Game 14: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs 114-119

 
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Alla vigilia di questa partita i ricordi andavano allo scorso anno, quando un super Jeremy Lin ci consentì di portare a termine un’incredibile rimonta e di vincere di misura infliggendo il peggior comeback della carriera a Popovich.
Quest’anno si partiva con premesse poco rassicuranti: i corsari Spurs avevano una striscia aperta di 6 W consecutive, con parte della quale stavano saccheggiando tutti i campi esterni sui quali si erano recati (7-0 il loro record prima della partita), di contro Charlotte non sembrava più essere quel fortino dello scorso anno.
Un 4-3 casalingo non tra i migliori del campionato e a parte i marginali Wood e Graham in game time decision, anche altri giocatori più importanti nell’economia del team erano in dubbio, ad esempio Kaminsky e Zeller, out nelle scorse due giornate.
Gli Spurs tentavano di abbordare una partita abbordabile speronando la prima nave di difesa degli Hornets, che al momento però sembra essere la già affondata Queen Anne’s Revenge, la fregata che fu utilizzata dal famoso pirata Barbanera (Edward Teach) riposa incagliata tra i coralli al largo del North Carolina (a Beaufort Inlet).
Una partita alla fine persa, giocata ad armi impari, la nave di Charlotte si è squassata subendo le bordate di Leonard e Aldridge, nel finale l’arrembaggio di Green e Parker ha fatto si che i pirati conquistassero anche la nostra nave nonostante i tentativi coraggiosi di difesa del marinaio Hawes e del capitano Kemba che si è battuto sino all’ultimo prima di alzare bandiera bianca.
Troppi errori concessi agli Spurs e una difesa che non è riuscita a fare pienamente il suo, 20 punti da turnover concessi contro solo i 9 conquistati.
Tra gli ospiti 30 punti di Leonard, 23 di Aldridge seguito da Green con 16 e dalla coppia Bertans/Parker con 11 punti a testa.
Terza deprimente sconfitta consecutiva degli Hornets quindi, nonostante una prova nel complesso discreta guardando alcune stats come i rimbalzi nettamente superiori (44-34), il tiro da tre punti (55,5% CHA contro 41,9%), anche negli assist siamo andati meglio (30-28) ma abbiamo commesso 15 turnover contro 9 e tirato peggio dalla lunetta.
 
I pirateschi Spurs di Gregg Popovich mandavano all’assalto: Parker, D. Green, Leonard, Aldridge e P. Gasol.
Dal ponte di comando Clifford lanciava al contrassalto: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Hibbert.
Roy Hibbert e Michael Kidd-Gilchrist su P. Gasol. NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Roy Hibbert e Michael Kidd-Gilchrist su P. Gasol.
NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Gli Spurs, lasciato a casa il terrore dei Caraibi Duncan erano forse irriconoscibili all’inizio da lontano, ma da subito ammainavano la loro bandiera e issavano la Jolly-Roger, Gasol schiacciava un pallone orizzontale da destra per l’incursione di Green, alla quale seguiva una seconda ondata con una penetrazione di Parker che portavano subito sullo 0-4 la partita. Tempo di organizzare la difesa e Charlotte passava al contrattacco accorciando con un tiro corto di MKG dal pitturato e pareggiando con un passaggio laterale di Walker per Hibbert, il quale schiacciava a una mano.
Gli Hornets passavano in vantaggio per la prima volta a 8:57 quando MKG in transizione appoggiava sulla sinistra della tabella segnando il 6-4.
Dopo il pareggio di Leonard passato sotto il canestro per aggirare Hibbert, le squadre si scambiavano due triple, Batum apriva con la prima in hand-off dalla diagonale sinistra, dall’altra parte Green sbagliava, Gasol effettuava il tap-out e sugli sviluppi dell’azione cannoneggiava frontalmente da lunga distanza ottenendo il pareggio.
Aldridge con giro in area e gancio aveva facilmente la meglio su Williams, Walker riportava sopra i Calabroni di uno quando dopo aver sbagliato, si riprendeva il rimbalzo e in uscita a tribordo lanciava la tripla per il 12-11.
Marvin si rifaceva in difesa andando in aiuto di MKG, chiudendo la linea di fondo destra stoppava Leonard, ma gli Spurs a 5:51 segnavano comunque due liberi con Aldridge (fallo di Marvin) ripassando avanti.
Hibbet con un jumper dalla media effettuato appena fuori dal bordo sx dell’area cambiava ancora squadra leader della gara, MKG a 5:02 tentava di far rimanere Charlotte in testa con una slam dunk da sotto canestro grazie all’assist di smarcante Kemba.
Leonard da tre pareggiava dalla diagonale destra da fuori, a 4:18 rispondeva da babordo Batum con una palla di cannone da tre punti ma a 3:55 Kemba sfiorava Mills che otteneva così tre liberi affondandoli.
Un pick and pop era utile ad Aldridge per continuare a scorrazzare sul parquet e riportare sopra gli Speroni (19-21), Kemba dietro Hawes sparava da tre punti e ritrovando la mano delle prime uscite riportava sopra di uno la squadra di Clifford che tuttavia tornava sottocoperta quando incassava un’entrata di Mills concessa senza difendersi.
MKG in attacco andava in dribbling e cedendo a Hawes (entrato con l’ondata bianca Beli/Kaminsky) forniva un servizio alla squadra giacché il nostro centro batteva facilmente da sotto Ginobili.
Hawes da tre e Kaminsky in floater sbagliavano, Belinelli a 1:43 no, il jumper frontale andava a segno e gli imenotteri allungavano sul 26-23.
Kaminsky in up & under rifaceva nera la difesa degli Spurs, tuttavia Charlotte si fermava lì, mentre San Antonio otteneva un parziale di 7-0 con il quale chiudeva il quarto e s’issava al comando 28-30 alla fine del primo quarto.
 
Il tredicesimo minuto iniziava bene, Kaminsky da sotto bloccava sul 30 pari il punteggio, almeno sino alla seconda tripla di serata del “lungo” ospite Bertans, al quale rispondeva con un’entrata veloce e appoggio sulla dx del tabellone Sessions, Kaminsky sparava in faccia da tribordo a Gasol, inoltre per Charlotte segnava anche Belinelli in entrata a 10:27 portando lo score sul 37-33.
Leonard tuttavia si dimostrava super e metteva dentro una tripla, Parker andava oltre Sessions in jumper e i pirati tornavano sul +1, almeno finché Belinelli si vedeva restituire un pallone da Hawes, Marco appoggiava senza guardare alla tabella in reverse da sotto a sx, bel canestro e Hornets ancora avanti sul 39-38. Un pick and roll circolare di Batum con assist in bound pass per Hawes serviva a Charlotte per portarsi sul +3 Batum a 7:49 infilava altri due punti e gli Hornets scappavano su +5 ma sul più bello iniziavano a subire canestri da Aldridge da rimbalzo offensivo, era il caso di quello preso a 7:23 e iniziavano anche a perdere palloni in serie; Lamb inaugurava una serie di tre palle regalate agli ospiti…
Fortunatamente Sessions sul 43-42 infilava una tripla per il 46-42 a 5:56 dando più respiro agli Hornets che subivano un canestro di Leonard ma rispondevano con l’incrocio in area Batum (assist man) – Kaminsky, il quale dietro il francese a una mano realizzava comodamente.
Un altro tap-in di Aldridge dopo un errore di Parker più una putback dunk dello stesso numero 12 (errore di Green) consentivano al team di Popovich di pervenire alla parità a quota 48.
Dopo un time-out Charlotte rimandava Kemba sul parquet, il quale metteva subito dentro un gioco da tre punti, Lee rispondeva con due ma Kemba sverniciava Green con corsa frontale, sotto canestro nascondeva palla a Leonard e subiva fallo.
Due FT realizzati e i teal a 3:15 tornavano sul +3 (53-50).
Leonard riusciva a segnare anche in hook laterale battendo MKG, a 2.30 ecco ancora gli Spurs avanti con una sospensione dalla linea di fondo sinistra di Green ben schermato.
Marvin Williams però trovava solo il cotone dalla diagonale sinistra, 3 pt. per il sorpasso (56-54).
Gli Hornets però asciavano troppo spazio a Green che ripagava con lo stesso “doblone” pesante.
A 1:32 Batum scappava in entrata a Green e veniva toccato sul fing and roll ottenendo un gioco da tre punti.
Un Leonard scatenato batteva Batum ma nonostante Lee stoppasse l’omonimo (David su Jeremy), la battaglia si concludeva con due punti in fade-away di Jeremy dal pitturato che chiudevano l’alto punteggio dei primi 24 minuti.
Grazie ai due del Jeremy di Charlotte gli Hornets chiudevano avanti 60-59 le prime due frazioni.
 
Il terzo quarto partiva male…
Hibbert colpiva il ferro interno due volte sullo stesso tiro, dall’altra parte uno splash da tre punti di Green riportava sopra gli Spurs, Hibbert sbagliava ancora ma fortunatamente sugli sviluppi dell’azione Marvin Williams era paranco per alleviare gli sforzi di Charlotte, infatti, la sua tripla aperta riportava sul +1 Charlotte (63-62).
Marvin recuperava un pallone in difesa, ma Batum sullo scarico dall’altra parte del campo lo restituiva a Gasol, Leonard a 10:34 sorgeva dall’alto pitturato su MKG infilando ancora, per buona sorte Hibbert trovava l’isola del tesoro subendo fallo da Green realizzando due liberi (secondo con brivido) a 9:54.
Leonard frontalmente colpiva ancora su MKG ridotto al rango di normale difensore (65-66), Hibbert finalmente si svegliava e faceva vedere di avere buona mano sui piazzati.
A 8:30 dal mid-range sinistro servito da Walker realizzava, così come più tardi dalla baseline destra dava ottima rotazione alla palla per il 69-68.
Il duello tra Hibbert e Leonard però era vinto dal secondo che da dietro lo stoppava, ma Charlotte in difesa costringeva Aldridge a battagliare e anche se il lungo recuperava palla contro tre, mandava il tiro sul ferro, tuttavia Leonard avrebbe la possibilità di realizzare un gioco da tre pt. a 6:23 quando metteva dentro a tabella, ma sbagliava il libero.
Kawhi si rifaceva segnando anche contro Hibbert che doveva guardare il tabellone girare sul 69-72.
MKG in entrata in dribbling coraggiosa depositava il -1 dalla destra del ferro ma Ginobili con un open 3 a 4:44 distanziava ancora gli Hornets che replicavano con MKG; buon movimento sulla sinistra per l’appoggio al vetro con fallo.
Purtroppo dalla lunetta imitava Leonard tirando corto sul primo ferro…
A 3:46 gli Hornets non riuscivano a togliersi il pappagallo sulla spalla perché il blitz rapido e potente in correzione di Leonard era dannoso e arrivava a battere una difesa apparsa sorpresa. Kaminsky da tre sbagliava il tiro, Hibbert conquistava un rimbalzo con sacrificio e lanciava fuori sulla diagonale sinistra da dove Belinelli convertiva con tre punti provvidenziali (76-77).
Gli Spurs tentavano la prima fuga della partita quando Mills realizzava da tre punti, Kaminsky faceva cilecca due volte dai liberi e Aldridge nel pitturato con un jump hook aggiungeva due punti portando sul +8 gli ospiti (76-84).
Sessions alla disperata tentava un wild floater in entrata che sbatteva sul plexiglass ma a raccoglierlo c’era Kaminsky sula destra, il quale realizzava due punti e ne otteneva altrettanti a 1:24 a gioco fermo, quando, dopo aver subito un tocco sull’avambraccio da parte di Ginobili, realizzava i due FT. Sessions in transizione riportava a -2 Charlotte e Belinelli pareggiava terminando il contro-parziale di 8-0 con una strana entrata un po’ fuori ritmo.
Gli Hornets perdevano quindi un punto a fine quarto ma rimanevano agganciati alla partita.
Kemba Walker in uno dei suoi rovesciati in mezzo alla difesa degli Spurs. NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Kemba Walker in uno dei suoi rovesciati in mezzo alla difesa degli Spurs.
NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
L’ultimo quarto iniziava bene per gli Hornets che, grazie alla presenza di Hawes guadagnavano 4 liberi e costringevano in tempi brevi gli Spurs già a due falli.
Spencer portava a casa tre punti ma la nemesi Bertans metteva ancora un preciso tiro da tre punti vanificando tutto il faticoso lavoro del nostro centro.
Hawes in turnaround fronte a canestro andava oltre il difensore ma Gasol a 9:32 dall’altra parte arrivava rapidamente al ferro per il nuovo pareggio a quota 89.
Una brutta palla persa di Kaminsky consentiva a Mills di andare a realizzare in schiacciata da transizione, Hawes dal pennone sventolava comunque la vela degli Hornets quando riusciva con un jumper floating a riportare in parità le sorti del match.
Aldridge su Kaminsky aveva la meglio, Hawes questa volta in attacco tirava corto, Belinelli tuttavia prendeva un rimbalzo offensivo e anche due FT.
Il primo andava a segno, il secondo era errato, Gasol dalla baseline destra ne metteva due e i ragazzi di Clifford tornavano al -1, in una partita che fino al momento era rimasta più o meno punto a punto.
Leonard tuttavia batteva Batum e gli Speroni andavano sul +5, finché Kemba non faceva partire il suo show nel finale; crossover e chiusura in reverse dopo la drive, Marvin avrebbe la possibilità d’accorciare ma disturbato pasticciava due volte sotto canestro finendo per facilitare la transizione di Lee che a 4:58 riportava a +5 gli ospiti.
Kemba metteva un altro gran canestro quando scappava in prima battuta al proprio difensore e affrontato da Aldridge saltando lateralmente fintava in volo per posticipare l’appoggio vincente.
A 4:20 Kemba rimetteva in piedi la gara con una tripla dalla diagonale sinistra messa con convinzione (99-99).
Nel pitturato offensivo degli Spurs però c’era poca storia, Aldridge con esperienza e lucidità batteva anche Marvin, il quale tuttavia sfruttava il raddoppio su Kemba e l’assist dello stesso che gli consentiva un open frontale da tre punti con il quale gli Hornets si presentavano avanti nel finale, 102-101.
Un gioco breve di passaggi degli Spurs in area costringevano MKG a spendere un fallo su Aldridge che andava anche vicino alla realizzazione diretta.
Dalla lunetta confermava le sue buone percentuali e gli Spurs passavano nuovamente avanti.
Purtroppo Kemba dovendo fare un po’ da solo si faceva portar via la palla da Parker, un pallone che i bianconeri sfruttavano micidialmente con Green (3 pt.) per portarsi sul 102-106 a 2:22 dalla sirena finale.
Leonard metteva dentro anche dalla baseline sinistra e anche se Williams in entrata realizzava il gancio a 1:23 San Antonio ancorava la partita con una tripla di Green a coronare un buon gioco di squadra che portava Popovich e la sua ciurma sul +7 (104-11).
A riportare in vita gli Hornets era un miracle shoot di Kemba da tre punti, leggermente toccato da Parker con il corpo (anche se portava le braccia dietro la schiena), tripla e libero realizzato, Hornets a un possesso lungo di distanza…
Un elegante scoop appoggiato al vetro di Kemba, riusciva a riportarci in scia a solo un punto (110-111).
A :34.2 dalla luce rossa, gli arbitri decretavano due liberi per Aldridge che stranamente slittava e lasciava sopra i suoi solamente di due punti.
Purtroppo nel finale gli Hornets facevano tutto il possibile per non vincere; da una rimessa laterale di Marvin un po’ moscia veniva fuori il primo pasticcio; Kemba nell’angolo sinistro, poco prima della linea di centrocampo arrivava sulla palla con Parker, la sfera usciva fuori toccata da entrambi.
Per gli arbitri era rimessa Charlotte ma gli Spurs chiedevano l’under rewiev.
Difficile dire di chi fosse l’ultimo tocco, comunque gli arbitri decidevano per invertire la rimessa, Spurs che trovavano la tripla dello stesso Parker dall’angolo sinistro mentre Kemba si trovava in posizione non ottimale, tentando di uscire da un blocco di Aldridge nel pitturato.
A Belinelli sulla rimessa venivano fischiati i 5 secondi e anche se gli Hornets recuperavano velocemente palla il tempo scorreva, Kemba entrava per un appoggio rapido a :12.6, un fallo su Parker immediato mandava in lunetta il vecchio filibustiere a 10.2. Charlotte segnava con Batum dopo aver rischiato di perder palla. Era il 114-117 ma a 2.5 dalla fine…
Dopo un secondo arrivava il fallo ineluttabile.
Parker, predone del parquet, tornava in lunetta e togliendoci la fiammella dell’ultima speranza non sbagliava nulla chiudendo la gara sul 114-119.
chasas
 
Pagelle
 
Walker: 7
26 pt. (9/16), 9 rimbalzi, 7 assist. Qualche ingenuità al tiro ma ci riporta dentro una partita già persa con un tiro mezzo miracoloso e incursioni in serie cercando d’aggottare l’acqua che entrando nell’imbarcazione l’aveva ormai quasi affondata. Peccato per la palla che si fa rubare da Parker e quella toccata fuori in contemporanea con lo stesso play degli Spurs. Nel finale avrebbe dovuto star più vicino a Parker sulla tripla ma probabilmente era un raddoppio voluto viste le difficolta sull’ala grande degli Spurs.
 
Batum: 5,5
13 pt. (5/9), 7 rimbalzi, 5 assist. Perde 5 palloni, si vede molto di più nel primo tempo che nel secondo, una delle ragioni per le quali perdiamo. Se non riesce a creare più gioco e ad essere solido e partecipe nei momenti decisivi è dura per noi. Anche lui su Leonard in difficoltà. I voti generali sono medio/bassi in considerazione della controparte ovviamente, anche se gli Hornets hanno prodotto, mi ripeto, discreto gioco.
 
Kidd-Gilchrist: 5
10 pt. (5/11), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Se non appoggia sembra abbia un uncino più che una mano al tiro. Non male offensivamente ma dopo un inizio in cui comunque tiene Leonard, cede nettamente all’avversario. Anche a rimbalzo non c’è. Se non torna quello visto due anni fa e intravisto lo scorso anno è dura. Che l’infortunio alla spalla lo stia un po’ frenando o che la condizione fisica non sia ottimale?
 
M. Williams: 6
10 pt. (4/6), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Molto bene sino al finale dove realizza da tre e ci consente il sorpasso ma poi su quella maledetta rimessa non va sul sicuro. Non benissimo gli altri intorno a lui, forse solo Kaminsky in punta avrebbe potuto ricevere… Qualche buon intervento difensivo ama anche lui fatica a contrastare Aldridge nel momento decisivo.
 
Hibbert: 6
10 pt. (4/8), 2 rimbalzi, 2 assist. Gioca 17 minuti, luci e ombre. Buona mano ma da sotto è troppo lento nei movimenti e facilmente fermabile.
 
Kaminsky: 5,5
13 pt. (5-12), 8 rimbalzi, 5 assist. Numeri di discreta levatura, ma perde tre palloni, due in avvio di ultimo quarto veramente costosi. Anche lui non ha la malizia per contrastare Aldridge.
 
Hawes: 6
11 pt. (4/10), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. In avvio di quarto quarto è lui a sostenere con i suoi punti la squadra. Un po’ confusionario a volte nelle sue battaglie, merita comunque la sufficienza.
 
Belinelli: 5,5
12 pt. (5/11), 4 rimbalzi, 1 assist. Messa così sembrerebbe una buona prestazione, ma fa 1/5 da tre, sbaglia un libero nell’ultimo periodo e getta al vento una rimessa superando i 5 secondi. Peccato perché aveva iniziato bene.
 
Sessions: 6,5
7 pt. (3/4), 4 assist, 1 rubata. In 16 minuti mette una tripla, serve buoni assist, recupera un pallone sulla linea di fondo, s’impegna in difesa e fornisce punti alla squadra. Una buona prova.
 
Lamb: 5,5
2 pt. (1/2), 3 rimbalzi. 2 palle perse in 6 minuti e una stoppata presa, si vede nel finale di secondo quarto e poi basta. Non sembra ancora prontissimo.
 
Coach Clifford: 6
La partita è ben giocata, i time-out studiati in maniera giusta. Sono errori individuali che ci condannano e non ha colpe specifiche se i suoi non riescono a bloccare le ali degli Spurs. Sull’ala grande però pende la latitanza di una presidenza che da ormai un paio d’anni dovrebbe essersi resa conto (aspettando Frank) che la differenza tra vincere e perdere una partita potrebbe essere un buon difensore in quel ruolo.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.