Game 47: Charlotte Hornets @ New York Knicks 107-110

 
SegnalHornets
 
Mea culpa.
Questo dovrebbe fare Charlotte.
Il bel gioco volant la L manent.
A prescinder da prestiti latini, gli Hornets scendono sotto i .550 in classifica a causa dell’ennesima sconfitta nel finale, ormai indigesta come una ricca peperonata prima di andare a dormire.
Gli Hornets sono squadra forse bipolare, sicuramente inconcludente.
In una partita che ha visto le squadre fronteggiarsi anche a piacevoli colpi di buone giocate, Charlotte, dopo ave avuto anche 8 punti di vantaggio, ha finito come il solito per non capitalizzare il bel gioco mostrato nel terzo quarto e nella prima parte dell’ultimo.
Un attacco bloccato e il finale del fenomeno di turno (l’ex Lee) ha decretato una pesante sconfitta che segna anche la vittoria annuale nella serie dei Knicks per 2-1 abili a sfruttare i due match casalinghi contro di noi.
Se contro Washington siamo 0-2 e con Detroit 1-2 e in trasferta continuiamo a non vincere, i playoffs sono a rischio, sebbene anche altre squadre (vedi Bulls e Bucks latitino)…
Sono tutti segnali che la dirigenza, da Jordan (campione come giocatore ma non ancora come presidente) per continuare con Cho, debbono cogliere velocemente per portar a casa qualcuno che sappia come vincer le partite.
Una squadra inconcludente nei finali, mia disperazione.
Ormai “beffe” atroci si susseguono da inizio stagione e sarebbe il caso di andare sul mercato e porre un freno a questo dissanguamento.

Per Kemba la prima convocazione a un All-Star Game ma la prima dopo la chiamata è subito ua sconfitta…

 
Charlotte si presentava ancora con Zeller e Lamb out.
Il quintetto quindi era il seguente; Walker, Batum. Kidd-Gilchrist, M. Williams e Hibbert. New York invece si affidava a ;Rose, Lee, Anthony, Porzingis e Noah agli ordini di coach Hornacek.
 
L’inizio della partita era una sfida Porzingis/ MKG; l’ala Bianca dei Knicks iniziava segnando in jumper a 11:42 con Marvin a subire il primo canestro, dopo diversi attacchi mancati dalle due squadre che si accontentavano di sospensioni, Batum in salto intercettava un lob, iniziava la transizione che Charlotte chiudeva con MKG, o meglio… MKG chiudeva subendo fallo.
La nostra ala a 10:14 si recava in lunetta e pareggiava la partita prima che Porzingis con un giro e tiro in area mettesse dentro ancora la sfera.
A 9:35 MKG in jumper dalla media sinistra era precisissimo, Lee dalla baseline destra interrompeva con due punti il feud tra i due che riprendeva poco più tardi, quando dalla baseline destra Batum in penetrazione dava in mezzo all’accorrente MKG bravo ad andare a schiacciare a due mani aggredendo il canestro.
Sul 6-6 Porzingis (18 pt.) realizzava due triple e a 7:33 Clifford chiamava il primo time-out con l’All-Star Kemba a scoter la testa.
Dopo il time-out Kemba scuoteva anche la retina dall’interno per due punti, New York in attacco sbagliava tre volte sulla stessa azione ma Rose alla quarta concessa ai newyorkesi decideva di metter fine allo scempio.
A 6:43 era ancora Walker a realizzare passando dietro lo schermo di Hibbert e tirando da tre punti per realizzare l’11-14.
Rose andava a contatto con Hibbert, per gli arbitri il fallo era di Roy e l’ex play di Chicago ringraziava portando a casa due punti dubbi dalla lunetta.
Melo non segnava contrastato prima da MKG e poi da Hibbert, Michael prendeva il rimbalzo e dall’altra parte Walker a 5:30 infilava il cesto sulla difesa di Porzingis.
New York rimaneva avanti e con un preciso pallonetto di Rose su Hibbert si riportava sul +5 (13-18) prima che Marco con una penetrazione dalla sinistra segnasse senza trovar opposizioni valide.
MKG in corsa riceveva un passaggio dal lato e in continuazione si girava per metter dentro al vetro seppur da marcato anticipando il sorpasso che avveniva per opera di un hook di Hibbert.
MKG commetteva un fallo su un Melo (18 pt.) che fino a quel momento aveva uno 0/4 dal campo per merito di un eccellente lavoro difensivo del nostro stopper, tuttavia un reverse layup di Kuzminskas valeva due punti per un’interferenza all’anello.
New York falliva due contropiedi abbastanza facili ma finiva per segnar con Melo (2:47), il quale metteva il suo primo tiro dal campo con la sospensione da buona distanza dalla sinistra. Belinelli andava lungo con la tripla ma si rifaceva appoggiando dopo un’altra penetrazione sul lato opposto al precedente per il 21-22.
Frank stoppava Hernangomez che andava a commetter passi dopo aver ripreso la sfera tra le mani.
Il finale però era quasi completamente di marca arancioblù; Hernangomez a rimorchio su una transizione (pessimo passaggio di Sessions) metteva dentro due facili da sotto, Melo da tre frontalmente realizzava la tripla, New York prendeva anche rimbalzi offensivi, era il caso di quello preso dallo spagnolo su un Hawes scadente, poi Sessions in entrata si faceva rispettare segnando con equilibrio e forza ma Melo approfittava di un MKG stanco per sorprenderlo sul primo passo e metter dentro, nonostante l’accanita resistenza della nostra ala.
Si chiudeva così il primo quarto sul 23-29 pro Knicks.

Marco Belinelli #21 e Nicolas Batum #5, due tra i migliori in campo nelle fila degli Hornets, che, al Madison Square Garden hanno perso, ma mostrato comunque lampi di classe.
2017 NBAE (Photo by Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images)

 
Il secondo quarto era inaugurato da Marvin Williams che partiva con una palla persa e una tripla mancata continuando a litigare con la partita, per fortuna a 10:28 era sempre lui a infilare la bomba nella sacca del canestro per il 26-29.
Il fratello meno nobile di Holiday segnava due punti in pullup nonostante il raddoppio in uscita di Hawes, tuttavia Charlotte in attacco usufruiva di una rimessa dalla destra, Belinelli tagliava in verticale, assist perfetto con Holiday in ritardo a commetter fallo sull’avambraccio dell’italiano che appoggiava e guadagnava un FT supplementare fatto fruttare per il 29-31.
Holiday ci riprovava da vicino, sul tiro Hawes saltava alto e stoppava il numero 8 avversario, per gli arbitri che non vedevano lassù in cima era goaltending (devo dire difficile da valutare se reale o meno), il quale, unito ad altri due punti di Porzingis a 8:48 (mega dunk da spavento a rivoltar la retina) scavava un solco di 6 punti tra i due team.
Un hook di Marvin sull’Unicorno serviva a poco poiché New York faceva girar palla, Belinelli andava in aiuto sull’esterno, Holiday sull’extrapass si ritrovava solo per la tripla ma nonostante colpisse solo il ferro, arrivava Kuzminskas a tapinare per il 31-37. Gli Hornets concedevano un altro rimbalzo difensivo e anche il corridoio centrale nel quale si fiondava Porzingis che schiacciava con la mano destra un’altra volta anche se con meno vigore.
Sul 31-39, Batum realizzava una tripla ma Jennings per i newyorkesi otteneva due punti, non abbastanza, però, per contrastar la rimonta Hornets che si concretizzava con Marvin Williams il quale in corsa riceveva frontalmente e sparava dalla top of the key per tre punti vitali (37-41).
Jennings continuava a esser sommergibile imprendibile ed estendeva il vantaggio dei padroni di casa a sei punti, tuttavia Walker con uno step back su Hernangomez segnava da appena fuori area, baseline sinistra.
New York trovava però la depressione difensiva centrale degli Hornets; nome e cognome Spencer Hawes…
Gomez e Jennings segnavano su di lui da diverse altezze senza che un disorientato doppio zero riuscisse a metter l’uno nella casella stoppate valide…
Lee in layup faceva raggiunger ai Knicks il vantaggio in doppia cifra (39-49) ma dopo una stoppata su Kemba, nella stessa azione, MKG recuperava e schiacciava.
Marvin tirava sul bordo esterno del ferro da tre, Kaminsky si faceva sorprender dalla palla sul rimbalzo, tibia, transizione e tre di Lee…
41-52 imbarazzante ma dopo una tripla a 2:46 di un Marvin in scongelamento e due di Porzingis da sotto a sinistra resistendo a Kaminsky, arrivava un parziale di 7-0 tutto firmato Walker e tutto in appoggio con la mano destra (a 1:24 normale entrata, a 1:24 appoggio in solitaria lanciato dopo un errore dei Knicks che non si avvedevano di un Kemba rimasto là e terzo con canestro più fallo di Porzingis in body contact nel tentativo di stoppata) .
Il 7-0 restituiva speranze a Charlotte che andava a riposo sul 51-54.
 
Charlotte rientrava in campo nel terzo quarto ma non mentalmente, New York ne approfittava per metter 4 punti e portarsi sul +7 prima che a 10:33 in qualche modo Batum riuscisse a recuperare su un tiro quasi da tre di MKG ai 24 e subisse fallo sotto il canestro (lato sx).
Due su due seguito da una finta e fade-away leggero in area del francese sulla successiva azione per ripristinare il -3.
Melo ne metteva due ma Williams tre assottigliando il margine di vantaggio dei “fruttati” padroni di casa.
Anthony lavorando su un blocco a sinistra riusciva con una certa tranquillità ma tirare e a centrare il canestro.
Kemba replicava tirando intenzionalmente sul vetro viste le pressanti difficoltà, canestro e 60-62.
Charlotte sull’attacco seguente rischiava di perder palla ma Hibbert in tuffo otteneva la palla a due poi vinta (salto di Melo in anticipo completamente fuori tempo), finiva così per pareggiare a 8:23 Batum che da marcato e in corsa andava a mettere un clamoroso fade-away in parallelo con il lato della tabella per un canestro di spessore che valeva il pareggio.
Dopo due punti di Rose, Charlotte trovava il vantaggio con tripla dalla diagonale destra di Walker che completamente fuori equilibrio andava a cadere sul parquet ma non prima d’aver scoccato il micidiale dardo del 65-64.
New York reagiva con Rose a 7:24; il play in mezzo a tre difensori “troppo onesti” infilava un circus shot facendo passar la palla nell’unico spiraglio disponibile.
Il gioco valeva tre punti e gli arancioblù tornavano sopra di due.
Batum rispondeva entrando in fureria e munendosi di arco e frecce per la tripla del controsorpasso (68-67), Marvin chiedeva il prestito dell’arco e ne aggiungeva altri tre dalla diagonale sinistra per il 71-67.
Kemba prendeva il classico sfondamento (da Hernangomez) posizionandosi davanti al semicerchio (terzo Walker in questa classifica) ma Hibbert su un’azione successiva pasticciava toccando la linea di fondo sul rimbalzo appena conquistato finendo per far segnar Melo a 5:45.
A 5:32 Kemba segnava appoggiando al vetro e a 4:19 scattava andandosi a riprender palla in hand-off da Hibbert, linea di fondo, fade-away su O’Quinn mentre Rose incrociava i garretti sul recupero e lo stendeva. Infortunio per il play in maglia bianca, canestro clamoroso più fallo per Kemba.
76-69 dopo l’azione incriminata…
Charlotte tuttavia si faceva mangiare il vantaggio non riuscendo più a segnare e New York arrivava sul -2 con una tripla di O’Quinn dal corner destro sulla quale il pachidermico Roy in uscita non poteva far molto.
Anthony avrebbe anche la possibilità di portar in vantaggio i suoi dalla lunetta (tocco di Kaminsky sull’avambraccio) ma dei tre liberi solo l’ultimo gli entrava, così i Knicks rimanevano indietro di uno anzi, di tre dopo il 2/2 di Hawes assistito da Kemba.
O’Quinn infilava il piazzato frontale ma Hawes subendo fallo ridistanziava con altri 2/2 New York.
A 2:05 MKG con un terzo tempo da paura (staccando da lontano) risplendeva di luce propria concludendo in schiacciata.
Anche Kaminsky (mistero buffo la sua convocazione tra le rising stars per la gara delle stelle) fintando da tre si liberava del suo avversario andandosi a prender nel pitturato blu un tiro dopo un’ulteriore finta che non lo deconcentrava.
84-77 prima che a 1:27 Holiday desse due punti ai nostri avversari.
A 1:04 Belinelli mandava a bersaglio con convinzione una tripla con Holiday inutilmente proteso nel tentativo di fermarlo.
L’87-79 consentiva di star tranquilli ma non troppo.
Holiday “culando” MKG prendeva spazio vitale per l’appoggio sulla sinistra tra tabellone e difensore, infine Kuzminskas in transizione era recuperato con il fallo da MKG che eliminava due punti sicuri all’erede ex sovietico.
Buono il primo, annullato il secondo, Charlotte chiudeva sull’87-82 il terzo quarto.

Michael Kidd-Gilchrist in una bella foto dove si vede la strana impostazione al tiro con gomito piegato un po’ all’interno. Per lui sembra funzionare bene comunque.
2017 NBAE (Photo by Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images)

 
L’ultimo quarto iniziava malino; tripla di Holiday e Calzoni Olandesi alla Zuava già sul -2 ma a 11:23 Marco girava dietro Kaminsky e sparava una polenta istantanea da tre punti che faceva “il paiolo” alla difesa bianca.
Il 90-85 però era vana gloria poiché Sessions commetteva fallo su Jennings, il quale lasciava andar dentro una cucchiaiata fortunata ma falliva a gioco fermo il libero addizionale.
Batum in leggero assist saltato passava palla oltre il corpo di O’Quinn, verticale per Spencer che ringraziava e in solitaria restituiva a Charlotte i cinque di vantaggio.
Gli Hornets mancavano un attacco e ripiegavano troppo nel pitturato lasciando un Jennings attardatosi colpire da tre su un pallone proveniente da destra.
Sessions subiva da sotto a destra la spinta di Porzingis e portava a casa i due punti a gioco fermo per andare oltre il break (94-90), poi era il nostro numero 7 a commetter fallo su Jennings, il quale splittando lasciava almeno un possesso lungo tra le due franchigie.
Kaminsky metteva dentro una tripla ma a O’ Quinn bastava una finta e un’entratina a una mano per lasciar indietro Hawes e batterlo ravvicinatamente, dall’altra parte tuttavia Belinelli a 8:11 in back door riceveva l’assist di Batum e galleggiando tra le molecole d’ossigeno faceva respirar Charlotte, ora sul +6 (99-93).
Charlotte latitava troppo in attacco affidandosi a Kemba o giocando troppo rischiosamente, dall’altra parte si accendeva l’ex Lee, il quale a 4:46 realizzava due punti (99-95) altri due ne metteva poco più tardi per il -2, finendo lui stesso per pareggiare a 3:26 con un’entrata a tutta velocità.
Batum in attacco si faceva anche portar via palla ma sull’attacco di Melo, Hawes andava in aiuto a MKG finendo per dire no alla star avversaria con una rejected dal perfetto tempismo.
Kemba andando dentro in appoggio dava l’ultimo vantaggio a Charlotte (101-99) ma tre punti di uno scatenato Lee (16 pt.) a 1:39 sancivano il sorpasso.
Kemba provava un assist volante per Hawes di fianco a lui, ma Spencer era troppo avanti e la palla data troppo indietro, interveniva Marvin sul pallone, Melo lo spingeva, gli arbitri non fischiavano non considerando ottenuto il possesso, ne usciva una transizione micidiale che portava Jennings a realizzare una tripla dal corner destro.
101-105 fulminante e scioccante a 1:19 dalla fine (personalmente Charlotte dava la sensazione d’esser più forte come valore ma comunque fragile), in più per una sbracciata di Batum con la sinistra su Porzingis Charlotte perdeva palla.
A :50.1 Porzingis con due punti rincarava la dose prima di uscir per raggiunto numero di falli meno di 7 secondi più tardi.
Gli Hornets andavano in lunetta con Kemba; buono il primo, non il secondo ma New York sul disturbo di Williams mandava palla oltre il fondo.
Rimessa Charlotte e al secondo tentativo dalla destra Batum faceva bingo!
Tre punti e 105-107 a :35.2 dalla fine.
Purtroppo gli arbitri non erano così zelanti come con Batum, sull’ultimo possesso Melo dalla media sinistra pescava il tiro vincente dalla sua mattonella distanziandosi da MKG con l’aiutino dell’avambraccio destro, per gli arbitri tutto ok ma non la spinta (netta) di Marvin su O’Quinn a palla entrata.
Tiro libero supplementare per il “talebano” avversario e 105-110 a :13.0 dalla fine.
Charlotte ci provava alla disperata sbagliando un paio di tiri e anche se Walker superava i 30 appoggiando, era tardi a :01.4 dalla fine.
Sul 107-110, New York eludeva il disperato pressing di Charlotte e portava a casa la gara.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
31 pt. (13/29), 10 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Nota negativa il 2/11 da tre, nel finale è una delle ragioni che ci condanna. Dovrebbe prender 7, ma accentrare tutto sul futuro All-Star gamer non è il massimo, anche se ha avuto indubbiamente una buona serata tenendo in partita Charlotte a lungo come fulcro del gioco e come scorer. Anche una stoppata e ancora uno sfondamento subito (terzo nella lega). Indubbiamente è un fenomeno ma mezzo voto in meno per l’accentramento del gioco nel finale, pecca comunque da condivider coi compagni meno in grado di sviluppare trame che possano farci realizzare canestri facili.
 
Batum: 7
15 pt. (5/12), 11 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata. Possiamo imputargli cinque palle perse, una palla persa (Lee la riprende) nel finale purtroppo un po’ grave e un andare a rimbalzo su un tiro inutilmente, sfortuna vuole gli avversari conquistino palla e dando fuori il suo uomo, Lee, metta dentro da tre, sulle altre conclusioni vincenti di Lee ci prova anche discretamente. Per il resto partita discreta al tiro, buona negli assist e a rimbalzo. Tra le altre… una sbracciata nel finale su Porzingis che non commento ma anche la tripla che ci tiene vivi nell’ultimo minuto. Sfiora la tripla doppia.
 
Kid-Gilchrist: 6,5
12 pt. (5/9) 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Il ragazzo prende il giusto numero di tiri senza forzare. Solito buon lavoro su Anthony che in qualche caso lo batte, ma a volte è aiutato da Hawes e li va bene. Un po’ meno bene nel finale quando si attacca ad Anthony ma viene battuto.
 
M. Williams: 6,5
17 pt. (6/14), 3 rimbalzi, 1 rubata. Partenza incubo su Porzingis che va in doppia cifra e si calma un po’, poi si riprende e inizia a metter triple. Non la solita pioggia acida e ferrosa ma acqua per Charlotte. Un 5/9 buono, peccato per l’1/5 da due. Si raffredda nel finale.
 
Hibbert: 5
2 pt. (1/3), 4 rimbalzi. Ancora out Zeller, vederlo partire in quintetto non è la stessa cosa. Commette un paio di falli ma stasera è in versione slow motion, se fosse convinto di superare in macchina i limiti di velocità la polizia gli manderebbe a casa un ritratto. In 27 minuti combina poco. L’anno scorso c’era Jefferson…
 
Belinelli: 7
15 pt. (6/10), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Unico neo della serata di Marco (a parte quello sotto l’ascella) è il turnover. Due perse per malintesi, una con un passaggio dietro la schiena che inganna anche i compagni, l’altra in condivisione di colpe ma la serata è buona, il tiro entra, chiude con un 2/5 da tre ed è ancora l’unico pervenuto dalla panchina. Non lo devo certo magnificare perché è italiano o altro… semplicemente buona partita, peccato che nel finale non venga utilizzato.
 
Kaminsky: 5,5
5 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Molle come un fico piombato, su alcuni palloni (attacco e difesa) è improponibile. Si salva un po’ con due buone azioni (no, non quelle tipo far attraversar strada alla classica anziana) nel secondo tempo ma è poco.
 
Hawes: 5
6 pt. (1/4), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Un -11 di plus/minus dice parecchio. Perde due palloni e in 25 minuti finisce con zero falli. Indicativo se pensiamo a un centro… sverniciato in lungo e in largo per tutto il primo tempo, mette nella casella BLK un due nel finale, dove si riabilita molto parzialmente. In attacco mette due punti dal campo solo in assenza di difensori, se Roy fa fatica lui peggio stasera…
 
Sessions: 5,5
4 pt. (1/3), 2 rimbalzi. In 14 minuti è questo lo score, più una palla persa e due falli… Una bestemmia dire che è stato preso per sostituire il venale Lin.
 
Coach Clifford: 5
Niente da fare. Ha in mano una squadra mentalmente disastrata in trasferta. Nemmeno questa volta se ne esce vivi. Chissà quando la fenice scriverà una W fuori dalle pareti dell’Alveare. Da troppo tempo manca la vittoria. La squadra nei finali sviluppa cattive giocate e forse risveglia ataviche paure. C’è un problema lunghi. Deve cambiare un po’ rotazioni nei finali. Out Marco, forse anche Marvin tenuto troppo fuori (qualche minuto in meno di altri titolari, vedendo poi chi lo sostituisce…) si è raffreddato per il finale. Anche accentrare tutto su Kemba, farlo correre per la baseline, vederlo liberarsi per andare a prendersi un catch’n shoot da tre nel finale anziché far girar palla è troppo…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.