Game 13; Charlotte Hornets VS Philadelphia 76ers 113-88

Sottotitolo; occasiHornets

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La classica partita da non sottovalutare.
Il pericolo correva lungo il binario Philadelphia-Charlotte.
E’ vero che i malandati Sixers quest’anno erano 0-12 prima di questa sfida e che tra le loro fila annoveravano assenze abbastanza importanti come Embiid, Marshalll, Landry, Wroten e Holmes, ma l’affrontare questa sfida con superficialità e perdere avrebbe potuto essere deleterio per il morale dei Calabroni…
Charlotte aveva quindi un’occasione d’oro tra le mura amiche per raggiungere finalmente una percentuale sopra il .500.
L’unica volta che vi era riuscita in questa breve storia dei nuovi Charlotte Hornets, era stata in occasione della vittoria contro Milwaukee nella gara inaugurale della scorsa stagione.

I 76ers erano schierati in campo da coach Brett Brown con; T.J. McConnell, Stauskas, Covington, J. Grant, J. Okafor, Hornets che sempre senza P.J. Hairston e con l’aggiunta nella lista infortunati di Zeller, si presentavano in maglia viola e con Clifford che proponeva il doppio playmaker; Walker, Lin, Batum, M. Williams e Jefferson.

Lo stesso Jefferson dopo esser stato beffato dal ferro sul primo tiro della partita e aver rubato un pallone in difesa, riceveva e fingeva il tiro nel pitturato, la difesa dei Sixers commetteva fallo e Big Al andava in lunetta, ma segnava solamente il secondo dei liberi assegnati, tuttavia Charlotte segnava ancora, questa volta da due punti a 10:43 con Walker che impegnato nel crossover esitava rimanendo sospeso sul posto mandava fuori tempo l’avversario sul successivo cambio passo, finendo al ferro. Trenta secondi più tardi Batum serviva lo stesso Walker che completava l’escalation di punti realizzati con una tripla che mandava la gara sul 6-0.
I Sixers che sembravano veramente acerbi per la NBA in quest’inizio gara, segnavano il loro primo canestro con Okafor da pochi passi, servito dal n° 12 che in penetrazione portava via Jefferson e scaricava per il compagno di squadra.
Lin a 9:08 segnava con una penetrazione chiusa sul lato sinistro del tabellone in reverse lay-up.
Grant segnava in schiacciata per i Sixers ma Walker non aveva problemi a segnare in pull-up mostrando di essere in armonia con il canestro.
Phila risaliva con due liberi e si riportava a -1 con una tripla aperta di McCollum ma Charlotte ripartiva e riallungava dapprima con un altro reverse in appoggio di Lin, questa volta servito dentro con i tempi giusti e non in solitaria.
A 6:16 Jefferson conseguiva un gioco da tre punti; Noel abboccava alla sua finta e lo toccava leggermente volgendogli le spalle, tiro buono e libero addizionale anche.
A 5:15 Lin da sinistra passava sulla linea di fondo oltre il canestro e dal lato destro pescava Jefferson sulla medio/lunga baseline sinistra pronto a mettere il tiro in sospensione che valeva il 17-9.
Big Al iniziava a scintillare a 4:56, quando fintava in area su Noel, due passi verso il centro e gancio arcobaleno impossibile da stoppare da parte dello stesso lungo in marcatura.
Noel sfidava Big Al realizzando due punti ma Big Al rispondeva dalla top of the key con un tiro che finiva in fondo alla retina, Noel ricambiava il favore con un artistico all’alley-oop, Batum rimaneva sul pratico e con una bomba da 3 punti portava la gara sul 24-11.
Tornava a farsi vedere anche Jefferson in attacco che con finte e giro completo a 360° sul piede perno nel pitturato trovava il varco per aggiungere altri due punti alla causa. Kaminsky da sotto riceveva e realizzava ancora per Charlotte, inoltre Jefferson approfittava dell’abilità di Walker, il quale raddoppiato sulla linea laterale destra, resisteva all’aggressività dei difensori, serviva Jefferson in verticale per il tiro da due punti del nostro centro che dalla linea di fondo, ben lontano da canestro, dimostrava di poter segnare anche da lì per il 30-15. Philadelphia segnava 4 punti, gli ultimi due con Sampson, il quale falliva il tiro sulla sirena più tardi lasciando il punteggio finale di primo quarto sul 30-19.

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Buona prova per Jefferson che termina in doppia doppia (26 punti e 10 rimbalzi, aggiungendo anche 5 stoppate).

Charlotte sostituiva il centro ma iniziava bene ugualmente con il canestro del sostituto Hawes, abile a segnare il tiro in turnaround a 11:25, ma Canaan metteva la bomba da 3 punti per il -10 Sixers, tuttavia Charlotte ripagava con la stessa moneta; Lamb da sotto trattenuto cambiava mano sul tentativo in salto, alzata della palla con movimento circolare dell’arto superiore destro e circus shot completato dal libero addizionale.
Jeremy Lin segnava a 9:32 con Philadelphia che iniziava a mostrare segni di cedimento; tripla non contrastata per il 38-22.
Dall’altra parte i ragazzi di B. Brown però andando dentro trovavano i passaggi giusti per le realizzazioni di Noel e Okafor che a 8:47 veniva anche toccato da Lin e completava un gioco da tre punti che alzava il punteggio sul 38-27.
Da una penetrazione di Roberts a 8:02 nasceva il canestro di Marvin Williams che agganciava la palla a spicchi sullo scarico del play a destra e mandava a segno la tripla del 41-28.
A 7:06 Charlotte fuggiva via con Lamb, ancora una volta la difesa non chiudeva su di lui, sebbene Jeremy fosse qualche passo più indietro della linea da tre punti, di fatto un’ingenuità che costava ai Sixers il -16 (46-30). A risvegliare i bianchi ci provava Thompson che mandava a segno una tripla e stoppava Marvin Williams in difesa, Grant seguiva l’esempio e su una seconda opportunità che i Sixers si erano procurati catturando il rimbalzo aggiungevano due punti.
Dall’altro lato del parquet però rispuntava Big Al, che a 4:57, con un jumper dalla media ridistanziava gli avversari. Marvin Williams vanificava dalla lunetta (dopo ave conquistato un rimbalzo offensivo con tenacia) i due punti precedentemente ottenuti da Okafor.
Dopo una dunk dei Sixers creata dall’assist di Stauskas, gli Hornets piazzavano un parziale di 12-0 con le seguenti azioni; Lamb a 4.34 si creava spazio per il jumper dalla media anche se contrastato, a 3:12 Batum appostato nell’angolo sinistro era dimenticato dalla difesa dei Sixers ma non da Lamb che gli forniva l’assist per la tripla vincente, a 1:48 Marvin Williams colpiva due volte dalla linea, a 1:16 Walker passaggio in back-door e ricezione sulla baseline sinistra con arrivo puntuale alla stazione del ferro per deposito palla a spicchi nella retina, in ultimo Kemba a :48.7 mostrava anche l’arma da fuori colpendo da tre punti per il 62-39, parziale interrotto da un jumper di Stauskas dalla media per il 62-41 che chiudeva il primo tempo.

Le squadre scendevano nuovamente sul parquet a inizio ripresa e Charlotte sembrava ripartire di slancio con Walker, classica entrata a ricciolo dietro a Marvin Williams con difesa desertica nel pitturato da parte di Phila; Walker ci s’infilava e andava sino in fondo prima del tentativo tardivo di Okafor in stoppata che sfiorava il braccio del nostro play.
Brett Brown chiamava time-out e i suoi ragazzi si riorganizzavano.
Un extra pass di Covington per Grant dava due punti a Phila, tuttavia Charlotte passava dalla lunetta due volte con Walker (2/2) e Batum (3/3), i Sixers quindi tornavano a rincorrere Charlotte sul -28.
Stauskas approfittava della momentanea caduta di Lin per inaugurare la rimonta con due punti nonostante Marvin Williams a 9:04 tentasse di respingerla con una tripla.
A 8:03 Noel da sotto con la classica schiacciata e Stauskas a 7:23 su un pallone messo fuori dalla difesa di Charlotte aveva il tempo e lo spazio per colpire da tre punti.
A 6:09 Stauskas tornava a dar fastidio con un’altra bomba e McCollum con una transizione chiusa dal pitturato in arresto e tiro iniziava a preoccupare un po’, per fortuna Batum a 5:03 metteva un difficile jumper dalla linea di fondo destra, segnando il 76-58 interrompendo il trend negativo.
Brown chiamava un time-out e Phila accorciava nuovamente quando Sampson per fallo di Hawes segnava i liberi del 78-67, per fortuna nei momenti di difficoltà Batum non tradiva rimanendo concentrato continuando a infiocchettare canestri pesanti come quello a 1:24 dalla diagonale destra per tre importantissimi punti.
Dopo due punti di Thompson, Charlotte tornava in attacco con un bel gioco di squadra; giro palla sull’esterno per muovere la difesa, palla a Walker che riusciva a partire con vantaggio sul difensore e assist verticale per Kaminsky che da sotto non doveva farsi pregare per mettere dentro. Un jumper in area pitturata di Walker a :12.2 chiudeva anche il terzo quarto sull’85-70.

Bella prova anche per Walker autore di 20 punti e 7 assist.

Bella prova anche per Walker autore di 20 punti e 7 assist.

L’ultimo quarto vedeva ancora Kaminsky andare a segno su assist di Hawes, ma il rookie mostrava anche una difesa non ferrea quando si faceva posterizzare da Grant a 11:22 e commetteva fallo a 10:40 su un Covington partito da lontano per vie centrali e giunto dalle parti dell’anello, abile a segnare in appoggio e anche il libero aggiuntivo.
Frank The Tank si faceva perdonare grazie a Lamb che gli regalava un pallone che non sprecava dalla grande distanza per il 90-75 a 9:33 dalla fine della partita.
A 8:08 Lamb cercava di chiudere la gara da solo; palleggio tambureggiante sulla diagonale sinistra, sfera tirata e bombarda per il 93-76.
Covington segnava due punti e McCollum da sotto ne avrebbe aggiunti altrettanti se da dietro Lin non avesse spazzato via in maniera pulita il suo tentativo.
Grant al ferro nel traffico e Stauskas da due punti su Lin rappresentavano gli ultimi bagliori dei Sixers.
FinalHornet con Marvin Williams in presa sulla sfera in area, giro, fallo su di lui, tiro con canestro e realizzazione dalla linea agguntiva.
Rientrava Jefferson che veniva aiutato dal ferro sebbene il rimbalzo sul tiro fosse stato bizzarramente violento, niente rimbalzo invece sul suo lavoro su Okafor in post basso sinistro; passando sotto l’ascella del lungo in allungo Big Al faceva registrare il 102-85.
Kemba dalla linea raggiungeva i 20 punti personali mentre c’era spazio anche per Hansbrough che prima realizzava da due, poi si ripeteva da 3 punti dalla top of the key, salutato con sorrisi e applausi da pubblico e panchina.
Sul tabellone a fine gara, mentre i giocatori si abbracciavano, il punteggio segnalato era; Hornets 113, Sixers 88.

Facile vittoria per gli Hornets che hanno guadagnato tanto sfruttando le pecche difensive sull’arco degli avversari tirando con il 48% da 3 punti e facendo registrare un parziale di 27-8 sui palloni persi dagli avversari. Ora Charlotte si porta a più di .500 aspettando i Kings per la rivincita dello scorso anno.

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Pagelle:

Walker: 7
20 punti, 7 assist e 3 rubate, oltre a una buona difesa, Walker sembra giocare con confidenza e scioltezza.

Lin: 6,5
9 t. 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. La stoppata è stata premiata come azione difensiva della serata e gli alza un mezzo voto il punteggio che sarebbe stato sufficiente con un 3/8 al tiro. Partito bene nel finale va corto due volte vicino al ferro, in qualche frangente la difesa deve migliorare.

Batum: 7
14 pt., 4 rimbalzi, 3 assist. Il ragazzo premiato come giocatore della settimana (scorsa) a est è sempre vitale per Charlotte aldilà dei 14 punti. E’ il modo e il momento in cui li ha fatti che li valorizza ulteriormente.

Marvin Williams: 7
11 punti, 9 rimbalzi, 2 stoppate. Prezioso in difesa con 9 rimbalzi e 2 stoppate, l’ex Jazz è un ottimo terminale offensivo se lasciato solo al di fuor della linea dei tre punti. Un altro giocatore rispetto allo scorso anno.

Jefferson: 8
26 punti, 10 rimbalzi, 5 stoppate e 2 assist. Giocatore della partita. Si scalda un attimo e poi sfrutta tutta la sua esperienza contro l’inesperienza dei lunghi in tenuta bianca.

Lamb: 7
13 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. Va con un 4/10 al tiro, coinvolge anche i compagni con buoni passaggi. Buona la tripla che chiude praticamente la sfida.

Kaminsky: 6,5
9 punti, 3 assist, 3 rimbalzi, 2 stoppate. Difesa non eccelsa ma buon attacco.

Hawes: 6
5 rimbalzi, 2 assist. Sarebbe insufficiente per l’1/6 che mette a referto solo 4 punti. Una buona presenza difensiva nella serata comunque.

Roberts: 6
2 pt., 3 assist. Male al tiro, bene negli assist.

Hansbrough: 6,5
Gioca solo 2:28 ma entra come idolo locale e finisce con 5 punti (2/3 al tiro dal campo), con al chicca della tripla frontale. Anche 1 assist e 1 rubata.

Daniels: s.v.
In 2:22 non lo vedo nemmeno. Sicuri fosse in campo?

Harrison: s.v.
Quasi stesso discorso di Daniels. Lui un rimbalzo lo cattura.

Coach Clifford: 7
La miglior soddisfazione per un allenatore sul campo dovrebbe essere quella di vedere la sua squadra d’insieme. Seppur con qualche individualità, Charlotte riesce a proporre anche un gioco che coinvolge tutti gli elementi della squadra.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.