Game 34: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 109-121

 
 
FrustraziHornets
 
Niente fuochi d’artificio a Charlotte nella notte, niente “BottHornets” perché ancora una volta gli Hornets 2016/17 hanno dimostrato di non reggere il passo contro i top team.
Sempre usciti sconfitti contro squadre che ci precedono in classifica attualmente a Est, incassano la terza sconfitta consecutiva contro James e soci, nonostante coach Lue dovesse rinunciare alle guardie titolari Irving/J.R.Smith (comunque ben sostituite).
Walker ha finito con 37 punti e il 59,1% dal campo ma non è bastato, così come non sono bastati i 24 assist di Charlotte contro i 17 avversari.
James ha finito con 32 punti, Love con 28 e se anche gente come McRae e Felder hanno finito per realizzare rispettivamente 20 e 13 punti, il finale non poteva esser certo favorevole nemmeno in caso di astri o fato favorevole.
Il 14/31 da tre di Cleveland, ovvero il 45,2%, ha deciso de facto la sfida.
Charlotte da fuori ha finito con un 9/24 (37,5%) e anche se ha vinto 39-35 a rimbalzo, ha dimostrato di aver problemi a difendere sul perimetro.
Kaminsky ha concesso troppo a Love, James si è preso tiri che altri giocatori non avrebbero realizzato.
Charlotte ha provato un paio di volte a rientrare in partita (-4 nel secondo quarto e -8 nell’ultimo), ma è sempre stata ricacciata indietro, così, nonostante l’anno 2016 sia stato comunque positivo per la franchigia di MJ, va in archivio con la consapevolezza di dover far qualcosa in più sul mercato se si vuole competere contro i big team.
Nel frattempo che il Dio Giano (il Dio degli inizi) dia uno sguardo benevolo girando una delle sue due teste, sugli Hornets impegnati a Chicago nella prossima sfida.
 
Per l’ultima partita dell’anno i Cleveland Cavaliers, dovendo rinunciare a J.R. Smith proponevano il seguente starting five; Liggins, McRae, James, Love e Thompson, mentre Coach Clifford (sempre privo di Belinelli in day to day) andava sul sicuro con il solito quintetto collaudato: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.

Frank Kaminsky III contro Jefferson. The Tank ha finito con 15 punti ma in difesa deve muovere i suoi cingolati meglio e più velocemente.
(Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Sull’ascensione per la palla a due Thompson era più celestiale di Zeller nonostante il colore della divisa, palla ai Cavs che ci provavano con Love da due, un tiro lungo che colpiva solo il ferro e rimbalzava via, Charlotte invece faceva girare un pallone per MKG che con spazio, leggermente più arretrato della linea del tiro libero, metteva dentro i primi due punti della serata a 11:25. L’inizio era vivace e Cleveland si ritrovava subito mettendo a referto un parziale di 7-0 con James a portare in vantaggio (dopo i primi due punti di Love) i suoi con una transizione e ad allungare di tripla a 10:24.
Kemba riceveva la telefonata dal commissario Gordon, pericolo a Gotham City e abbassata la cornetta del telefono rosso correva in appoggio sino al vetro battendo Thompson.
Correre era ancora la filosofia quando MKG forzava il tiro di LBJ, dalla transizione arrivava l’appoggio per il 6-7 e a 9:20 da un altro contropiede Walker cedeva indietro a MKG, il quale arrivava fluido all’aggancio in corsa e metteva a dentro l’8-7 in atletico fing and roll.
I Cavaliers cercavano il nuovo vantaggio, Thompson era stoppato sotto il ferro a destra da Marvin Williams, la palla, però rimaneva ai Cavs che con un paio di passaggi pescavano McRae libero fronte a canestro per la tripla dell’8-10.
Batum a 7:41 pareggiava in avvicinamento, James lo imitava con più prepotenza, così Batum per trovare il nuovo pari, non avendo il fisico della SF avversaria dava dentro sul movimento in pick and roll di Zeller, il quale metteva dentro in schiacciata.
La gara non trovava una squadra leader, anche se Liggins al vetro riportava al comando i bordeaux ospiti, MKG da sotto trovava un contatto con Thompson, canestro e libero addizionale realizzato per il 15-14 a 5:54.
Un tre punti di Love immediato su un cambio gioco di James raddoppiato e un runner di Lamb dalla sinistra ristabilizzavano il match sull’equilibrio nel punteggio (17-17) ma Cleveland inaspettatamente iniziava ad allungare partendo da un floater di McRae che guadagnava anche un libero portando nel paniere di Cleveland tre punti seguiti da altri due messi a referto da Love dalla lunetta; dopo una super difesa di Marvin gli arbitri chiamavano il fallo alla nostra PF sul tentativo d’allungo sulla palla.
Lamb e Walker sbagliavano due triple sulla stessa azione (MKG another offensive rebound docet) mentre James iniziava a far intravedere il leitmotiv dei primi 24 minuti infilando la tripla del 17-25 a 3:32.
A nulla serviva il time-out se James su una finta si girava vedendosi franare addosso Zeller, due tiri liberi entrambi a segno e Hornets sul -10…
Da un travel in attacco di MKG nasceva il nuovo attacco di Cleveland, a 2:51 arrivava una tripla siderale di LBJ, difficile ma monotona, così gli Hornets raggiungevano un glaciale -13.
A 2:32 Sessions provava a mettere l’antigelo realizzando due FT ma LBJ con un pullup nel pitturato riportava sul -13 (19-32) gli imenotteri.
Kaminsky da tre non segnava, tuttavia MKG prendeva un altro rimbalzo d’attacco e convertiva in due punti facendo oltrepassare a Charlotte la soglia dei 20 punti.
Da un altro rimbalzo di MKG uscivano due tiri buoni per Frank, il quale dopo aver preso il possibile assist del nostro numero 14 subiva fallo da Jefferson a 1:25.
Almeno dalla lunetta la nostra ala/centro realizzava e gli Hornets risalivano sul -9.
Frye sbagliava una schiacciata appesa e dall’altra parte il gap scendeva a 7 punti con Lamb che verticalmente passava sulla destra a Sessions, il quale in back-door aggirava la difesa di Cleveland e arrivava sino all’appoggio bimane al ferro.
Purtroppo quando il momento sembrava propizio per un rientro di Charlotte, Jefferson s’inventava una specie di windmill reverse layup che fruttava anche un libero addizionale e conseguente gioco da tre punti che riportava lo svantaggio dei teal in doppia cifra.
A far chiudere bene il primo quarto ci pensava però Kaminsky, bravo a spostarsi lateralmente sulla sinistra e a guadagnare quei cm necessari per battere l’attenta difesa di Jefferson.
Il primo periodo quindi terminava sul 28-35 a favore degli ospiti.

Le Honeybees a passo di carica stanno per entrare sul parquet, ma Charlotte non la spunterà comunque.

 
Il secondo periodo era aperto da Nick che dopo 12 secondi realizzava due liberi ma dopo un’altra dozzina di secondi Cleveland mostrava le sue intenzioni di fuga; Hibbert o meno nel pitturato, Love realizzava con la mano destra il 30-37.
Shumpert e il rookie Felder portavano agli ospiti punti; 2 per il primo, 5 di seguito per il secondo, un parziale di 9-0 che portava la formazione di Lue sul 30-44…
A interrompere il parziale era Kaminsky a 9:08 a gioco fermo.
Il suo 2/2 dalla lunetta però era un fuoco di paglia, Cleveland raggiungeva rapidamente il massimo vantaggio; Frye da tre, Liggins da due e Love dalla lunetta spingevano Charlotte sul -19 (32-51) nonostante una tripla di Marvin Williams segnasse il 35-51, la frustrazione iniziava a essere tangibile.
Un rimbalzo offensivo di Sessions consentiva a Charlotte di segnare da una seconda possibilità; Batum vedeva il taglio diagonale in back-door sulla destra di Walker e lo serviva precisamente, Kemba faceva il suo dimostrando il solito buon controllo.
A 6:31 Kemba chiedeva un fallo per un contatto con Liggins sul tiro, per gli arbitri non c’era nulla ma il canestro era comunque portato a casa, in più gli arbitri vedevano la manata di Shumpert sulla spalla del nostro play nell’azione successiva, così Charlotte racimolava altri due punti e si riportava sul -10 (41-51). Liggins falliva una tripla (in and out) ma Love raddoppiato in post basso tentava al volo la correzione improbabile a una mano, sul sandwich gli arbitri chiamavano il fallo e l’ala grande di Cleveland ringraziava portando a casa due punti a 5:33 dall’intervallo.
Zeller nel pitturato cambiava anca e mano realizzando di sinistra il 43-53 ma Love tirava in faccia a Kaminsky dalla sua mattonella sul centrosinistra.
Gli Hornets con Kemba provavano a tenere in piedi la baracca con un reverse layup rallentato, una transizione portava Kaminsky alla jam grazie a un bell’assist diagonale teso di Zeller in corsa, inoltre Batum a 3:31 saettava una tripla che inceneriva la retina portando sul 50-56 la gara.
A 2:47 Walker Charlotte Ranger portava il gap a soli 4 punti; sulla sinistra in entrata andava dentro per appoggiare cambiando leggermente direzione e ritmo lasciando il difensore in svantaggio, tuttavia James partendo come un treno guadagnava due FT.
Dalla lunetta il fenomeno della Lega splittava ma Cleveland guadagnava comunque punti grazie a Love che dall’angolo sparava un botto approfittando del rientro tardivo di Kaminsky. Love si portava clamorosamente a 22 punti personali colpendo per l’ennesima volta dall’arco dalla sua mattonella posizionata sulla diagonale sinistra e la situazione riprecipitava sul -11 (52-63).
Charlotte non riusciva a fermare Cleveland sul perimetro, lo faceva notare anche James che dal centro/sinistra portava il punteggio sul 54-68, gli Hornets cercavano di tamponare la ferita con i tiri liberi (3/3 di Kemba per fallo di Shumpert a :30.1 dalla seconda sirena) ma il copione si ripeteva negli ultimi secondi; questa volta su uno scarico era McRae a colpire da oltre l’arco e Kemba a rispondergli dalla lunetta fissando il punteggio dei primi ventiquattro sul 59-71.

Ramon Sessions #7 prova un tiro, ma il suo 1/5 non è stato certo ai livelli di Lin lo scorso anno…
NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Il terzo quarto iniziava con Liggins a cercar fortuna da oltre l’arco, per fortuna il pallone non entrava e Batum servendo Cody in maniera appropriata per una dunk in transizione, aiutava Charlotte a scalare sul -10.
Il problema per Charlotte era la tenuta difensiva; se diverse volte nella prima parte della gara i Cavaliers erano riusciti a colpire da tre, ora era Thompson a battere un paio di volte Zeller nel pitturato consegnando un 61-75 al tabellone.
Batum a 9:49 passava il proprio difensore, arrivato ai bordi dell’area cercava il tiro ma sull’aiuto doveva rimanere in arie di più e scendendo utilizzava il vetro per mettere dentro il tiro.
A 8:27 Kemba collabrorava per il programma rientro; doppio drag screen e tripla che restituiva un -11 a Charlotte, tuttavia a 7:31 si rivedeva Thompson che spalle a canestro lavorava su Cody e infilava altri due punti.
Era sempre Zeller a dover concedere (fallo sul rientro dalla transizione di Cleveland) due liberi al n°13 avversario, che portava così a 4 i suoi punti di fila.
La partita stagnava intorno alla dozzina di punti, anzi… peggiorava quando McRae, sembrava voler scartare un regalo di Natale posticipato per Cleveland…
Tre punti per il 71-86…
A 3:05 dalla fine del terzo quarto Kemba diveniva libero professionista e andando sulla top of the key da tre sparava la frustata perfetta per la tripla del 78-89 che “riavvicinava” un po’ i ragazzi di Clifford.
Un pullup di Kemba dalla FT line consigliava a Lue il time-out sull’80-91 e al rientro il rookie Felder colpiva pesante da tre. Charlotte tergiversava troppo in attacco, Hibbert quasi allo scadere si ritrovava palla in mano e tirava tutto a destra del canestro, rimbalzo inutile di MKG che doveva lasciar palla agli arbitri vedendo il neon giallo illuminarsi.
Nel finale di quarto segnava ancora Kemba, ormai un one man show ma i Cavs chiudevano avanti 82-99…
 
L’ultimo quarto dava solo l’illusione del rientro in partita a Charlotte; Batum in sospensione a 11:18 iniziava bene bruciando la retina ma Marvin Williams, unico sulla linea di fondo, era preso in mezzo da James sull’esterno e Frye sotto canestro, sul centro andava a commetter fallo…
Love segnava di tabella e Charlotte sembrava iniziar a salutare definitivamente la partita…
Marvin Williams però a 7:53 dall’angolo destro metteva dentro la bombarda, Love in attacco era stoppato da Batum sulla rotazione difensiva, tuttavia Sessions conquistava il rimbalzo offensivo su un attacco di Charlotte non proficuo, ma vedeva Walker perder palla.
Ne approfittava così Felder che segnava il suo undicesimo punto in serata.
Ancora Felder andava a tentare un mezzo crossover su Kemba colpito e affondato poi dal suo tiro…
Marvin replicava a 5:59 con un lungo due portandosi in minima doppia cifra e a 5:34 Walker prendeva una rivincita su Felder, ingenuo a far fallo sul terzo tempo rallentato di Walker che procurava un gioco da tre punti agli Hornets.
I Calabroni così raggiungevano il -8 (101-109) ma si eclissavano dalla partita quando i Cavs prendevano un paio di rimbalzi offensivi, sul secondo Love convertiva nella mischia composta da Batum, MKG e Kaminsky.
Due punti e libero che riportavano Charlotte al -11…
A 4:53 Kemba toccava i 37 punti scoccando una freccia da tre punti dal suo arco ma James metteva dentro 5 punti (complice una non proprio felice decisione arbitrale, rimessa data a Cleveland probabilmente giusta ma ottenuta con indebito vantaggio) e chiudeva una gara nella quale Kaminsky e Graham aumentavano e inauguravano rispettivamente i propri tabellini.
Il finale diceva Charlotte 109, Cleveland 121.
 
Pagelle
 
Walker: 7
37 pt. (13/22), 5 assist, 5 rimbalzi. Lenticchia, porta money… Kemba in attacco sostiene molto del peso del team segnando più di un terzo dei punti del team. In difesa è rivedibile in diverse occasioni, anche a causa della stanchezza procurata dai rapidi movimenti offensivi probabilmente. 4 palle perse, una nel finale, però che vogliamo dirgli?
 
Batum: 6,5
13 pt. (5/11), 6 rimbalzi, 8 assist, 2 stoppate. Melograno. Snocciola assist che portano punti di riflesso. Bello nel primo tempo quello schiacciato per il pick and roll di Zeller. Meno punti rispetto alle precedenti due gare, qualcosa da rivedere insieme ai compagni sui posizionamenti difensivi, la difesa tuttavia non è malvagia e quando esce nel primo quarto si vede subito perché Cleveland allunga. Perde due palloni e da un suo tocco sfortunato a rimbalzo nasce il canestro di Love da sotto nel finale. Bravo invece nel finale a stoppare Love sulle rotazioni. Assist e rimbalzi più o meno al solito livello.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
12 pt. (5/8), 8 rimbalzi, 1 stoppata. Zampone. Non per il tiro che è migliorato, se poi tira da vicino… Forza un fade-away centrale ma ci può stare… Zampone perché dovrebbe riuscire a fermare James ma dovrebbe avere un altro fisico… più possente. Cinque i rimbalzi offensivi, le sue difese su James sono efficaci quando lo sfida al tiro da due, in attacco usa rimbalzi e transizioni.
 
M. Williams: 6
10 pt. (4/12), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Astrologo. Ci vuole lui per capire che serata farà marvin Williams, un po’ scostante anche per il ruolo di ripiego offensivo. Nel finale mette punti importanti dopo aver sbagliato qualcosa di troppo, anche lui come Batum è sicuramente migliore difensivamente dei ricambi. Nel finale devia e recupera un pallone a Love, poi riparte e va ad agganciare un passaggio grazie al quale chiude in appoggio dentro il rettangolino dipinto sul plexiglass.
 
C. Zeller: 5
6 pt. (3/3), 1 rimbalzo, 3 assist, 1 stoppata. Vischio. Bello da vedere, in attacco segna su tutti i suoi tentativi. Dietro però ha problemi di falli e raggiunge il quarto con Clifford pronto a lasciarlo in panchina, anche perché concede nel terzo periodo a Thompson 8 punti senza riuscire a fermarlo. Anche sugli aiuti è un po’ in ritardo, radici troppo piantate stanotte.
 
Sessions: 5,5
4 pt. (1/5), 5 rimbalzi, 1 assist. Gong. Paradossale sia lui a prender rimbalzi in attacco. Fortuna e bravura, ne cattura tre, però in 17 minuti smista un solo assist e al tiro non va bene (gong perché in Giappone si usa dare 108 colpi di gong in certi templi per una questione sui peccati, lui ne darebbe 4, come il suono del ferro che prende quando sbaglia i tiri), in più si fa bruciare un paio di volte dal diretto avversario.
 
Lamb: 5,5
7 pt. (3/5), 2 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Girandola… Ancora stiamo aspettando esploda, almeno in attacco, per ora fa scintilline ma né qui, né a OKC ha trovato costanza. Difesa che non mi piace moltissimo, anche se in alcune occasioni compie buoni interventi. In attacco realizza qualche punto. Più o meno l’oggetto rosso che serve a portar fortuna, anche se non funziona…
 
Kaminsky: 5,5
15 pt. (5/9), 5 rimbalzi. In Perù c’è l’usanza di dar fuoco a un manichino di cartapesta. Ecco… praticamente lui in serata difensiva. Se l’attacco, a parte l’1/4 da fuori, va anche bene, dalla lunetta è preciso, dietro balla. Cleveland usa James per scaricare con le sue run and kick, lui deve stare attento però principalmente al suo diretto avversario. Un bel canestro da fuori sulla sirena del primo quarto da segnalare.
 
Hibbert: 5
0 pt. (0/2), 2 rimbalzi, 1 rubata. Cotechino. Un po’ bollito… Dovrebbe entrare al posto di Zeller a proteggere il ferro, gioca 13 minuti ma a parte i due rimbalzi non mi è piaciuta la sua difesa. Troppo rigido, sembra abbia il cemento alle caviglie quando l’avversario gli arriva in velocità. Cerca di rimanere nel suo cilindro ma è difesa quasi inutile. In attacco sbaglia un paio di tiri, uno clamorosamente, anche se ai 24.
 
Hawes: 6
2 pt. (0/0). Lavatrice. Clifford lo ricicla 3 minuti e gli va già bene non lo butti dalla finestra come quegli oggetti vecchi che si soleva gettare a Capodanno. In tre minuti fa in tempo a realizzare due liberi e a commettere un fallo offensive in attacco, un blocco in movimento… Entra nel finale di primo tempo con i capelli al vento ma Clifford lo rimette in panchina dopo l’intervallo e l’aria sparisce.
 
Roberts: s.v.
0 pt. (0/0). Entra per un minuto circa alla fine. Prova a portare l’ultimo attacco ma perde palla sul fondo. Comunque ingiudicabile.
 
Graham: s.v.
3 pt. (1/1), 1 assist. Uno 0/2 dalla lunetta nel garbage time. Una bella tripla dal lato destro con spazio più un assist in un minuto, attivo… Poco però per valutarlo.
 
Harrison: s.v.
0 pt. (0/0), 1 rimbalzo, 1 assist. Richiamato dalla D-League entra a partita strafinita. Chissà quando rivedrà il campo.
 
Coach Clifford: 5,5
Non ha Belinelli, James è immarcabile per noi senza giocatori adatti, Hibbert stanotte è stato scadente, Zeller ha avuto problemi di falli… Serata storta, quasi mai in partita… Lui si arrabbia con i suoi quando fanno scadere il cronometro nell’ultimo quarto, probabilmente oltre a Kemba occorrerebbe un altro realizzatore costante. L’anno scorso aveva Lin come altro grimaldello. Io su LBJ avrei provato più Marvin Williams, anche se poi avrebbe avuto problemi su Love, visti gli altri difensori e le loro altezze.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.