Out of border

Charlotte, con la sconfitta a Washington, è finita matematicamente fuori dai playoffs.

La classifica a Est a fine marzo.

A nulla è valsa la vittoria dei Nets all’OT su Miami se la sera prima i Bucks, riuscendo a passare all’OT a Los Angeles contro i Lakers (ringrazio Francesco M., amico presente allo Staples Center per la sfida per i brevi video realizzati da bordo campo) Miami, hanno ipotecato il posto per la post season con ormai solo Detroit a sperare a Est.
Ogni anno la capitale “porta brutte notizie” ma di certo nel caso non era inaspettata.
La speranza era ormai ridotta al lumicino e non si può nemmeno certo recriminare su una serie vinta con i Wizards 3-1…
Gli Hornets nella Southeast hanno battuto 4 volte su altrettante partite Atlanta, tre Orlando (ne manca ancora una), rifilato un 3-1 a Washington, prendendosi però uno swept da Miami che ha cambiato anche la squadra leader all-time tra Hornets e Heat.
Un 10-5 che avrebbe potuto essere utile se non fossero poi state fallite praticamente tutte le partite contro le big a Est (Toronto, Boston, Cleveland), quindi nella notte i Calabroni avranno la possibilità d’ottenere (volendo) una vittoria di prestigio contro i 76ers per cercare di spezzare la serie (0-3) ormai a favore dei nostri futuri ospiti (ore 19:00 allo Spectrum Center) senza Embiid messo fuori gioco casualmente dal rientrante Fultz.
Fuori dal confine quindi… fuori dal raggio dei tre punti imprendibili.
Anche ieri sera a Washington la difesa degli Hornets è collassata semplicemente su un unico passaggio all’esterno per esser colpita da triple aperte e semplici.
In due minuti Beal ha chiuso il match in questa maniera…
I 76ers sono in lotta per la terza posizione contro i Cavaliers e sicuramente vorranno vincere a Charlotte complice una squadra in ascesa, un Simmons in forma e l’aggiunta del pericolo Belinelli da fuori.
Come è giusto che sia però anche Charlotte dovrà fare la sua gara senza regalare nulla nonostante l’obiettivo primario sia ormai tramontato in attesa della Charlotte 2.0/2 (ci si augura) da aggiornare questa estate.
Questo articolo è stato pubblicato in Classifica Eastern Conference da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.