Game 59: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 122-105

 
Non c’era nemmeno il tempo di riflettere dopo aver gioito per la vittoria casalinga sui Nets.
Si viaggiava in direzione capitale per affrontare una partita contro i Wizards in back to back per entrambe le squadre che nella notte precedente erano uscite entrambe vincenti, con i padroni di casa capaci d’imporsi 110-103 sul “terreno” dei Cavaliers nonostante l’assenza di Wall.
Un muro era proprio quello da abbattere da parte degli Hornets per sperare d’ottenere una clamorosa qualificazione ai playoffs anche da ultima seed.
Un muro come quello che un padre di una ragazza uccisa nell’ultima o meglio… la penultima sparatoria con troppi morti in una scuola statunitense si è trovato davanti in un incontro al quale era presidente il presidente Trump, il quale mentre ascoltava le parole del padre che chiedeva di far qualcosa mal celava una faccia disinteressata e beffarda, un po’ come quella di vecchi manager navigati che in un bordo ring da wrestling sono pronti a commettere qualsiasi tipo di scorrettezza (naturalmente nel wrestling è tutto preordinato).
Ovvio che se la National Rifle Association, la potentissima lobby che riunisce i costruttori d’armi, finanzia la tua campagna elettorale (per la verità finanzia indistintamente sia democraici che Repubblicani, anche se in questi ultimi trova maggiori sostenitori della necessità d’armarsi), le soluzioni non possono essere trovate, non solo per radice storica e culturale (ieri ad esempio vedendo la tripla di Walker, Howard ha simulato un pistolero che rinfodera le sue colt nel cinturone, ma finché rimane lì la cosa…
D’altra parte anche noi parliamo di bombe o usiamo talvolta un lessico militare), ma anche per mancanza di volontà derivante da un conflitto d’interessi palese.
Conflitto anche di Washington che con Indiana alle calcagna e i Cavaliers a portata, Washington cercava di non perder la quarta piazza e il fattore campo e al contempo migliorare la propria posizione, ma i “disperati” Hornets andavano a creare un nuovo fronte di conflitto, accerchiando la capitale.
Gli ex Bullets (le Pallottole) finivano al tappeto ancora una volta.
Charlotte, se ieri contro i Nets sembrava limitarsi e non convincere appieno, questa sera ha dominato dall’inizio alla fine.
E’ vero che ogni partita ha una storia a sé, noi sembriamo avere un buon feeling contro i Maghi quest’anno (3-0 e serie vinta), ma la squadra è apparsa in buona forma, quindi il sogno può continuare, avendo vinto anche questa “finale”…
I 41 rimbalzi contro i 36 dei locali hanno aiutato, così come una solida gestione della spicchiata (soli 8 i TO contro i 14 dei Wizards) e se complessivamente dal campo siamo sotto di poco in percentuali che comunque si avvicinano al 50% per ambo le squadre, da fuori abbiamo fatto nettamente meglio con il 43,6% contro il 36% dei Maghi…
A poco sono serviti i 33 punti di Beal e i 16 di Porter Jr., la manovra a tenaglia e i bombardamenti da fuori hanno favorito gli Hornets, bravi a non far tornare in partita gli avversari.
 
Partenza “sparata” di Charlotte nonostante la prima palla sia dei Wizards.
Dopo due tentativi dei Maghi a vuoto con Howard abile a stoppare Gortat e a creare sul secondo attacco degli Hornets un’azione da tripla aperta per Marvin che non sbagliava da tre (11:12), il nostro centro si ripeteva su Satoransky, ma il centro polacco che aveva seguito l’azione correggeva per il 3-2.
Washington in vantaggio con Morris e l’appoggio dal centro dell’area, ma Marvin scattando sulla sinistra riceveva il passaggio di Kemba fermo dietro di lui, così scagliando la seconda tripla ci riportava avanti.
Porter Jr. mi allarmava segnando ancora dal rosso pitturato, ma MKG a tutta velocità ci riportava sopra appoggiando di dx al vetro andando a battere Gortat con urlo paralizzante.
A 9:03 un semplice lob altissimo (volontario di Batum) dall’esterno era trasformato da Howard in alley-oop.
Dopo un buon reverse layup di Morris, Charlotte iniziava a staccarsi; Batum colpiva lungo dalla linea destra, Marvin cambiando strategia colpiva il ferro in entrata, ma recuperando il rimbalzo appoggiava a canestro correggendo l’errore, una transizione 4 contro uno guidata da Batum con passaggio poi restituito all’ultimo da Howard, consentiva al francese d’appoggiare e di ricevere anche il fallo.
A 7:00 minuti con il libero aggiuntivo, Charlotte raggiungeva il 17-10.
Tre secondi dopo scattava l’allarme rosso per Brooks che chiamava un time-out.
Si succedevano rapidamente gli alley-oop di Morris e di Howard, poi Beal segnando da tre innalzava il punteggio sul 19-15.
Walker mancava il primo tiro della serata ma in difesa dava fastidio a Morris e Satoransky che finivano per perdere un pallone a testa.
Nel frattempo MKG dal palleggio tirava fuori un pullup dalla baseline destra che infilava armonioso così come la tripla di Williams, sul quale sbatteva Morris in uscita a 4:45.
Marvin celebrava da terra e anche se sbagliava il libero (corto), Charlotte volava sul +9 (24-15).
Una gran difesa di Marvin su Beal consentiva la lettura del passaggio forzato di Beal, Kemba intercettava e MKG segnava in transizione…
Oubre Jr. da tre dalla diagonale destra riduceva lo scarto così come Satoransky in entrata battendo Kemba.
Scattava quindi anche il primo time-out per gli Hornets a 3:20 sul 26-20.
Al rientro arrivava un altro alley-oop sull’asse Batum/Howard, il francese armava anche Kaminsky e Lamb ma i loro tiri da fuori non entravano, al contrario di quella di Batum frontale un paio di passi dietro la linea con la difesa ad aspettarsi l’ennesimo passaggio dentro (in questo caso per Zeller).
Quattro punti dei Wizards facevano un po’ più felice Brooks che vedeva i suoi riavvicinarsi (31-24), poi nell’ultimo minuto Lamb intercettava un pass di Meeks verso Oubre venendo trattenuto da quest’ultimo.
Primo fallo nei due minuti finali e mancata transizione.
Jeremy però si rifaceva segnando da ben oltre la linea, tutto spostato a sinistra battendo la luce rossa.
La sua tripla spaziale chiudeva sul 36-26 il primo quarto.

Lamb fermato irregolarmente da Oubre Jr. durante il primo tempo della partita.
Jeremy farà una buona gara chiudendo con 13 punti.
(AP Photo/Nick Wass)

 
Panchina di Charlotte pronta per il secondo con l’apertura di tripla dopo 20 secondi di Kaminsky, un MCW aggressivo colpiva in faccia Meeks sul tentativo di floater.
Flagrant 1 per gli arbitri.
Due FT a segno per il n°20 avversario e palla in mano ai rossi che tuttavia si facevano rubare l’ennesima palla, questa volta era Graham a proporsi in coast to coast con terzo tempo all’europea, appoggio al vetro e fallo di Frazier che non era stato a scuola di walzer.
42-28 dopo l’addizionale rintuzzato da due FT di Mahinmi, ma MCW in modalità aggressiva anche in attacco, sterzava di anca in salto producendosi in un fade-away tra Porter e Mahinmi, arrivava un tocco, il canestro e il libero aggiuntivo trasformato successivamente per il 45-40…
Un open 3 di Kaminsky ci portava sul +18 (48-30) ma Beal rispondeva da fuori, il vantaggio oscillava comunque in doppia cifra, anche perché il Tank metteva a posto il mirino continuando a cannoneggiare da fuori.
Terza tripla di serata a 8:05 dopo un TO dei Wizards che portava il parziale dei turnover a 18-2…
Frank non si fermava andando a impiegare i cingolati in penetrazione sulla sinistra, sul tocco in avvicinamento, Beal, Gortat e Oubre Jr. e la loro selva di mani alzate a contrastare palla e giocatore non serviva
No a nulla, Frank si esaltava resistendo a tutto.
Si passava rapidamente a una battaglia ai liberi quindi che lasciava Charlotte con buon margine di vantaggio mentre il tempo scorreva.
Oubre Jr. trovava involandosi in solitaria la dunk poiché ben fuori area Lamb mancava l’intercetto sul passaggio a raggiungere l’esterno dei Maghi.
Poco male se Lamb si rifaceva nei panni di assist man; finta di corpo sul posto a far saltare Gortat, cambio di posizione del corpo e assist sul back-door di MCW proveniente da dx che segnava così due punti facili.
MKG andando a ricciolo a disegnare una u passando sotto il ferro, tornando in dietro si voltava e segnava in modalità ravvicinata per far cifra tonda sul 60-40.
Kemba mancava un paio di tiri (0/5) e Beal ne approfittava per appoggiare in atletico appoggio il 60-45.
Ancora un paio di falli ci consentivano un ½ di Marvin ai liberi più un 1/1 di Kemba, scaturito da un tecnico a Brooks che lamentava la chiamata, perfetta degli arbitri per toco sul gomito destro di MKG, il quale con un 2/2 infilava il 64-47, “cancellato” dalla tripla di Porter a stretto giro di posta. Kemba andava a prendersi da solo la tripla infischiandosene dell’altezza di Satoransky infilando così il suo primo FG. Dal +17 si passava al +12 appena prima della sirena, quando l’ennesima rimessa gettata con sufficienza in campo (Batum verso Howard che si allontanava) era intercettata da Beal che rapidamente si portava nell’angolo sinistro battendo per un decimo il cronometro.
67-55 all’intervallo.

Frank segna nonostante l’impiego di tre difensori…
Brad Mills-USA TODAY Sports

 
Charlotte rientrava incassando un open 3 di Morris a sinistra ma reagiva con una giocata da tre punti di Howard che seguiva Kemba, l’errore in estensione sull’appoggio consentiva al nostro centro di passare avanti a Gortat (pessimo tagliafuori) e di appoggiare subendo fallo dallo stesso.
Canestro importante e tripla di Kemba a 10:21 per riallontanare i fantasmi di dannosi rientri…
Sul 73-58 Charlotte non perdeva la testa, MKG toglieva le castagne dal fuoco a Charlotte andando a pochi secondi dallo scadere dei 24 in appoggio in entrata con la solita determinazione.
Beal però segnava 4 punti consecutivi e sull’errore di Morris arrivava il tap-in di Porter con la difesa degli Hornets che avrebbe dovuto coprire meglio.
Clifford se ne accorgeva e chiamava il time-out con il ghiaccio tornato ad assottigliarsi a 8:30 (75-66).
Beal mandava a segno dopo la pausa anche una tripla ma mancavano l’azione successiva, MKG catturava in due tempi il rimbalzo e innescava un’importante tripla di Williams per il 78-69.
A 7:17 Kemba andava a contatto con il Polish Hammer, non contento della chiamata (4° fallo personale).
Il 2/2 dalla lunetta anticipava una tripla, sempre a firma del capitano prima che Beal (6:43) segnasse due punti dietro un blocco di Gortat scattava lasciando indietro MKG, facile il jumper.
Iniziava una fase confusa in cui si alzava il ritmo ma si abbassava la qualità, per vedere un altro canestro occorreva attendere Porter a 4:20…
A 3:28 Walker si portava in giro il difensore con movimento ampio circolare per tornare in area a segnare pur svitando la spalla destra per trovare la retina nell’uno contro uno.
Howard da sotto il ferro fintava l’appoggio a sx, cambio peso e appoggio in reverse a destra oltre Gortat… questi Hornets giocavano bene insomma…
Walker s’involava saltando da triplista mentre ai lati i tentativi di stoppata di Beal e Porter facevano solamente da cornice attiva al gesto atletico del capitano…
Sempre Walker a 1:55 si accendeva ormai definitivamente colpendo da tre…
Punti importanti perché, nonostante l’89-73 momentaneo, i Wizards riuscendo ad accorciare di qualche punto, avrebbero potuto tornare pericolosi a inizio ultimo quarto con la nostra instabile panchina in campo.
In realtà le distanze si riducevano ma a 12 punti, conservando quindi integralmente il vantaggio accumulato nel primo tempo.

Charlotte Hornets forward Frank Kaminsky (44) gestures after his basket during the second half of an NBA basketball game past Washington Wizards forward Markieff Morris (5), Friday, Feb. 23, 2018, in Washington. (Nick Wass/Associated Press)

 
L’ultimo quarto partiva con due punti di Beal per il 94-84. Rispondeva immediatamente Lamb che riceveva da Kaminsky un bound pass verticale sulla fascia sinistra; il resto lo faceva lo scatto di Jeremy che passando dietro Oubre Jr. lo lasciava attardato per arrivare in schiacciata magnetica a contatto con il ferro.
Lamb in entrata a sinistra era spinto da Mahinmi.
Altri due Ft per Charlotte mandati a bersaglio a 11:00 dalla fine.
Frank si sentiva caldo ma mancava la tripla, nessun problema se Lamb a rimbalzo conquistava la sfera per smistarla poi ancora a Frank che nel frattempo si era spostato nell’angolo sinistro; schermo di Lamb, ricezione e tripla del Tank, giochi quasi decisi sul 101-84…
Morris, Lamb e una tripla di Porter mandavano il match sul 105-89, Charlotte era brava a far trascorrere i minuti centrali del quarto congelando il match, diversi rimbalzi offensivi e un fallo guadagnato non ci facevano rischiare nulla, poi improvvisamente, dal ritmo lento, si passava all’improvvisata di Lamb che con uno scatto fulmineo centrale prendeva il centro dell’area per decollare trasfigurandosi in volo in Michael Jordan.
Pazzesca la sfida alla forza di gravità con il veleggiare elegante e la potente hammer a una mano che faceva gioire tutta la panchina.
109-93 che Walker aggiornava a 5:55 di tripla.
Non ne avevano più i Wizards vittoriosi in casa Cavs la sera prima, così Frank si ripeteva due volte da fuori per aumentare il bottino personale, si finiva sul 122-105 grazie al quale il sogno di rimonta di Charlotte può proseguire.
 
Pagelle
 
Walker: 7,5
24 pt., 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 8/17 dal campo. Partenza lenta di Kemba con uno 0/5 dal campo. Si sblocca con un libero e va a segno con una tripla su Satoransky da classificare come pezzo di bravura. In palleggio suona molto meglio dei bonghi del protagonista della canzone di Elio “Parco Sempione”, però fa venir mal di testa ugualmente a chi lo contrasta. Accesosi nel secondo tempo trova canestri importanti nel terzo quarto per completare il gioco di Charlotte e resistere al pericoloso rientro della squadra di Brooks.
 
Batum: 7
8 pt., 6 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate. 3/8 dal campo. Come al solito cerca di fare un po’ tutto ma lo fa decisamene meglio. Interessante qualche difesa come quella a inizio terzo quarto nella quale devia a Morris un pallone che recupereremo. Nel primo tempo trova l’asse portante con Howard e fornisce palloni per gli alley-oop del nostro mastodontico centro.
 
Kidd-Gilchrist: 7
14 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Solido con 6/8 dal campo. Non è più velocissimo se deve passare dietro un blocco, ogni tanto va fuori equilibrio in rotazione, ma anche lui contribuisce. Gioca con calma andando con convinzione a sfidare anche il lungo se necessario e i risultati gli danno ragione in attacco.
 
M. Williams: 7
15 pt., 2 rimbalzi, 1 stoppata. 5/9 dal campo con un 4/7 da tre. Si specializza in bombe. Cia iuta a staccarci nel primo tempo e ne mette una nel momento più delicato della rimonta de Maghi. Provvidenziale.
 
Howard: 6,5
11 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. 5/9 dal campo. Discreta gara di Dwight che parte con due stoppate. Riesce ad arrivare in doppia cifra nei punti sprecando poco e ottenendo l’ennesimo gioco da tre punti. Pochi i rimbalzi però.
 
Lamb: 7,5
13 pt., 5 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 4/9 dal campo. +18 di plus/minus. L’arma (sportiva) aggiunta. Letale, segna sulla sirena del primo quarto un clamoroso triplone, poi nell’ultima parte segna 4 punti e regala anche una schiacciata da top ten dell’anno per gli Hornets. Atletico, chiude dovendo forzare ai 24 e con una persa per passi ma ormai la gara era stata vinta.
 
Kaminsky: 8
23 pt., 3 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. 8/15 al tiro. +24 di plus/minus. Big night per Frank che spara da fuori con un 6/9 clamoroso. Anche in fase di passaggio è ispirato. Abbassa le percentuali con un paio di forzature necessarie ai 24 ma è una partita importante in attacco.
 
Carter-Williams: 6,5
9 pt., 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata in 18 minuti. 3/7. Spende 5 falli perché rimane costantemente aggressivo. A volte eccede, comunque sfiora la doppia cifra. Il fisico non l’aiuta. Parte meglio, più concretamente, nella seconda parte meno bene ma il giudizio è positivo. Cattura anche un rimbalzone nell’ultimo quarto con personalità.
 
Zeller: 6
2 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. Tre falli, su uno vittima di una chiamata pro Beal da tutela All-Star. Poco importa, complessivamente chiude con un 1/3, buon impegno, alcuni rimbalzi utili. Un po’ impreciso e mani scivolose come avesse del sapone su un’azione nella quale sembra che voglia lasciar continuamente in gioco la sfera che alla fine recupera…
 
Graham: 6
3 pt., 1 rubata in 14 minuti. Una steal con transizione è quasi tutto. Gli fischiano una persa per un piede fuori dalla linea laterale destra.
 
Monk: s.v.
0 pt. (0/0). Saluta il parquet.
 
Bacon: s.v.
0 pt. (0/3), 1 rimbalzo. In poco più di un minuto riesce a prendersi tre tiri e a non infilarne nemmeno uno. Soprassediamo…
 
Hernangomez: s.v.
0 pt. (0/0). Vedi Monk ma con un turnover…
 
Coach S. Clifford: 7,5
Sembra tornata una squadra dopo la pausa benefica dell’All-Star Game. Sono passate solamente due partite ma la squadra sta girando bene tra schemi e giocatori che si esaltano. La riprova della squadra che gioca è Walker, che fino a quasi alla fine del primo tempo era rimasto a zero punti, ma la squadra era avanti in doppia cifra nonostante la performance del capitano fosse iniziata in sordina. C’è vita su Marte se battagliamo…
Video recap:

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.