Game 36; Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 83-97

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Sottotitolo; AspersiHornets
 
Gli Charlotte Hornets navigavano sulla costa pacifica, rotta Los Angeles, sponda Clippers.
Nella baia si affrontavano i vascelli dei capitani Clifford e Rivers, defezioni illustri nei due equipaggi, padroni di casa senza Griffin, ospiti senza il solito terzetto portante.
Le manovre di Clifford sono state abili e fortunate, la maggior potenza di fuoco avversaria a lunga gittata ha prodotto solo flutti che hanno scosso la nave dei Calabroni ma le cannonate finite in mare avevano lasciato un vantaggio di tre punti a Charlotte a metà battaglia.
Alla fine la nave di Clifford è affondata per la sesta volta, questa volta nella rada dei Velieri, le armi offensive di Charlotte nella seconda parte hanno fatto acqua, mentre i rimbalzi offensivi di Los Angeles creavano altre opportunità d’offesa.
Non era la partita da vincere.
Dopo aver perso anche con i Suns, era una L scontata, l’equipaggio ancora una volta si è asperso, la nave di Clifford è già in riparazione, ora si cambia mezzo e si torna verso casa fermandosi nelle miniere di Denver per uscire dal tunnel delle sconfitte e ritrovare la luce che in quest’oscurità d’inizio anno ha avvolto la squadra dopo la perdita di Batum.
Jeremy Lin, 26 punti, crossover, jumper e altro. Deve però contrastare meglio i tiri avversari.

Jeremy Lin, 26 punti, crossover, jumper e altro. Deve però contrastare meglio i tiri avversari.

 
I Calabroni in maglia teal quindi ci provavano con; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Williams, C. Zeller. I Clippers invece mettevano sul parquet il seguente starting five; Paul, J.J. Redick, P. Pierce, Mbah A Moute, DeAndre Jordan.
 
DeAndre Jordan vinceva la palla a due con Zeller, gli Hornets mettevano le mani in difesa e sporcavano il possesso, Paul recuperava nella propria metà campo difensiva e ai 24 secondi riusciva a segnare la tripla nonostante Walker fosse appiccicato su di lui.
A 11:18 Lin spezzava la difesa in entrata, prendeva il centro dell’area ma subiva fallo sfruttando solamente uno dei due liberi per l’1-3. Charlotte ci riprovava a pareggiare con Marvin Williams, nulla da fare, Cody conquistava il rimbalzo offensivo ma l’immediato raddoppio su di serviva ai Clippers per strappargli il pallone.
Sulla successiva azione d’attacco però Charlotte pareggiava, la transizione guidata da Lin innescava con un passaggio impossibile proprio Cody che in corsa appoggiava il 3 pari.
I Clippers in casa però ci tenevano a vincere, così Pierce e Paul ne segnavano due a testa, Walker a 9:13 rispondeva con un floater dal pitturato ma l’inizio era tutto per i californiani che nel giro di poco tempo si portavano sull’8-15 grazie alle triple di Paul e di J.J. Redick.
Clifford fermava per la prima volta la gara per cercar di arginare la solita emorragia dal perimetro.
Un turnaround di Williams portava anche gli Hornets in doppia cifra ma ancora una tripla di Redick allontanava gli Hornets (Lin rimasto dietro il blocco di DeAndre Jordan) che rispondevano parzialmente con un tap-in di Zeller a 6:50 appena dopo il floater mancato da Lin.
Jeremy mancava anche il pallone che transitava verso il corner sinistro nel tentativo d’intercettare la sfera, la palla perveniva a Redick che caricava la tripla del 12-21.
Le squadre segnavano quattro punti per parte in botta e risposta, sull’attacco Charlotte invece arrivava il fallo di Prigioni che si trovava in evidente difficoltà su Kaminsky dovendogli concedere troppi cm.
Frank sulla sinistra si girava per tentare il tiro ma la guardia argentina calava la scure preferendo concedere i liberi.
Il Carro ne metteva due accorciando sul -7, sembrerebbe già acquisito il -5 ma su un rapido assist ravvicinato Hawes saliva maldestramente da sotto canestro facendo impattare la palla solo il bordo esterno dell’anello, errore clamoroso che sulla sirena dall’altra parte puniva Crawford in jumper; il n°11 dei Clippers controllava il cronometro e concludeva in sospensione chiudendo il quarto con i due punti del 18-27.
 
Nel secondo quarto spazio alle panchine; Lamb con aggressività conquistava un rimbalzo difensivo e andava a segnare a 11:31.
Crawford però, suo diretto avversario era bravo a segnare il suo tiro, Jeremy però si ripresentava in corsa a rimorchio ricevendo un passaggio indietro e in diagonale; dal centro dell’area andava a depositare con un plastico fing and roll nella retina per il 23-29.
Lin addirittura a 10:43 riportava con la tripla a -3 i Calabroni che tuttavia subivano due canestri, il secondo di un Crawford ormai in ritmo (in sospensione contro Roberts e Kaminsky) valeva il 26-33.
A 8:40 su una transizione, un passaggio football trovava solo Kaminsky che colpito dal difensore in rientro teneva comunque bene ma sbagliava un altro facile appoggio facendosi perdonare realizzando i liberi seguenti.
Charlotte metteva sul campo anche il giro palla, ottima azione, palla mossa con successo e Kaminsky si trovava solo ma falliva la tripla così uno sgraziato ma efficace Aldrich dal pitturato alzava la palla e aggiungeva due punti alla causa dei padroni di casa.
A 7:35 Hawes nelle vesti di passatore con un passaggio verticale schiacciato dava la possibilità a Lin di ricevere e andare a segnare valorizzando il suo back-door sulla linea di fondo.
Hawes a 6:50 metteva una tripla consentendo agli Hornets di risalire sino al -2 (33-35).
Uno step back di Paul e un jumper dalla top of the key di Lin si annullavano, poi Roberts riusciva a lanciare Lamb in transizione e a 4:56 la dunk a due mani in solitaria del nostro n°3 regalava il pareggio a quota 37.
A 4:26 Lin passava dietro a Pierce che allargava il compasso delle gambe e rimaneva laterale rispetto alla fronte del canestro; Lin ormai andava deciso a segnare in fade-away due punti che portavano addirittura in vantaggio i Calabroni.
Paul batteva Roberts e Zeller in difesa alta passandogli in mezzo e appoggiando a canestro.
A 3:50 i teal ancora in vantaggio con Lin a girare a mezzaluna nel pitturato sotto il ferro, assist per Marvin Williams, il quale in avanzamento frontale lanciava la palla al vetro segnando due punti.
Paul colpiva un’altra volta con il jumper dalla media, il pareggio resisteva sino a 2:50 quando Lamb si portava dietro il difensore fino al ferro, batteva altri due difensori in entrata e appoggiava il pallone sulla sinistra.
Pierce cercava gloria da tre punti ma non la trovava, aveva miglior fortuna tornando in difesa andava con i tempi giusti a stoppare al vetro la palla appoggiata da Zeller e sul tiro successivo dalla destra che batteva l’onesta difesa di Williams.
A 1:37 dall’intervallo arrivava anche la tripla di Lamb, la quale chiudeva i conti a metà partita sul 46-43 a favore di Charlotte.
Lamb (18 pt.) schiaccia in transizione inseguito vanamente da Pierce.

Lamb (18 pt.) schiaccia in transizione inseguito vanamente da Pierce.

 
Nella ripresa le difese la facevano da padrona, specialmente quella dei Clippers, Charlotte giocava un quarto orrendo in fase offensiva, P.J. mancava il jumper e Walker si faceva stoppare da Paul, non arrivava il canestro di Mbah A Moute solo per l’intervento irregolare di Zeller, c’erano però i due liberi trasformati dalla PF dei Clippers.
A 10:51 era Lin con la sua penetrazione a mettere in difficoltà ancora una volta i Velieri; due FT realizzati e 48-45 Hornets.
Lo stesso sostituto di Griffin da sotto prendeva un rimbalzo e realizzava il -1, Paul da tre punti troppo libero dava anche il +2 ai ragazzi di Doc Rivers (48-50).
I Clippers aggiungevano altri 4 punti e Clifford chiamava time-out sul 48-52. Due canestri di DeAndre da sotto erano intervallati da un libero Hornets che perdevano poco dopo anche Lin, il quale nel tentativo di girare dietro un blocco, proseguendo la corsa metteva male la caviglia e doveva abbandonare il parquet.
Paul a 6:06 prendeva il tempo a Zeller per il tir dalla media, messo nonostante il salto di Cody.
Pierce compia una gran difesa su Walker stoppandolo ai 24, tempo scaduto, Hornets quasi con la palla fattasi rubare in palleggio da Mbah A Moute; Kaminsky maldestro e alto in palleggio e sulla transizione Paul superava Walker. Clippers che provavano ben tre volte sulla stessa azione, due tentativi di Pierce da oltre l’arco andavano a vuoto, quello di DeAndre anche ma si evidenziava la carenza a rimbalzo difensivo degli Hornets.
A 4:36 arrivava un’azione personale di Lamb, agile e veloce sulla sinistra a trovare la traiettoria giusta per l’appoggio al vetro evitando i difensori compreso DeAndre che schiantava la mano sul tabellone facendosi leggermente male.
Un minuto esatto dopo, altra azione bella da vedere. Walker era abile e brillante nel cambiare direzione improvvisamente partendo in palleggio conquistava l’area dove lo attendeva Jordan, in salto toccato, Kemba passava sotto il ferro e finiva in reverse lay-up.
Arrivava il FT che chiudeva l’azione da tre punti (55-61).
Hornets che soffrivano troppo a rimbalzo difensivo Jordan ne prendeva due, sul secondo in mezzo a tutta Charlotte subiva fallo e realizzava entrambi i liberi dalla lunetta.
Nel finale Lin passava in diagonale a Kaminsky da sotto che segnava, poi sganciava una tripla in faccia a Prigioni e metteva altri due punti ma i Clippers continuavano a segnare e si andava al riposo breve dopo la fine del penultimo quarto sul 64-70.
 
Kaminsky (4 pt. con 1/6 dal campo), in difficoltà.

Kaminsky (4 pt. con 1/6 dal campo), in difficoltà.

Nell’ultimo quarto l’unica speranza era iniziare bene con la panchina ma la palla in mano ai Clippers diceva che Crawford con un lungo due punti rendeva ancor di più in salita la gara di Charlotte.
A 11:14 grande entrata sulla destra di Roberts che con l’esitazione mandava al mare Aldrich e appoggiava.
Aldrich però ne aggiungeva due. Lin (rientrato nel frattempo) a 10:21 segnava a occhi chiusi (fisicamente, non intendo il modo di dire), poiché in transizione veniva inseguito da tutta la difesa di casa, manata netta in faccia di Johnson e canestro pazzesco anche se ravvicinato. Sanguinante però doveva farsi medicare, in più c’era la beffa arbitrale che non chiamavano un fallo nettissimo. Crawfod su Roberts e un floater di Rivers a 9:24 però sostanzialmente chiudevano la gara poiché i Velieri prendevano il largo già con la panchina, senza l’aiuto dei titolari si portavano sul +10 (68-78).
Ultimi squilli degli Hornets a 7:32 con Lamb; tiro corto e gran rimbalzo in salto catapultandosi in avanti, azione che proseguiva con lo stesso Jeremy a insistere per segnare subito.
A 5:37 Zeller però mancava un libero dei due concessi dagli arbitri mentre per un fallo, a giudizio arbitrale, di Lin su J.J. Redick la guardia californiana aiutava i suoi a risalire al +9.
Il punteggio rimaneva lì, un jumper di Lamb e una penetrazione di Walker per gli Hornets erano degne di nota, così come due alley-oop di Jordan.
La gara terminava sull’83-97.
 
Per Charlotte meno gioco di squadra, i 14 assist contro i 19 dei Clippers lo testimoniano, tante giocate o giochi individuali con magari un blocco o iniziative personali talvolta esagerate.
Troppi anche i rimbalzi offensivi concessi nella seconda parte di gioco, ora tutti alla Mile High City per uscire dal tunnel e riveder le stelle…
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Pagelle:
 
Walker: 5
11 pt. (4/16), 3 assist, 2 rimbalzi. Perde 4 palloni e si fa stoppare altrettante volte. 25% dal campo e alcuni tiri presi in faccia, qualche tansizione buttata via o azioni personali talvolta esagerate, un paio di bei canestri ma non bastano.
 
Lin: 6,5
26 pt. (9/16), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Perde un paio di palloni e la sua difesa è deleteria a inizio gara, deve contrasare meglio i tiri avversari e non fare cose strane. Subisce qualche tripla o tiro in jumper ma gioca una bella partita in atacco. Charlotte ha problemi, lui la spinge efficacemente con azioni personali, anche se dovremmo giocare più d’insieme, decisamente.
 
P.J. Hairston: 5,5
2 pt. (1/4), 3 rimbalzi. Nulla di che, gioca 21 minuti.
 
M. Williams: 4,5
7 pt. (3/12), 3 rimb., 1 assist, 1 stoppata. Sbaglia troppi tiri, anche triple open in momenti importanti, difesa che non mi è piaciuta molto, personalmente…
 
C. Zeller: 6
6 pt. (2/7), 13 rimbalzi, 1 stoppata. Ne prende 3 contro di stoppate. Il lungo è in difficoltà, il jumper si è involuto ma lotta e cattura tanti rimbalzi, anche se i Clippers ne prendono troppi sotto le plance, specialmente nel secondo tempo e a livello offensivo.
 
Kaminsky: 4,5
4 pt. (1/6), 5 rimbalzi, 2 assist. Coinvolto emotivamente nel disastro? Uno dei motivi per i quali Charlotte fa più fatica, il peggioramento di Frank. The Tank continua a tenere percentuali imbarazzanti tirando spesso corto o fuori misura come se avesse perso fiducia in qualcosa. Anche il suo IQ e la sua visione di gioco sono scese, anche se ogni tanto ha il colpo che ti aspetti da lui. Le genialate però sono compensate negativamente da momenti nei quali pensa di paleggiarsi dietro la schiena, lì con eccessiva fiducia.
 
Lamb: 7
18 pt. (8/14), 13 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Non offre assist ma segna tiri. Buona media finisce con un quasi 20. Ottima gara d’attacco e difesa migliorata anche se ogni tanto Crawford mette il tiro.
 
Hawes: 6
7 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 assist. Parte malissimo sbagliando un paio d’appoggi, poi si rifà con un paio di belle azioni.
 
Roberts: 5,5
2 pt.(¼), 3 assist, 1 rubata. Persi tre palloni e con una difesa incerta nonostante l’impegno, Brian ci prova a dare una mano ma non è la sua serata.
 
Coach Clifford: 5
Squadra scomparsa. Il gioco senza Batum è poco, gli assist ancora meno e la qualità sembra venir a mancare, così come la voglia di lottare talvolta in alcuni finali.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.