Game 27: Charlotte Hornets @ Boston Celtics 88-96

 
 
DestinaziHornets
 
Qualche anno fa (18) usciva il film Sliding Doors (con Gwyneth Paltrow) con colonna sonora degli Acqua dal titolo “Sliding Doors”.
Un film che mostrava due universi paralleli che si sviluppavano in contemporanea.
Da un dato momento, causa situazioni esterne e scelte, la vita della protagonista correva su due binari paralleli, per poi ricongiungersi nel finale.
Strana coincidenza per me incontrare proprio oggi i Leprechaun d’origine irlandese con un fratello che torna a casa per il Natale proprio oggi dalla verde Irlanda, strana coincidenza anche che i due play titolari (Walker e Thomas) subissero l’influenza del destino pronto a mutare in un attimo.
Walker, che avrebbe dovuto giocare, invece per problemi famigliari è rimasto fuori per una notte, mentre Thomas (28 punti nella notte), out nelle precedenti gare, rientrava sul parquet proprio per tempo.
Il roster dei Calabroni non potendo fare affidamento su forze maggiori (chissà se MJ vorrà veramente cambiare il destino di questa franchigia a breve) doveva cercare quindi di mutare il proprio futuro tornando a vincere su un campo non certo semplice.
Il progetto sembrava fattibile nel terzo quarto quando i Calabroni accumulavano 12 punti di vantaggio ma si dimostravano incapaci di difenderli.
Non bastava più una difesa fisica con la panchina in campo (nelle ultime partite gli avversari sono vicini a una media del 50% dal campo e del 45% da tre…), partiti in parità nell’ultima frazione, gli Hornets hanno tirato orrendamente e anche un paio di chiamate arbitrali discutibili (un flagrant 1 di Belinelli) hanno dato il là a una squadra che questa sera ha dimostrato una panchina fragile e un’incapacità di vincere le partite punto a punto crollando sul più bello e ampliando il mal di trasferta e le parallele sconfitte consecutive a quattro.
 
Il 32,7% dal campo condanna la squadra di Clifford nonostante la lotta a rimbalzo sia stata vinta 53-46.
 
La formazione titolare degli Hornets, perso Walker, si modificava in; Sessions, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.
I Celtics dopo aver perso a San Antonio senza Thomas proponevano un quintetto con il figliol prodigo; I. Thomas, Bradley, Crowder, A. Johnson e Horford.
Dopo il saluto a Craig Sager (ecco le giacchette indossate dai giocatori di Boston con il messaggio del simpatico reporter sulle spalle), s’iniziava.
 
La prima offesa era portata da Boston con Crowder, il quale solo dopo 13 secondi guadagnava la lunetta andando in penetrazione contro Batum.
I liberi andavano a segno per lo 0-2 ma Charlotte a 10:58 pareggiava con un lungo jumper di Batum.
Dopo il nuovo vantaggio dei verdi di casa a 10:44 per opera di Horford (18 punti finali), liberato da Thomas sul quale i Calabroni avevano portato il raddoppio e il secondo raggiungimento del pareggio per opera di Sessions a 10:30, la partita entrava in una fase molto fisica nella quale nessuna delle due squadre riusciva a segnare fino al tiro di Bradley a 8:22 che colpiva il vetro frontalmente e ricadeva nella retina.
A 8:05 tuttavia i Calabroni passavano in vantaggio con un lavoro di Batum sulla sinistra che impegnava la difesa dei Celtics, scarico per Marvin che dal lato sinistro metteva dentro il 7-6. Dopo il sorpasso targato Thomas, i Calabroni trovavano un buon ritmo e mettevano dentro un parziale di 7-0 iniziandolo con Batum (fade-away a fenicottero) che ricadeva dentro la retina e guadagnava anche un FT supplementare per effetto del fallo di Bradley.
Gli Hornets si portavano sul 10-8 e arrivavano sul 14-8 grazie alla prima tripla dell’anno di MKG.
Boston interrompeva il parziale con Thomas da sotto, Sessions con due liberi ridava il +6 a Charlotte.
Gli Hornets raggiungevano anche il 19-12 grazie a un’azione corale; Batum dava un filtrante sulla corsa di Belinelli parallelo alla linea di fondo, extra pass di Marco in orsa verso l’angolo sinistro, dove grazie all’ottima spaziatura, ben distanziato, Sessions sparava da tre realizzando con sicurezza.
I Celtics tuttavia si avvantaggiavano con qualche titolare in campo e tornavano in partita seccamente; Crowder realizzava la tripla del 19 pari, Horford in sospensione dalla linea del tiro libero esagerava e portava sopra i ragazzi di Stevens.
Belinelli otteneva tre liberi per un tocco di Smart su un suo tentativo; il 2-3 riequilibrava perfettamente il punteggio a quota 21.
Brown realizzava due punti, Roberts uno su due FT concessi per una sua incursione fermata fallosamente e il quarto si chiudeva sul 22-23 per i padroni di casa.
 
Il secondo quarto iniziava con il sorpasso Hornets e l’allungo di Lamb che da sotto tabella andava a ricevere e a mettere dentro un tiro acrobatico per il 26-23.
I Celtics rispondevano con Jerebko, ma gli Hornets riuscivano a rimanere avanti rispondendo prontamente a 10:38 con Roberts nonostante il tiro fosse contrastato.
Smart con un tap-in tuttavia perveniva al pareggio a quota ventotto mostrando qualche problema nel pitturato di Charlotte che con questo canestro subiva il quattordicesimo punto contro i soli quattro realizzati.
A 8:04 Rozier dalla diagonale sinistra metteva il jumper del sorpasso, erano ora i Celtics a cercare di rimanere avanti ma dopo il pareggio, Charlotte si riportava avanti di 4; Lamb a 4:57 dalla diagonale sinistra tirava da media distanza sopra Jerebko infilando il 36-32.
Un parziale di 5-0 pro Celtics riportava la partita punto a punto e restituiva il vantaggio ai Leprechaun, i quali tuttavia venivano colpiti da Batum, che sulla pressione di Horford si allungava un po’ per dare un passaggio schiacciato in diagonale dal perfetto tempismo; Lamb in corsa agguantava la palla a spicchi e chiudeva degnamente l’azione.
A 3:37 in transizione Sessions aumentava il gap aspettando i difensori in rientro e battendoli dopo il loro transito in corsa.
Thomas arrivava al ferro mettendo il -1 ma Lamb sulla sinistra in uno contro uno andava in separation con una sospensione vincente per il 42-39.
Horford metteva dentro appoggiando alla tabella (lato dx) eludendo il tentativo di Marvin, Charlotte tuttavia aveva un sussulto, in particolare Batum metteva dentro due triple consecutive; la prima gli veniva assegnata come un lungo due punti, la seconda era un pick and pop con Marvin con il francese che si allargava sulla diagonale sinistra e metteva dentro la mina aperta per il 48-41.
MKG dava fastidio a Smart che non segnava da tre, così come a cavallo tra le due triple di Batum aveva fatto sbagliare Horford in jumper (il cambio era avvenuto sulle rotazioni a causa dei blocchi), in generale la difesa di Charlotte era attiva e Marvin a :20.3 dalla sirena girandosi dal post basso destro tirava evitando di un soffio il tentativo di stoppata in aiuto di Horford, la palla colpiva il ferro ma finiva dentro per il 50-41, punteggio sul quale si andava a riposo.
 
Cody iniziava bene la ripresa mettendo dentro il primo FG della sua partita da sotto il canestro a destra, Marvin in tuffo recuperava un pallone ma Sessions era stoppato da dietro e Thomas segnava una tripla.
Mentre Batum tirava due liberi, Marvin veniva medicato a una mano per sanguinamento, MKG scivolava sul parquet come Alberto Tomba dei tempi migliori, Bradley non segnava contro di lui, ma Thomas metteva dentro da una controtransizione.
Williams tuttavia partiva da sinistra e ondeggiando raggiungeva il ferro, colpito e affondato con una dunk imperiale effettuata con la mano destra.
Marvin rubava un pallone a Horford e Batum andava prendersi un contatto e altri due liberi che issavano Charlotte sul +12 a 8:55.
Dopo due easy point di Thomas, Nic si dimostrava in forma con un altro turnaround jumper che mortificava la difesa di Bradley, il quale rispondeva però segnando subito in attacco il 60-50.
Bradley però a 6:01 dava tre punti ai Celtics in un parziale di 9-0 che li riportava a -3 tra gli applausi del TD Garden.
A 5:14 Sessions per Batum che sulla linea di fondo tentava un reverse ma era fermato con il fallo.
Concentratissimo il francese realizzava i +5 (62-57).
Horford dava il suo contributo in attacco e in difesa, lasciando a Olynyk l’onere di realizzare la tripla del pareggio a quota 62 a 3:58.
Charlotte finiva sotto causa hook di Horford ma pareggiava con una delle pochissime cose buone fatte da Hawes nella serata.
Marco seguito da due giocatori dava verso il centro a Kaminsky che sprigionava la tripla frontale; 67-64 che ridava fiducia.
Horford si guadagnava due volte la lunetta ma stanco faceva 2/4.
Hawes tirava da tre un tremendo air-ball mentre Boston spostava più volte velocemente la palla sui lati del campo, da destra finiva per avere spazio Olynyk che sorpassava (67-69).
A :32.4 Rozier commetteva fallo su Roberts che questa volta non sbagliava, pareggiando la gara.
Su un errore di Kaminsky la luce rossa incorniciava il plexiglass dando il via libera all’ultimo quarto che iniziava sul 69 pari.
 
Smart iniziava bene per la squadra di Stevens; contatto con Belinelli, appoggio al vetro e gioco da tre punti compreso il libero addizionale.
Olynyk raddoppiato sotto il cilindro del canestro passava la palla sotto le maglie dei lunghi di Charlotte, facile perfino per Amir Johnson metter dentro da due passi.
La reazione degli Hornets si concretizzava a 7:51 con Belinelli bravo a realizzare una tripla per il 75-77. Gli arbitri iniziavano, però, a fare chiamate strane; su un lancio lungo per Bradley, Belinelli a metà strada provava a intercettare palla probabilmente non riuscendovi; gli arbitri chiamavano la palla a due tra Johnson e Zeller, il primo la vinceva ma s’infilava nel varco giusto Batum, pronto ad andare a schiacciare i 77 pari.
Belinelli con un’entrata di mano sinistra portava avanti anche Charlotte di due ma a 6:12 arrivava il ricongiungimento negativo della sliding doors… tre punti di Crowder, già visti quest’anno, poi l’episodio controverso; Belinelli faceva un normale fallo per fermare Thomas in transizione impegnato nell’appoggio.
Marco spingeva un po’ con l’arto sinistro e gli arbitri chiamavano flagrant 1 affossando Charlotte che subiva i due liberi e poi per effetto del possesso della squadra “offesa” altri due FT (Marvin in stoppata su Crowder da rivedere), così i verdi a 5:24 tornavano sul +5 (79-84).
A un passo da toccare il fondo Charlotte lo raggiungeva con Thomas e Bradley realizzavano una tripla a testa facendo esplodere gli ultimi ordigni in sequenza, Clifford e i nostri a 3:09 cadevano improvvisamente sul 79-92 tirando al momento descitto, nel quarto, con il 24% conto il 55% dei Leprechaun.
Inutile il canestro di Belinelli a 2:20 anche perché successivamente falliva la tripla dal corner sinistro.
Charlotte non rientrava più in partita e Boston portava a casa la quarta sfida (due di preseason e due di regular) quest’anno.
 
Pagelle
 
Sessions: 5,5
13 pt. (5/16), 6 rimbalzi, 6 assist. Un solo turnover ma non è Kemba e si vede. Fa girar palla e partecipa al gioco, non perdiamo certo per sua colpa, ha anche un +1 di +/- ma in difesa nonostante l’impegno a volte Thomas gli scappa e se dietro c’è Zeller, auguri…
 
Batum: 6
22 pt. (6/19), 9 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate. A guardare la partita sembrava avesse fatto molto meglio, poi scorgendo le 5 palle perse e ripensando all’ultimo quarto dove non incide, possiamo dire che non può essere l’uomo leader, inteso come top scorer di una squadra vincente. Tre quarti molto buoni e poi fa fatica anche lui, nonostante un paio di perle come assist effettuate in precedenza va sulla sufficienza.
 
Kidd-Gilchrist: 6
3 pt. (1/4), 5 rimbalzi, 2 rubate. Ottima partita difensiva ma attacco nullo. Gioca solo 21 minuti per dare spazio a Belinelli. L’idea è che questi due coesistano o Marco da solo faccia danni.
 
M. Williams: 6,5
12 pt. (5/11), 6 rimbalzi, 3 assist. Buona difesa sicuramente nonostante il sanguinamento a una mano modello Padre Pio, attacco che produce almeno la doppia cifra. Generoso nel terzo quarto, quando esce si sente.
 
C. Zeller: 5,5
2 pt. (1/7), 10 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 3 stoppate. Ci vuole il canotto stasera per farlo segnare, inoltre nonostante due prodigiose stoppate e l’abilità (momentanea) a rimbalzo, la sensazione è che sa colpito da quadriplegia su Thomas.
 
Belinelli: 4,5
11 pt. (4/13), 2 rimbalzi, 4 assist. Una delle peggiori partite di Marco che asserisce che MJ l’abbia preso per tirare. Fa 1/6 da tre e 4/13 in totale… In difesa stasera non c’è, anche se il flagrant secondo me grida vendetta.
 
Roberts: 5
5 pt. (1/5), 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. Due i palloni persi e un -12 di plus/minus. A parte il buon inizio è arrugginito. Gioca seriamente per la prima volta quest’anno e in 15 minuti grazie alle sue incursioni racimola 4 FT.
 
Kaminsky: 5
7 pt. (3/10), 5 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Se non si riprende a breve, conviene valutarlo… non può andare avanti così. A parte il tiro, stasera si vede Frank anche piroettare nel pitturato e tentare un tiro assurdo da marcato quando avrebbe potuto servire Belinelli libero che gli chiamava palla… La differenza con Williams (non parliamo di un top player) si tocca recentemente.
 
Lamb: 6
10 pt. (5/10), 6 rimbalzi, 1 rubata. Commette 4 falli. Ci sono ma vorrei vedere arbitri così solerti anche quando li subisce. In un’azione, partito da sinistra, gli è fischiato solamente il terzo dei falli che i vari giocatori passati da Jeremy commettono e non va nemmeno in lunetta. Bene al tiro, la difesa punto più debole, anche se come tutti s’impegna.
 
Hawes: 4,5
3 pt. (1/3), 3 rimbalzi. Gioca 14 minuti. L’avevo anche sponsorizzato ma è arrugginitissimo. Non tiene in difesa, dove commette quattro falli, in attacco combina pasticci, tira maluccio. Nelle due fasi non mi è piaciuto.
 
Coach Clifford: 5,5
La squadra parte alla grande, gioca fisico, si trova in campo giocando d’insieme nonostante manchi Kemba, poi arriva la panchina e addio. Lui chiama il time—out ma le cose non vanno come sperato. Deve trovare differenti rotazioni, specialmente tra gli swingman. La quarta sconfitta consecutiva dice che non vanno bene. Manca equilibrio e forse qualità in panchina, in una serata nella quale nemmeno Hibbert ha potuto giocare, la difesa ha tenuto Boston sotto i 100 ma l’attacco senza Kemba è crollato nel finale.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.