Game 20; Charlotte Hornets Vs New York Knicks 103-102

Gli Hornets ritornavano alle origini.
Maglia color teal (quella usata all’esordio), con quel colore paradisiaco a ricordare l’Eden, gli Adamo ed Eva di Charlotte in questo caso avrebbero commesso il peccato originale se non avessero mangiato la Grande Mela, una squadra apparsa in difficoltà per tre quarti che ha alzato l’intensità nell’ultimo, aiutata dalla sua punta di diamante Anthony che ha rischiato di far vincere ai suoi la gara.New York si presentava alla Time Warner Cable Arena con: Calderon, Shumpert, C. Anthony, Stoudamire, Dalembert.
Coach Clifford invece rischierava la formazione che aveva fatto benino contro I Bulls: Walker, Stephenson, Henderson, Zeller, Jefferson.
Neal al tiro sotto lo sguardo di due bambini. Un buon rientro per lui che con 13 punti da una mano alla squadra.

Neal al tiro sotto lo sguardo di due bambini. Un buon rientro per lui che con 13 punti da una mano alla squadra.

L’inizio della gara era equilibrato.
Gli Hornets attaccavano variando i tipi di giocata. A 10:16 Henderson s’imbucava nella difesa dei Knicks e segnava con una penetrazione, a 9:44 invece Zeller correggeva la tripla di Stephenson errata mentre lo stesso Henderson tornava a segnare il 6-4 con un tiro dalla baseline sinistra.
Le squadre provavano a trovare punti facili da sotto, ma Anthony sbagliava due volte per i Knicks, imitato da Jefferson e Zeller, era così Shumpert a ristabilire la parità a 7:43 sull’8-8.
A 6:52 i Knicks passavano in vantaggio con un libero di Anthony assegnato per un fallo tecnico contro Stephenson.
Il vantaggio durava un secondo perché (c’eravamo lasciati sulla rimessa degli Hornets) lo stesso Lance inventava l’assist direttamente da fuori campo finalizzato con l’alley-oop di Henderson per il 10-9.
Melo con un jumper risorpassava, ma Jefferson in gancio e Walker in corsa appoggiando al vetro davano il +3 ai Calabroni.
La stessa guardia degli Hornets trovava un gran canestro in penetrazione resistendo a Larkin e tirando con tutta la schiena all’indietro, realizzando canestro e libero concesso dagli arbitri per il 19-13 a 3:38.
Accelerazione degli Hornets con alcune interessanti azioni; la prima è una “semplice” ma difficile tripla di Hairston from downtown a 1:41 a 1:15 poi Walker trovava Biyombo per l’appoggio volante, infine cambiava l’uomo assist, ma il finalizzatore era sempre il congolese che riceveva un passaggio consegnato su una penetrazione di Williams e segnando con una schiacciata portava Charlotte sul 29-18.
Una tripla di Larkin e due liberi di Walker chiudevano il finale con un +10 da gestire, 31-21.

Inizio di secondo quarto non proprio dei migliori per gli Hornets che si fissavano con il tiro dalla lunga distanza ma sbagliavano quattro volte, due con Neal, una con Roberts e una con Williams.
I Knicks segnavano 4 punti e fortuna che Charlotte resisteva con Biyombo che allungando il braccio sinistro fermava sul nascere l’appoggio di Hardaway Jr. stoppandolo.
J.R. Smith portava a -5 New York a 8:00 dall’intervallo, per fortuna che Williams iniziava a guadagnarsi lo stipendio quest’anno con un open shot dalla baseline sinistra e una tripla dal lato destro (ricevendo un passaggio no look scaricato da Neal in penetrazione) per il 40-30 a 7:12.
Stephenson, a 6:15 attaccava Smith in penetrazione e realizzava il 42-32.
Segnava anche Hardaway con un evidente sfondamento su Henderson (molto attivo e presente in difesa questa notte), il canestro non era quindi convalidato.
A 5:49 si rivedevano i titolari in campo e Jefferson tirava fuori dal suo repertorio il gancio dopo 10 secondi.
Melo mostrava di essere tornato anche lui con due punti. Big Al prendeva solo il ferro, ma arrivava Stephenson all’anello a segnare. Anthony sull’altro fronte non si accontentava e andava ancor a bersaglio e Clifford decideva di spezzare il ritmo all’ala dei Knicks chiamando time-out.
A 4:23 Jefferson al secondo tap-in segnava il +12, 48-36, punteggio incrementato grazie a una triangolazione ampia che ribaltava il lato del gioco a 2:09; Neal dalla destra scaricava a Walker in fuori al centro, pallone in angolo sulla sinistra smistato velocemente per Gerlad Henderson che non tradiva con la tripla del 53-40.
Calderon a 1:45 d 3 riaccorciava sul -10 ma Neal passeggiava avanti e indietro sfruttando Jefferson come muretto e segnava con un jumper dalla media a sinistra il 55-43 a 1.20.
Henderson e Williams facevano buona guardia nel finale di quarto e si andava a bere qualcosa sul 57-45.

Henderson a inizio terzo quarto leggeva il vantaggio che Big Al rollando si era preso nel pitturato e lo serviva, premiato il movimento, arrivava il canestro del centro.
A 10:05 Stphenson buttandosi con il corpo sul fianco destro di uno Shumpert fermo nella marcatura, trovava un inusuale e difficile canestro. A 8:11 i punti di vantaggio per Charlotte salivano a 14 grazie a un tiro dal pitturato effettuato frontalmente da Big Al, il quale riceveva una mano dal primo ferro che inghiottiva il rimbalzo.
A 7.58 applausi dalla panchina e dagli spalti per Walker che rientrava da dietro in difesa su Calderon stoppando in maniera pulita con cattiveria il suo movimento di alzata della palla per la tripla. New York ormai in difficoltà, evidenziate quando Stephenson provava un lob un po’ troppo complesso per il possibile alley-oop di Henderson, il quale si limitava a raccogliere la palla spalle a canestro e girandosi metteva il piccolo jumper, con la difesa di New York a brancolare lì intorno disinteressandosi di un giocatore a due passi dal canestro. New York provava con una transizione chiusa da Shumpert in schiacciata a reagire, ma una buona circolazione di palla unita alla finta sul primo passo di Henderson permettevano all’ala di Charlotte di arrivare nei pressi del canestro degli arancioblù che lo fermavano momentaneamente con un fallo di Shumpert sul tentativo di schiacciata. I due liberi erano sfruttati bene e il punteggio si muoveva sul 71-57. Williams bucket con un tiro lungo dalla sinistra su assist dietro la schiena di Stephenson a 3:28 e un catch and shot di Henderson a 3:02 su assist di Walker faceva lievitare il vantaggio di Charlotte sul +20, 80-60.
New York riusciva nel finale a realizzare 4 punti in più dei calabroni e il quarto si chiudeva sull’85-69.
Charlotte sembrava poter controllare agevolmente il risultato questa volta, anche perché un rinfrancato Lance riusciva a segnare l’89-71 creandosi lo spazio fronte a canestro marcato da Melo.
Come diverse volte accaduto in passato però i calabroni soffrivano le triple e Hardaway ne realizzava una, tuttavia ancora Stephenson alzava un pallonetto magico per esaltare le qualità atletiche di Biyombo a 9:26 che con l’alley-oop del 91-74 entusiasmava anche il pubblico.
Biz commetteva fallo su Anthony però poco dopo, così New York accorciava a -14.
New York che in questo quarto aveva alzato i ritmi in difesa segnava due canestri con J.R. Smith e Hardaway e il distacco era di 12 punti al momento.
Ancora un fastidioso Hardaway a 6:34 dal termine segnava la tripla del -9 e nonostante Big Al provasse a togliere le castagne dal fuoco ai suoi, i Knicks rispondevano con il protagonista del momento Hardaway a bersaglio nuovamente con 3 punti che consentivano a New York di ridurre lo svantaggio a 8 punti.
Henderson per bloccare l’inerzia provava a spendersi in difesa disturbando una tripla di Melo errata poi, Williams doveva ricorrere al fallo sul palleggio della stessa ala dei Knicks, poi ancora Henderson andava a toccare palla sul tentativo di tiro da 3 di Hardaway facendogli carambolare palla addosso e guadagnando la rimessa.
A 2:25 Henderson con un tiro da posizione quasi post alto, raddoppiato, trovava due punti importantissimi.
Tuttavia Charlotte giocando con il cronometro o forzando dava la possibilità alla squadra della Grande Mela di rientrare.
Anthony da 3 punti a 1:22 portava i bianchi al -2, 101-99, in più quando Melo risparava dalla lunga frontalmente in ritmo nonostante la buona difesa di Williams, i Knicks si trovavano incredibilmente avanti 101-102 a 40 secondi dalla fine.
La faccia di un bambino in prima fila delusissimo la diceva lunga sull’ultimo quarto giocato dagli Hornets.
L’errore degli Hornets in attacco di Jefferson (nonostante un buon attacco) sembrava dare ai Knicks la vittoria, anche perché rimanevano pochi secondi nel caso in cui Charlotte decidesse di non commettere fallo.
I Knicks giocavano con il cronometro, la palla finiva nelle mani di Anthony che provava un tiro dalla lunga sulla destra, conclusione che finiva corta e tra le braccia di Williams (41-34 a rimbalzo alla fine per gli Hornets) a 4 secondi esatti dalla fine. Time-out Charlotte.
Rimessa Stephenson, passaggio in punta per Walker che non aveva difficoltà a liberarsi di Prigioni, il quale sullo slancio della rincorsa non calcolava la rapidità di Walker nel girarsi e prendersi il vantaggio per batterlo, il N°1 degli “olandesi” seguiva Williams, accorgendosi in ritardo della penetrazione della PG titolare di Charlotte che dal post basso in entrata appoggiava al vetro all’ultimo istante.
103-102 da batticuore, Alveare in festa e vittoria importantissima per il morale ottenuta all’ultimo respiro.

Voti

Walker: 7
11 punti (4/15) e 4 assist.
Statistiche non eccezionali, però trova un po’ più di quadratura giocando la palla e non buttandola via, solo una palla persa, compensata da una rubata e da una stoppata. Il tiro della vittoria è ossigeno puro.

Stephenson: 7,5
Numeri migliori di quelli di Walker. In netta ripresa con 16 punti (7/15), 6 assist e 6 rimbalzi. Più convinto. Michael Jordan gli parla e speriamo che oltre a alcune indicazioni lo convinca che lui è forte.

Henderson: 8
Il ragazzo che tutti volevano spedire altrove pochi giorni fa è in netta ripresa. Nella notte si danna l’anima in difesa finalmente e segna 22 punti con un 8/10 dal campo, più 2 assist.

Zeller: 6,5
Parte in quintetto e finisce in panchina a favore di Williams. Discreta la su prestazione con 6 punti (2/4), 5 rimbalzi e una stoppata in 16:41 sul parquet.

Jefferson: 6,5
Big Al fa 16 punti tirando con un 8/21. Meno preciso delle altre volte (fallisce anche il penultimo tiro degli Hornets della gara da libero) ma più presente in difesa con 13 rimbalzi e 2 stoppate. Il suo arsenale è intatto.

Hairston: 6
Poco in campo. Fa 3 punti con un 1/3 dal campo.

Neal: 6,5
Per fortuna è tornato perché serviva proprio in fase realizzativa. 13 punti (5/9 anche se fa 0/3 dalla lunga distanza) e 3 assist.

Williams: 6,5
9 punti (4/7 dal campo ma ¼ da 3). Anche lui migliora il livello della difesa rispetto al solito e trova un po’ di punti con interessanti giocate e buoni tiri.

Biyombo: 6,5
7 punti (3/3), 3 rimbalzi, 2 stoppate e 2 palle perse. Il limite del congolese è il gioco d’attacco in autoproduzione. 100% dal campo sfruttando gli assist dei compagni dimostrano un buon senso della posizione.

Roberts: s.v.
Poco in campo, lo 0/1 non vuol dire molto.

Coach Clifford: 6,5
Chiede ai suoi nel finale di non commettere fallo. La decisione si rivela vincente grazie a una buona difesa di Jefferson su Anthony e a un tagliafuori da muro di Berlino. Questa volta lo schema Walker funziona grazie a Prigioni. Per il resto si è vista una squadra giocare un buon basket per 3 quarti, seppur i Knicks abbiano dei limiti, il problema è l’aspetto mentale della squadra, in difficoltà sulla pressione degli avversari, non trovano il ritmo per segnare con frequenza e contrastare adeguatamente le folate avversarie.

Video highlights in italiano:

https://www.youtube.com/watch?v=aeglcj-mZ5g&feature=youtu.be

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.