Game 41; Charlotte Hornets @ Boston Celtics 98-108

 
NegaziHornets
 
Nella serata dedicate a Martin Luther King, per una volta non introdurrò l’argomento parallelo, purtroppo il lavoro mi attende e non ho tempo di sviluppare l’argomento.
La metafora introduttiva è semplice… gli Hornets tornano da un tour di cinque partite in trasferta racimolando la “bellezza” di zero vittorie e finendo sotto i .500 per la prima volta in stagione con un record di 20-21 che grida vendetta…
Ottavo posto in coabitazione con i Chicago Bulls al giro di boa (82 le partite totali), squadra in crisi, nonostante durante la serata abbia giocato meglio rispetto all’ultima partita disputata a Philadelphia.
Boston, ottima squadra con un play di livello e un complesso di giocatori abili, ha finito per vincere la terza gara consecutiva contro di noi in regular season, tirando con il 50% dal campo (Thomas 35 pt. dei quali 17 nell’ultimo quarto ma non sorprendentemente e Horford 22) e questo, nonostante l’abilità degli avversari nell’imbastire le manovre, denota alcune amnesie e talvolta pessimi posizionamenti individuali in una difesa che ha lavorato molto sulle rotazioni stanotte finendo anche con accoppiamenti bizzarri talvolta.

MKG contro Crowder in un duello a terra.

 
Per i padroni di casa I cinque prescelti per iniziare il match erano; I. Thomas, Bradley, Crowder, A. Johnson e A. Horford agli ordini di B. Stevens.
Clifford recuperava tutti i titolari e giocava con la formazione tipo composta da; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller.
 
L’inizio era del tenore preoccupante che avvolge gli Hornets recentemente, anche se il primo canestro era a favore di Charlotte con Batum in difesa a chiudere in seconda battuta un filtrante verticale e a far ripartire l’azione lanciando Marvin Williams, il quale in contropiede chiudeva in schiacciata a 11:14. Il 2-0 era seguito da uno 0-10 inaugurato da Horford che andava morbido dal pitturato con una scarsa resistenza di Charlotte, alla tripla di Williams da fuori a battere la difesa di Charlotte, nella fattispecie di Marvin Williams che evidenziava sulle rotazioni non sempre la scelta migliore da opporre all’attaccante di turno dei Leprechaun.
Clifford era costretto a chiamare il time-out al quale seguiva il secondo canestro degli Hornets a 8:18 per opera di Walker con un lungo jumper da due dalla diagonale sinistra.
Bradley acuiva il distacco con una bomba dalla destra ma su un pick and roll per Zeller, Johnson commetteva un blocking foul arrivando con quel pizzico di ritardo necessario a far sbattere Zeller su di lui, segnare rilasciando prontamente palla e far guadagnare un FT supplementare a Charlotte col qual portarsi a quota 7.
A 6:28 su un retropassaggio da sotto il canestro, gli Hornets beneficiavano dell’entrata decisa di Marvin, il quale leggermente proveniente da sinistra mulinava una schiacciata a una mano devastante per il 9-13.
Dopo due punti di Boston MKG recuperava un rimbalzo offensivo nel traffico e andava ad appoggiare deciso tra due difensori facendo superare quota 10 ai nostri, Thomas in esitazione si staccava da Marvin Williams e replicava il tiro vittoria su Atlanta nell’ultima partita ma Walker a 5:15 rispondeva da tre punti portando lo scoreboard sul 14-17.
Kemba con un jumper dalla baseline destra a scavalcare la difesa di Olynyk riduceva il gap a un punto ed era sempre il nostro capitano che oltrepassando un blocco altro era sfiorato da Thomas andandosi a prendere furbescamente un tiro da tre punti sul quale evidenziava uno sbilanciamento più o meno reale.
Il 3/3 era quasi scontato viste le percentuali di Kemba dalla lunetta e Charlotte passava per la seconda volta in vantaggio in serata a 3:39.
La gioia non durava nemmeno 20 secondi poiché Crowder colpiva da tre in un emozionante, se non piacevole, botta e risposta da grande distanza.
Vedere Walker a 3:07 realizzare da tre era molto più piacevole nello splash per il nuovo vantaggio dei Calabroni.
Anche questo durava poco perché Horford salutava il proprio difensore sulla linea di fondo destra recuperando un canestro più fallo che portava avanti ancora i Celtics di un punto (24-25). Smart portava a tre le lunghezze di vantaggio degli eredi irlandesi ma Kaminsky annullava il divario andando di tripla per equilibrare la partita a quota 27.
Belinelli a 1:08 faceva due passi in centro, almeno, fino alla top of the key da tre ed esplodeva la tripla per il 30-27 alla quale i Celtics rispondevano con Horford da destra e cinque punti consecutivi di Brown che chiudevano il quarto a favore di Boston 30-34.

L’Head Coach Steve Clifford non è già contento durante il primo quarto.
Photo/Charles Krupa.

 
Gli Hornets, a parte distrazioni difensive momentanee pesanti non giocavamo malvagiamente in attacco e Williams mettendo una bomba (assist di Batum) faceva ripartire il punteggio per Charlotte a inizio secondo quarto.
Un gioco a due prolungato sulla destra vedeva Hawes cedere a Belinelli, il quale dalla linea di fondo scappava a Olynyk per dare in mezzo l’extra pass a Batum che era contratto fallosamente sull’alzata. Hornets precisi a gioco fermo e il 2/2 a 11:01 serviva per ritrovar il +1.
Dopo un canestro di Olynyk da sotto che aumentava il numero dei controvantaggi, Williams esplodeva la seconda bomba di quarto, un open dalla diagonale sinistra che deflagrava nella retina per il 38-36.
Nessuna squadra però prendeva ancora il sopravvento, anzi, Olynyk riusciva a segnare anche da tre a 9:52, seguito da Sessions, bravo a ridare con la sua alzata ai confini dell’area destra il +1 ai teal (40-39).
Olynyk segnava entrando in diagonale dalla destra protetto da un blocco sotto canestro e schiacciando a due mani ripristinava il vantaggio dei bianchi, aumentato poi con un eurostep di Olynyk centrale e due punti di Brown da sotto a 7:31, un trittico d’azioni che evidenziavano una difesa molle da parte di Charlotte che affondava sino al -5 con Clifford doverosamente costretto alla pausa forzata.
A 7:09 un elegante jumper dal mid-range sinistro di Batum ci riavvicinava ma Jerebko con una tripla aperta mandava a -6 i Calabroni bravi a reagire in maniera artistica; passaggio dietro la schiena di Batum per Marvin, il quale a 6:35 in entrata segnava con un floater ravvicinato.
Walker con la sospensione dalla media di centrodestra portava il punteggio sul 46-48, punteggio che si riequilibrava quando Batum dava in corsa lo schiacciato a Sessions che muoveva palla in triangolo per l’arrivo e la schiacciata prontissima di Hawes.
Hornets che passavano anche avanti sfruttando altri tiri liberi; ancora blocco alto per Batum il quale leggeva la difesa di Bradley e si faceva venire addosso, anche se Stevens protestava, forse per una non proprio corretta interpretazione del blocco di Zeller appena mobile.
Un 2/3 che issava Charlotte sul 50-48 ma nel finale i Celtics si avvantaggiavano partendo dalla tripla a 3:22 di Horford libero nell’angolo sinistro.
Un giro con finta del centro/ala dei Celtics valeva anche il turnaround banker su Kaminsky del più tre ma a 2:35 Kemba aveva l’ultimo lampo del primo tempo di Charlotte e con un catch’ n’ shoot metteva dentro il pareggio (53-53) ma Thomas sparava da tre in faccia a Kaminsky poi a 1:52 ne aggiungeva altri due (liberissimo) finendo per fortuna per essere stoppato all’ultimo su una transizione da Zeller.
Tuttavia il finale era favorevole a Boston e a riposo i ragazzi di Stevens andavano su +6 (53-59).
 
La ripresa non iniziava bene; Crowder ai 24 vanificava la difesa di Charlotte, la quale, finita sul -8 reagiva con un ¾ dalla lunetta trovandosi a 9:35 su un -5 prima di esser colpita da un pull-up di Thomas a 8:46.
Williams batteva Horford da te e MKG in transizione a 8:09 mandava Zeller con la power drive a schiacciare il 61-63.
Sul massimo punto di riavvicinamento nel quarto, Boston portava un parziale di 7-0 chiuso con un canestro di Olynyk da sotto ben trovato da un compagno in verticale.
Dopo il time-out Zeller ne metteva due ma Crowder su un cambio gioco metteva dentro la tripla e la partita iniziava a sfuggir di mano ai ragazzi di Clifford.
Walker sorprendeva la difesa dei Celtics infilandosi in ricezione sulla corsa ma Crowder pescato da Thomas con un back-door sottile ricacciava indietro Charlotte aiutata poi da Horford che da sotto con il turnaround metteva dentro il 67-77.
Belinelli non la metteva, Bradley dal mid-range destro da quasi dietro la tabella si (proprio su Marco), si finiva sul -12 prima che nel finale uno spin ai piedi dell’area sinistra di Kaminsky e un ½ di Olynyk definissero il punteggio sul 71-80 (-9, differenza ancora in aumento) in attesa degli ultimi 12 minuti.
 
Come nel terzo quarto Charlotte partiva incassando un canestro, questa volta anche pesante di Olynyk che dall’angolo sinistro godeva di spazio per colpire.
Un elegante e difficile step back fade-away di Kaminsky riportava Charlotte sul -10 poi Thomas e Spencer (ottimo movimento su assist di Batum che gli dava una mano a liberarsi portandosi il difensore via sul pick and roll) segnavano ma a 10:29 Thomas colpiva da tre complice una difesa, quella di Charlotte che con due pessimi movimenti si auto-spiazzava.
Clifford chiamava time-out ormai quasi rassegnato…Charlotte provava a reagire riuscendo a toccare il -7 con Walker che attaccava Johnson, più veloce nello scatto verso canestro del difensore avversario.
Non era gara fortunata per Charlotte si vedeva colpita in transizione da Thomas da tre con Jerebko a salvare un pallone dal fondo appena in tempo.
Dopo un duello Brown/Batum vinto in difesa dal primo (pressione e tiraccio nemmeno al ferro per Nick) e un successivo vinto dal nostro numero 5 con una stoppata memorabile, gli Hornets con Keba perdevano palla e si vedevano colpiti da Brown in appoggio…
Ci si portava verso il finale quando Batum segnava a 3:54 due punti pe il 91-98 ma un mezzo circus shot di Horford (bravo a dar la rotazione al pallone ma tiro decisamente originale e forzato) faceva capire che anche per la serata non era aria per gli imenotteri.
Un gioco da tre punti di Zeller a 2:43 costituiva l’ultimo sussulto con Charlotte tornata sul -4 (96-100), tuttavia Thomas segnava subito dall’angolo destro anche con l’uomo in faccia.
Se da tre i tiri di Marvin, Kemba e Batum (questi due sulla stessa azione grazie al rimbalzo offensivo di Cody) erano a salve, l’ennesimo due punti di Thomas a :33.2 dalla fine non lo era e sigillava la vittoria di Boston che nel finale con i liberi estendeva il vantaggio.
Hornets sconfitti quindi 98-108 con una pagina nera scritta in serata (le cinque sconfitte consecutive lontano dall’Alveare), pronti però, speriamo tutti, ad aprire una nuova pagina bianca in casa (avremo cinque sfide anche se non tutte semplici) sulla quale iniziare a scrivere ancora delle W.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
24 pt. (8/21), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Perde tre palloni, detta le condizioni, segna anche nel secondo tempo ma avrebbe potuto fare di meglio al tiro, sebbene non sia male. Alla fine Thomas vince il duello, anche se il pallino l’aveva dettato lui nel primo tempo. Il problema è che spesso gioca da solo avvantaggiandosi grazie alle sue qualità di ball handling e velocità. Ai liberi è una macchina, la difesa purtroppo non è eccelsa sul tiro, soffre…
 
Batum: 6
8 pt. (2/11) 10 rimbalzi, 10 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Specie ancora da valutare nell’utilità complessiva. Uno 0/4 da tre e 4 palloni persi, uno nel finale importante. Va però in doppia doppia mostrando negli assist tempismo e precisione. Salva anche un pallone dal fondo trasformandolo in oro per Hawes. A rimbalzo cattura anche contro i lunghi, fallisce la tripla doppia per una scarsa vena realizzativa che penalizza Charlotte.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
6 pt. (3/11), 9 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Dire che non lavori sarebbe scorretto. Probabilmente lo fa con meno efficacia, anche se lui in chiusura spesso va correndo come Superman in fase di decollo mettendo una mano avanti per dar fastidio staccandosi dall’appiattimento in area. A volte va bene a volte no… in attacco però va male. Vediamolo nelle prossime in casa o bisognerebbe iniziare a pensare a un giocatore differente da MKG che sappia giocare, costruire o segnare. Il problema sarebbe poi che nessuno difenderebbe seriamente.
 
M. Williams: 6,5
21 pt. (8/14), 4 rimbalzi. Commette il suo primo fallo quando mancano poco più di sette minuti nel terzo quarto, troppo morbido in difesa come mostra a inizio gara quando viene affondato diverse volte e non solo da Horford sul quale va in marcatura. Poi si riprende e va a segnare il suo massimo stagionale (sarebbe interessante vedere i massimi stagionali delle PF degli altri team perché comunque al giro di boa della quarantunesima partita non è molto), grazie anche a un 3/6 dalla lunga. Più preciso anche da vicino, mette dentro un bel floater ma soprattutto spara una dunk da antologia.
 
C. Zeller: 6,5
13 pt. (5/7), 8 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Voli pindarici a tentar sempre sui rimbalzi, compreso l’offensivo se è da quelle parti. Anche se non sempre ci arriva, come in difesa, è un guerriero. Sa muoversi bene negli spazi en usa le sue occasioni al meglio. Con Johnson ha vita non impossibile.
 
Belinelli: 5,5
7 pt. (3/7), 2 rimbalzi, 3 assist. Fa un ¼ da tre, non benissimo secondo me in fase difensiva, dove mi sembra piuttosto scoordinato (come altri). Si gioca invece un uno contro uno alla morte con Thomas dal quale esce vincitore, ma in genere le spaziature difensive con lui in campo non sono ottimali. Clifford lo toglie a pochi minuti dall’inizio dell’ultimo quarto per lasicar la coppia Sessions/Walker, più piccola e utile.
 
Kaminsky: 6
7 pt. (3/6), 1 rimbalzo, 2 assist. Si prende dei tiri in faccia che sotto la voce sfortuna non entrerebbero per la bravura degli avversari, forse rientrerebbero sotto la voce beffa. A parte una prima brutta difesa iniziale e una difesa ad arretramento sbagliatissima che ci costa con l’effetto farfalla tre punti nel secondo tempo più un -10 di plus/minus non tira malvagiamente, raggiungendo l’empireo della soluzione personale con un fade-away al rallentatore da cinema d’essai.
 
Sessions: 6
6 pt. (3/4), 1 rimbalzo, 4 assist, 1 rubata. Zero turnover, difesa che ci costa almeno una tripla di Thomas gratuita tra il suo movimento e quello di Kaminsky in contemporanea ad arretrare. Io me la prenderei con Cho. Qualche volta ho fatto l’inevitabile paragone con Lin, è sbagliato farlo, son due giocatori diversi ma io lo faccio nell’ottica di squadra. Non può dare, anche se a metà prezzo l’apporto che dava il taiwanese lo scorso anno e… durante la serata in attacco non ha nemmeno fatto male.
 
Hawes: 6
6 pt. (3/5), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Perde un pallone. Manca una tripla aperta ma poi si fa valere in attacco in 17 minuti sul parquet. In difesa commette un fallo di contatto ingenuo ma mette pepe sulla coda della partita quando mette un po’ di pressione e recupera in raddoppio un pallone a Thomas che poi lo batte in jumper, ma per il play avversario è normale battere il lungo di turno.
 
Coach Clifford: 6
Perde la quinta di seguito. Chiama i time-out nei momenti giusti. Scelte credo giuste. Dalle marcature (anche se all’inizio non è premiato), alla scelta di far giocar Sessions e Walker contemporaneamente per giocar a livello Celtics. Boston è brava a passare e a sfruttare i concetti di blocchi e di ball movement. Si faccia prendere qualcosa sul mercato che ritiene opportuno perché la situazione non è allegra.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.