Game 33; Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 90-109

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Sottotitolo; PreoccupaziHornets
Walker finisce con 32 punti ma usciamo sconfitti per la terza volta consecutiva.

Walker finisce con 32 punti ma usciamo sconfitti per la terza volta consecutiva.

 
Gli Charlotte Hornets dopo un’ottima preseason e un buon avvio di stagione iniziano a destare qualche preoccupazione.
A prescindere dalla sconfitta contro uno dei top team dell’intera NBA, la squadra si è ritrovata ancora una volta senza centro titolare, senza centro di riserva e se è vero che nella notte ha recuperato il marginale Harrison come il più vivace Lin, ha perso Batum (in day to day) che avrebbe dovuto tentare di fermare un Durant letale, così dopo uno sforzo fatto per rientrare nel terzo quarto (è mancato ancora il colpo del sorpasso), nell’ultimo quarto è sparita.
La panchina ha giocato bene durante le prime rotazioni ma nel momento decisivo della gara si è persa anch’essa.
Ora si andrà in tour a Ovest incominciando da Oakland dove verosimilmente la nostra classifica andrà sul 17 pari, espugnare Oakland sembra impresa ardua per l’attuale stato di questo team.
Per rimanere a galla dovremo cercare d’espugnare Phoenix che vive un momento peggiore del nostro, seguiranno le gare a Los Angeles contro i Clippers (dura) e a Denver tra otto giorni, questa si può giocare, sperando di tornare a casa almeno con un 2-2 che ci darebbe una classifica di 19-18 prima di ospitare gli Hawks il 14.
 
I Thunder scendevano sul parquet di Charlotte con la seguente formazione; Westbrook, Roberson, Durant, Ibaka, S. Adams, mentre lo starting five scelto da Clifford vedeva calcare inizialmente il legno della Time Warner Cable Arena; Walker, Lin (recuperato), P.J. Hairston, Marvin Williams e Cody Zeller poiché Batum per un problema di un dito slogato rimaneva in giacca a bordo campo.
 
Inizio incubo per gli Hornets che sentivano il rombo del tuono sopra la Time Warner Cable Arena e venivano immediatamente fulminati (a 11:46) dal jumper lungo di Durant nonostante la buona difesa di Hairston.
Quindici secondi più tardi Zeller nel pitturato con un giro completo su se stesso si liberava della marcatura di Adams e depositava nella retina la sfera del 2-2 ma i Thunder piazzavano un parziale di 11-0 iniziato con la folgorazione di Adams in schiacciata e chiuso a 7:49 dall’entrata di Westbrook che convinceva Clifford a chiamare finalmente un time-out chiarificatore.
Al rientro Marvin mancava una tripla ma su una transizione Kemba cambiava velocità sorprendendo il difensore e appoggiando il 4-13 quando il cronometro segnava 7:11.
Oklahoma City continuava a segnare, ma almeno anche Charlotte trovava confidenza in attacco; e Lin a 4:23 con un lungo jumper in uno contro uno portava a dieci punti (contro i ventiquattro ospiti) gli Hornets. A 3:16 gli Hornets tornavano al -10 grazie a Lin che scaricava dietro a sinistra per la tripla del 15-25 arrivata da un P.J. con spazio per tirare.
A 2:50 però Waiters rispondeva, inoltre Kanter 35 secondi dopo riceveva sulla baseline destra e mostrava un tiro preciso per un contro parziale di 0-5 per il doppiaggio (15-30) ospite.
Walker a 2:01 s’inventava dal dribbling l’uno contro uno andando sulla baseline sinistra e colpendo con un veloce jumper a 1:30 dalla prima sirena P.J. da ben oltre della top of the key da tre punti metteva un tiro in ritmo per il 20-32.
Il tempo terminava con i canestri di Walker, bravo a scippare palla a Durant in entrata e andare a chiudere in fing and roll frontale dopo un coast to coast e con un appoggio di Waiters che dava il 22-34 finale di prima frazione.
 
Nel secondo quarto Lamb al tiro saltava un turno, arrivavano invece due punti facilissimi del n°22 dei Thunder facevano chiamare a Clifford un time-out veloce, la partita passava dalla lunetta svariate volte finché Lamb a 9:59 non realizzava finalmente tre punti, quelli del 27-37. Jeremy innescava anche un liberissimo Kaminsky sotto canestro trovandolo con un passaggio diagonale; schiacciata di Frank the tank seguita da altri due punti del nostro rookie, il quale portava Charlotte al -6 evidenziando le qualità della nostra panchina rispetto a quella del Tuono.
A tradire però gli Hornets ci pensava un nativo di Charlotte, Morrow, il quale esplodeva una strana tripla a 8:06 che ridistanziava i Thunder (31-40).
Lamb si faceva stoppare in attacco ma Hansbrough conquistava un rimbalzo con la volontà e andava su subendo fallo.
Dalla lunetta Psyco-T era preciso e a 7:46 gli Hornets andavano sul -7.
A questo punto però Donovan rischierava i titolari e un repentino cambio di direzione in entrata dell’esplosivo Westbrook costringeva i Calabroni al fallo prima che potesse segnare comodamente.
Russell non faceva una piega e come la quasi totalità dei FT a favore dei Thunder nel primo tempo, realizzava.
Durant a 7:25 per un fallo su Lin ancora distante da canestro lo mandava in lunetta, ma il Jeremy orientale splittava mentre dall’altra parte l’autore del fallo riceveva e sparava immediatamente avendo spazio una tripla frontale troppo comoda per lui, così quando Ibaka stoppava Kaminsky e Morrow realizzava un’altra bomba a 6:30 la partita riscivolava via sul 34-48.
Zeller dalla lunetta e un soft touch di Lamb accorciavano al -10 ma a 5:25 un tre punti di Durant che cadeva letteralmente sul parquet quasi ammainava il pensiero degli Hornets di poter recuperare.
I Thunder tornavano a macinare punti anche guadagnandosi liberi come nel caso di Ibaka colpito da Hairston che saltato fuori tempo sulla finta dell’ala avversaria ricadendo lo colpiva facendogli sanguinare il labbro.
A 2:58 un fantastico crossover di Kemba serviva per battere Durant in entrata e togliere il tempo a Singler per il tentativo di stoppata sul suo appoggio ma poco più tardi (a 2:07) Westbrook metteva la tripla dal corner destro del 47-61.
Lamb segnava dopo aver mandato a vuoto il difensore e aver fatto un paio di passi avanti per un tiro dalla media distanza e in difesa andava a cancellare Westbrook aiutando Walker a riconquistare palla, c’era però il fallo sulla palla vagante e Kemba passava dalla lunetta ma splittava segnando comunque il punto del 50-61.
Nel finale di primo tempo era strage di FT contro gli Hornets che prendevano un tecnico contro per proteste di Walker su un fallo assegnato dagli arbitri contro Daniels in area che prendeva posizione, ma andava a contatto con Ibaka. Durant segnava il tecnico e Ibaka i liberi, nel finale l’ala grande dei Thunder andava sul 10/10 dalla lunetta mettendone altri due e Walker poteva solo accorciare a :29.9 con un fade-away per il 54-66 che chiudeva il quarto.
Troy Daniels, un po' deludente in serata ha rinunciato spesso al tiro.

Troy Daniels, un po’ deludente in serata ha rinunciato spesso al tiro.

 
Gli Hornets si giocavano tutte le proprie carte a disposizione dopo l’intervallo utilizzando energia e precisione con un parziale di 10-0; Marvin Williams apriva la rimonta in entrata e tiro a una mano galleggiando in equilibrio perfetto, Walker a 11:03 dalla sinistra colpiva pesante da 3 punti avvantaggiandosi grazie al fatto che Westbrook si fosse appena scontrato contro un compagno, lo stesso Walker rubava un pallone e sulla transizione correva a destra, spingendo poi un passaggio schiacciato verso sinistra da dove Lin da oltre la linea dei 3 punti accorciava ulteriormente, infine a 9:46 da fermo con Westbrook davanti e allo scadere dei 24 secondi, Kemba aveva solo la soluzione del fade-away disponibile; tiro perfetto che ricadeva dentro la retina e portava gli Hornets insperatamente sul -2 (64-66).
Ibaka da 3 punti non segnava, ma Kemba dall’altra parte si raffreddava e anche se Zeller andava a stoppare Westbrook i Thunder realizzavano con una correzione d’Ibaka al ferro e risalivano velocemente sul +9 a 6:51 con una slam dunk di Adams; il kiwi neozelandese si girava verso la linea di fondo da posizione di spalle a canestro, Marvin scivolava e lasciava via libera.
Durant inoltre, che in precedenza aveva contribuito al parziale con tre liberi per fallo di P.J. su un tentativo di tripla, tornava in lunetta per tre volte a causa di un fallo di Lamb, gli Hornets da quel momento provavano l’ultimo assalto con un assist di Walker per Zeller; Cody andava a schiacciare a due mani e a 5:14 Lamb dalla lunetta per fallo di Durant segnava il 70-78.
A 4:08 arrivava su assit di Lamb la schiacciata a gambe alzate di Marvin Williams, aggressiva e potente, Walker in entrata passava sotto la difesa dei Thunder come una tigre a caccia, non venendo percepito, il suo canestro in appoggio in mezzo al traffico era il canto del cigno però; 74-79 che resisteva poco.
Un pull-up di Durant e un gioco difensivo di Adams abile a fermare Kaminsky in stoppata più un suo facile appoggio riportavano la squadra ospite al +9.
Il quarto terminava 76-87 a favore dei bianchi in trasferta.
Marvin Williams non era intenzionato a farsi fermare.

Marvin Williams non era intenzionato a farsi fermare.

 
L’ultimo quarto era garbage time poiché iniziava male con un fallo tecnico fischiato a Lin, Morrow sbagliava ma Payne aggiungeva un punto al gap trasformando uno dei due liberi dati contro Charlotte. Waiters in penetrazione passava al volo sottomisura per il facile canestro di Kanter mentre Charlotte si affidava talvolta alle individualità, così come quella di Lin che andava sino al ferro in solitari a realizzare a 11:01 per il 78-90.
Charlotte non riusciva più a rimontare complici i rimbalzi offensivi dei Thunder che davano possibilità supplementari (34-53 i rimbalzi totali a favore dei Thunder) alla squadra di Donovan e a una difesa da sistemare assolutamente sull’arco.
I Thunder passavano quindi in North Carolina per 90-109.
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Pagelle:
 
Walker: 7
32 pt. (10-24), 3 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Sua la fiammata che riaccende la gara ma anche sue le due conclusioni un po’ affrettate che riallontanano Charlotte subito dopo. Deve forzare e prendersi responsabilità. Limita Westbrook e tiene per quasi tre quarti la gara sulle spine.
 
Lin: 6
5 pt. (5/15), 4 assist, 1 rimbalzo, 1 stoppata, 1 rubata. Jeremy non è sempre preciso al tiro e si fa stoppare tre volte, talvolta subisce mis match in cm, comunque fa la sua onesta partita. Qualche fallo di troppo.
 
P.J. Hairston: 5
10 pt. (3/6), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 stoppata. Durant ne mette 29 anche se non c’è sempre lui in marcatura, tuttavia in difesa in uno dei momenti topici regala tre liberi (tutti trasformati) dall’avversario. In difficoltà, Clifford giustamente lo fa uscire. Aveva iniziato bene al tiro nel primo quarto.
 
M. Williams: 6
4 pt. (2/5), 8 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. Uno che in difesa almeno riesca a catturare qualche rimbalzo con decisione e che ogni tanto dica no alle incursioni avversarie c’è e si chiama Marvin. Quieto in attacco nella notte.
 
C. Zeller: 5
7 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 stoppata. Finisce con 4 falli e con un avversario che è stato meno in campo ma ha preso 5 rimbalzi più di lui. Non una grandissima serata per Cody.
 
Kaminsky: 4,5
6 pt. (2/11), 6 rimbalzi, 2 assist. Dopo due canestri nel primo tempo Frank sbaglia tutto e si fa stoppare anche un paio di volte in momenti importanti. Fermato ben 5 volte in stoppata cattura qualche rimbalzo ma nulla più, disastroso al tiro.
 
Lamb: 5
9 pt. (3/12), 3 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata, 1 rubata. Bella la stoppata e assist pregevoli, ma ancora una volta al tiro è scadente, sia che si tratti di jumper o d’entrata a canestro. Gli manca la sua spalla Hawes per prendersi spazi e tempi forse. In netta flessione anche lui non riesce a contenere Durant.
 
Daniels: 5
3 pt. (1/3), 4 rimbalzi, 1 rubata. Serata nella quale cerca di passare il pallone, lui che è un tiratore aggressivo… qualcosa non torna, così come, ma si sapeva, la difesa, Morrow insacca nei momenti decisivi, riesce solo a recuperare un buon pallone sulla sua fascia destra rubandolo a Morrow.
 
Hansbrough: 6
4 pt. (1/1), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Giocatore che ci prova sempre quindi alla fine diventa troppo falloso perché commette anche lose ball foul talvolta. Gioca 14:43 e fa quello che può.
 
Roberts: s.v.
0 pt. (0/1), 1 assist. 3:49 in campo nel garbage time. Si pensava potesse giocare di più senza Batum con Lin in appoggio come SG, invece entra solo come comparsa nel finale.
 
Harrison: s.v.
0 pt. (0/1), 1 rimbalzo. Stesso minutaggio di Brian e altra comparsata a gara morta.
 
Coach Clifford: 6
A parte aspettare troppo per il primo time-out mi sembra indovini gli altri, prova a modificare le rotazioni dando spazio alla panchina e a cambiare uomo su Durant anche perché comunque P.J. ritualmente scompare dalla partita richiamato in panca e stava vivendo un momento disastroso in campo con troppi falli spesi uno dietro l’altro stupidamente per fermare Durant. Il materiale è quello che è. Ancora si vedono alcuni buoni giochi di squadra anche se tante volte l’individualità per andare a finalizzare esce fuori.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.