Game 36: Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 98-106

 
Come tutti i fine anno è tempo di bilanci.
Tanti saluti al 2017,
un anno che ha regalato qualche momento interessante e piacevole ma che a grandi linee è stato un Annus Horribilis sotto molti aspetti per gli Hornets, in simbiosi con il sottoscritto.
Il 2018 inizierà con gli strascichi di accadimenti avvenuti nell’ultimo trimestre su vari fronti in un altro anno che globalmente si fonderà e perderà nel nulla cosmico di annate vuote e sempre più uguali a se stesse.
Credo si sia perso il senso, quello del progresso, non solo in casa Hornets ma sul globo terracqueo.
Non ci sono miglioramenti sostenibili e diffusi scorrendo le varie immagini che i tg offrono dando luce da una finestra sulla misera realtà.
Personalmente non ho mai festeggiato l’uccisione di qualcosa di virtuale che ci lascia per qualcosa di nuovo che è identico al vecchio, anche perché il concetto di tempo è realmente astratto a pensarci bene.
I tempi differiscono a causa delle condizioni dello spazio… seduto sul bordo dell’orizzonte degli eventi osservo in bilico e analizzo le stranezze di un team che ha fatto il suo corso storico sino al decadimento radioattivo attuale.
Il ciclo di qualcuno è finito a Charlotte…
L’auspicio generale per i nuovi 365 giorni invece, è quello d’aver più spazio per voi stessi e di migliorare costantemente, così come dovranno fare gli Hornets che nel 2017 hanno ottenuto un pessimo bilancio di 30-54 (dopo l’ultima partita con i Clippers).
Il futuro è un’incognita tetra oppure una speranza a seconda del pensiero e delle situazioni.
Dopo il botto anticipato di Capodanno e un buon primo tempo giocato a Los Angeles, il rientro sul parquet dello Staples è stato sulla falsa riga del peggio occorso nell’annata di crisi.
14-33 incassato, partita ribaltata e Hornets nuovamente inabili alla vittoria.
Buon primo tempo con giro palla e controllo del match, secondo tempo con attacco statico e stitico, 38,7% contro il 47,4%… sono le cifre dal campo di Hornets e Clippers rispettivamente.
Questo dovrebbe far capire come sarebbe necessario aggiungere un tiratore nello starting five se MKG gioca da comprimario, Batum e Williams non la mettono mai e Howard è in serata no.

Howard con oltre 9000 rimbalzi era entrato nell’Olimpo dei lunghi di tutti i tempi in questa particolare statistica. Ne ha aggiunti altri 10 stanotte ma la sua prestazione è stata piuttosto scadente.

Bene nelle rubate con 10 ma i 17 turnover sono insolitamente troppi per gli Hornets che stranamente battono meno liberi degli avversari.
15/19 contro i 24/27 dei Clippers nei quali spicca la prestazione di un Lou Williams in the zone, che chiuderà con 40 pt., aiutato da Griffin con 25.
DeAndre Jordan ha chiuso con 8 pt., 16 rimbalzi, una buona gara su Howard oltre che un clamoroso (per lui) 6/6 dalla lunetta.

Le formazioni –

 
Palla a due vinta da Charlotte ma primo punto a favore dei Clippers con un ½ di Griffin a 11:30 (fallo di Williams). Charlotte passava avanti con due tiri di MKG (mismatch con Teodosic in marcatura e fallo del serbo sul jumper) a 10:41, Evans dalla sinistra andava a trovarsi velocemente una mattonella per segnare il 2-3 ma il controsorpasso Hornets era firmato da Walker dalla diagonale sinistra con tre punti grazie a un rimbalzo offensivo del nostro numero 14 MKG. Gli Hornets facevano partire l’attacco dalla difesa; recupero di Marvin, transizione di Kemba con splendido passaggio rimbalzante dietro la schiena sula corsa di MKG che indossava il mantello e volava per una flash dunk bimane (7-3).
Griffin rispondeva con delle finte in area che mandavano fuori zona la difesa di Charlotte, appoggio facile per il 7-5 che diveniva 7-8 dopo una steal di Lou Williams (appena entrato per il secondo fallo di Teodosic che andava ad accomodarsi in panchina).
A 8:04 un’entrata veloce di Kemba con scoop di destro ci riportava sul +1 ma Lou Williams dalla sinistra arrivava sino al canestro per l’appoggio vincente.
Lou Williams continuava a bombardare da tre (6:58) e con un 3/3 al tiro mandava sul +4 i locali che fallivano con Griffin la transizione (buona difesa di MKG) mentre Kemba a metà tempo tirava contro il ferro, rimbalzo sul vetro e la palla nella retina…
Lou Williams con una velocissima tripla faceva segnare il personale 4/4 dal campo mentre Howard subendo fallo e realizzando i successivi liberi cercava di far rimanere Charlotte agganciata al treno (13-16).
Walker a 5:13 era spinto da Evans sul passaggio dietro Marvin; 3 FT ma uno solo realizzato con Charlotte che rimaneva a -2 momentaneamente ma che finiva sotto ben presto quando i Clippers con Griffin e De Andre Jordan ricavavano un paio di canestri ravvicinati per il 16-22.
Lamb intercettava un passaggio di Dekker e forniva l’assist per la tripla di Walker dal corner sinistro (1:33), Lou Williams intervallava con un altro canestro da due punti prima che lo stesso Lamb caricasse e segnasse un tiro da tre punti dal lato sinistro grazie allo scambio di favori con Walker in drive/pass.
Il 22-24 però reggeva poco perché un immarcabile L. Williams si scostava dallo schermo per far partire un altro siluro da tre punti che centrava il bersaglio danneggiando la chiglia degli Hornets a :42.7.
Nel finale Lou passava sotto a Dekker che segnava il 22-29 con il quale si chiudeva il primo quarto.

Walker passa Jordan e C.J. Williams.
Finirà con 30 punti ma ancora una volta non basteranno.
Foto: Michael Owen Baker, AP.

 
Il primo canestro del secondo periodo lo segnava J.O.B. che con uno spin e un jumper sul posto in uno contro uno eseguiva un buon lavoro, poi era Graham, altro panchinaro a destare buona impressione; tre punti aperti grazie al rimbalzo di MCW e Hornets che tornavano sul -2 (27-29).
Battuta d’arresto momentanea con il canestro di W. Johnson ma a 10:02 Frank con un movimento basso sul posto degno del miglior Larry Johnson faceva abboccare Thornwell che regalava due FT (realizzati).
Il Tank andava a bloccare la via del canestro a Harrell e sulla transizione Graham (9:07) da destra metteva nel salvadanaio altri tre punti per gli Hornets che operavano il sorpasso (32-31).
Lou Williams si spegneva un po’ al tiro, anche se la sua bomba siderale si divertiva a giocherellare all’impazzata sui ferri prima di uscire.
Frank era più concreto e con un hook in area segnava il 34-31.
Harrell forzava su Graham che era spinto via ma mandava fuori giri la bestia dei Clippers che mancava il toco vincente, lo stesso Harrell per proteste su un’azione nella quale richiedeva la rimessa dal fondo riceveva contro un tecnico. Un altro ne arrivava poco dopo per tre secondi in area.
Due FT battuti da Lamb in maniera precisa per il 36-31.
Una drive di Graham con scarico per il piazzatone da tre di Frank faceva salire il divario a 8 punti anche se a 6:34 Teodosic fermava momentaneamente la fuga degli Hornets con una bomba per il 39-34.
Rivers occorreva al time-out quando uno skip pass di Batum per MKG vedeva la nostra ala appoggiare solissimo nel pitturato il 45-36.
La pausa non faceva bene ai Velieri che incassavano due FT di Kemba per un clear path di Jawun Evans.
Howard andava corto da due, così come Teodosic da tre, W. Johnson scagliava una mattonata contro il plexiglass sul rientro in salto di MKG, finiva così per andare in lunetta Walker a 2:27 che riceveva cortissimo sulla linea di fondo destra sulla sua veloce alzata arrivava il fallo.
L’1/2 consegnava agli Hornets il +12 (48-36), punteggio ritoccato dallo stesso Kemba in elbow jumper a 1:56 per il +14.
Nel finale Kemba segnava ancora con un fade-away dallo spigolo sinistro dell’area ma i Velieri rientravano un po’ con il vento di bolina di Griffin che chiudeva con un gancetto nella vernice sul più basso Graham per il 52-42.

MKG inchioda una schiaacciata iconica del primo tempo.
Foto: Michael Owen Baker, AP.

 
Inizio secondo quarto con molti errori per parte, braccino corto per tanti giocatori che da tre tiravano corto, ma nei primi tre minuti segnavano Griffin e Teodosic mentre gli Hornets rimanevano a secco, così a 9:01 Silas chiamava un time-out prima che i Velieri potessero rientrare in partita. Howard non segnava, MKG era stoppato da Griffin sulla transizione, toccava a Howard provare il piazzato dalla media destra avendo spazio; canestro e primi due punti per gli Hornets a 8:20 sul cronometro.
54-46 che non resisteva per una serie di brutte scelte al tiro, in particolare Batum mancava diversi tiri mentre dall’altra parte Silas si scordava di far entrare Lamb e DeAndre Jordan riusciva a fare il bello e il cattivo tempo sotto, recuperando 4 FT che convertiva in altrettanti punti.
Una schiacciata con finta no look di Griffin serviva alla squadra per arrivare al -2.
Lo stesso Blake attaccando il canestro otteneva due liberi con i quali agganciava Charlotte che aveva una reazione con due canestri di Walker ma il big moment di Griffin non si esauriva; cinque punti di seguito (in mezzo un tecnico contro Howard) e con tripla a 4:05 per il 58-60.
Un errore arbitrale assegnava la rimessa dal fondo ai Clippers (evidente il tocco di coscia di DeAndre Jordan) e i Velieri si avvantaggiavano con la penetrazione dalla linea di fondo di un cheto C.J. Williams che passava Lamb e schiacciava appendendosi a canestro ridestandosi dal torpore per un attimo.
Terzo fallo (in attacco) per un frustrato Howard che tornava ad accomodarsi in panca, Lamb a 2:42 era sostato da C.J. Williams e andando in lunetta aggiungeva un punto allo score.
A 2:22 una tripla di Griffin seppur contrastata da Kaminsky rischiava di far saltare il banco anticipatamente…
Frank metteva in piedi uno spin a centro area sul quale volava Griffin, faccia a canestro l’appoggio spostando il braccio d’appoggio per evitare l’aiuto di Griffin e il gioco era fatto…
Un fallo su Jordan e altri due tiri liberi che il centro con medie basse a gioco fermo si apprestava a battere.
Non era serata evidentemente perché il centrone ne metteva altri due per un 6/6 irreale…
J. Evans sorprendeva la difesa di Charlotte appoggiando al vetro e sull’azione seguente costringeva MCW alla jump-ball che il nostro uomo vinceva agevolmente sfruttando la differenza d’altezza.
All’altezza si dimostrava anche Frank che sulla transizione faceva un passo indietro per tirare da tre da 45° sinistra, centro perfetto per il 64-69 a 1:15 dalla terza sirena.
A 1:01 però tornava a riaffacciarsi Lou Williams con una tripla pesante e anche se O’Bryant infilava un paio di liberi (66-72) nel minuto finale, una dunk appesa di Harrell chiudeva il quarto travolgente dei Clippers (14-33 di parziale) che andando sul +9 (66-75) ipotecavano la vittoria del match.
 
Silas apriva il tempo finale con la panchina, la quale rimarrà a lungo sul parquet, circa metà tempo non dando però scossoni alla gara.
Dal punto di vista offensivo Lamb, Kaminsky e O’Bryant facevano il loro, ad esempio al quarto tentativo sulla stessa azione, arrivava O’Bryant a tapinare per il 74-82 oppure da una deviazione di Lamb da dietro su Evans nasceva la transizione con lancio lungo di Graham per il nostro numero tre che andava a mettere dentro il 76-82 a 8:40 dall’ultima sirena.
Il problema era la difesa che non riuscendo a contenere dava modo a Lou Williams d’aumentare il suo bottino con altri due punti ma anche a Dekker di segnare un facile canestro in transizione a 8:05 su palla persa in attacco, i Clippers tornavano così sul +8 raggiungendo anche il +10 con Harrell che sotto canestro si arrangiava in qualche maniera…
Graham riavvicinava con la tripla a 6:09 gli Hornets che incassavano quella di Lou Williams a 5:20 più quella di Teodosic a 4:02.
Due conclusioni pesanti come una stella di neutroni che spedivano gli Hornets indietro di 9 pt. (87-96).
Batum segnava solo quando non serviva; separation e due pt. in jumper dalla top of the key e tripla a 2:54 passando dietro al double screen gentilmente offerto da Kaminsky e Howard (92-98).
Lou Williams tuttavia in attacco si dimostrava imprendibilmente veloce per la difesa di Charlotte che ricorreva al fallo ma non fermava il folletto avversario.
Due liberi con i quali i padroni di casa toccavano quota 100. Walker da tre a 1:46 e a 49 secondi sparava le ultime cartucce degli Hornets che tornavano sul 98-102, ma un prematuro fallo di Frank regalava a Blake due liberi che freddamente l’ala grande avversaria infilava.
Batum mancava la tripla della disperazione così i Velieri scivolavano via sull’onda della vittoria brindando con i Flûte, lasciando i flutti infrangersi sulle coste frastagliate degli Hornets che chiudevano l’anno così come l’avevano iniziato.
 
Pagelle
 
Walker: 7
30 pt., 1 rimbalzo, 2 assist, 2 rubate. Possiamo solo inneggiare a Kemba che chiude con 11/21 dal campo incluso un 4/10 da fuori. “Stranamente” ha un plus/minus di -21 in 33 minuti giocati. Piccolo neo il 4/7 ai liberi, frutto forse di un po’ di deconcentrazione sul vantaggio ma è una buona prova. Se non segna lui non segna quasi nessuno…
Visti i rumors (ma sono solo rumors), l’importante è non svenderlo per un piatto di lenticchie che non hanno mai portato soldi se no ai produttori…
 
Batum: 4,5
9 pt., 5 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata. 4/14 al tiro, due punti per quasi tutta la gara e 7 nel finale quando ormai era quasi impossibile rimontare. Ancora scelte di tiro assurde. Dopo la buona prestazione a Oakland ricade nei suoi difetti. Come passatore può andare ma, occupare lo spot di S e chiudere con quelle percentuali dal campo con un 1/7 da fuori, è da suicidio per qualunque team.

Batum dal campo… Le realizzazioni sono rappresentate dai cerchi viola pieni…

 
Kidd-Gilchrist: 6
6 pt., 7 rimbalzi, 3 assist. Gioca solo 20 minuti e chiude con un 2/4 dal campo. Si muove parecchio e se subisce un canestro torna a difender con più grinta. Si sacrifica, sbaglia un jumper con il tempo errato nel finale, prova a lottare su quel pallone cercando generosamente di recuperarlo in tuffo ma non ce la fa. Bello un suo taglio con il quale chiude in reverse su passaggio dal lato sinistro di Batum.
 
M. Williams: 4,5
0 pt., 2 rimbalzi, 2 rubate in 16 minuti. Chiude con uno 0/6 dal campo sbagliando anche tiri aperti come una tripla dall’angolo sinistro. Non scherziamo… non può continuare a giocare titolare fornendo queste prestazioni. In casa c’è poco visto l’infortunio di Zeller, ma a questo punto tanto vale provare a inserire Kaminsky, protetto da Howard quando scende in campo il quintetto titolare.
 
Howard: 5
4 pt., 10 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. 1/9 al tiro, 5 turnover e -18 di plus/minus. Serataccia per Dwight che va agli antipodi della serata da dominatore a Oakland. Soffre Jordan e tira non trovando il tempo giusto. Frustrato.
 
Lamb: 6,5
12 pt., 5 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate. Chiude con un 4/11 dal campo condito come sempre però da alcune buone difese. Altro mistero della fede (se non la guardassimo sotto il profilo d’investimento economico per Batum) perché lui in panchina e il francese in campo come starter. Sarà colpa dei tatuaggi brutti che ne rovinano l’immagine? La sostanza c’è, l’immagine forse servirà per scambiare Batum, ma continuando così…
 
Kaminsky: 6,5
16 pt., 8 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. 6/12 dal campo. Attacca il pitturato e lascia partire diversi semiganci precisi. Buona prova. Sfortunato su un paio di difese contro Griffin.Gli manca ancora un po’ di fisico ma compie anche alcuni buoni interventi difensivi, peccato per la persa che a 8:05 consegna a Dekker due pt. facili. Troppo precipitoso nel commetter fallo su Griffin nel minuto finale.
 
M. Carter-Williams: 6
2 pt., 5 rimbalzi, 2 assist. Gioca 16 minuti nei quali la squadra sembra in palla, infatti, ha un plus/minus di +12. Non eclatante, fa il suo.
 
O’Bryant: 6,5
10 pt., 2 rimbalzi in 13 minuti. Non una grandissima tenuta nel pitturato. Deve evitare le forzature in palleggio in area, dove regala una palla agli avversari ma mette 10 punti ed è buono per Charlotte trovare dalla second unit altri giocatori in grado di segnare.
 
Graham: 5,5
9 pt., 2 rimbalzi, 2 assist. 3/7 dal campo, Due falli e due perse. In difficoltà difensive prende qualche canestro nel secondo tempo che nel primo non avrebbe preso. Gioca gli stessi minuti di MKG. Le triple (3/4) non compensano pienamente le difficoltà difensive.
 
Coach S. Silas: 5,5
Buon time-out per bloccare l’inerzia della gara, non ne spende un secondo per parsimonia ma non riuscendo a svegliare il suo team fa male. Tergiversa troppo nel terzo quarto a inserire Lamb per uno stralunato Batum e tiene troppo in campo la panchina nell’ultimo quarto. Fa bene a togliere Howard, probabilmente leggermente anticipatamente al suo riposo.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.