker, i Lakers ne realizzavano altri due e si portavano a quota 60, potrebbero anche riportarsi sul -9 ma la transizione di Kelly non andava a buon fine perché Frank toccava leggermene sulla schiena il lungo avversario che falliva comunque un facile appoggio, inoltra anche i due liberi venivano completamente ceffati regalando a Charlotte il canestro inviolato su una possibile azione da tre punti.
Daniels usciva dai blocchi e anche se ben marcato da Williams e cacciava dentro due punti in leggiadra sospensione.
MKG a 2:41 dalla lunetta estendeva il vantaggio a 14 (74-60), Kaminsky con uno spin move veloce e un floater faceva secca la difesa di Los Angeles che non riusciva a segnare, era anzi Walker in entrata a battere con la penetrazione Russell.
Daniels mancava un tiro ma MKG era abilissimo nel catturar il rimbalzo, Kaminsky ringraziava e in schiacciata portava la gara sull’80-60 (parziale di 9-0). Mentre Kelly falliva un open da due frontale tra le lamentele del pubblico e a Russell veniva giustamente annullato un canestro per fallo di sfondamento su Kemba (molto bravo a prender posizione), Daniels ci provava due volte, sul primo tentativo con la finta mandava a vuoto l’avversario ma non trovava il ritmo per segnare, sul secondo fintava il movimento di taglio dal fondo e tornava sulla diagonale destra, Walker lo vedeva e Daniels con movenze e velocità ninja era implacabile mandando a bersaglio la tripla dell’83-60.
Ancora fischi per Kelly che su una rimessa a 5 secondi dalla fine era impreciso consentendo ai Calabroni di terminare sul +23 a 12 minuti dalla fine.
Partenza lenta nell’ultimo quarto per i due team, a Charlotte andava benissimo, Kaminsky a 10:58 trovava un contatto e metteva uno dei due liberi assegnati, i Lakers sbagliavano con Kelly e nel mischione sotto Bass non riusciva a mettere il tap-in, i Lakers rimanevano lontani, un fade-away di Russell su Roberts a 10:23 interrompeva il parziale di 13-0 Hornets a cavallo dei due quarti ma Frank tornava al passaggio venendo l’infilata in corsa di Roberts, tutto fluido compreso il reverse lay-up del nostro terzo play che portava il punteggio sull’88-64.
Il finale era un po’ trascinato, entravano in campo alcune riserve, Harrison per Charlotte e Huertas (look da professore del Wacky Races o da ricciolo dei Three Stoges), quest’ultimo segnava anche una tripla ma il punteggio finale arrideva ai viola in trasferta; Charlotte espugnava senza troppe difficoltà uno Staples Center che per vedere i fasti del passato dovrebbe ricostruire quasi in toto la squadra.
 
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Pagelle:
 
Walker: 6
12 pt. (3/14), 6 assist, 7 rimbalzi, 1 palla persa. Do la sufficienza a Kemba perché non sbaglia molto in fase d’impostazione, ma vive una serata tranquilla con troppi errori al tiro. Sette rimbalzi e 6 assist (compreso quello importante per la tripla di Daniels) aiutano comunque la squadra. Serata di quasi relax poiché non deve caricarsi la squadra sulle spalle.
 
Lin: 6
6 pt. (2/10), 5 rimbalzi, 5 assist. Rientra ma non è in forma al tiro, anche lui aiuta la squadra con rimbalzi e assist.
 
Kidd-Gilchrist: 8,5
19 pt. (6/7), 12 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata in 27:57. +24 di plus/minus. Alla seconda partita marca brillantemente Kobe o altri che gli capitano occasionalmente, da non credere il 2/2 da tre punti, che abbia lavorato anche su questo durante la sua assenza? Abbiamo una SF che porta energia e prende rimbalzi fondamentali, statistica nella quale surclassiamo i Lakers.
 
M. Williams: 7,5
19 pt. (7/13), 12 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 3 stoppate. A parte le due stoppate prese è una spina nel fianco per la difesa dei Lakers che subiscono le sue triple e anche in difesa si fa valere. Ottima serata.
 
Hawes: 6,5
4 pt. (2/8), 6 rimb., 5 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Difesa buona quella di Hawes, Hibbert e gli altri centri scompaiono. Peccato l’attacco.
 
Daniels: 6,5
9 pt. (4/10), 5 rimbalzi, 1 assist. Meno preciso del solito, segna la tripla all’affonda la flotta. Psicologicamente i Lakers non ne hanno più dopo. Runner e floater un po’ da migliorare nel traffico.
 
P.J. Hairston: 6
9 pt. (3/8), 3 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Subisce Kobe ma qualcosa da in attacco, inoltre ruba un paio di palloni in poco più di 20 minuti sul parquet.
 
Kaminsky: 7
11 pt. (5/9), 3 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate. Di stoppate ne subisce anche due ma vince il duello con Kelly, un paio di buoni canestri segnati facendo da se e gran passaggio per Roberts. Meglio, molto meglio dell’ultima a Portland, la prossima gara contro Cleveland ci dirà qual è il vero Frank forse…
 
Hansbrough: 6,5
4 pt. (1/4), 3 rimb., 2 rubate, 1 stoppata. Mette sempre energia e aggressività, a volte crea caos anche per se stesso mandandosi fuori ritmo in attacco, però serve per non concedere tiri facili agli avversari. Energy guy.
 
Roberts: 5,5
8 pt. (3/11), 3 rimb., 2 assist. Per fortuna inizia a sparare a salve quando la partita non conta più.
 
Harrison: 5
0 pt. (0/2), 1 rubata. Giocatore che non ha il ritmo gara e quando entra negli ultimi 3:03 combina poco.
 
Coach Clifford: 6,5
Vittoria semplice, la squadra gioca e MKG gli da una mano. Time-out giusti, a volte ne fa anche a meno. Ora si torna a casa per 4 gare casalinghe contro Cavaliers, Heat, Wizards e Bullets, tutte avversarie all’Est che daranno un po’ la dimensione della squadra. L’obiettivo è portarne a casa più possibile tra le mura amiche.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.